Si tratta di una variante per l’allenamento tattico del 2vs2 attraverso un’esercitazione situazionale che coinvolge anche i portieri.
Un gruppo di giocatori si schiera all’altezza del centrocampo coi palloni. Il gruppo dei “difendenti” (inizialmente 6), si prepara come da figura da fondo campo al limite dell’area di rigore.
Ognuno di questi è presso un delimitatore e ha un numero di riferimento. Al primo segnale dell’allenatore la prima coppia di attaccanti inizia a palleggiare rasoterra; al secondo “via” incomincia la fase di attacco alla porta finalizzata alla conclusione.
L’allenatore chiama un numero e la coppia di “difendenti” corrispondenti sale alla massima velocità con l’obiettivo di difendere e non subire la rete.
Chi difende dovrà curare il “gioco” delle coperture, la neutralizzazione di eventuali sovrapposizioni e tagli, mentre la coppia che attacca dovrà utilizzare queste componenti tattiche nonché l’uno-due per raggiungere l’obiettivo del gol.
Tempo dell’esercitazione: a discrezione dell’allenatore e a seconda del gruppo di giocatori a disposizione.
Materiale occorrente: palloni, delimitatori e casacche.
A cura di Claudio Damiani, Coach Uefa B, Match & Video analyst
Nell’ultimo post abbiamo analizzato le caratteristiche che dovrebbe avere, per le squadre dilettantistiche, l’ultima seduta settimanale che precede la partita (solitamente il Venerdì). Il razionale metodologico impone che almeno in questo “momento” della settimana, siano somministrati mezzi che permettano di sviluppare elevate potenze muscolari, nel rispetto della specificità coordinativa del calcio (cambi di direzione, arresti, ecc.). Ovviamente nulla toglie la possibilità di poter lavorare anche nella parte centrale della settimana su questi aspetti, ma (a mio parere) solo se i giocatori presentano carenze ed in particolar modo sui presupposti; un esempio potrebbe essere il lavoro di Rapidità coordinativa, il lavoro di Esplosività o l’Intermittente Forza. Oggi analizzeremo altre 4 strutture esercitative (le ultime 4 nel prossimo post) adeguati all’argomento.
VARIANTE 5
Nella figura sopra è presentato un solo mezzo (cioè una fila) per scopo esplicativo, ma sarebbe bene impostare sempre 2 mezzi (2 file) in maniera tale che l’esercitazione venga fatta con 2 giocatori alla volta a forma di gara. Com’è possibile vedere dalla figura, i cinesini sono stati posti esclusivamente per far capire ai giocatori da che parte va affrontata la curva; nella struttura ci sono 2 cambi di direzione di 90° (uno a destra e uno a sinistra) e uno di 180° (girando intorno al cono). Malgrado sia un mezzo a caratteristiche globali è opportuno somministrarlo solamente dopo che si è adeguatamente lavorato sulla componente analitica dei cambi di direzione (vedi post corrispondente): piede di cambio, frequenza dei passi e abbassamento del baricentro sono solo alcuni degli elementi che un giocatore dovrebbe acquisire prima di eseguire questo mezzo. Essendo un mezzo particolarmente intenso (dal punto di vista delle contrazioni eccentriche in frenata) consiglio di effettuarlo come primo esercizio della serie dedicata alla rapidità, 2 volte ad intensità submassimale e 2 a livello massimale.
VARIANTE 6
Anche in questo caso è rappresentato un solo mezzo, ma è opportuno farne sempre 2 per creare competizione nell’eseguire le ripetizioni. I paletti vanno distanziati tra loro di circa 1.5m ad angoli variabili, per stimolare al massimo la frenata (prima del primo paletto), l’appoggio laterale dei piedi (in mezzo ai paletti) e l’accelerazione (nell’ultima parte).
VARIANTE 7
Sopra è presentato un circuito di rapidità con incroci; com’è possibile intuire dalla figura, nella porzione centrale dell’esercitazione (che ovviamente va eseguite alla massima intensità) i giocatori incroceranno la loro traiettorie aggiungendo un ulteriore stimolo (legato alla direzione e velocità del compagno) che obbligherà i giocatori ad adeguare (rallentare, accelerare, deviare), ad alta intensità, la propria direzione di corsa. Le prime volte è possibile riscontrare qualche “scontro” tra compagni, che potrebbe limitare l’intensità dell’esercitazione. Dovrà essere l’allenatore ad incitare i giocatori a leggere la situazione, al fine di adeguare la propria corsa senza timore; dopo qualche difficoltà iniziale, questo mezzo verrà affrontato molto più volentieri dai giocatori e con motivazione rispetto alle altre strutture esercitative.
VARIANTE 8
Si mantiene la stessa struttura esercitativa della variante precedente, ma il percorso (vedi figura sopra) verrà affrontato in maniera diversa; saranno 2 gli “incroci” da parte dei giocatori, ma affrontati frontalmente saranno più semplici. Visto che i metri da affrontare saranno 20 con 4 cambi di direzione di 90° (2 a destra e 2 a sinistra), sarà particolarmente importante il corretto appoggio (stesso discorso fatto per la VARIANTE 5) dei piedi e relativa modulazione della frequenza dei passi, ecc.
CONCLUSIONI
Rimandiamo alle conclusioni del precedente post per rivedere le caratteristiche della parte atletica della “seduta del Venerdì”. Oggi aggiungiamo un altro aspetto che ritengo fondamentale: come visto nel post dedicato alla match analysis qualitativa (è comunque sufficiente osservare una partita per rendersene conto), la maggior parte delle segnature avviene con azioni ad alta intensità. Quindi, la condizione fondamentale per trasformare (considerando sia la fase difensiva che offensiva) il lavoro svolto a secco è l’inserimento di strutture esercitative che vanno dall’1c1 al 2c2 con limite di tempo per segnare (7-10” massimo); la sola stimolazione a secco, seppur necessaria, allena in maniera parziale (per attaccanti e difensori) l’applicazione cognitiva del movimento. Quindi via libera ad esercitazioni di 1c1, 2c1 e 2c2 strutturate in maniera tale da dare una buona densità e tempistica all’esercitazione, ma senza affaticare i giocatori; queste potrebbero benissimo sostituire i classici esercizi con tiro in porta analitici (triangolo con l’allenatore e tiro al limite dell’area, appoggio punta sul centrocampista che lancia l’esterno per il cross, ecc.) che non danno densità, ma soprattutto non riflettono quella che è la situazione specifica cui si va incontro in partita. Abbiamo precedentemente analizzato quello che è il gesto tecnico del tiro in porta, e soprattutto di come questo sia ancora stato poco approfondito dal punto di vista biomeccanico dell’allenamento; quindi, per i dilettanti, invece che somministrare delle lunghe situazioni di tiri in porta (durante le quali il giocatore è occupato per la maggior parte del tempo ad andare a raccogliere il pallone), spazio a situazioni che ricalchino le condizioni finali delle azioni che caratterizzano le segnature. Se nel precedente post abbiamo riproposto in fondo i link alle esercitazioni di rapidità precedentemente affrontate, oggi riportiamo quelle che propongono situazione di 1c1, 2c1 e 2c2.
MFC (Movimento Specifico Funzionale): indispensabile per tutti gli staff delle categorie giovanili (in particolar modo Giovanissimi ed Esordienti) che per prime affrontano la didattica difensiva; non è comunque un libro di nicchia, ma veramente utile a tutti allenatori e preparatori che curano l’aspetto neuromuscolare del calciatore a secco e con palla.
Autore dell’articolo: Melli Luca, preparatore atletico US Povigliese (melsh76@libero.it)
Tre esercitazioni con coinvolgimento del portiere che includono obiettivi legati alla finalizzazione, velocità, tattica individuale e reattività.
DUE CONCLUSIONI IN SEQUENZA
Esercizio che può avere finalità tecniche, passaggi, ricezione e conclusione; e finalità atletiche con modulazione dell’intensità; coordinativi con l’adeguamento dei passi tra le aste per l’avvicinamento alla palla.
E esegue uno slalom tra i paletti, poi adegua la corsa tra le aste per avvicinarsi a D per ricevere e concludere e poi a B per fare la stessa cosa.
Ruotare le posizioni.
Paletti, aste e palloni.
2 vs 2 CON CHIAMATA COLORE
Esercitazione atletica per la rapidità; esercizio per sviluppare l’attenzione; esercizio tattico di possesso con difesa della palla e finta.
Si gioca un 2 vs 2 (ma potrebbe essere anche un 3 vs 3 o un 4 vs 4, max 5 vs 5), alla chiamata colore del M esempio rosso, i calciatori lasciano la palla e veloci si dirigono sul colore chiamato.
Variante :
il M chiama più colori e i calciatori corrono verso i colori chiamati in sequenza.
Palloni e coni colorati.
COLORI, NUMERO E PASSAGGIO PER LA CONCLUSIONE
Psicocinetica, sequenza colori (visiva e uditiva), e numerica (uditiva); condizionale, corsa rapida; tecnica passaggio, conduzione, finta e conclusione.
A attende il segnale del Mister (M), che chiama in sequenza i tre colori abbinati ai conetti, in questo caso rosso – giallo e blu, e li va a toccare rapidamente nell’ordine chiamato, dopo corre verso il numero chiamato, in questo caso 1, e riceve il passaggio del compagno C, dopo, con un controllo orientato (senza troppi tocchi) si dirige verso la porticina (paletti) più vicini e conclude a rete dopo esserci passato in mezzo.
Variante:
A riceve da C ed effettua una finta ad uscire sui paletti e conclude a rete.
Conetti colorati (almeno tre colori diversi), paletti e palloni.
Analizziamo oggi un mezzo molto utile (e molto gradito dai giocatori) per lo sviluppo della guida della palla in regime globale/situazionale che diventa anche un esercizio di collaborazione. La semplicità che lo caratterizza, lo rende utile per tutte le categorie della scuola calcio, con varianti relative all’età dei giocatori. Gia in precedenti post, abbiamo visto come l’1c1 possa essere un presupposto di gioco fondamentale per lo sviluppo della guida della palla nella categoria Primi Calci e per l’allenamento della Rapidità cognitiva(anticipazione, percezione, decisione).
ESERCITAZIONE DI BASE
Com’è possibile vedere dalla figura sopra, la struttura di base prevede un rettangolo di gioco abbastanza grande (20m per 12-15m), 2 porte di 3-4m e 2 portieri. Ad ogni lato lungo del rettangolo ci saranno 2 file di giocatori con palla e 2 file senza. Al fischio dell’allenatore, il primo giocatore di ogni fila dovrà entrare nella porta di coni che ha di fronte (i giocatori con la palla in guida e gli altri ad inseguire); i giocatori con la palla dovranno andare a segnare al portiere della squadra avversaria e i giocatori che partono dallo stesso lato dovranno inseguirli e rubargliela (cercando a sua volta di fare gol nell’altra porta). Esempio nella figura sotto.
Si verranno quindi a creare due “1c1 ad inseguimento con porte e portieri”. Le dimensioni del rettangolo sono fondamentali affinché l’azione abbia una durata minima di 7-8” in maniera tale da riuscire a sviluppare elevate velocità di gioco (e in parte anche la potenza aerobica) anche per giocatori con scarsa capacità di guida della palla; questo tende a simulare in maniera globale le situazioni di gioco che si verificano in partita. La distanza tra le 2 file è altrettanto fondamentale per modulare lo scopo dell’esercitazione; infatti, distanze superiori a 8-9m metri (tra le 2 file) tendono a favorire il giocatore in possesso di palla (quindi si faciliterà la situazione di “1 contro il portiere”), mentre con distanze inferiori chi ha la palla dovrà essere in grado di proteggere la palla dal ritorno del difensore.
Quando uno dei 2 palloni uscirà dal campo, tutti e 4 i giocatori (più i 2 portieri) giocheranno con quello che rimane (2c2 con porte e portieri) fino a quando uscirà anche quello. Questo dettaglio permette di allenare la capacità di transizione (attenzione/anticipazione) e altri prerequisiti tecnico/tattici in base all’età dei giocatori. Ad esempio, per giocatori della categoria Primicalci verrà stimolata semplicemente la capacità di “attenzione/anticipazione” (per il rapido adeguamento alla situazione di gioco), mentre sin dalla categoria Pulcini (lungo i 3 anni di didattica) i concetti di “smarcamento in zona luce”, “ampiezza”, “sostegno”, “triangolo”, ecc. Nell’ultimo anno della categoria potranno anche essere affrontati in maniera globale i concetti difensivi di “esco/copro”. È ovvio che questo mezzo funge anche da stimolo allenante per la rapidità senza palla. L’allenamento nei confronti della potenza aerobica (tramite l’elevata densità di gioco) è relativa alla lunghezza delle azioni di gioco e del numero di giocatori (3 elementi per fila è l’ideale); starà poi alla sensibilità dell’allenatore concedere qualche piccola pausa (verbalizzando alcuni spunti emersi dall’attività di gioco) nel caso in cui veda i giocatori particolarmente affaticati.
VARIANTI
Nella figura sopra è rappresentata una variante relativa all’utilizzo delle finte; gli 1c1 non saranno più “ad inseguimento”, ma “frontali”, in maniera tale da stimolare adeguatamente l’utilizzo delle finte nell’1c1. Può essere introdotta la seguente regola: “se segno nella stessa azione nella quale ho effettuato una delle finte analizzate in allenamento allora il gol vale doppio”. Vale sempre la regola del “2c2 quando esce la prima palla” con tutte le considerazioni fatte sopra. Nel caso in cui si voglia dare una maggiore impronta coordinativa/condizionale è possibile far precedere l’inizio dell’esercitazione da dei minipercorsi che vadano a stimolare proprio queste capacità. Nella figura sotto è riportata una “mininavetta senza palla” per il giocatore in possesso e un “minipercorso a forma di 8” per quello senza palla.
CONCLUSIONI
Questo mezzo operativo per lo sviluppo contestuale di diversi elementi tecnico/tattici è un’ottima esercitazione di sintesi e di verifica delle abilità individuali/collettive su cui si lavora nei primi anni della Scuola Calcio; risulta inoltre molto utile per sviluppare la capacità di attenzione dei portieri che dovranno badare a 2 azioni contemporaneamente. Le varianti proposte permettono di focalizzarsi (per lo meno nella fase iniziale dell’esercitazione) sulle varie componenti dell’1c1 (guida in inseguimento, finte, ecc.). Di sotto riportiamo alcuni precedenti post in cui sono stati approfonditi l’1c1 in forma analitica e globale.
Abbiamo precedentemente analizzato il “2vs2 con le sponde” come un mezzo che può essere adattato a qualsiasi categoria di età per lo sviluppo contestuale delle abilità tattiche, tecniche (in regime di pressione temporale e in regime di fatica) ed atletiche. In un contesto di questo tipo, la verbalizzazione dell’allenatore dei movimenti adeguati alla situazione didattica è fondamentale per l’efficacia di questo mezzo. Nel precedente post abbiamo approfondito le varianti relative al Gioco in ampiezza nella scuola calcio e il concetto di Apro/chiudo e il Giropalla. Nel post odierno approfondiremo:
Movimenti difensivi copro/marco
Movimenti delle punte
Allenamento atletico specifico
Movimenti difensivi marco/copro
Già nel post del 2c2 è stata fatta una breve descrizione del concetto di marcatura/copertura nella didattica della difesa. La presenza di 4 giocatori (cioè 2 attaccanti e 2 difensori) è la cellula di base per apprendere questo tipo di movimenti. Giocando con le sponde permette di dare continuità all’esercitazione e di contestualizzare/automatizzare questi movimenti una volta compresi. Nella figura sopra, la sponda rossa passa la palla al compagno a sinistra; il giocatore blu di sinistra (che in questo caso diventa una sorta di difensore) uscirà immediatamente sul portatore di palla, mentre il blu di destra si porterà in una posizione di compromesso tra la copertura del compagno e la marcatura dell’avversario rosso di destra. Nell’eventuale trasmissione di palla al rosso di destra (vedi figura sotto), il blu di destra uscirà sul possessore di palla e il suo compagno cercherà un compromesso tra marcatura e copertura.
Le regole di gioco sono le stesse di quanto proposto nelle precedenti varianti, anche se sono dell’opinione che in questo caso non sia da limitare il numero dei tocchi, per mantenere maggiormente in “allerta” il giocatore in fase di copertura; le dimensioni del campo possono essere allargate fino ad un 20x20m.
Movimenti offensivi delle punte e degli esterni
Questo mezzo può essere utilizzato per automatizzare (cioè rendere un apprendimento stabile, in condizioni variabili) anche i movimenti offensivi delle punte o degli esterni. Nella figura sopra è rappresentata uno dei tanti possibili movimenti che si possono automatizzare. Come visto in una delle varianti precedenti i giocatori in possesso (i rossi) si portano in ampiezza; il rosso di destra scarica sulla sponda in basso (passaggio N° 1) e l’altro rosso sfrutta il “buco” (con un taglio, meglio se dopo contromovimento) lasciato al centro dello spazio di gioco dal giocatore blu che si era portato in fase di marcatura su di lui (passaggio N° 2). Di seguito, scaricherà sulla sponda in alto (passaggio N° 3) per effettuare il punto.
Sopra è rappresentato un altro esempio (movimento complementare delle punte). Il giocatore rosso di destra effettua un movimento di “incontro dopo contromovimento” verso la sponda in possesso palla per ricevere la palla sul corto (Passaggio N° 1). Nel frattempo il rosso di sinistra, dopo contromovimento, taglia verso la profondità per ricevere la palla (Passaggio N° 2) e scaricarla sulla sponda per fare il punto (Passaggio N° 3).
L’ultimo esempio che riportiamo (anche se ce ne sarebbero tanti altri) è quello del movimento dell”uno-due” o detto anche triangolo (figura sopra). La sponda rossa in basso la passa al giocatore rosso di destra (Passaggio N° 1) che dopo aver effettuato un corto al compagno (Passaggio N° 2) corre in profondità per ricevere la palla (Passaggio N° 3). L’uno-due si chiuderà solamente se il giocatore blu di destra non “scapperà” per tempo in copertura; nel caso in cui (vedi figura sotto) il blu di destra dovesse comprendere il movimento del suo diretto avversario (scappando in tempo), allora il rosso di destra potrà riportarsi verso la sponda bassa per effettuare un lungo (nel caso in cui ci fosse spazio disponibile, cioè “palla scoperta“) all’altra sponda.
Rappresenta sicuramente la parte più interessante per i dilettanti; visto che a questo livello, tutti i movimenti spiegati sopra sono pressappoco automatizzati (più o meno, a seconda delle categorie), questo mezzo rappresenta un’ottima fonte di allenamento atletico specifico con la palla. Purtroppo non si trovano dati relativi all’impegno metabolico di queste esercitazioni forniti dal GPS (esistono dati di frequenze cardiache medie, ma ormai è consolidato che siano dati poco sensibili), ma le sensazione percepite dagli atleti indicano come questi mezzi siano impegnativi dal punto di vista metabolico, in maniera dipendente dalla lunghezza delle serie. L’esperienza personale mi ha permesso di formulare protocolli di lavoro adeguati alla categoria Promozione come secondo allenamento settimanale:
Dimensioni campi: 18x18m o 20x20m a seconda delle abilità tecnico/tattiche dei giocatori e dell’esperienza. Su campi sintetici è più opportuno utilizzare dimensioni 20x20m, mentre in condizioni di fango 15x15m.
Regole: le stesse indicate nel post precedente; alla fine di ogni serie, si cambiano i giocatori dentro il campo con le sponde e si ricomincia il gioco. Palloni sempre disponibili per non creare momenti morti durante le serie.
Tempistiche: le prime volte si possono utilizzare serie di 2’, mentre una volta apprese al meglio le caratteristiche di gioco si accorcia fino a 1’30”. In totale si possono effettuare complessivi 9-12’ (a seconda del contesto dell’allenamento effettuato) all’interno del quadrato (quindi 18-24’ totali tra “sponda + giocatore”). Nel caso in cui si voglia dare un carico importante, si può arrivare fino a 15’ di lavoro all’interno del quadrato.
Varianti in base al N° di giocatori: nel caso in cui si abbiano a disposizione 9 elementi, è possibile giocare (al centro del quadrato) un “2c2 + 1 Jolly”. Con 10 elementi si può giocare un “3c3” al centro del quadrato, aumentando a 20x20m (fino a 22x22m) le dimensioni.
Varianti in base alla tipologia di gioco: con più di 20 giocatori a disposizione (ad esclusione dei portieri) si possono dividere in 5 squadre che ruotano su 2 campi. 2 Squadre giocheranno un “2c2 con sponde” (analogo a quanto spiegato sopra) e le altre 3 un “4c4 con portieri” (35x45m) con una squadra che a rotazione funge da sponde/raccattapalle.
Cosa allena (e cosa non allena) questa tipologia di mezzi: dai molteplici audio/video pubblicati sul sito di Roberto Colli (http://laltrametodologia.com/) è possibile ipotizzare che
queste esercitazioni rappresentano un forte stimolo allenante (che ne caratterizza la specificità) per l’aspetto metabolico (potenza aerobica), per le il numero di accelerazioni/decelerazioni e i cambi di direzione.
Lo stimolo è inferiore nei confronti delle “velocità di partita” elevate (perché gli spazi sono ridotti e non c’è possibilità di percorrere tratti lunghi) e delle “potenze elevate”; è pertanto ragionevole ipotizzare che questi ultimi 2 elementi siano da “compensare” con altri mezzi a secco.
Approfondimenti
Il 2c2 con le sponde rappresenta un ottimo mezzo per automatizzare, in regime di densità di gioco elevato, diverse componenti tecnico/tattiche ed atletiche. Il lavoro didattico di natura offensiva deve precedere quello difensivo e quello atletico-specifico.
Il “2c2 con le sponde” rappresenta uno Small Side Games (SSG) a tutti gli effetti; come avete potuto notare, cambiando alcune regole e i focus attentivi, è possibile dare non solo un importante stimolo atletico, ma anche indirizzare quello tecnico/tattico verso la direzione che interessa maggiormente all’allenatore.
In contesti, come quello dilettantistico, in cui il tempo a disposizione non è elevato come nei professionisti, un utilizzo bilanciato di questi mezzi allenanti può veramente permettere di fare la differenza durante la partita Domenicale. È ovvio che per fare questo è necessario conoscere come le varianti degli SSG impattano sugli stimoli dell’esercitazione; per chi vuole approfondire proprio questi aspetti, consiglio il Webinar di Andrea Licciardi: Small Sided Games: evidenze scientifiche ed esercitazioni pratiche.
In questo vero e proprio mini-corso, viene approfondito come le possibili variabili indirizzano gli stimoli allenanti verso gli obiettivi generali e specifici; l’autorevolezza del webinar è evidente perché ogni indicazione parte da quelli che sono i dati della bibliografia internazionale.
Puoi accedere a questo ed altri Webinar sottoscrivendo uno dei piani d’abbonamento mensili ed annuali a Performance Lab (garanzia 14 giorni). Applicando il Codice Promozionale MISTERMANAGER al momento dell’acquisto, avrai lo sconto del 10%.
Autore dell’articolo: Melli Luca, preparatore atletico AC Sorbolo, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 ed Istruttore di Atletica leggera GS Toccalmatto. Email: melsh76@libero.it
Come sviluppare, attraverso le idee di Mister Viscidi e otto esercitazioni sul 2>2, i principi di tattica offensiva e difensiva.
A cura di Andrea Pagan
Ho avuto la fortuna in questi giorni di partecipare ad uno dei tanti incontri che l’associazione allenatori organizza per l’aggiornamento tecnico degli addetti ai lavori.
Il relatore della serata è stato Mister Maurizio Viscidi e il tema trattato, per mia fortuna, l’allenamento del 2>2. Personalmente una parte dell’articolo l’avevo già sviluppato ma dopo aver sentito Mister Viscidi parlare e regalare a noi allenatori le sue idee riguardo allo sviluppo dei principi di tattica offensiva e difensiva, attraverso l’allenamento del 2>2, mi sono sentito costretto, per la qualità del lavoro proposto, ad inserire gli spunti interessantissimi che la serata mi ha dato.
Quanto esposto è quanto da me personalmente appreso dall’incontro; una relazione quindi del tutto soggettiva che esula Maurizio Viscidi da mie eventuali imperfezioni. Approfitto dell’occasione per fare al Mister i miei più vivi complimenti per la sua professionalità e meticolosità nell’insegnamento.
Una variante per l’allenamento tattico del 2vs2 attraverso un’esercitazione situazionale che coinvolge anche i portieri.
Un gruppo di giocatori si schiera all’altezza del centrocampo e dispone di palloni. Il gruppo dei “difendenti” (inizialmente 6), si posiziona come da esempio filmato dalla linea di fondo campo al limite dell’area di rigore.
Ognuno di essi si sistema all’altezza di un delimitatore (cinesino).
Al primo segnale dell’allenatore la prima coppia di attaccanti inizia a palleggiare rasoterra; al secondo “via” inizia la fase di attacco alla porta finalizzata alla conclusione. Nello stesso momento la coppia di “difendenti” sale alla massima velocità con l’obiettivo di non subire la rete.
Chi difende dovrà curare il “gioco” delle coperture, la neutralizzazione di eventuali sovrapposizioni e tagli, mentre la coppia che attacca dovra utilizzare queste armi nonchè l’uno-due per raggiungere l’obiettivo del gol.
Tempo dell’esercitazione: a discrezione dell’allenatore e a seconda del gruppo di giocatori a disposizione.
Materiale occorrente: palloni, delimitatori e casacche.