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  1. “1-Contro-Portiere”: progressione esecutiva per la scuola calcio

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    Nei precedenti documenti, abbiamo analizzato l’1c1 in diverse forme (vedi in fondo al post per l’elenco dei link); quando si parla di 1cP (1-contro-Portiere) nelle prime fasi della didattica calcistica, ci si scontra con 2 difficoltà che non sono solo tecniche, ma psicologiche, dovute alla paura e alla frenesia:

    • La paura del portiere di “uscire” ad affrontare il giocatore con la palla.
    • L’incapacità da parte del giocatore di comprendere che è inutile calciare in porta direttamente se il portiere esce correttamente.

    In questo post cercheremo con una didattica di 3 step progressivi, di far apprendere correttamente gli atteggiamenti ideali da tenere (sia il giocatore che il portiere) nelle prime fasi della didattica calcistica (I°/II° elementare).

    STRUTTURA 1: 1cP IN ABBINAMENTO A LAVORO TECNICO E COORDINATIVO

    1cP 1Per avere l’idea delle dimensioni, si consiglia di “costruire” la struttura delle misure un campetto da 5c5 o da calcetto. Com’è possibile vedere dall’immagine sopra, la struttura prevede coni, cinesini, ostacoli (di diverse dimensioni) e materassi. Al “via” dell’allenatore, il giocatore con la palla (giallo) effettuerà il più velocemente possibile lo slalom tra i coni ed andrà a tirare in porta prima della riga di cinesini blu. Il portiere (blu), al “via” dell’allenatore, dovrà fare un capovolta sul materasso blu, correre, saltando, 3 ostacoli bassi, infilarsi sotto un ostacolo alto (vicino alla propria porta) e posizionarsi in porta per parare la palla del giocatore giallo.

    • Se il giocatore giallo riuscirà a fare gol, avrà un punto
    • Se il portiere blu riuscirà a parare (deviando la palla fuori o in campo) la palla avrà un punto
    • Se il giocatore giallo tirerà la palla fuori, entrambi avranno 0 punti.

    Appare ovvio che lo stimolo principale per entrambi i giocatori è la “velocità di esecuzione del compito (tecnico o coordinativo)” preliminare del tiro. Infatti, se il giocatore giallo sarà più veloce (nell’arrivare al tiro) del blu, allora riuscirà a fare gol facilmente (praticamente a porta “vuota”), mentre se il portiere riuscirà a posizionarsi in tempo in porta, allora avrà possibilità di “parare” la palla.

    1cP 2Nella figura sopra, è raffigurato l’utilizzo di tutto il campetto (è bene che ci siano “protezioni” dietro entrambe le porte, per evitare che la palla finisca lontano) per evitare file troppo lunghe (3-4 giocatori per fila). Il fatto che sia una proposta per i primi anni di scuola calcio è evidente dalla presenza di (per il giocatore con la palla) un compito tecnico semplice e, per il portiere, dei compiti motori prevalentemente coordinativi. Modulando il numero dei coni (per il giocatore con la palla) e il numero di compiti motori (per il portiere) si facilita l’uno o l’altro….consiglio di modulare il tutto per rendere “difficile” al portiere di arrivare in tempo se il giocatore esegue velocemente lo slalom con la palla; in queste condizioni, entrambi sono stimolati per eseguire i gesti più velocemente possibili. Questa prima variante della struttura non presenta momenti di 1cP, ma fornisce l’apprendimento dei movimenti di base della prossima variante.

    1cP 3Nella figura sopra è rappresentata la variante senza riga di tiro; in altre parole, il compito del giocatore con la palla sarà quello di fare gol (da qualsiasi distanza) e del portiere sarà quello di parare, trattenendo la palla con le mani. In questo modo, diventa un vero 1cP; fattore molto importante riveste la Verbalizzazione del compito:

    • Il primo compito da verbalizzare è quello del portiere; “rimanendo sulla riga di porta, sarà molto più difficile parare la palla, mentre andando incontro al giocatore, sarà più facile rubargliela”.

    In questa fase, è importante che chi gioca in porta vinca la paura di andare incontro al giocatore con la palla; fattore importante sarà l’acquisizione della capacità di leggere la gestualità dell’attaccante per andarci incontro quando si allunga la palla e rimanere in posizione (magari avanzando leggermente) quando è in procinto di tirare.

    • Il secondo compito da verbalizzare è quello del giocatore con la palla: “se il portiere esce dalla porta, è inutile tirare direttamente perché probabilmente gli finirebbe la palla addosso”.

    L’apprendimento di questo elemento predispone anche un minimo di abilità tecnica, cioè la capacità di spostare la palla quando un avversario (il portiere in questo caso) viene incontro. Per questo motivo, questa variante è consigliabile solo quando i giocatori hanno raggiunto un minimo di livello tecnico della guida.

    STRUTTURA 2: 1cP PSICOCINETICO

    1cP 4In questa struttura (vedi immagine sopra) i 2 giocatori partono da fondocampo, eseguono un percorso semplice con la palla (nel nostro caso è necessario fare il giro di un cono e far passare la palla sotto ad un ostacolo) e devono far meta (cioè fermare la palla con la suola) nel cerchio posto a metacampo.

    1cP 5Il primo che ferma la palla diventerà l’attaccante (come il blu nella figura sopra), mentre l’altro (giallo) diventerà il portiere. L’attaccante, prima di tirare dalla riga di cinesini blu dovrà far passare la palla sotto un ostacolo posto a metacampo, mentre il portiere, prima di parare, dovrà strisciare sotto un ostacolo alto posto a fianco della porta. Valgono tutte le considerazioni fatte per l’esercizio sopra per quanto riguarda l’attribuzione dei punti; modulando il percorso da far fare all’attaccante (ad esempio si può aggiungere un ostacolo in più a metacampo) è possibile facilitare il portiere o viceversa. Sempre dalla figura, è possibile vedere com’è possibile utilizzare il campo per 2 strutture esercitative parallele.

    1cP 6Nell’ultima variante di questa struttura, l’attaccante può tirare da dove vuole e il portiere può uscire incontro all’attaccante (come nell’ultima variante della struttura precedente). Valgono le stesse verbalizzazioni fatte per la struttura precedente.

    STRUTTURA 3: GARA DI 1c1 IN VELOCITA’

    1cP 7Com’è possibile vedere dalla figura sopra, in quest’ultima struttura entrambi i giocatori dovranno affrontare in slalom (in andata/ritorno) la fila di 4 coni ed andare a tirare in porta; il primo che tira (in questo caso, il blu), dopo aver tirato, potrà andare a prendere la palla dell’altro giocatore in ritardo (il giallo).

    • Al primo giocatore che segna, verranno attribuiti 2 punti
    • Al secondo giocatore che (eventualmente) segna verrà attribuito 1 punto
    • Se il primo giocatore che tira (in questo caso, il blu), riuscirà a prendere in mano la palla del secondo (giallo), gli verrà attribuito un punto.

    Valgono le stesse verbalizzazioni fatte per le ultime varianti delle strutture precedenti. È ovvio che in base al numero di coni dello slalom, sarà più o meno facile fare “selezione” e dare la possibilità, al primo che tira, di arrivare a “prendere” anche la palla del secondo. Come nelle strutture precedenti, è possibile inserire (come variante più semplice) la riga di tiro (cinesini blu), prima della quale bisogna tirare per fare gol.

     

    CONCLUSIONI

    1cP

    L’insieme delle esercitazioni presentate oggi, è dedicata ai primi anni della scuola calcio, per l’apprendimento della guida globale, del tiro e per l’atteggiamento del portiere. Per una densità allenante ottimale, in tutte queste strutture è consigliabile fare file di 3-4 giocatori. Sotto riportiamo altri giochi/esercitazioni con finalità allenante simile.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

  2. Polifunzionalità: attività aerobica, capacità coordinative e tiro in porta

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    I giocatori A e B partono contemporaneamente eseguendo entrambi degli esercizi coordinativi, rispettivamente agli over e alle scalette, con successivi cambi di direzione ai paletti e attacco alla palla, per condurre sino alla sagoma, fintare e concludere a rete di sinistro.

    La stessa cosa fanno i compagni D e C rispettivamente ai cerchi e con dei cambi di direzione ai paletti, successivi cambi di direzione e finta e conclusione di destro.

    Poi si spostano in senso antiorario: D va nella postazione di B, B in quella di C, C in quella di A e quest’ultimo in quella di D.

    CORSA E CONCLUSIONE

    Gli esercizi ai cerchi e agli over vedranno la corsa adattata alla loro distanza, differenziazione.

    Materiale occorrente: palloni, over bassi, scaletta, paletti, coni, sagome e cerchi.

    Durata esercizio: 12 minuti

    Numero di serie: 1

    Recupero: 3 minuti

    Numero recuperi: 1

    Numero giocatori: 18

    Fasce interessate: Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi e Prima squadra.

    A cura di Nicola Amandonico

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  3. Psicocinetica con pallone e componente tecnica del tiro

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    Consideriamo tre varianti di esercizio per integrare la rapidità di decisione ed esecuzione del gesto sollecitato da uno stimolo esterno, alla componente tecnica del tiro in porta.

    Tre giocatori partono in una forma di skip stabilita (calciato, basso, ecc.), sino ad arrivare all’altezza di un quinto delimitatore “neutro” posto al centro del quadrato.

    In questo istante l’allenatore esegue il comando vocale, chiamando uno dei quattro colori; si prende sempre in considerazione il giocatore centrale.

    Nel filmato abbiamo evidenziato con delle frecce bianche i giocatori che andranno in possesso del pallone.

    Esercizio 1: a colore chiamato (nel video, “rosso”), il giocatore di centro attacca la palla attivamente con un tiro diretto o conduzione più tiro, a seconda di dove è situato il pallone corrispondente.

    I due compagni si dirigono alla massima intensità nei due colori posti immediatamente a lato di quello chiamato (blu e verde) senza svolgere alcuna azione.

    Esercizio 2: a colore chiamato (nell’esempio “verde”), il giocatore centrale si limita ad eseguire un sprint verso il colore chiamato e null’altro; i due compagni andranno ad attaccare il pallone e svolgere l’azione conseguente a seconda di dove esso è posizionato.

    Esercizio 3: l’allenatore chiama il colore, (in questo caso “blu”); il giocatore posto al centro dei tre esegue uno sprint verso il colore opposto a quello menzionato.

    I due giocatori a lui esterni andranno con la massima rapidità a “catturare” il pallone per eseguire i relativi gesti tecnici.

    [videojs mp4=”http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2014/06/psico-palloni-tiro-4colori.mp4″ preload=”true”]

    E’ implicito che i tre giocatori dovranno ruotarsi ed occupare sia la posizione esterna che centrale del loro gruppo

    Materiale occorrente: quattro delimitatori o bandiere di diverso colore posizionati a circa 5 metri oltre il limite dell’area, palloni.

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

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  4. Polifunzionalità: coordinazione e conclusione

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    I giocatori A e B effettuano un passaggio a se stessi, facendo passare la palla tra i due cinesini, poi corrono A tra gli over, B a saltare gli ostacoli alti; riprendono palla al di là dei cinesini, conducono e servono (1), rispettivamente, D e C che hanno effettuato uno slalom tra i paletti curando l’appoggio della gamba esterna, e si sono portati in D1 e in C1.

    Tutti e due, ricevuta palla (1) conducono fintando e dribblando la sagoma e calciando in porta (2). Poi proseguono la loro corsa C al posto di B e D al posto di A, mentre quest’ultimo e B vanno rispettivamente al posto di D e C.

    Allenamento condizionale con conclusione

    Stesso esercizio, ma con la variante che A2 serve C1(1) e B2 serve D1 (1), poi C1 e D1 si portano conducendo palla in C2 e D2 e servono rispettivamente il taglio di A3 e B3 (2) che concludono a rete (3).

    Poi B3 va in B4 al posto di C e A3 in A4 al posto di D, C2 e D2 continuano la corsa in C3 e D3 accompagnando l’azione e poi vanno in C4 al posto di B e in D4 al posto di A.

    Allenamento condizionale con conclusione2

    Materiale occorrente: palloni, over bassi, ostacoli alti, sagome, paletti e cinesini.

    Durata esercizio: 18 minuti

    Numero di serie: 2 (tra una serie e l’altra cambiare postazioni)

    Recupero: 4 minuti

    Numero recuperi: 3

    Numero giocatori: 18

    Fasce interessate: Esordienti, Giovanissimi, Allievi e Prima squadra.

    A cura di Nicola Amandonico

  5. Velocità, cross, conclusione aerea

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    Questa esercitazione, combina l’aspetto atletico dello sprint su distanze medio-brevi, con la funzione tecnica atta al miglioramento della trasmissione precisa del pallone e della ricezione.

    Cinque gruppi di giocatori si dispongono in altrettante postazioni; i palloni vengono sistemati nei pressi di uno dei due gruppi più vicini alla bandierina del calcio d’angolo come in figura.

    Il giocatore A passa la palla a B, curando la precisione e seguendone la traiettoria; ad intensità massimale va a sistemarsi in quel gruppo (A1); B ricevuta palla consegna a C, va a sistemarsi nel suo gruppo; C, eseguito l’arresto fa la stessa cosa verso il compagno D. D, controllato il pallone calibra il cross per l’accorrente E che deve segnare. D va in E ed E si sistema nel gruppo A.

    Tempo consigliato per l’esercizio: in base al numero di giocatori (non più 3 per gruppo), ma comunque è preferibile porre dei limiti: ad esempio 3′ per lato e cambio della posizione dei palloni nella parte opposta al gruppo “A” (ovvero “D”).
    Materiale occorrente: delimitatori, palloni.

    Tecnica - serie di 4 passaggi con conclusione finale

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

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  6. Gesti tecnici di base: doppia conclusione

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    Un’esercitazione tecnica e tattica allo stesso tempo che vuole allenare trasmissione, ricezione e tiro, nonché la componente di tattica individuale (o tecnica applicata) dello smarcamento.

    A livello condizionale è consigliabile incentivare la velocità dei gesti. Nello spazio delimitato dall’area di rigore o posizionando due porte come in figura, si dispongono quattro file di giocatori ai loro lati. Si delimita una zona centrale entro la quale bisogna effettuare il passaggio e il successivo tiro.

    Il giocatore in possesso palla effettua un passaggio sul movimento incontro del compagno, viene eseguito uno scambio all’interno del quadrato centrale e si va al tiro. Il movimento incontro alla ricezione del passaggio deve essere effettuato in diagonale in modo da portarsi in zona luce, figurando che in traiettoria ci sia un avversario.

    Doppia conclusione

    Varianti: una volta assimilati tempi e spazi di passaggio è possibile inserire un avversario passivo sul vertice del quadrato; limitare il numero di tocchi.

    Materiale occorrente: delimitatori, palloni, porte.

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

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  7. Psicocinetica e pressione

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    Il giocatore A parte alla scaletta correndo o effettuando degli skip poi attacca la fila di cerchi corrispondente al colore del cinesino chiamato dall’allenatore, in questo caso blu.

    Poi attacca (A1) B in possesso palla (passivamente), B sposta la palla (1) scaricandola su C e A1 si sposta attaccandolo in A2, C la ridà a B (2) e A2 la attacca nuovamente in A3. Poi prende il posto di B che corre al posto di C che corre in coda a D, che parte per effettuare l’esercizio con A e B.

    psicocinetica e pressione
    Figura 1

    Variante (fig.2). Il giocatore B dopo aver ricevuto il passaggio di ritorno da C (2) con conseguente spostamento di A2 in A3, sposta ancora la palla su E (3) e di conseguenza A3 si sposta in pressione su E in A4. Poi ne prende il posto, E scala in B e B in C e C in coda a D.

    psicocinetica e pressione 1
    Variante: figura2

    Variante (fig.3). A4 dopo aver attaccato E, va in A5 sullo scarico (4) dello stesso E, e conclude a rete (5). Poi si scala di posizione come l’esercizio precedente.

    psicocinetica e pressione 2
    Variante: figura 3

    Materiale occorrente: palloni, scaletta, cinesini colorati e cerchi.

    Durata esercizio: 12 minuti

    Numero di serie: 2

    Recupero: 3 minuti

    Numero recuperi: 1

    Numero giocatori: 18 (3 postazioni)

    Fasce interessate: Esordienti, Giovanissimi, Allievi e Prima squadra.

    A cura di Nicola Amandonico

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  8. Allenamento condizionale

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    Esercitazione che allena atleticamente, gli sprint, gli arresti, le ripartenze, i cambi di direzione.

    Allena la tecnica con la conduzione, il passaggio, stop e controllo.

    Tecnicamente il cross e la conclusione, particolarmente adatta agli esterni.

    Il giocatore A parte affrontando gli ostacoli alti e saltandoli giunge in A1 arrestandosi sul posto, riparte e si porta in A2 con uno sprint massimale, si arresta e si porta in A3 con un altro sprint massimale (un po’ più lungo) per poi accentrarsi per poter ricevere l’eventuale passaggio di B2.

    Intanto B, partito contemporaneamente affronta dei cerchi correndoci dentro, (adattando la sua corsa alla loro distanza, differenziazione) affronta con dei cambi repentini dei cambi di direzione sui paletti colorati, la sequenza viene dettata dal Mister (in questo caso giallo G, rosso R, blu B e bianco Bi), curando gli appoggi sulla gamba che spinge il cambio di direzione.

    Poi arriva in B1 entra in possesso palla e dopo una breve conduzione si porta in B2 e decide se lanciare A3 o C3 che a sua ha affrontato dei cambi di direzione tra i paletti curando, anche qui, gli appoggi sulla gamba che spinge il cambio di direzione, giunge in C1 si arresta, e riparte con uno sprint massimale sino a giungere in C2, anche C2 si accentra per poter riceve l’eventuale passaggio di B2, in figura è proprio C2 che riceve, velocemente conduce palla sino al paletto lo aggira con una finta e crossa al centro per la conclusione di B3, A4 o per E e D che hanno effettuato dei veloci vai e torna e si sono portati in E1 ed D1.

    condizionale 1Ad ogni esercizio chi lo esegue cambia posizione ruotando in senso antiorario partendo da A, che va in B, B va in C, D va in E ed E va in A.

    L’esercitazione comprendendo un numero minimo di 18 giocatori a parte i portieri (alternarli), deve essere svolta come indicato con due serie da 18 minuti e comunque fare in modo che ogni calciatore lo svolga almeno 6 volte ad intensità massimale.

    Materiale occorrente: palloni, cinesini, paletti (anche colorati o casacche colorate), cerchi e ostacoli alti.

    Durata esercizio: 18 minuti (facendo in modo che ogni atleta compia almeno 6 ripetizioni)

    Numero di serie: 2

    Recupero: 5 minuti

    Numero recuperi: 3

    Numero giocatori: 18

    Fasce interessate: Giovanissimi, Allievi e Prima squadra.

    A cura di Nicola Amandonico

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  9. Nicola Sansone: fantasia a Sassuolo!

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    Conclusioni verso la porta (Dati Opta)
    Conclusioni verso la porta (Dati Opta)

    Dalla gara persa dal Sassuolo a Torino contro la Juventus dell’ormai certo terzo scudetto è rimasta sicuramente impressa la buona prestazione del tridente offensivo emiliano composto da Floro Flores, Zaza e Sansone.

    Di quest’ultimo ho estrapolato dall’analisi video della far tre sequenze che definiscono molto bene le caratteristiche tecniche, tattiche e condizionali del giocatore.

    • Suo l’assist utile a sbloccare il risultato dopo una conduzione di palla di circa 60 metri regalato al compagno di reparto Zaza, ma
    • da evidenziare una conversione con controllo (semi) orientato da sinistra verso la zona centrale della trequarti con successiva finta ubriacante e conclusione fuori dello specchio della porta eseguita con il sinistro;
    • quindi una combinazione (1-2), sempre con Zaza a tagliar fuori Pirlo per la conclusione di collo pieno ad incrociare poco sopra l’incrocio dei pali.

    [videojs mp4=”http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2014/05/Sansone-Sassuolo.mp4″ preload=”true”]

    Un giocatore del ’91 rapido (175cm x 73kg), assolutamente capace nell’1vs1 offensivo; cerca molto il rapporto tecnico con Zaza in zona centrale e non esita a calciare verso la porta avversaria, più di potenza che di precisione. Poco propenso alla fase difensiva (come tutto il reparto d’attacco del Sassuolo) e sostanzialmente apprezzabile dal punto di vista caratteriale e nervoso.

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

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  10. Tecnica condizionale e tattica

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    Il giocatore A parte in conduzione palla, ed effettua uno slalom tra i due paletti, poi giunge in A1 e serve il compagno B (1) che si è portato in B1 dopo essersi smarcato dalla sagoma. B1 riceve, controlla si porta in B2 e scarica (2) su C che si è portato in C1 dopo una corsa tra i cerchi (adattandola alla distanza, differenziazione) e un cambio di direzione.

    C1 riceve, controlla, ed effettua una conduzione in slalom tra i due paletti, portandosi in C2, nel contempo B2 si è smarcato (tra le linee) in B3, e riceve (3) da C2, controlla, e si porta in conduzione in B4 smarcandosi dalla sagoma, trasmette ad A2 che ha effettuato uno sprint sino al paletto, un cambio di direzione, una corsa tra gli over (o salti) adattandola alla distanza, A2 riceve, controlla e in slalom conduce tra i due paletti. Superatoli effettua un cross per B5 e C3.

    Effettuare l’esercitazione da entrambi i lati, quindi due serie.

    B si porta al posto di C, C al posto di A e A al posto di B.

    N. B. insistere sui controlli orientati, e sull’appoggio della gamba esterna al cambio di direzione.

    TECNICA CONDIZIONALE E TATTICA

    Materiale occorrente: palloni, over bassi, delimitatori, paletti, sagome e cerchi.

    Durata esercizio: 15 minuti

    Numero di serie: 2 (cambiando lato)

    Recupero: 4 minuti

    Numero recuperi: 3

    Numero giocatori: 18

    Fasce interessate: Giovanissimi, Allievi e Prima squadra.

    A cura di Nicola Amandonico

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  11. Fase di possesso e coordinazione

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    Una proposta che integra l’allenamento delle capacità coordinative alla componente tattica della costruzione del gioco.

    Il giocatore A batte un fallo laterale e serve (1) il compagno B che si è portato, incontro alla palla in B1, riceve, controlla e dribbla la sagoma, serve in B2, il terzo giocatore C (2) e corre (o skip) alla scaletta.

    Si porta in B3 e riceve da C1 (3) che ha eseguito uno slalom tra i paletti. B3 effettua a sua volta degli slalom con cambi di direzione e si porta in B4, mentre C1 ha effettuato una corsa tra i cerchi (adattando la corsa, differenziandola) e si è portato con uno sprint in C2, riceve da B4 (4) e scarica su A1 (5) che ha effettuato una corsa (o salti) tra gli over bassi, ha cambiato direzione e si è portato in A1.

    Controlla, comunque dopo aver atteso l’arrivo di B in B5 e C in C3, ed effettua un cross per la conclusione di quest’ultimi. A1 raggiunge la postazione di B, B raggiunge in coda G, e C corre in coda ad E.

    CONDIZIONALE E TATTICO

    Materiale occorrente: palloni, scaletta, sagome, over bassi, paletti e cerchi.

    Durata esercizio: 15 minuti

    Numero di serie: 1

    Recupero: 4 minuti

    Numero recuperi: 1

    Numero giocatori: 18

    Fasce interessate: Giovanissimi, Allievi e Prima Squadra.

    A cura di Nicola Amandonico

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  12. Forza e tecnica calcistica: doppio percorso

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    Due circuiti, il giocatore A (blu) parte in allungo fino al primo conetto, sterza e cambia direzione, arriva in A1 riceve (1) e conclude in porta (2), poi cambia ancora direzione, si porta in A2 e corre (o salta) tra gli over bassi, e poi corre in coda ad H in A3. Nel frattempo, F ricomincia con H.

    Nell’altro circuito, il giocatore C (rosso) parte in slalom, poi arriva ai paletti effettua un vai e torna, poi arriva in C1 riceve (1) dal compagno D, finta sulla sagoma (dribbling) e calcia in porta C2, portandosi poi in coda a G in C3. D corre in allungo in coda ad E, che nel frattempo ha ricominciato con G.

    Materiale occorrente: palloni, conetti, over bassi, paletti e sagome.

    Durata esercizio: 12 minuti

    Numero di serie: 2 ( con cambio, i blu vanno al posto dei rossi e viceversa)

    Recupero: 4 minuti

    Numero recuperi: 3

    Numero giocatori: 18

    Fasce interessate: Giovanissimi, Allievi e Prima squadra

     

    FORZA E TECNICA

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    A cura di Nicola Amandonico

  13. Esercitazione tecnica per il tiro in porta

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    Questa proposta vuole integrare l’esercizio della trasmissione della palla, alla componente atletica della velocità e a un’altra importante di tipo tecnico: il tiro in porta. Il giocatore A trasmette il pallone al compagno B seguendone la traiettoria e andando a prendere la sua posizione; B farà altrettanto con C e dirigendosi a intensità massimale a prenderne il posto.

    C, dopo una breve conduzione, simulerà un dribbling sulla sagoma o cono e concluderà l’azione calciando verso la porta, andando a sistemarsi dietro al gruppo da cui è partita la sequenza.

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    Successivamente eseguirà l’esercitazione il gruppo situato nell’altra metà del campo e così via, in alternanza.

    Durata dell’esercitazione: in base un tempo prestabilito dall’allenatore (esempio 6-8′) o per un numero totale di tiri effettuato da ciascun giocatore, inclusi i cambi di posizione dei gruppi.

    Materiale occorrente: delimitatori, sagome, palloni.

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    A cura di Claudio Damiani

  14. Esercitazioni per la conclusione con finalità tecniche, tattiche e metaboliche

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    AZIONE D’ATTACCO CON CHIAMATA COLORE

    Esercitazione tattica, movimento ad incrocio e conclusione; tecnico, passaggio e ricezione orientata; attenzione.

    A inizia l’azione con B (1), che trasmette a C (2); C contemporaneamente chiama un colore (blu o giallo) collocati sugli esterni, e la scarica sul colore chiamato, che inizia un’azione di attacco per arrivare alla conclusione.

    Variante: inserire un altro giocatore di altro colore in zona centrale, esempio verde.

    Palloni e casacche di colore diverso

    AZIONE DI ATTACCO CON CHIAMATA COLORE

    1 VS 1 E CONCLUSIONE COMBINATA

    I tre gruppi nei quadrati effettuano degli 1 vs 1, alla chiamata del Mister (M), colore rosso o blu, i chiamati corrono per ricevere il passaggio dallo stesso M, e iniziano un’azione per arrivare alla conclusione.

    Cinesini e palloni.

    Tattica individuale, forza e tecnica.

    1 VS E CONCLUSIONE COMBINATA

    Nicola Amandonico

     

  15. Esercitazioni per la rapidità e la conclusione a rete

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    DUE CONCLUSIONI IN SEQUENZA

     

    Esercizio proposto con finalità tecniche e coordinative, oppure se si da una certa intensità allo slalom tra i paletti, abbinate alle conclusioni, si possono ottenere dei benefici atletici.

    A parte in slalom tra i paletti, e corre a ricevere da C per concludere, poi corre da B e riceve per concludere ancora.

    Si ruota nelle postazioni.

    Palloni e paletti.

    ESERCITAZIONI PER L’1VS1 ABBINATE ALLA PSICOCINETICA

     

    A e B attendono il via dal M che consiste nel dettare in sequenza i tre colori rappresentati dai conetti, questa volta disposti verticalmente, i due devono toccarli in sequenza dettata, e correre a conquistare il pallone per un 1 vs 1 e concludere in porta.

    La variante 2 prevede dei cambi di direzione a differenza dl primo esercizio che fa compiere ai giocatori dei cambi di senso

    Materiale occorrente:

    Coni o casacche di colore diverso, palloni.

    A cura di Nicola Amandonico

  16. Mezzi di allenamento per la Scuola Calcio: “La Battaglia di palloni” (seconda parte)

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    Dopo aver visto l’esercitazione di base della Battaglia di palloni ed alcune varianti (con il tiro in porta), andremo ad analizzare altre modifiche che possono rendere questo mezzo ancor più utile per la strutturazione dell’allenamento dei primi anni della scuola calcio.

    VARIANTE CON TIRO IN PORTA E TECNICA

    È possibile modificare la stessa variante presentata nel post precedente aggiungendo una componente tecnica prima di entrare nel rettangolo di tiro. Ecco alcuni possibili esempi:

    • Slalom globale (cioè con piede e numero di tocchi liberi) tra coni prima di entrare nel quadrato.
    • Slalom analitico (cioè con piede e numero di tocchi stabiliti dall’allenatore) tra coni.
    • Passaggio a compagno sponda fisso, ma che a turno dovranno fare tutti.
    • Percorso con ostacoli da saltare (facendo passare la palla sotto).
    • Percorso coordinativo: capovolta, rotolamento, ecc.

    Anche in questo caso sarà possibile tirare con il piede forte o con il piede debole (scelta fatta a priori comunicata dall’allenatore). Con questa variante incrementa la parte tecnica dell’esercizio, rendendolo un mezzo interessante per il riscaldamento in diverse situazioni.

    VARIANTE CON ZONA FRANCA

    Com’è possibile vedere dalla figura sopra, verrà inserita una zona di campo centrale, detta “zona franca”. Si tengono le stesse regole della VARIANTE CON TIRO IN PORTA, ma per segnare è obbligatorio tirare da questa zona e tutti i giocatori (di entrambe le squadre) possono entrare in questa zona. Un giocatore in zona franca può cercare di rubare la palla all’avversario, ma senza fare fallo. Varrà tirato, a fine gioco, un rigore per ogni fallo subito. Più che in altre esercitazioni, sarà importante l’utilizzo di palloni morbidi (spugna o gomma), in quanto sarà possibile tirare da tutte le parti della zona franca e sarà anche possibile che qualche giocatore venga “colpito da qualche pallonata”. Questa variante si presenta particolarmente interessante perché:

    • Incrementa il numero di “ruoli volanti” all’interno di ogni squadra; non ci saranno solamente i portieri e i bomber, ma anche i difensori che nella zona franca cercheranno di rubare la palla agli avversari (ed eventualmente tirare). È importante sottolineare che ogni giocatore può scegliere e cambiare il proprio ruolo liberamente quando vuole.
    • Aiuta i bambini più timorosi a vincere la paura della palla, perché li abituerà ad andare incontro all’avversario che sta tirando per evitare che segni.
    • Abitua i bambini a rispettare le regole ed “autoarbitrarsi” da soli in caso di fallo; saranno loro a dover indicare il fallo di un avversario o meno. L’allenatore dovrà prestare attenzione affinché ogni “conflitto” in questi termini venga risolto nel migliore dei modi, facendo capire ai giocatori l’importanza di un atteggiamento onesto e rispettoso.

    In questa variante si aggiungono componenti di tattica individuale (1c1 in maniera globale)!!

    VARIANTE CON META

    Si ritorna all’esercitazione di base (ogni giocatore deve rimanere nella propria metacampo e nessuno può usare le mani) ma, da com’è possibile vedere nella figura sopra, vengono poste 2 mete (non si usano più le porte e le aree) a fondocampo per ogni squadra. Ogni squadra dovrà cercare di tirare la palla dalla propria metacampo facendole attraversare la meta avversaria (sostanzialmente sarà come avere una porta grande come il fondocampo) utilizzando esclusivamente i piedi. È possibile utilizzare le mani solamente nella propria meta per parare la palla. Dopo poco i giocatori capiranno che per segnare sarà fondamentale tirare la palla alta. A questo punto, l’allenatore inserirà l’obbligo del “non utilizzo delle mani” (in tal caso sarà punto con rigore alla fine del gioco); in questo modo i bambini cominceranno ad alzarsi la palla con i piedi stimolando ulteriori aspetti tecnici. A differenza dell’ESERCITAZIONE DI BASE, in questa variante è maggiormente sollecitato il Senso del gioco, in quanto i giocatori dovranno imparare a distribuirsi uniformemente lungo il fondocampo per proteggere al meglio la meta; inoltre sarà stimolata la collaborazione tra chi tira e chi para, sia nella gestione della palla che nei cambi di ruoli.

    CONCLUSIONI

    La battaglia di palloni con tutte le sue varianti rappresenta un ottimo mezzo allenante per i primi anni della scuola calcio. Racchiude in sè diverse componenti coordinative, tecniche (soprattutto per il tiro), tattiche-individuali e allo stesso tempo stimola i bambini alla collaborazione e al rispetto delle regole. Inoltre, permette di capire chi è particolarmente predisposto a giocare in porta.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

  17. Tiro a tempo dettato dal gruppo

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    Il gruppo squadra diviso in due gruppi in base al numero complessivo. Un gruppo esegue una conduzione intorno al gruppo di giocatori centrale come in figura, l’altro gruppo esegue una serie di passaggi nello spazio delimitato. Il gruppo in conduzione,una volta finita la conduzione va al tiro , se il percorso in conduzione è stato terminato entro 30 passaggi effettuati dal gruppo centrale.

    Obbiettivo dell’esercitazione:

    • tecnico: passaggio, conduzione, tiro;
    • coordinativo: capacità di valutazione spazio-temporale, capacità di orientamento, capacità di differenziazione;
    • condizionale: rapidità.

    Varianti

    1. Le distanze tra i due gruppi variano a seconda del numero dei giocatori presenti e delle capacità individuali.
    2. Variare il numero di passaggi complessivi da effettuare.
    3. Variare il numero di tocchi a disposizione del gruppo in passaggio.
    4. Obbligare il giocatore in conduzione a toccare la palla un numero preciso di volte prima della conclusione.

    Osservazioni

    Il tempo per la conclusione è dato dal numero di passaggi effettuati dal gruppo. Questo numero varia in funzione delle capacità individuali del gruppo.

    Materiali occorrenti

    Delimitatori, palloni, porte

    Di Angelo Iervolino

    www.alleniamoilcalcio.net

    L’esercitazione pubblicata è stata creata con Easy Sports Graphics 5.0. 

  18. Fasi sensibili della tecnica calcistica (seconda parte)

    6 Comments

    (aggiornato al 24/07/2019)

    Nella prima parte di quest’articolo abbiamo introdotto il concetto di “Fasi sensibili della tecnica calcistica”; andremo ora ad approfondire i criteri che hanno permesso di creare la nostra tabella e di come considerarla adattabile alle varie situazioni.

    • Le maggiori difficoltà ad apprendere i movimenti si verificano ad età inferiori (6-7 anni) a causa della povertà degli schemi motori (si fissano con l’esperienza) e da fenomeni di “irradiazione” a livello del sistema nervoso centrale che possono rallentare i processi di fissazione.
    • Durante la pubertà (oltre i 12-14 anni) l’apprendimento della tecnica è più facile dal punto di “vista cognitivo” perché si comprendono meglio i compiti motori, ma può esserci difficoltà nell’apprendere i movimenti più semplici a causa della minore plasticità/adattabilità del tessuto nervoso; le difficoltà sono comunque transitorie e finiscono con l’inizio dell’adolescenza.
    • L’egocentrismo (rapporto “io-palla” molto forte) tipico delle fasi precoci permette di apprendere più velocemente alcuni fondamentali come la conduzione e la protezione della palla, mentre per il passaggio può esserci un leggero ritardo.
    • Ambidestrismo: l’inserimento analitico dell’allenamento del “piede debole” può avvenire solamente quando si è appresa con sufficiente precisione la tecnica con il piede forte (dominate).
    • Gli elementi tecnici che richiedono una certa forza muscolare (Tiro da lontano e Passaggio lungo) sono allenabili solamente quando si assisterà ad un incremento marcato di questa qualità (pubertà, 12-13 anni)

    N.B.: i punti sopra citati, possono considerarsi come generici, “standard”, e devono essere adattati alle varie condizioni che un allenatore può trovarsi (anni di esperienza dei calciatori, livello medio, programmi medio/lungo termine, ecc.).

    Tiro in porta

    È importante introdurre il prima possibile l’abitudine a colpire con il collo del piede tenendo la “caviglia rigida”; di seguito si insegnerà a colpire la palla in movimento e successivamente sotto pressione temporale (presenza di un avversario, del portiere in uscita, ecc.). La precisione deve essere stimolata parallelamente alla capacità di “vedere” la porta/portiere/avversari. L’utilizzo del piede debole deve essere incoraggiato sin da subito, ma l’allenamento analitico deve essere affrontato quando è stato consolidato lo schema motorio relativo al piede dominante. Il tiro è sicuramente il fondamentale che, anche tra gli adulti, viene meno effettuato con il piede debole; allo stesso tempo è un gesto effettuato sotto grande pressione degli avversari ed in regime di rapidità. Ne consegue che grossa importanza riveste l’allenamento del saper calciare con il piede debole e in situazione di pressione temporale. Per approfondire, leggi il nostro articolo sul tiro in porta e preparazione atletica (seconda parte).

    Conduzione della palla

    Insieme al Tiro è il fondamentale che più va incontro alle esigenze dei bambini (egocentrismo), quindi ha una precoce allenabilità; nonostante questo, la didattica di questo fondamentale è molto lunga e si esaurisce solamente con l’annata dei Giovanissimi.

    La prima tappa consiste nel saper guidare liberamente la palla in forma ludica (partite, 1c1, giochi coordinativi, ecc.) per acquisire la corretta ritmica (coordinazione) ed abituarsi ad utilizzare tutte le parti del piede.

    La seconda tappa è quella di essere in grado di proteggere la palla frapponendo il corpo tra palla/avversario. Parallelamente inizierà lo sviluppo analitico e l’utilizzo del piede debole. La didattica dello sviluppo analitico consiste nell’impostare 3 varianti alla conduzione/protezione della palla:

    • Gestione della palla sotto il corpo e finte
    • Cambi di direzione
    • Conduzione rettilinea

    L’ultima tappa prevede il padroneggiamento di tutte le varianti nei vari contesti tattici tipici del calcio a 11; ad esempio, nella stessa azione, riuscire ad effettuare correttamente “stop, protezione e inizio conduzione della palla con il piede più lontano dall’avversario”. Purtroppo la ricerca precoce del gioco collettivo nei settori giovanili (legato spesso all’obiettivo spasmodico del risultato), porta a trascurare questo fondamentale con la conseguenza di avere giocatori, da adulti, meno abili nell’1c1, in particolar modo nei settori dilettantistici. A questo link puoi trovare diverse strutture esercitative per la guida della palla. Leggi anche la didattica della protezione della palla (seconda parte).

    Passaggio e ricezione

    È il fondamentale che nei primi anni di scuola calcio si trova maggiore difficoltà ad insegnare a causa dell’egocentrismo (tendono a rapportarsi direttamente con la palla escludendo i compagni) dei bambini nelle prime classi elementari e per la difficoltà tecnica nel “dominare la palla” a quell’età. Essendo un fondamentale con una certa componente collaborativa, nella prima fase della didattica è possibile insegnarlo sia con “giochi di precisione” (in cui lo scopo è quello di colpire bersagli tirando il pallone con i piedi da varie distanze) che “giochi collaborativi” in cui si utilizzano prevalentemente le mani, eliminando quindi la difficoltà della gestione “tecnica” della palla (ed inserendo i concetti rudimentali dello smarcamento, come il riconoscere e sfruttare gli spazi vuoti).

    Dalla categoria Pulcini si potrà cominciare a focalizzarsi sulla capacità di discriminazione tra le varie opzioni tecnico/tattiche (passaggio/conduzione) oltre che cominciare a lavorare in maniera analitica con il piede debole. Man mano che migliora la capacità coordinativa riguardante “la discriminazione delle distanze e delle traiettorie” si può inserire il “passaggio lungo”.

    Dagli Esordienti la tecnica del passaggio sarà sempre più in funzione della tattica e man mano che incrementa la forza muscolare si allungheranno le distanze e le traiettorie dei passaggi lunghi fino a completare la didattica nella categoria successiva tramite i cross analitici e i cambi di gioco nel campo a 11 giocatori. Puoi trovare diverse strutture esercitative per il passaggio e ricezione della palla a questo link.

    CONCLUSIONI

    Il discorso sulle “Fasi sensibili della tecnica calcistica” affrontato nei nostri 2 articoli spero abbia stimolato tecnici e istruttori a riflessioni e approfondimenti sull’argomento. Volevo solamente ri-focalizzarmi sul concetto di “allenabilità”: quando si parla di “fase/i sensibile/i di una certa qualità” (coordinativa, condizionale o tecnica) non significa che tale qualità debba essere allenata solamente in quella fase della crescita, ma che

    in tale fascia d’età gli stimoli allenanti trovano particolare risposta positiva al training e il trascurarla in quella fase dello sviluppo preclude la formazione completa del calciatore.

    Infatti, le varie “doti” che l’atleta acquisisce nella propria crescita vanno comunque mantenute per tuta la carriera calcistica.

    Ovviamente non è nostra intenzione esser esaustivi sull’argomento, ma dare indicazioni che permettano (grazie alla competenza, alla creatività e all’intuito di ogni allenatore) a chi è in contatto con i giovani calciatori non solo di “trasmettere abilità”, ma anche di “far acquisire competenze”! Saremmo contenti di ricevere commenti, consigli, critiche ed eventuali richieste di approfondimenti per poter fare una “terza parte” di questo articolo con le vostre riflessioni ed interventi. Scrivete pure al mio indirizzo e-mail o direttamente nel blog.

    Se sei interessato, puoi trovare anche le fasi sensibili relative alla progressione che va dall’1c1 al 3c2 (seconda e terza parte).

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 e preparatore Atletico AC Sorbolo (melsh76@libero.it)

  19. Il tiro in porta – Prima puntata.

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    Il tiro è senza dubbio il gesto di tecnica individuale alla base del gioco del calcio. Senza di esso non potremmo perseguire l’obbiettivo del gioco del calcio che è il gol.

    Il tiro è anche utilizzato come “tattica” di gioco in situazioni di difficoltà: molte volte si esegue un tiro nell’impossibilità di fare altro e quindi evitare di perdere palla e far ripartire gli avversari.

    Saper tirare, quindi colpire in modo e tempi corretti la palla , non è il solo aspetto da tenere in considerazione per giudicare se un calciatore sa tirare. Capire se il giocatore ha coraggio nel farlo, se sa decidere come farlo nel minor tempo possibile, aver fiducia nei propri mezzi, sono altri aspetti da tener d’occhio. Inoltre non bisogna sottovalutare la preparazione al tiro: il movimento di avvicinamento,staticità o mobilità della palla, velocità di esecuzione della rincorsa e della palla (se in movimento),sono altri fattori cardine per il buon tiro.

    Per definizione il tiro si può descrivere come: l’azione conclusiva di un’azione collettiva o individuale atta a raggiungere il principale obbiettivo del gioco del calcio che appunto è fare gol.

    Il pallone può essere colpito con varie superfici anatomiche del piede, che possono essere l’interno, il collo, l’esterno,la punta, il tacco, tutto a seconda di vari fattori che ne condizionano la scelta di esecuzione:

    – Staticità o mobilità della palla

    – Lontananza dalla porta

    – Angolazione dalla porta

    – Pressione avversaria

    – Piede preferito

    Come abbiamo già detto il tiro è l’atto conclusione di un’azione collettiva o individuale con il fine di cercare il gol. Il tiro verso la porta può essere effettuato secondo diverse tipologie, che comunque cercano lo stesso fine e risultato.

    Possiamo tirare da fermi, al volo, in acrobazia, di contro balzo. Ognuna di queste tipologie prevede un mix perfetto dei fattori esposti all’inizio del capitolo. Ognuna di queste tipologie può portarci a calciare :

    – Raso terra

    – Alto

    – Mezza altezza

    L’impatto alla palla ha delle regole fondamentali che sono identificate in alcuni fattori principali per la buona riuscita del tiro:

    – Equilibrio statico o dinamico

    – Posizione del piede d’appoggio

    – Piede di calcio

    – Punto d’impatto al pallone

    – Protezione di giocata

    Nella seconda parte dell’articolo tratteremo nello specifico i vari tipi di tiro con l’uso delle diverse parti del piede sopra elencate.

    Autore Angelo Iervolino

  20. Calciare in porta: “palla a seguire, rincorsa e conclusione”.

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    Quattro gruppi di egual numero di giocatori si posizionano all’altezza dei quattro coni come in figura.

    Un pallone a ogni giocatore.

    Il giocatore del gruppo “A” fa passare la palla davanti al cinesino posizionato a circa 8mt dalla linea di porta curando che la stessa non oltrepassi la linea mediana (area di rigore).

    Obiettivo: attaccare la palla alla massima velocità per la conclusione a rete.

    Dall’altra parte partiranno “B”, “C” e poi “D” mantenendo questa sequenzialità.

    I giocatori, effettuato il tiro in porta si spostano nel gruppo difronte, nella stessa fascia calciando così alternativamente di dx e di sx.

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