Scuola calcio: da acchiapparella all’1vs1
Acchiaparella è uno dei giochi più stimolanti e divertenti nei primi anni della scuola calcio; infatti, oltre ad allenare la coordinazione e la rapidità, stimola anche la capacità di effettuare “finte di corpo”, un prerequisito essenziale per avere un giocatore efficiente e creativo nelle annate future.
Ma come “trasformare” questa abilità a secco in un contesto con palla?
In questo post vedremo attraverso 3 step, come questa abilità può essere contestualizzata in situazione di 1c1. Ma non perdiamo tempo, ed iniziamo immediatamente a descrivere la struttura di base.
Step N° 1: struttura di base
Ho visto per la prima volta questa esercitazione proposta dai ragazzi della Parma Academy ed ho deciso di proporla nel periodo in cui si dovevano fare allenamenti con distanziamento, in quanto molto bene si adattava a questo contesto.
Nell’immagine sotto potete vedere la struttura di partenza che utilizzavo in quel periodo con tutti i giocatori distanziati.
I giocatori sono divisi tra difensori e attaccanti, ed a coppie vengono assegnati dei numeri.
Al numero indicato dall’allenatore, il difensore dovrà mettere il pallone davanti alla porticina vuota (tra 2 cinesini gialli) e quando sarà pronto dovrà dire “via”. A quel punto, l’attaccante dovrà tirare nella porta destra con il pallone di destra o nella porta di sinistra con il pallone di sinistra. Avrà solo un tocco a disposizione (quindi il tiro dovrà essere diretto senza ulteriori controlli), ma potrà fare tutte le finte di corpo che vuole prima di decidere quale pallone tirare. Il difensore invece, dovrà parare la palla evitando che il giocatore segni, ma rimanendo dietro alla riga dei cinesini rossi (da qui la regola sul “distanziamento”).
Come potete vedere, il gioco è molto semplice; grazie a questo, l’attaccante potrà prendersi il tempo desiderato per effettuare tutte le finte che vuole, senza la difficoltà di dover guidare la palla.
L’utilità di questa variante essenziale sta nel fatto che molte volte i giovani calciatori associano la finta ad un “gesto tecnico complesso” (un “giochetto”), quando invece è apprendere inizialmente il concetto di “inganno” dell’avversario.
L’ideale è effettuare questo gioco con circa 6 giocatori, in maniera tale che la densità di gioco sia elevata, visto che non è un’attività dispendiosa dal punto di vista energetico.
Step N° 2: palla in movimento
Il passo successivo per l’apprendimento contestuale delle finte è la possibilità di tenere la palla in movimento, ma senza che il difensore possa intervenirne direttamente sul dominio. Come propedeutico a questo step, consiglio l’esercizio multifunzionale (4° Step) ed il gioco finta e passo; questi semplici esercizi aiutano il giocatore a farsi un’idea di quelle che potrebbero essere le finte da applicare successivamente nel contesto di gioco, cioè nel secondo step.
Esistono 2 varianti; la prima potete vederla nell’immagine sopra. Sostanzialmente l’attaccante può prendere uno dei 2 palloni e muoverlo liberamente prima di poter tirare in porta (in entrambe le porte), fintando il tiro e cercando di ingannare l’avversario. In questa variante l’allenatore dovrà prestare attenzione a non far passare molto tempo, limitando a 3-5” la possibilità di tirare una volta iniziata a muovere la palla.
Nella seconda variante (immagine sotto) invece, sarà l’attaccante a partire direttamente con palla dalla propria posizione; anche in questo caso, il difensore dovrà rimanere dietro la linea dei cinesini.
È consigliabile dare all’attaccante un arco di tempo per fare gol (5-7”) in maniera tale che guidi la palla con “un’intenzione iniziale”, ma allo stesso tempo abbia la possibilità di vedere se l’avversario “abbocca alle finte”.
Step N° 3: difensore attivo
La struttura è la stessa della variante precedente, ma con il difensore che può andare incontro e contrastare l’attaccante. Al difensore si può dare la possibilità di fare gol in una porticina alle spalle dell’attaccante.
Ovviamente la difficoltà di questo step è decisamente superiore agli altri due, ma rappresenta comunque una situazione di 1vs1, adatta a qualsiasi età. L’istruttore in questo caso dovrà comunque incoraggiare il transfert acquisito negli step precedenti, sottolineando con feedback positivi (ricordiamo che sono sempre più efficaci dei feedback negativi) il tentativo di inganno dell’avversario diretto. Per evitare che l’attaccante tiri da lontano (spaventato dal difensore) è possibile inserire una “riga di tiro” (cinesini gialli) oltre la quale sarà possibile tirare in porta.
Ultimi consigli da non sottovalutare
Malgrado questo esercizio sia adeguato per i primi anni della Scuola calcio, a mio parere è possibile proporlo anche nelle annate successive, come i Pulcini, soprattutto se i giocatori non hanno ancora sviluppato il movimento d’inganno ed un patrimonio di finte adeguato.
Mi limito ad indicare un paio di esercitazioni che nei periodi, o negli anni successivi, possono aiutare ulteriormente a contestualizzare quanto appreso grazie a questa struttura allenante:
Personalmente ho poi trovato molto interessante utilizzare il “portiere delle 2 porticine” (come nei primi 2 step) anche in altre strutture allenanti come partitelle 2c2 o 3c3; questo perché impone (analogamente a quello che accade nel Funino) di non attaccare “a testa bassa”, ma di cercare delle situazioni in base a chi difende. Giocando con un numero di giocatori ridotto, questo tipo di soluzioni è possibile anche per i primi anni della scuola calcio.
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Autore dell’articolo: Luca Melli (melsh76@libero.it) preparatore atletico AC Sorbolo, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 ed Istruttore di Atletica leggera GS Toccalmatto.
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