Scuole calcio: l’inchiesta passa in Puglia a trovare la Polisportiva Sava

Dalla Sicilia arriviamo alla Puglia per la seconda tappa del nostro viaggio nel calcio “minore”, presso le Scuole calcio d’Italia per sentire, sapere, toccare con mano ma soprattutto mettere a confronto le numerosissime realtà nazionali che “allevano” i potenziali campioni del futuro.
Siamo in Provincia di Taranto e siamo andati a trovare la Polisportiva Sava; ci offre la propria disponibilità uno degli allenatori dello staff tecnico: Luigi Chisena a cui abbiamo rivolto le nostre domande di rito.
La Società, molto conosciuta e apprezzata in regione per la bontà del suo “modus operandi”, ha portato due squadre, Giovanissimi e Allievi regionali alle fasi finali regionali (ed è la prima volta che nella provincia di Taranto una società porta due squadre alle fasi finali), affermandosi nei propri gironi. Le due squadre si apprestano ad affrontare i gironi delle finali, con entusiasmo e voglia di far bene.
Un plauso va alla società e a tutto lo staff tecnico, ai due tecnici Paolo Libardi (giovanissimi regionali) e Luigi Chisena (allievi regionali).

D. Qual è stata la motivazione che vi ha portato a costituire una Scuola Calcio e quali sono gli obiettivi che vi prefiggete?
R. La motivazione riguarda per lo più il ruolo educativo che il calcio ha sui giovani, cercando di far crescere prima gli uomini che i calciatori. Si è cercato di creare un’alternativa di svago ai ragazzi, cercando di farli allontanare dai vari videogame, computer e quant’altro, che non fanno altro che rendere sedentari i ragazzi di oggi.
D.Quante squadre compongono la vostra Società e di quali categorie?
La nostra Scuola calcio è composta da 6 squadre, suddivise nelle seguenti categorie: 1 primi calci, 1 pulcini, 1 esordienti, 1 giovanissimi (regionali), 2 allievi (regionali e provinciali)

D. Siete affiliati e/o collaborate con club professionistici?
R. Non siamo affiliati ad alcuna società professionistica, in quanto crediamo che si tratti solo di una trovata a sfondo economico e non produttiva sotto l’aspetto tecnico. Nonostante ciò, è sotto gli occhi di tutti la collaborazione della nostra società con società professionistiche come Roma e Fiorentina.
D. Avete partecipato a qualche iniziativa a sfondo sociale?
R. No, comunque c’è da dire che durante i nostri allenamenti quotidiani, bambini e ragazzi provenienti da quartieri contraddistinti da contesti socio- economico e culturali difficili. Quindi la nostra società è coinvolta nel sociale tutti i giorni.
D.Come gestite i rapporti con i genitori?
R. Prima di iniziare l’anno calcistico, organizziamo una riunione con i genitori di ogni singola categoria, il mister del gruppo ed il direttore della scuola calcio per esporre gli obiettivi calcistici (tecnici, tattici e motori) che ci proponiamo di raggiungere durante la stagione. Inoltre, i genitori si possono interfacciare durante l’arco della stagione solo con l’unica figura incaricata al rapporto diretto con i genitori stessi, che è il direttore della scuola calcio, in modo tale da far lavorare i tecnici in completa tranquillità e sintonia con i ragazzi, senza interferenze di ogni genere.
D. Quali sono gli obiettivi tecnici che la vostra scuola persegue nella “costruzione” del calciatore ?
R. Coordinazione e schemi motori di base, innanzitutto. Socializzazione, rispetto delle regole e del saper giocare in gruppo. Gli obiettivi specifici del gioco del calcio vengono solo in seguito: occorre insegnare ai bambini prima l’alfabeto motorio. Quando si sapranno muovere in modo armonico nello spazio, si potrà intervenire in forma più analitica sulla tecnica calcistica. Senza dimenticare l’obiettivo cardine dell’attività: creare entusiasmo attorno al mondo calcio.
A cura di Nicola Amandonico
Siete interessati a promuovere l’attività della vostra scuola calcio? Cliccate qui!