Portieri: esercizi per il tuffo lungo

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Per comprendere questa clip in modo più completo occorre porre dei punti di partenza.

… una domanda aleggiava ricorrente tra i discorsi di allenatori e preparatori: come è possibile sapere se quello specifico atleta fornisce il massimo della prestazione? Dalla risposta a questa domanda si arriva ad elaborare dei programmi di lavoro che sono completamente diversi tra di loro, spesso antitetici.

A questo interrogativo generale però ne seguono altri a cascata. Mi limito solo ad alcuni e cioè quelle più importanti ma che permettono di tracciare un percorso sequenziale sino all’ultima domanda alla quale vuole rispondere questa clip.

Via al percorso:

1) esistono margini di miglioramento?

Ammesso e non concesso, per ora, (dimostrazione in altra clip), che esista un margine ne consegue una domanda:

2) è un margine importante o poco rilevante? Scritto in un altro modo, il gap tra la prestazione e la potenzialità è limitata oppure la forbice è molto ampia?

Ammesso e non concesso, per ora, che il margine sia ampio (dimostrazione in altra clip), segue un’altra domanda:

3) identificare i parametri (sistema di riferimento) che permettono di impostare il problema

Ammesso e non concesso che si trovino questi parametri e che siano i migliori possibili, (dimostrazione in altra clip), occore creare una teoria che sia vera, coerente e consistente. Poi deve essere dimostrata secondo i criteri della scienza e del metodo scientifico… (dimostrazione in altra clip).
Al termine di questo percorso si ha una teoria. Il metodo scientifico però chiede una dimostrazione più tangibile della sola dimostrazione teorica per cui si passa alla parte pratica.

4) i parametri identificati nella teoria come possono essere riportati o convertiti nella “realtà” per poter ottenere i risultati previsti dalla teoria stessa?

Ammesso e non concesso che siano stati trovati questi parametri e le adeguate conversioni, occorre trasformare tutto in esercizi o mezzi allenanti. Questo perchè la procedura attuale si basa su questi fattori.

5) quali esercizi o sequenza permettono lo sviluppo pratico della teoria? Qui si intreccia questo percorso con un percorso esterno, quello dell’apprendimento.

[youtube]http://youtu.be/Bb09SH6zzrM[/youtube]

E’ complicato da spiegare in poche parole però affermo di essere giunto alla conclusione che l’esercizio o il mezzo allenante non è nulla più di una sorta di “veicolo” che trasporta le “informazioni”. Insomma un cavallo di Troia in chiave elettrico-neurologica. Dove è presente la conferma di quanto affermo? Molto semplice, per far eseguire correttamente la nuova tecnica sono utilizzati gli stessi esercizi che il portiere esegue durante la settimana. Ho scritto di portiere perchè la clip finale tratta di un gesto tecnico del portiere ma il concetto è valido in tutti i settori dell’allenamento ed oltre… In pratica ovunque vi sia un apprendimento. Lo dimostro con le clip di ottimizzazione, tra l’altro…

Torniamo al percorso. Se le cose stanno così non si può solo pensare a esercizi ma ci si deve concentrare sul “messaggio” da far accettare al soggetto. Se il messaggio viene attivato si ottiene la dimostrazione pratica e quindi il risultato. Perfetto ma, cosa succede se il messaggio viene “appreso” a livello cognitivo ma non “consolidato”, cioè,in modo molto “brutale”, non diventa istintivo?

Semplice: il portiere non può stare a pensare alla sequenza mentre gioca. Quindi non la attua.

Spero di aver chiarito il punto e continuo.
Il portiere ha ricevuto le informazioni tramite la parte pratica degli esercizi.
Quali sono questi esercizi?
A questa specifica domanda vuole rispondere la clip in oggetto. Solo e specificatamente a questa domanda e non ad altre anche se le altre sono eventualmente simili.

Lo ribadisco: questa clip vuole documentare solo ed esclusivamente quali esercizi far eseguire per ottenere i risultati della teoria.

Non risponde a domande del tipo:
– ho acquistato la pubblicazione Professione portiere ed eseguendo gli esercizi ho ottenuto risultati come dichiariti (almeno 80 cm di incremento di gittata) in meno di 40 minuti, spiegazioni comprese, però in partita il mio portiere non lo mette istintivamente in pratica durante la gara
– quali sono i parametri dell’apprendimento
– … e tanto altro ancora…

Quindi la clip ha una validità finalizzata alla “sensibilità pratica” del preparatore o del portiere. Con il tempo, collegando più clip, il mio pensiero si palesa maggiormente.

A cura di Sergio Rossi

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