Esercizi per la scuola calcio: il gioco delle casacche

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Le esercitazioni per i primi anni della scuola calcio (piccoli amici e primi calci) devono avere determinate caratteristiche per motivare adeguatamente i giocatori: devono essere divertenti, non limitare la libertà espressiva, ma soprattutto favorire l’entusiasmo. Solo in questo modo la partecipazione sarà massima e l’apprendimento significativo.

Anche le neuroscienze ormai vengono incontro a questi concetti, indicando come il gioco a tema abbia un transfert superiore rispetto alle esercitazioni analitiche.

Se nelle categorie superiori le “partite a tema” sono le strutture più allenanti, i “giochi a tema” sono le strutture ideali da affiancare all’attività specifica delle mini-partite per quanto riguarda i piccoli amici e primi calci.

Guida, protezione della palla, passaggio, ed altre abilità si apprendono meglio nei “giochi a tema” rispetto alle strutture più analitiche, non solo per un fatto di motivazione/divertimento, ma anche perché simulano un contesto più simile a quello del gioco del calcio.

Il “gioco delle casacche” è una struttura (molto semplice) con numerose varianti che permette di stimolare le capacità coordinative, come diversi elementi tecnici come la guida, il passaggio, la protezione della palla ed il tiro in porta.

Ma andiamo ora a vedere tutte le varianti, da quella senza palla a quelle con palla.

Il gioco delle casacche (versione classica)

La mia intenzione era quella di trovare un gioco in cui si deve scappare o prendere l’avversario, ma che fosse allo stesso tempo collaborativo. Inizialmente l’ho proposto per i primi calci, ma successivamente mi sono accorto che è possibile farlo fare anche ai piccoli amici.

Come dimensioni partenza si può partire da un rettangolo di circa 20x15m con circa 12-14 giocatori; ovviamente lo spazio può essere modificato in base al numero di giocatori ed alla categoria.

Si mettono i giocatori a coppie (ogni coppia è una squadra); dei 2, un giocatore avrà la casacca in mano (o un cinesino); per comodità chiameremo lupo. L’altro sarà senza casacca/cinesino (per comodità chiameremo giocatore).

Ogni squadra sarà quindi formata da un giocatore ed un lupo (vedi immagine sotto).

esercizi scuola calcio

Lo scopo di chi ha la casacca (lupo) sarà quello di prendere quelli senza casacca (giocatori), che a loro volta dovranno scappare senza uscire dal rettangolo…ogni lupo, ovviamente, non potrà prendere il proprio compagno giocatore e neanche gli altri lupi….sostanzialmente, “chi ha la casacca può prendere solo chi non ha la casacca…ad esclusione del proprio compagno”.

Quando un giocatore viene preso da un lupo, si dovrà sedere dov’è stato preso.

L’unico modo che ha per liberarsi (e di tornare a giocare) è quello di ricevere la casacca dal proprio compagno (lupo).

Una volta ricevuta la casacca, potrà alzarsi e tornare a giocare…ma avendo la casacca (datagli dal compagno di squadra per liberarlo), diventerà un lupo (e dovrà comportarsi di conseguenza). Il suo compagno che gli ha ceduto la casacca per liberarlo diventerà di conseguenza un giocatore (e dovrà scappare dagli altri lupi) perché non avrà più la casacca.

gioco delle casacche

Al fischio dell’allenatore, per ogni giocatore in piedi ogni squadra farà un punto…di conseguenza, chi ha la casacca sarà ovviamente stimolato a prendere gli altri giocatori, ma dovrà prestare anche attenzione a liberare il proprio compagno nel caso in cui sia seduto (cioè sia stato preso).

Questo gioco piace molto perché aggiunge la collaborazione ed il cambio di ruolo ad un gioco classico in cui si si deve scappare o prendere l’avversario.

Le prime volte, l’allenatore potrà fare il contro alla rovescia (“5…4…3…ecc.”) prima di fischiare, in maniera tale da stimolare i 2 compagni a liberarsi e fare punti facilmente. Con il passare delle ripetizioni, potrà poi contare sempre da un numero più basso (ad esempio da 4, poi da 3, ecc.) dando meno tempo ai compagni per liberarsi, per poi fischiare senza contare, mantenendo più viva l’attenzione.

Una variante per incrementare ulteriormente l’attenzione potrebbe essere quella di fare squadre con 3 giocatori ed una sola casacca a disposizione.

Guida e passo a coppie (più difensore)

Questa esercitazione è nata dalla necessità di accoppiare il gesto della guida a quello del passaggio, in un contesto semplice come i primi anni della scuola calcio; la variante è quella di introdurre anche la protezione della palla favorendo anche la collaborazione verbale. Ma vediamo subito la struttura.

Nel campo del gioco precedente (leggermente ingrandito) si inizia con una variante propedeutica, che permetterà di comprendere meglio il gioco vero e proprio (vedi immagine sotto).

I giocatori si dispongono a coppie con un pallone per coppia. Questi dovranno guidare la palla, facendo 4-6 tocchi nello spazio (senza scontrarsi con gli altri) e poi passandola al compagno…e così via. La regola fondamentale è che “la palla non dovrà mai essere ferma”…quindi dovrà essere guidata e passata al compagno dopo 4-6 tocchi. Quindi l’attenzione dovrà essere focalizzata sugli spazi liberi (dove condurla) e sul posizionamento del compagno.

Per i primi calci, si potrà anche stimolare il fatto di effettuare un passaggio non troppo corto (cioè non eccessivamente vicino), ma ricercando la zona luce.

Dopo questa prima fase propedeutica si può passare al gioco vero e proprio che consiste nello stesso contesto, ma con 2 coppie che hanno una casacca (o cinesino) al posto del pallone (difensori)….attenzione, una casacca per coppia (in mano), non una casacca per giocatore!

Chi ha la casacca (solo quello che ha la casacca) dovrà andare a prendere la palla delle altre coppie; sarà sufficiente toccare un pallone per impossessarsene. In questo caso, si scambieranno la palla con la casacca, scambiandosi anche i ruoli.

Il giocatore della coppia di difensori che non ha la casacca, dovrà semplicemente aspettare (senza interagire con gli altri) che il proprio compagno conquisti un pallone (vedi immagine sotto).

esercizi primi calci

Questo gioco introduce il concetto di protezione della palla, che può essere sia “individuale” (non farsi prendere la palla dai difensori) che “collaborativo” (passo la palla al compagno per evitare che il difensore la prenda); ovviamente è coinvolto anche il principio della zona luce. Non solo, viene incentivata anche la collaborazione verbale, cioè avvisare il compagno che ha la palla (dicendo “uomo”) quando il difensore si sta avvicinando a lui.

Quest’ultima variante è adeguata alla categoria Primi calci, in quanto presenta anche il principio dello smarcamento.

Guida e tiro in porta (con difensori)

Lo scopo di questa variante è quella di proteggere individualmente la palla per poi andare a tirare, sempre con il possibile disturbo da parte del difensore.

Anche in questo caso si inizia brevemente con un gioco propedeutico; nello stesso spazio delle varianti precedenti, tutti i giocatori hanno la palla (si gioca individualmente, non a coppie) tranne 3-4 che invece hanno una casacca in mano o un cinesino (sono i difensori).

Ai difensori basterà toccare la palla di un giocatore per prenderne possesso e scambiarsi di ruoli, compresi gli attrezzi (pallone e casacca).

Se ad un giocatore esce la palla, dovrà scambiarsi di ruolo con un difensore (compresa casacca/pallone).

allenamento primi calci

L’introduzione del tiro in porta viene fatto nella stessa struttura indicata sopra (vedi immagine sotto); in base al numero di giocatori si possono mettere 2-3 porte di coni (o paletti) contrassegnate da un colore. Ogni porta avrà un portiere.

Si gioca come nell’esercizio propedeutico (giocatori/difensori), ma l’istruttore ogni tanto dirà il nome di un giocatore associato ad un colore di una porta; a questo punto il giocatore dovrà andare a tirare nella porta del colore indicato, ma senza uscire dal rettangolo (cioè tirerà dietro la linea di cinesini).

Ma attenzione, anche dopo essere stato nominato, al giocatore i difensori potranno prendere la palla…quindi non è detto che riesca a tirare.

esercizi piccoli amici passaggio

Lo scopo quindi, non è solo quello di proteggere la palla, ma anche quello di tirare sotto pressione ed in condizioni di velocità.

In un lato del rettangolo di gioco (vedi immagine sopra) ho inserito anche dei cerchi; questi sono delle “tane” nelle quale i difensori non possono prendere palla ai giocatori, e nelle quali i giocatori possono riposarsi senza perdere palla. La ritengo una soluzione necessaria per evitare che i giocatori si stanchino eccessivamente.

La linea dell’allenatore sarà comunque quella di chiamare a tirare solo chi è fuori dai cerchi e solo chi guida la palla correndo; in questo modo (grazie ai cerchi) potranno alternare momenti di media-alta intensità a momenti di pausa.

Considerazioni conclusive e dove trovare ulteriori spunti

Nei primi anni della scuola calcio è fondamentale motivare i giocatori tramite strutture allenanti prevalentemente ludiche; queste permettono non solamente un maggior coinvolgimento, ma anche un miglior apprendimento. Infatti, dalle neuroscienze sappiamo come la tecnica si allena meglio in situazioni il più possibile vicini alla partita, e non tramite lavori analitici (peraltro noiosi).

Di conseguenza, utilizzare questa forma di esercitazioni (giochi a tema o mini-partite) rende molto più facile il compito all’istruttore di scuola calcio.

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Autore dell’articolo: Melli Luca, preparatore atletico ASD Monticelli Terme, istruttore Scuola Calcio MT1960 ed Istruttore di Atletica leggera GS Toccalmatto. Email: melsh76@libero.it

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