Diritti televisivi: un passo dal tracollo…
La serie A trema: il quasi miliardo di euro l’anno che tiene a galla la barca con le pay tv è fortemente a rischio. Lo scenario è quanto mai preoccupante, poiché all’orizzonte questo budget potrebbe essere tagliato del 30%, con conseguente collasso difficile da evitare. L’ultimo contratto fatto dalla Infront scade nel 2015 e la Lega di A deve pubblicare il nuovo bando d’asta, pieno di dubbi e incognite.
I presidenti sperano che si faccia avanti Al Jaazera, con tanti petroldollari. Ma anche negli Emirati hanno imparato dai napoletani ca “nisciuno ‘e fesso”…
Con la situazione attuale, con Sky per il satellitare e Mediaset Premium nel digitale, le due tv di nuovo in accordo, sarebbero pronte ad una sorta di coalizione per evitare l’araba e scomoda concorrenza e sborsare non più di 700 milioni l’anno. Un tracollo annunciato che la crisi non potrà evitare.
Difficile anche che l’anno prossimo le offerte delle piattaforme in Italia confermino Premier League e Liga spagnola, il che significa molte disdette di abbonamento e nuovi fortissimi sconti molto scorretti per i vecchi clienti.
Sky aveva rinunciato a trasmettere Barça e Real per 600.000 euro, ha riacquistato la Bundesliga e ripensa alla Premier, di alto appeal in Italia. Il 2012 di Sky è stato nero: da 5.200.000 abbonati è scesa a 4.870.000: un -10% pesante. Mediaset Premium a soli 2,2 milioni.
La società di Murdoch si è tuffata sulla F.1, riacquisendo 80.000 abbonati. Però il calcio tedesco non basterà a soddisfare i tifosi di calcio.
Secondo le previsioni, la prossima asta per i diritti tv della Serie A, prevista per marzo 2014, potrebbe aprire nuovi scenari, con clamorose sorprese, e l’arrivo di nuove offerte di broadcaster stranieri: Discovery Channel, divenuto terzo operatore del mercato e YouTube (Google), che sarebbe pronto ad invadere il mercato europeo della pubblicità.
Il modello ricalcherebbe il Basket NBA negli USA, visibile anche su consolle Playstation, portali web, mobile e internet tv.
Forti preoccupazioni anche per Uefa, che sconta la contrazione di mercato e la centralizzazione della vendita dei diritti tv, rifiutata in Spagna, che ha deluso un po’ tutti. I diritti delle Nazionali di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda sono stati ceduti all’Uefa per appena 240 milioni ma rivenduti addirittura a 80!
Stessa situazione nei Paesi dell’Ubu, escluse Germania e Italia, nazionali forti.
E se “Le Roy” Platini incasserà di meno, di meno pagherà i club di Champions ed Europa League, che hanno condizionato tutte le strategie di mercato ed agonistiche sopratutto in Italia.
Insomma, Juve, Napoli e Milan, potrebbero ritrivarsi con un pugno di mosche, mentre Lazio e Udinese addirittura con pochi spiccioli.
Calcio sull’orlo del crack…e non è più un avvertimento!
Michele Rea