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  1. MOVIMENTO SPECIFICO FUNZIONALE: Recensione

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    L’anno scorso, mi venne chiesto da un collega (allenatore di Esordienti, II° anno) del materiale riguardante la gestualità tecnico/coordinativa del difensore; infatti, quando si inizia la didattica della difesa non è sufficiente focalizzare l’apprendimento sul “quando” muoversi, ma anche sul “come” muoversi. MSF (Movimento Specifico Funzionale, di Claudio Donatelli; Calzetti e Mariucci editori) rispendeva proprio a questa esigenza!

    L’atteggiamento posturale del difensore (in fase di non possesso palla) e il modo di muoversi deve essere appreso in maniera analitica, pena la perdita di istanti fondamentali nell’azione di gioco

    Ovviamente è necessario lavorare prima sui prerequisiti coordinativi e motori, e successivamente anche sull’applicazione di questa gestualità (analitica) in situazione.

    MSF bottone jpeg

    Il libro di Claudio Donatelli affronta proprio tutti questi aspetti, partendo dallo sviluppo delle catene muscolari attraverso esercizi di Resistenza Muscolare Locale specifici (come gli affondi ed andature), passando dagli elementi coordinativi (frequenza dei passi) per poi iniziare ad affrontare la gestualità analitica del difensore. Il tutto, viene poi “trasformato” con esercitazioni situazionali (fase tattica)!

    Ma il testo non è utile solamente per la didattica difensiva; all’interno sono presenti veramente tanti spunti sia per l’allenamento analitico, che globale della rapidità (per tutti i ruoli)! Elemento fondamentale è il DVD, (47’ con ottima definizione ed audio) che permettere di comprendere al meglio le esercitazioni proposte dall’autore. Ricordiamo inoltre che l’autore ha deciso di devolvere i propri proventi a Save The Children!

    MSF (Movimento Specifico Funzionale) è indispensabile per tutti gli staff delle categorie giovanili (in particolar modo Giovanissimi ed Esordienti) che per prime affrontano la didattica difensiva; non è comunque un libro di nicchia, ma veramente utile a tutti allenatori e preparatori che curano l’aspetto neuromuscolare del calciatore a secco e con palla. Qui sotto riportiamo la Tabella riassuntiva dei giudizi:

    MSF

    ORIGINALITA’ DEI CONTENUTI: la parte più interessante del video è proprio l’apprendimento della gestualità analitica dei movimenti difensivi, che sinceramente non ho mai trovato in altri testi.

    GRADO DI APPROFONDIMENTO DEI CONTENUTI: i contenuti più “curati” (soprattutto nel video) sono proprio gli elementi difensivi; di pregio, il link tra l’aspetto analitico dei movimenti a quello “situazionale!.

    FACILITA’ DI APPLICAZIONE DEI CONTENUTI: tutti i mezzi affrontati nel libro/video sono applicati in campo, quindi non richiedono nessuna attrezzatura esterna che non siano palloni e cinesini. Inoltre tutti i concetti sono spiegati con la massima chiarezza.

    RAPPORTO QUALITA’/PREZZO: anche non essendoci la versione digitale del libro i 20 Euro del formato cartaceo+DVD sono ottimamente spesi. Comprandolo su Amazon, si può avere un discreto sconto. Clicca sul pulsante qui sotto per acquistarlo su Amazon

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    RECENSIONI DI ALTRI PRODOTTI

    Importante: i giudizi dei libri che recensiamo riflettono quello che è la nostra opinione. Di conseguenza recensiamo solamente testi che abbiamo letto, approfondito e soprattutto che ci sono piaciuti.

    • L’ALLENAMENTO DELLA FORZA A BASSA
      VELOCITA’
      : analisi del metodo d’allenamento per la forza basato sul “Tempo sotto tensione muscolare”. Gli effetti sono su tutti i tipi di forza, con elevato impatto sulla prevenzione infortuni e rapido recupero funzionale dopo la seduta.
    • STUDIARE GLI AVVERSARI….E SE STESSI: il testo aiuta a comprendere come la Match Analysis può aiutare a migliorare l’allenamento e l’approccio alla partita.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, preparatore atletico US Povigliese (melsh76@libero.it)

  2. “2vs2 con le sponde”: un mezzo universale per la tattica e la preparazione atletica (seconda parte)

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    (Aggiornato al 20/02/2021)

    Abbiamo precedentemente analizzato il “2vs2 con le sponde” come un mezzo che può essere adattato a qualsiasi categoria di età per lo sviluppo contestuale delle abilità tattiche, tecniche (in regime di pressione temporale e in regime di fatica) ed atletiche. In un contesto di questo tipo, la verbalizzazione dell’allenatore dei movimenti adeguati alla situazione didattica è fondamentale per l’efficacia di questo mezzo. Nel precedente post abbiamo approfondito le varianti relative al Gioco in ampiezza nella scuola calcio e il concetto di Apro/chiudo e il Giropalla. Nel post odierno approfondiremo:

    • Movimenti difensivi copro/marco
    • Movimenti delle punte
    • Allenamento atletico specifico

    Movimenti difensivi marco/copro

    Già nel post del 2c2 è stata fatta una breve descrizione del concetto di marcatura/copertura nella didattica della difesa. La presenza di 4 giocatori (cioè 2 attaccanti e 2 difensori) è la cellula di base per apprendere questo tipo di movimenti. Giocando con le sponde permette di dare continuità all’esercitazione e di contestualizzare/automatizzare questi movimenti una volta compresi. Nella figura sopra, la sponda rossa passa la palla al compagno a sinistra; il giocatore blu di sinistra (che in questo caso diventa una sorta di difensore) uscirà immediatamente sul portatore di palla, mentre il blu di destra si porterà in una posizione di compromesso tra la copertura del compagno e la marcatura dell’avversario rosso di destra. Nell’eventuale trasmissione di palla al rosso di destra (vedi figura sotto), il blu di destra uscirà sul possessore di palla e il suo compagno cercherà un compromesso tra marcatura e copertura.

    Le regole di gioco sono le stesse di quanto proposto nelle precedenti varianti, anche se sono dell’opinione che in questo caso non sia da limitare il numero dei tocchi, per mantenere maggiormente in “allerta” il giocatore in fase di copertura; le dimensioni del campo possono essere allargate fino ad un 20x20m.

    Movimenti offensivi delle punte e degli esterni

    Questo mezzo può essere utilizzato per automatizzare (cioè rendere un apprendimento stabile, in condizioni variabili) anche i movimenti offensivi delle punte o degli esterni. Nella figura sopra è rappresentata uno dei tanti possibili movimenti che si possono automatizzare. Come visto in una delle varianti precedenti i giocatori in possesso (i rossi) si portano in ampiezza; il rosso di destra scarica sulla sponda in basso (passaggio N° 1) e l’altro rosso sfrutta il “buco” (con un taglio, meglio se dopo contromovimento) lasciato al centro dello spazio di gioco dal giocatore blu che si era portato in fase di marcatura su di lui (passaggio N° 2). Di seguito, scaricherà sulla sponda in alto (passaggio N° 3) per effettuare il punto.

    Sopra è rappresentato un altro esempio (movimento complementare delle punte). Il giocatore rosso di destra effettua un movimento di “incontro dopo contromovimento” verso la sponda in possesso palla per ricevere la palla sul corto (Passaggio N° 1). Nel frattempo il rosso di sinistra, dopo contromovimento, taglia verso la profondità per ricevere la palla (Passaggio N° 2) e scaricarla sulla sponda per fare il punto (Passaggio N° 3).

    L’ultimo esempio che riportiamo (anche se ce ne sarebbero tanti altri) è quello del movimento dell”uno-due” o detto anche triangolo (figura sopra). La sponda rossa in basso la passa al giocatore rosso di destra (Passaggio N° 1) che dopo aver effettuato un corto al compagno (Passaggio N° 2) corre in profondità per ricevere la palla (Passaggio N° 3). L’uno-due si chiuderà solamente se il giocatore blu di destra non “scapperà” per tempo in copertura; nel caso in cui (vedi figura sotto) il blu di destra dovesse comprendere il movimento del suo diretto avversario (scappando in tempo), allora il rosso di destra potrà riportarsi verso la sponda bassa per effettuare un lungo (nel caso in cui ci fosse spazio disponibile, cioè “palla scoperta“) all’altra sponda.

    Variante relativa all’allenamento atletico specifico

    Rappresenta sicuramente la parte più interessante per i dilettanti; visto che a questo livello, tutti i movimenti spiegati sopra sono pressappoco automatizzati (più o meno, a seconda delle categorie), questo mezzo rappresenta un’ottima fonte di allenamento atletico specifico con la palla. Purtroppo non si trovano dati relativi all’impegno metabolico di queste esercitazioni forniti dal GPS (esistono dati di frequenze cardiache medie, ma ormai è consolidato che siano dati poco sensibili), ma le sensazione percepite dagli atleti indicano come questi mezzi siano impegnativi dal punto di vista metabolico, in maniera dipendente dalla lunghezza delle serie. L’esperienza personale mi ha permesso di formulare protocolli di lavoro adeguati alla categoria Promozione come secondo allenamento settimanale:

    • Dimensioni campi: 18x18m o 20x20m a seconda delle abilità tecnico/tattiche dei giocatori e dell’esperienza. Su campi sintetici è più opportuno utilizzare dimensioni 20x20m, mentre in condizioni di fango 15x15m.
    • Regole: le stesse indicate nel post precedente; alla fine di ogni serie, si cambiano i giocatori dentro il campo con le sponde e si ricomincia il gioco. Palloni sempre disponibili per non creare momenti morti durante le serie.
    • Tempistiche: le prime volte si possono utilizzare serie di 2’, mentre una volta apprese al meglio le caratteristiche di gioco si accorcia fino a 1’30”. In totale si possono effettuare complessivi 9-12’ (a seconda del contesto dell’allenamento effettuato) all’interno del quadrato (quindi 18-24’ totali tra “sponda + giocatore”). Nel caso in cui si voglia dare un carico importante, si può arrivare fino a 15’ di lavoro all’interno del quadrato.
    • Varianti in base al N° di giocatori: nel caso in cui si abbiano a disposizione 9 elementi, è possibile giocare (al centro del quadrato) un “2c2 + 1 Jolly”. Con 10 elementi si può giocare un “3c3” al centro del quadrato, aumentando a 20x20m (fino a 22x22m) le dimensioni.
    • Varianti in base alla tipologia di gioco: con più di 20 giocatori a disposizione (ad esclusione dei portieri) si possono dividere in 5 squadre che ruotano su 2 campi. 2 Squadre giocheranno un “2c2 con sponde” (analogo a quanto spiegato sopra) e le altre 3 un “4c4 con portieri” (35x45m) con una squadra che a rotazione funge da sponde/raccattapalle.

    Cosa allena (e cosa non allena) questa tipologia di mezzi: dai molteplici audio/video pubblicati sul sito di Roberto Colli (http://laltrametodologia.com/) è possibile ipotizzare che

    queste esercitazioni rappresentano un forte stimolo allenante (che ne caratterizza la specificità) per l’aspetto metabolico (potenza aerobica), per le il numero di accelerazioni/decelerazioni e i cambi di direzione.

    Lo stimolo è inferiore nei confronti delle “velocità di partita” elevate (perché gli spazi sono ridotti e non c’è possibilità di percorrere tratti lunghi) e delle “potenze elevate”; è pertanto ragionevole ipotizzare che questi ultimi 2 elementi siano da “compensare” con altri mezzi a secco.

    Approfondimenti

    Il 2c2 con le sponde rappresenta un ottimo mezzo per automatizzare, in regime di densità di gioco elevato, diverse componenti tecnico/tattiche ed atletiche. Il lavoro didattico di natura offensiva deve precedere quello difensivo e quello atletico-specifico.

    Il “2c2 con le sponde” rappresenta uno Small Side Games (SSG) a tutti gli effetti; come avete potuto notare, cambiando alcune regole e i focus attentivi, è possibile dare non solo un importante stimolo atletico, ma anche indirizzare quello tecnico/tattico verso la direzione che interessa maggiormente all’allenatore.

    In contesti, come quello dilettantistico, in cui il tempo a disposizione non è elevato come nei professionisti, un utilizzo bilanciato di questi mezzi allenanti può veramente permettere di fare la differenza durante la partita Domenicale. È ovvio che per fare questo è necessario conoscere come le varianti degli SSG impattano sugli stimoli dell’esercitazione; per chi vuole approfondire proprio questi aspetti, consiglio il Webinar di Andrea Licciardi: Small Sided Games: evidenze scientifiche ed esercitazioni pratiche.

    In questo vero e proprio mini-corso, viene approfondito come le possibili variabili indirizzano gli stimoli allenanti verso gli obiettivi generali e specifici; l’autorevolezza del webinar è evidente perché ogni indicazione parte da quelli che sono i dati della bibliografia internazionale.

    Puoi accedere a questo ed altri Webinar sottoscrivendo uno dei piani d’abbonamento mensili ed annuali a Performance Lab (garanzia 14 giorni). Applicando il Codice Promozionale MISTERMANAGER al momento dell’acquisto, avrai lo sconto del 10%.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, preparatore atletico AC Sorbolo, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 ed Istruttore di Atletica leggera GS Toccalmatto. Email: melsh76@libero.it

  3. L’essenza della programmazione dell’allenamento

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    Pubblico molto volentieri l’intervento del mio collega ed amico Alessandro Pierini (http://www.performasport.blogspot.it/) sulla programmazione dell’allenamento nello sport. Il post prende spunto da una frase (credo conosciuta a molti) di Carlo Vittori, ampiamente commentata nell’intervento di Alessandro. Questo punta l’accento su elementi fondamentali della preparazione, non solo in riferimento alla specificità dell’allenamento, ma anche alla pianificazione e verifica pratica del fenomeno in cui la capacità di “osservare il fenomeno” riveste un ruolo fondamentale! In fondo all’intervento sono riportati alcuni link del nostro blog in cui (sia per il calcio che per la corsa) sono approfonditi questi argomenti. Buona lettura!!!

     

    L’allenamento sportivo moderno è un processo pedagogico educativo complesso che si concretizza nell’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in quantità ed intensità tali da produrre sforzi progressivamente crescenti in una continua variazione del loro sviluppo, per stimolare i processi di “supercompensazione” dell’organismo e migliorare le capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento in gara.

    Carlo Vittori

     

    • La indispensabile “osservazione del fenomeno” per dettagliarne la composizione e la natura degli elementi che la compongono, la loro successione e la loro interdipendenza.

    Questa frase secondo me è fondamentale, ovvero “dettagliarne la composizione e la natura degli elementi” fa sì che durante gli allenamenti, durante le esercitazioni proposte “a secco” dobbiamo avere sempre in riferimento i movimenti, i ritmi, le andature, la durata che i nostri giocatori compiono durante l’esercitazione di gara. Se osservi il giocatore mentre gioca e se osservi il giocatore mentre esegue le esercitazioni a secco, ti accorgi di come tempi, andature, accelerazioni, frenate, cambi di direzione e gruppi muscolari coinvolti sono diversi. Quante volte abbiamo sentito dire ” ha fatto molta palestra ma adesso è imballato!”. L’essere imballato difatti non è stato causato dalla palestra (se fatta con criterio), ma è stato causato dal non eseguire i movimenti tipici del proprio sport.

    • La “formulazione di una ipotesi di lavoro” che contenga i principi e gli indirizzi degli interventi, i mezzi e i metodi scelti.

    Questo rappresenta il “metterci a tavolino” e strutturare, programmare l’intervento che andiamo a effettuare sull’atleta e/o sulla squadra. Tutti i mezzi e i metodi migliori che abbiamo, con l’unico scopo di andare ad aumentare e consolidare la prestazione atletica, visibile il giorno della competizione e dai test effettuati sul campo, infatti…

     

    • La “verifica sperimentale” con l’applicazione e lo sviluppo dei mezzi e dei metodi di lavoro, e la realizzazione dei controlli per verificare la giustezza degli indirizzi procedurali.

    Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Quante volte abbiamo programmato un lavoro a tavolino e poi quando lo abbiamo proposto non abbiamo ricevuto quella risposta , quell’impegno, quella caparbietà, quella cattiveria agonistica che ci aspettavamo. Qui l’esperienza e la comunicazione sono fondamentali. Qui l’essere chiari e decisi sull’esercitazione proposta ci fa fare la differenza sul risultato, sul come l’atleta esegue quel dato esercizio. L’esperienza, l’osservare l’atleta come persona anche per “migliorare quelle capacità psichiche” di resistenza allo sforzo.
    La “realizzazione dei controlli” è un’altro passo fondamentale che va a completare la nostra programmazione del lavoro. Eseguire i test è fondamentale, perchè ci dicono quanto siamo stati bravi nella programmazione ma soprattutto quanto è migliorato il nostro atleta.

    Approfondimenti calcio

     

    Approfondimenti corsa

     

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