Tag Archive: possesso di palla

  1. Palle inattive: la rimessa dal fondo

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    Ultimamente nella nostra Serie A (ma non solo), si nota più di qualche squadra che si dispone a zona nella rimessa dal fondo a favore.

    Tale costruzione con i difensori larghi e molto bassi viene definita “costruzione ai 5,50” poiché la loro posizione va a stare lungo il prolungamento dell’area piccola (5,50 metri dal fondo, appunto).

    Lo studio delle palle inattive giunge quindi a considerare una situazione di “gioco statico” che finora non è era quasi mai stata considerata.

    C’è chi fa scendere il metodista, allarga i due difensori centrali e manda i difensori esterni a fungere da ali aggiunte come la Roma di Garcia (difesa a 4); chi invece allarga semplicemente i tre difensori formando una linea che passa al di sotto dei vertici dell’area di rigore come l’Inter (difesa a tre o cinque giocatori, dir si voglia).

    E’ ciò che si verifica ultimamente in occasione di palla in possesso del portiere, in particolar modo in occasione della rimessa del gioco dal fondo, con pallone fermo.

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    L’obiettivo per chi attacca è quello di iniziare una manovra ragionata. Possono verificarsi due situazioni

    • la squadra difendente sale a negare le linee di passaggio ai tre giocatori posizionati al limite dell’area e si allunga negando il gioco basso ai tre avversari avvicinatisi all’area per ricevere ma lasciando larghi spazi (e lunghi) nella zona trequarti/centrocampo.
    • la squadra difendente non sale, rimane corta e stretta e attende l’inizio della manovra avversaria.

    Nella nostra massima serie, Juventus, Roma, Inter, Torino e Milan in particolare, non disdegnano a utilizzare questa partenza da dietro, a volte anche con sin troppa ostinazione.

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    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

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  2. Fase di possesso: uno sviluppo del gioco dalle retrovie molto in voga

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    In questo inizio di stagione alcune squadre stanno utilizzando con costanza un nuovo modo di impostare il gioco con manovra ragionata.

    Club di Serie A e B, Juventus, Inter, Torino, Roma in primis, fanno uso di questo sistema di gioco in fase di possesso.

    Nel momento in cui vi è palla in mano al portiere o deve essere eseguita una rimessa dal fondo, si nota sempre più spesso un posizionamento di due difensori pronti a ricevere larghi al di sotto del vertice dell’area di rigore, con il difensore centrale (in caso di difesa a 3 o a 5), o il centromediano metodista (se la difesa è a 4), che si colloca a dare una soluzione in zona centrale, al limite dell’area.

    Nell’esempio in figura abbiamo considerato una squadra schierata con modulo di gioco 1- 4-4-2. Cambia poco in un modulo 1-3-5-2 (vedi Juventus): al posto del mediano, (n. 4), rimane il centrale dei tre difensori mentre i “quinti” di centrocampo si posizionano larghi, quasi a toccare la linea mediana.

    1. I difensori centrali esterni si sono collocati bassi al di sotto del rispettivo vertice dell’area;
    2. il metodista è arretrato per ricevere ma anche per dare copertura preventiva;
    3. i difensori esterni sono larghi e avanzati.

    posizione start

    La Roma di Garcia (modulo 1-4-2-3-1), tende solitamente a far allargare Castan e Benatia nella zona poco indietro al vertice dell’area di rigore, con arretramento di De Rossi a fare il centrale e a ricevere palla, con i difensori esterni, Balzaretti e Maicon già sistemati nei pressi della linea di metà campo a fungere da ali aggiunte. Nel caso della Roma, questa è una soluzione tattica che viene sviluppata non necessariamente da una situazione di palla in possesso del portiere (o da rimessa dal fondo), ma anche in situazione di gioco “dinamico”.

    Perchè viene utilizzata questa tattica?

    Il posizionamento di due difensori nella zona poco più bassa del vertice dell’area può portare a delle situazioni vantaggiose:

    1. Far salire gli avversari che non intendono far partire la manovra ragionata dai difensori stessi; in questo caso si riuscirà ad ottenere un “allungamento” delle maglie degli avversari e nell’eventualità in cui il portiere riuscisse a servire i centrocampisti centrali piuttosto che i giocatori situati sulle fasce laterali, la squadra antagonista si troverebbe già in una situazione di inferiorità numerica pericolosa.
    2. Fare ricevere palla a uno di essi (5 o 6), potendo così far raggiungere l’obiettivo della squadra che vuole riprendere il gioco dalle retrovie;
    3. fare ricevere i giocatori 9 o 10;
    4. Fare ricevere i giocatori 2 o 3.

    Dipenderà molto dalla strategia difensiva della squadra antagonista; pressing ultraoffensivo? Attende nella metà campo con 10 giocatori dietro la linea della palla?

    E’ implicito considerare che i difensori debbano possedere doti tecniche non comuni oltre che uno spiccato livello di personalità nel ricevere palla in zone di campo notoriamente rischiose, in caso di perdita di possesso.

    Non ultimo fattore da considerare, le capacità del portiere nel gestire il pallone coi piedi. Il voler sviluppare gioco dalle retrovie in questo modo, prevede un coinvoilgimento costante della figura dell’estremo difensore che, in molti casi può trovarsi a ricevere retropassaggi o vedersi coinvolto in “giropalla” frequenti.
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    A cura di Claudio Damiani

    Claudio Damiani

  3. Esercitazione per il possesso di palla

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    Esercitazione con duplice finalità:

    1. Tecnica, per affinare la circolazione della palla;
    2. aerobica.

    Viene diviso un campo di gioco in tre settori dei quali uno neutro come in figura e creati tre gruppi di giocatori.

    I 6 giocatori in possesso di palla in una delle due porzioni di campo più grandi devono effettuare 6 passaggi consecutivi per poi poter lanciare il pallone nel settore opposto.

    I due antagonisti che andavano alla caccia del pallone rientreranno nell’area “neutra” per essere sostituiti da due compagni del loro gruppo e andare a contrastare la circolazione di palla degli altri 6 giocatori.

    Tempi esercitativi: 2/3 blocchi da 2’/2’30” per ogni gruppo impegnato alla conquista della palla.

    Materiale occorrente: palloni, casacche di almeno due colori, cinesini.

     

     

  4. 2vs2 con doppia sponda.

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    2 vs 2 con l’obiettivo di fare meta nell’apposita area delimitata dai “cinesini” appoggiandovi il pallone con la suola.

    Le due “squadre” possono utilizzare le due rispettive sponde, una posizionata a fondo campo e una laterale con cui effettuare l’1-2 per lo smarcamento.

    Le sponde giocano a un tocco, le due squadre a “tocchi liberi”

    La finalità è quella di migliorare la tattica dello smarcamento per chi è in fase di possesso e di difendere “a zona”, quindi con copertura reciproca, neutralizzazione di sovrapposizione e di taglio, per chi appunto difende.

    la finalità metabolica è prettamente lattacida e per questo si consiglia di provvedere all’inserimento del pallone non appena questo esce dal rettangolo esercitativo.

    1’30” x 4 blocchi per ogni coppia di giocatori.

    Materiale occorrente: palloni, cinesini


  5. Possesso palla a due squadre e quattro colori.

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    Esercitazione con doppia finalità: il possesso di palla e il pressing; e inoltre il fattore “psicocinetico” dato dal fatto che le due squadre sono a loro volta suddivise in due gruppi con casacca di colore diverso.
    Grigi e bianchi vs rossi blu.

    A tre tocchi, i grigi possono solo passare ai bianchi e viceversa;
    I rossi possono passare solo ai blu e viceversa.
    10 passaggi consecutivi = 1 punto.

    Esercitazione eseguita in fase di preparazione pre-campionato, lontano da
    gara amichevole attraverso 4 blocchi da 3’ l’uno.

    Ottima alternativa alla seduta aerobica del primo allenamento della settimana (o secondo, a seconda dei punti di vista).

    Materiale occorrente: palloni, casacche di quattro colori.

    Claudio Damiani

  6. Allenamento della fase di transizione – Valencia F.C.

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    L’esercitazione si disputa su una trequarti campo, divisa in due.

    In una metà, due squadre di sette giocatori ciascuna, nell’altra un’altra squadra di sette giocatori che aspetta. Il gioco consiste nel segnare un gol nella porta difesa dalla squadra difendente che tenta di conquistare palla.

    Non appena la palla è conquistata dalla squadra difendente, quest’ultima organizzerà la manovra offensiva per attaccare la squadra che attende nell’altra metà campo e così via.

    Se una squadra realizza un gol, tiene il possesso e attacca la porta opposta.

    L’obiettivo è lo sviluppo del possesso di palla e della fase di transizione, obbligando la velocità d’esecuzione delle giocate e condizionando l’esercitazione con l’obbligo dei tre, due tocchi, ecc.

    Durata dell’esercitazione: 45′ (divisa in tre blocchi da 15′).

    Materiale occorrente: casacche di due colori, delimitatori, palloni.

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    A cura di Claudio Damiani.

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