Tag Archive: palle inattive

  1. Analisi di alcune azioni di palla inattiva (41 giornata di Serie B)

    Leave a Comment

    Finita la Serie A, la penultima giornata di Serie B ha integrato altri verdetti alla già sancita promozione del Palermo invitandoci all’analisi di alcune situazioni di palla inattiva a scopo puramente didattico.

    In sequenza nel video:

    • Carpi – Virtus Lanciano: punizione laterale calciata da Mammarella, Carpi a difendere con tutta la squadra e Lanciano con otto giocatori coinvolti (uno a calciare, tre che faranno copertura preventiva fintando l’attacco alla porta e quattro impegnati nel gioco aereo). Deviazione di Amenta e parata di Colombi, estremo emiliano.
    • Avellino – Reggina: punizione centrale. si nota una barriera sistemata maldestramente. Calcia Ciano e segna piazzando la palla sul primo palo facendo passare il pallone proprio tra il distaccamento della barriera.
    • Brescia – Juve Stabia: il gol di testa di Doukara che si smarca con personalità e la giusta cattiveria agonistica, andando a realizzare di testa su azione di calcio d’angolo diretto.
    • Ancora Carpi – Virtus Lanciano: originale combinazione a due su calcio d’angolo che produce un cross ad uscire sul primo palo sul quale si avventa Thiam che realizza di testa.
    • Cesena – Latina: quando cala la concentrazione a risultato già acquisito! Punizione laterale da sinistra calciata con parabola ad uscire; tre giocatori del Cesena contro sette del Latina e rete che accorcia le distanze dei romagnoli con Cascione completamente libero di agire!
    • Ternana – Palermo: punizione centrale diretta realizzata da Rispoli aiutato anche da un errato posizionamento del portiere e da un blocco (discutibile ma determinante), di un compagno a contrastare l’avversario che voleva negargli la conclusione.

    [vimeo]https://vimeo.com/96564344[/vimeo]

    A cura di Claudio Damiani, coach, match & video analyst

    vm-logo

  2. Palle inattive: la rimessa dal fondo

    Leave a Comment

    Ultimamente nella nostra Serie A (ma non solo), si nota più di qualche squadra che si dispone a zona nella rimessa dal fondo a favore.

    Tale costruzione con i difensori larghi e molto bassi viene definita “costruzione ai 5,50” poiché la loro posizione va a stare lungo il prolungamento dell’area piccola (5,50 metri dal fondo, appunto).

    Lo studio delle palle inattive giunge quindi a considerare una situazione di “gioco statico” che finora non è era quasi mai stata considerata.

    C’è chi fa scendere il metodista, allarga i due difensori centrali e manda i difensori esterni a fungere da ali aggiunte come la Roma di Garcia (difesa a 4); chi invece allarga semplicemente i tre difensori formando una linea che passa al di sotto dei vertici dell’area di rigore come l’Inter (difesa a tre o cinque giocatori, dir si voglia).

    E’ ciò che si verifica ultimamente in occasione di palla in possesso del portiere, in particolar modo in occasione della rimessa del gioco dal fondo, con pallone fermo.

    Schermata 2014-05-11 alle 23.32.32

    L’obiettivo per chi attacca è quello di iniziare una manovra ragionata. Possono verificarsi due situazioni

    • la squadra difendente sale a negare le linee di passaggio ai tre giocatori posizionati al limite dell’area e si allunga negando il gioco basso ai tre avversari avvicinatisi all’area per ricevere ma lasciando larghi spazi (e lunghi) nella zona trequarti/centrocampo.
    • la squadra difendente non sale, rimane corta e stretta e attende l’inizio della manovra avversaria.

    Nella nostra massima serie, Juventus, Roma, Inter, Torino e Milan in particolare, non disdegnano a utilizzare questa partenza da dietro, a volte anche con sin troppa ostinazione.

    [videojs mp4=”http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2014/05/INIZIO-BASSO-SERIE-A.mp4″ preload=”true”]

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

    vm-logo

  3. Rombi, triangoli e palle inattive: il Milan fa suo il derby! (Video analysis)

    Leave a Comment

    Una gara dai contenuti tecnici piuttosto deludenti non nega la rilevazione di qualche spunto a livello tecnico tattico, anzi. Nel’analisi filmata si è voluto fare luce sugli aspetti che hanno contraddistinto la fase difensiva del Milan e in particolare:

    • la novità del modulo dei rossoneri schierati con un centrocampo “a rombo” con de Jong vertice basso e Taarabt dietro le due punte Kakà e Balotelli;
    • la difficoltà che ha creato l’Inter con continui cambi di gioco nella zona di Jonathan a De Sciglio e Poli specialmente nel primo tempo;
    • due situazioni, molto interessanti a livello didattico: uno “scappo e stringo” ben eseguito e una copertura “a triangolo” su un pallone lungo;
    • due situazioni dai palla inattiva (tra cui quella relativa alla rete del Milan).
    Schermata 2014-05-06 alle 07.24.05
    La disposizione iniziale delle due squadre contrapposte: 1-4-3-1-2 vs 1-3-5-2

    Qualche dato statistico (fonte Opta):

    • andando a osservare il numero dei tiri verso la porta, scopriamo che il Milan ha eseguito 14 tentativi, 4 dei quali nello specchio della porta, 6 fuori e 4 bloccati; di contro l’Inter ha tirato 7 volte delle quali 4 nello specchio e 3 bloccati.
    • equilibrio per ciò che concerne il possesso di palla: 52,5% Milan, 47,5% Inter;
    • il Milan ha effettuato 26 cross, dei quali solo 4 positivi; Inter: 18/3.
    • palloni recuperati: Milan 50, Inter 33.
    • il dato dei duelli aerei vene una fisiologica superiorità nel gioco aereo dei nerazzurri: su 17 palloni, 7 vinti dal Milan e 10 dall’Inter.

     

    [videojs mp4=”http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2014/05/analisi-milan-inter.mp4″ preload=”true”]

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

    vm-logo

  4. “Il Nuovo Calcio” e MisterManager.it: una nuova sinergia

    Leave a Comment

    Sono lieto di annunciare la grande opportunità che mi ha dato il nuovo direttore de “Il Nuovo Calcio” Ferretto Ferretti, per poter esprimere le mie idee e metterle a confronto e a disposizione dei numerosissimi seguaci del “Top magazine” dedicato ad allenatori, preparatori ed addetti ai lavori del mondo del calcio e del calcio a 5.

    il mio compito sarà quello di proporre una serie di quesiti, esercitazioni, analisi e video su squadre, avversari e giocatori sempre in linea con lo stile affermato della pagina facebook e del sito ufficiale della rivista. Mi auguro di poter essere all’altezza e poter imparare molto anche da questa esperienza.

    Il professor Ferretti, docente di metodologia ai corsi allenatori del Settore Tecnico FIGC di Coverciano, allenatore di base e preparatore atletico professionista, che ha lavorato per più di 20 anni in serie A, è la nuova guida della rivista; un direttore che porta una grande quantità di esperienza vissuta sul campo. Egli conosce le dinamiche e le esigenze di chi lavora o si diletta in questo mondo in continua evoluzione, ma soprattutto cosa respira, cosa osserva e cosa vuole apprendere l’uomo di calcio moderno.

    Il suo avvento ha portato a un notevole cambio organizzativo a livello di immagine e di protagonisti; queste le sue parole pronunciate al momento dell’investitura:

    ferrettiÈ un grande piacere e un onore assumere la direzione de’ Il Nuovo Calcio, rivista che ho visto nascere nei lontani anni ’90. E ho contribuito a far crescere nelle prime stagioni. Sono passati più di vent’anni, il calcio è cambiato radicalmente nelle metodologie d’allenamento, negli aspetti tecnico-tattici, per quanto concerne le componenti psicologiche e di comunicazione. Fortunatamente, sono rimasti immutati l’interesse e la passione dei molti addetti ai lavori, in particolar modo il desiderio di conoscere, apprendere e migliorare da parte di allenatori e preparatori di qualsiasi livello ed età. Anzi è cresciuto! Lo percepisco tutti i giorni in campo e in aula: da Coverciano a quelli periferici.

    Per questo motivo, il primo obiettivo che mi sono posto è quello di rendere il più interessante possibile il nostro mensile. Un mensile per tutti coloro che vivono il calcio in prima persona: giocatori, allenatori, preparatori, sia di giovani, sia di adulti. Per riuscire in questo scopo, penso sia importante che ognuna di queste figure trovi qualcosa dedicato, qualcosa che lo aiuti a migliorare realmente. Quindi, come accade spesso quando vi è un cambio in panchina, servono delle novità. La prima, l’avrete sicuramente notata, è la veste grafica, più attuale e fresca. A volte anche la “maglietta” fa la differenza. Poi ci sono i contenuti: se avete sfogliato le pagine con curiosità ancora prima di “studiarle”, sono gr

    iffate da nuovi e soprattutto autorevoli uomini di calcio. Uomini di campo! Perché questa è la seconda delle finalità che mi sono posto: cercare di creare il giusto mix tra lavori pratici e quel pizzico di scientificità che deve sottendere l’universo dell’allenamento. In modo che, come ha detto l’amico Fulvio Fiorin nella sua opinione, Il Nuovo Calcio diventi un punto di riferimento per chi fa… calcio.

    Come accennato, tutti devono trovare qualcosa. Qualcosa di qualità! Quindi, in ogni numero vi saranno articoli incentrati sugli aspetti tecnico-tattici, per adulti e settore giovanile, di metodologia, tecnica e coordinazione per l’attività di base, di preparazione fisica, di allenamento per i portieri, di medicina, alimentazione e regolamento/carte federali, nonché di calcio a cinque e femminile.

    Non vogliamo dimenticare certo l’attualità, con l’analisi tattica dei top team dei principali campionati europei, firmata Giovanni Galli; l’intervista al giocatore (il primo è Alessandro Diamanti) e quello che a mio parere più rappresenta il nostro mondo: l’approfondimento con l’allenatore e il suo staff, redatto a più mani da addetti ai lavori. E in questo numero, i protagonisti sono Vincenzo Montella e i suoi collaboratori, che ringrazio per la disponibilità. È solo l’inizio. L’inizio di un nuovo corso. Che vuole coinvolgere sempre di più tutti voi lettori. Perché si migliora solo nel confronto.

    Ferretto Ferretti

    Non perdere tempo! Abbonati a PREMIUM CALCIO! Potrai usufruire di uno sconto del 10% sulla quota di iscrizione dei tradizionali Master in Tattica e strategia calcistica, con allenatori professionisti, organizzati dal Nuovo Calcio. Scopri tutti i vantaggi!

    A cura di Claudio Damiani

    Claudio Damiani

    NCMontella

  5. Napoli – Inter: due situazioni di palla inattiva

    Leave a Comment

    Prese dalla tivù: due situazioni di palla inattiva ben studiate dalla squadra di Mazzarri e solo per pochissimo, non andate a buon fine.

    Calcio d’angolo dell’Inter durante la partita contro il Napoli allo stadio San Paolo, del 15.12.2013.

    Alvarez scarica sul Nagatomo, che gli va incontro. Tutti i saltatori sono in area del Napoli, Alvarez effettua un movimento verso Nagatomo e con un contro movimento si riporta verso il fondo per ricevere il passaggio di ritorno dal compagno, nel contempo Cambiasso si stacca dai compagni ed avversari e riceve il passaggio da Alvarez per concludere a rete.

    [videofile]http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2013/12/Napoli-inter-1.avi[/videofile]

    Punizione dell’Inter sempre nella stessa partita, Taider, sulla palla, serve con un pallonetto a scavalcare la barriera il contro movimento di Palacio (B), che a volo calcia in porta.

    [videofile]http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2013/12/Napoliinter.avi[/videofile]

    Animazioni realizzate con Easy Animation 2.0

    A cura di Nicola Amandonico e Claudio Damiani

  6. Juventus – Galatasaray: alcune soluzioni di “gioco statico”

    Leave a Comment

    SITUAZIONE SU CALCIO D'ANGOLO 1

    SITUAZIONE SU CALCIO D’ANGOLO 1

    Calcio d’angolo sul lato destro d’attacco della Juventus, Pirlo (A) sulla palla, scarica (1) a Vidal (B) e si muove incontro per ricevere di nuovo la palla (2), ritrasmette sullo spostamento di B (3) che crossa in area per i compagni. Notare il movimento ad inganno di C che va incontro a Pirlo.

    SITUAZIONE PALLA INATTIVA JUVENTUS GALATASARAY

    SITUAZIONE SU FALLO LATERALE

    Fallo laterale sul lato sinistro dell’attacco della Juventus sulla trequarti Asamoah (A) batte (1) su Vucinic (2) che fa la sponda verso il compagno C (3) che si comporta di conseguenza sul comportamento della squadra avversaria.

    SITUAZIONE PALLA INATTIVA JUVENTUS GALATASARAY

    SITUAZIONE SU CALCIO D’ANGOLO 2

    Calcio d’angolo sul lato destro d’attacco della Juventus, Pirlo (A) sulla palla, scarica (1) sul movimento incontro di B (Vucinic), che a sua volta scarica (2) su C (Vidal, che crossa in area (3) per i compagni.

    Nicola Amandonico

  7. Tre schemi di palla inattiva adottati dall’Inter

    Leave a Comment

    Abbiamo registrato tre situazioni di “gioco statico” nel corso della gara Inter – Juventus del 14.9.2013 finita 1-1

    IL CALCIO D’INIZIO DELL’INTER

    IL CALCIO D'INIZIO DELL'INTERA (Palacio) e B (Alvarez) sulla palla, A passa a B (1) e B scarica su C (2), C (Guarin) lancia sulla corsa di D (Campagnaro) ed E (Jonathan) che si lanciano alle spalle della squadra avversaria schierata. L’intento è innanzitutto, cercare di sorprendere la squadra avversaria, e quindi di portare subito la squadra in zona d’attacco.

    CALCIO D’ANGOLO DELL’INTER

    calcio d'angolo interA (Alvarez) sulla palla, effettua un passaggio in diagonale (1) B (Jonathan) effettua un movimento ad inganno, e finta, la palla è diretta a C (Guarin) che ho calcia in porta o lancia i suoi compagni (2).

    SCHEMA PUNIZIONE INTER

    SCHEMA PUNIZIONE INTERA (Alvarez) sulla palla, i suoi compagni schierati come in figura, con la linea degli attaccanti (i più alti per ingannare gli avversari) oltre quella dei difensori avversari che effettuano un contro movimento ad uscire per buttarsi sul lancio del compagno in area, gli esterni schierati larghi. Alvarez però lancia su B (1) Cambiasso che a volo la mette in area per i compagni.

    Nicola Amandonico

     

  8. Situazioni di gioco: Chelsea – Bayern Monaco (finale Supercoppa europea 2013)

    Leave a Comment

    GIOCO “DINAMICO”

    MOVIMENTI D’ATTACCO DEL BAYERN

    MOVIMENTI D'ATTACCO DEL BAYERN

    Sulla fascia destra, Lahm, in possesso palla, scarica su Krossche taglia alle spalle di Robben che va incontro a Lahm portandosi il difensore e aprendo il varco per il compagno che mette a centro o conclude a rete.

    MOVIMENTI SULLA FASCIA SINISTRA DEL BAYERN

    MOVIMENTI SULLA FASCIA SINISTRA DEL BAYERN Sulla fascia sinistra Ribery oltre che a scambiarsi con Robben, il più delle volte ricevuta palla, forte nell’uno contro uno si accentrava, lasciando lo spazio all’inserimento di Alaba, per servirlo sul taglio (1), oppure concludere a rete (2) o sul taglio degli altri compagni.

    Da notare che Ribery è destro, quindi accentrandosi da sinistra può calciare bene in porta o servire con il piede naturale i compagni.

    MOVIMENTO DA ATTACCANTE

    MOVIMENTO DA ATTACCANTE

    Mi è piaciuto un movimento di Torres, che ha ingannato i due difensori e gli ha permesso di calciare in porta.

    Azione: Schuurle sulla destra arriva quasi sul fondo e pur contrastato da Alaba, riesce a far arrivare la palla a Torres (1), che con un movimento palla al piede, ad uscire si porta appresso i due difensori, ma che con un contro movimento cambia direzione e si porta alla conclusione (2).

    Secondo me un azione da grande attaccante.

     

    gIOCO “STATICO”

    CALCI D’ANGOLO BAYERN

    CALCI D'ANGOLO BAYERN

    A (Gotze) va sulla palla, finta di crossare e la passa (1) a B (Kross) che la mette in mezzo (2) di prima per i colpitori.

    SCHEMA DI PUNIZIONE BAYERN

    SCHEMA DI PUNIZIONE BAYERN

    A che da destra era Robben finta di crossare a centro, ma passa a B (1) Ribery che si alternava con Kross che poteva calciare in porta (più Ribery) oppure metterla sul secondo palo sul movimento del compagno.

    Da sinistra s’invertono le posizioni con Ribery o Kross che vanno sulla palla e Robben che va a calciare.

    La seconda soluzione prevede un passaggio in più (3) per C (Lahm) che la mette sul secondo palo per un compagno che con un contro movimento si libera dalla marcatura.

    L’avversario viene indotto a pensare al cross immediato perché n area vanno tutti i “lunghi” a saltare.

    Variante: C invece di crossare calcia direttamente in porta. In questo caso in posizione C si posiziona Ribery.

    Nicola Amandonico

  9. Analizziamo tre schemi su palla inattiva visti alla prima giornata di Serie A

    1 Comment

    1) SCHEMA PUNIZIONE INTER

    Lo schema viene eseguito sul fronte destro della squadra che attacca.

    Sulla palla va Alvarez (A), Jonathan (C), sta al suo fianco, quasi sulla linea della squadra che difende, a scarica su B (Guarin), che di prima intenzione lancia c che corre alle spalle della difesa. C o calcia in porta o la mette per i compagni.

    Variante:

    A finta di scaricare su B ma la passa direttamente a che si regola poi di conseguenza.

    N.b. I tempi di inserimento non devono fare in modo a di far finire C in fuorigioco.

    I compagni di C, eseguono un contro movimento ad uscire e rientrare, nell’area avversaria

    pun.centrale inter

    2) CALCIO D’ANGOLO GENOA

    Da sinistra, un compagno appoggia a Lodi che calcia di sinistro direttamente in area.

    Da destra batte direttamente Lodi

    Corner Genoa

    3) SCHEMA PUNIZIONE NAPOLI

    Punizione sui 30 metri circa, va sempre Callejon sulla palla e la squadra si schiera cosi’ come in figura, la palla viene lanciata a scavalcare su Albiol (1), che la scarica sul taglio di Hamsik (2).

    Questo sia da destra che da sinistra.

    Le batte tutte Callejon

    punizione napoli

    Nicola Amandonico

  10. La presentazione video della squadra da affrontare – quarta parte

    Leave a Comment

    Di Daniele Zoratto – Relatore Prof. E. Ferrari – Tesi dl Corso Master F.I.G.C. 2005/06; Fonte: Settore Tecnico

    Gia’ pubblicati la Presentazione della squadra da affrontare prima, seconda, terza parte.

    PRESENTAZIONE FATTA DAL COLLABORATORE

    imageLa mia opinione è che la presentazione del video deve essere fatta dall’allenatore in quanto i giocatori prestano maggior attenzione ai dettagli. L’allenatore sentendo “sue” le immagini riesce a trasmettere il suo pensiero tattico, o nel caso decida di mostrare parti estese della partita, focalizzare gli aspetti più importanti di essa. Quando questo avviene generalmente ad una azione positiva quasi contemporaneamente viene suggerita e sovrapposta verbalmente una contromossa tattica della propria squadra. Se invece la presentazione viene fatta dal collaboratore, l’allenatore al termine di essa dovrà intervenire per focalizzare e rafforzare quali sono gli aspetti più importanti su cui i giocatori dovranno fissare l’attenzione. Questo commento di fine presentazione deve avvenire non principalmente per l’aspetto “tattico” ma per ridare la leadership al tecnico, quindi un aspetto psicologico. Per far sì che l’allenatore dia la mansione al proprio collaboratore di fare la presentazione è necessario un rapporto di fiducia e deve riconoscere nel collaboratore alcune capacità didattiche ed espressive. D’altra parte il collaboratore deve saper riconoscere il proprio ruolo senza sovrastare e prevaricare l’allenatore stesso. Il suo è un ruolo delicato che deve essere interpretato dai giocatori come un supporto di collaborazione.

    PRESENTAZIONE CON COINVOLGIMENTO DEI GIOCATORI

    Uno dei metodi “rafforzativi” per rendersi conto se i giocatori hanno capito le azioni positive o negative della squadra avversaria e quindi saper interpretare le contromosse da mettere in atto in quelle determinate situazioni è quella di far intervenire i giocatori durante la presentazione del video. Ciò “costringe” il giocatore ad un’attenzione costante in quanto durante la visione può sempre essere richiesta la sua opinione. In realtà questo intervento viene richiesto dopo un certo periodo di tempo in cui i giocatori abbiano già conosciuto quali siano orientativamente le strategie dell’allenatore. Questo metodo penso che sia il più redditizio in quanto “obbliga” il giocatore a pensare e lo fa compartecipare alla “costruzione” di un progetto strategico per battere la squadra avversaria. Inoltre diventa un ripasso verbale-mentale di ciò che verrà poi successivamente provato sul campo.

    DURATA DEL VIDEO

    imageAnche in considerazione delle osservazioni fatte in precedenza ritengo che la durata del video debba essere orientativamente di 15 minuti. Al termine del video spesso viene aggiunto un commento globale e di conseguenza i giocatori dovrebbero mantenere la loro attenzione all’incirca per 20 minuti. Questo tempo rispecchia i tempi di concentrazione-attenzione che molti Autori hanno dimostrato con ricerche scientifiche. Un’analisi della partita più lunga mi ha fatto evidenziare che i giocatori non riuscivano ad apprendere e memorizzare gli aspetti tecnico- tattici che io cercavo di comunicare. Questo lo si può notare dalle domande che vengono poste allo Staff Tecnico tra la visione del filmato e l’inizio della partita.

    QUANDO PRESENTARLO

    Anche la scelta del giorno in cui deve essere presentato il VIDEO ha una certa importanza. Per la mia esperienza ritengo che il giorno idoneo possa essere il mercoledì prima dell’allenamento del pomeriggio. Questa mia scelta e’ dettata dal fatto che in questo modo si ha la possibilità di iniziare a dare informazioni alla squadra in concomitanza dell’inizio dell’allenamento tattico. In questo modo si ha un tempo maggiore affinché si possa discutere e mettere in pratica con i giocatori le diverse strategie applicative in funzione di ciò che si e’ potuto apprezzare durante la visione della partita. Molte squadre generalmente il giovedì effettuano partite con squadre avversarie di livello inferiore, per mettere in pratica la strategia che verrà poi riproposta la domenica successiva. Ciò permette di creare situazioni simulate in allenamento facendo giocare la squadra titolare contro la squadra allenatrice, che si muoverà secondo le caratteristiche sopra citate. L’applicazione di questo metodo si riflette non solo nell’analisi e nella preparazione della tattica più conveniente da usare contro un avversario concreto, ma anche nella sua estrema importanza come elemento di preparazione psicologica e tecnico – tattica. Questo lasso di tempo avvantaggia la memorizzazione della strategia se confrontato con quello di altri Staff che propongono di mostrare ai giocatori il video in giorni successivi o addirittura il giorno prima o il giorno stesso della partita. Con questa scelta praticamente si hanno a disposizione almeno altri 4 allenamenti per poter preparare sul campo la partita.

    In questo periodo tutto lo Staff Tecnico supportato dalle conoscenze ed esperienze personali oltre che da quelle video presentate inizia un serie di colloqui individuali, di reparto e di gruppo al fine di evidenziare le carenze degli avversarie preparare le strategie tattiche da utilizzare per colpire l’avversario e la squadra soprattutto sui suoi punti deboli.

    CONCLUSIONI

    Ritengo che mostrare alla propria squadra un video degli avversari sia un ottimo supporto visivo per poter preparare al meglio la strategia tattica da affrontare. La possibilità di avere oggigiorno i filmati di tutte le partite delle squadre e di avere tecnologie avanzate per il montaggio delle immagini che si reputano più importanti aiuta lo Staff Tecnico a preparare l’allenamento in funzione degli avversari. Queste considerazioni sono indipendenti da chi prepara il video o da chi o come viene presentato. Anche se meno utilizzato sono dell’opinione che mostrare o consegnare in aggiunta il video con le caratteristiche individuali del singolo giocatore sia un modo per completare e finalizzare questo tipo di informazione. Sono cosciente che per questo tipo di organizzazione necessita molto tempo da parte dei tecnici, per questo molte volte o ci si affida a ditte specializzate o in alcuni casi si assumono persone che si specializzano in questo tipo di lavoro seguendo i suggerimenti dei Tecnici.

    imageSpero di aver esposto quali sono i principi che generalmente sono seguiti per questo tipo di lavoro e quali sono le mie opinioni al riguardo. Per completare la mia tesi ho allegato una tabella fatta dal Sig. Zaccheroni che ho molto apprezzato modificandola in alcune parti.

    Per scaricare il contenuto e’ necessario effettuare il login o la registrazione (per i nuovi utenti), dal menu qui sopra.

    Entrato nel pannello di controllo, esegui questa sequenza cliccando in alto a sinistra: mistermanager.it —–> Visualizza sito —–> UTILITA’ GRATIS

    [download id=”27256″]

    DIZIONARIO – GLOSSARIO UTILIZZATO IN QUESTA TESI

    • Taglio = movimento del giocatore nello spazio in profondità o laterale
    • Scarico = passaggio effettuato a un compagno
    • Giocatore a sostegno = giocatore in aiuto al compagno e posizionato dietro la linea della palla
    • Ri-partenza = passare dalla fase di non possesso a quella di possesso avviando velocemente l’azione offensiva per tentare la via della rete
    • Pressing = e’ un modo di cercare di riconquistare la palla con l’azione coordinata di più di due giocatori o di reparti o dell’intera squadra.
    • Due contro uno = creare superiorità numerica
    • Palla libera = possibilità di calciare per chi e’ in possesso di palla
    • Palla coperta = giocatore impossibilitato dal calciare palla liberamente.
    • Staccare = movimento a ritroso di due giocatori o di un intero reparto o di più reparti
    • Uomo tra le linee = Giocatore posizionato tra i reparti
    • Attacco alla profondità = conquistare spazio in avanti e arrivare prima possibile nei pressi della porta avversaria

    A cura di Claudio Damiani

    Claudio Damiani

  11. La presentazione video della squadra da affrontare – seconda parte

    Leave a Comment

    Di Daniele Zoratto – Relatore Prof. E. Ferrari – Tesi dl Corso Master F.I.G.C. 2005/06; Fonte: Settore Tecnico

    Riprendiamo il discorso iniziato nella prima parte relativo alla redazione (raccolta dati, analisi ed elaborazione, esposizione), di un’analisi video riguardante l’avversaria da affrontare, sulla base dell’esperienza dell’ex giocatore del Parma e attuale tecnico della Nazionale U17, Daniele Zoratto.

    L’ESPERIENZA – Cosa​ il​ giocatore ​vuol ​vedere​ dal ​video ​di​ una​ squadra​ avversaria? Considerando l’esperienza fatta da giocatore e da collaboratore tecnico con diversi allenatori ritengo la preparazione video importante per:

    • ​avere un quadro completo dei concetti di gioco della squadra che si andrà ad affrontare;
    • ​valutare la condizione psico-fisica;
    • ​individuare e selezionare le azioni che tendono a ripetersi durante la gara;
    • ​il comportamento della difesa, del centrocampo e dell’attacco in fase di possesso palla o di non possesso palla;
    • ​individuare come la squadra difende e come attacca; come effettuano le situazioni di palle inattive a favore e contro; individuare i movimenti più importanti dei singoli giocatori e capirne le caratteristiche tecnico-tattiche e fisiche;

    imageQueste situazioni devono essere selezionate per poi spiegare ai giocatori le strategie da attuare in funzione delle caratteristiche individuali e di squadra per evitare il più possibile le sorprese durante la competizione. Per catalogare in maniera razionale tutte le variabili ho trovato interessante la scheda che ha preparato il Sig. A. Zaccheroni da me modificata in alcuni punti.

    Questo tipo di lavoro richiede competenza, esperienza e tempo. Un aspetto importante nella ricerca e montaggio delle immagini riguarda il rapporto strategico interpersonale che si instaura tra allenatore e collaboratore in quanto la presentazione del VIDEO deve soprattutto rispecchiare la filosofia dell’allenatore.

    Durante questo lavoro mi avvalgo di un collaboratore per poter essere più preciso nell’analisi delle immagini, avendo così la possibilità di confrontarmi ed essere aiutato nella parte tecnica del montaggio.

    Il giocatore generalmente dal video vuole vedere: qual è il sistema di gioco della squadra avversaria, ​quali​ sono le caratteristiche del giocatore che andrà ad affrontare nella sua zona, quali i movimenti che l’avversario potrebbe ripetere più spesso nel corso della partita,​capire se questi movimenti saranno fatti in combinazione con altri giocatori.

    Maggiori informazioni riceve il giocatore sugli avversari e sulle strategie adottate dalla squadra avversaria, minori saranno le sorprese che potrà avere il giocatore durante la partita. Queste considerazioni portano anche il giocatore ad avere minori ansie e più sicurezze per se stesso e per il gruppo.

    La tecnologia che oggigiorno viene utilizzata nel preparare le partite da’ ovviamente dei vantaggi sia allo Staff Tecnico che hai giocatori, e’ quindi difficile, soprattutto per squadre di alto livello, effettuare delle partite senza avere delle conoscenze approfondite sugli avversari.

    FASI DI PREPARAZIONE AL VIDEO

    Prima fase:

    Analisi dei dati. Si analizzano i dati dell’Analisi quantitativa (1.a) per passare successivamente all’Analisi qualitativa attraverso la visione di alcune partite giocate dalla squadra avversaria identificando i principi del gioco degli avversari su situazioni offensive, difensive e di palle inattive.

    Seconda fase:

    Preparazione del video. Ci si riunisce con i collaboratori cercando di focalizzare le immagini in video che corrispondono ai principi di gioco precedentemente identificati (3.1.). Il video è preparato affinché sia breve ed obbiettivo; è inoltre fondamentale che trasmetta esattamente lo stile di gioco della squadra avversaria.

    Terza fase:

    Analisi individuale. Quindi si cercano sia le informazioni individuali quantitative tecnico-tattiche (per esempio quante volte il giocatore si sovrappone sulla fascia destra, se dribbla o porta palla) che video qualitative sul singolo giocatore con le caratteristiche individuali e sui comportamenti offensivi e difensivi.

    TIPO DELLE IMMAGINI

    I giocatori​ ricevono da parte dell’ allenatore una vera lezione di tutte le caratteristiche della squadra avversaria:

    • ​di gruppo (situazioni tattiche collettive)
    • di ​tattica individuale o tecnica applicata
    • ​passaggio dall’analisi singola a quella tattica di squadra

    imageSi devono preparare informazioni ed immagini individuali da dare ad ognuno dei giocatori con le caratteristiche degli avversari che giocano vicino alla propria zona. Durante il montaggio delle azioni ritengo che si debba seguire una sequenzialità di immagini che ripetano almeno per due o tre volte la stessa finalità di azioni individuale o collettiva.​Per​esempio per quanto riguarda le azioni individuali:

    • ​tagli degli attaccanti
    • ​attacco alla profondità
    • ​inserimento “da dietro”

    Mentre per quanto riguarda le azioni collettive l’esempio potrebbe essere:

    • ripartenze
    • due contro uno in fascia
    • pressing

    Nel montaggio delle immagini si deve fare molta attenzione a quelli che in gergo tecnico vengono definiti dei “segnali”. I segnali sono delle situazioni che si ripetono e indicano una determinata azione specifica. Quando un giocatore per esempio in fase di trequarti campo “scarica palla dietro”, quindi verso la propria porta, a un giocatore che e’ andato a “sostegno” può essere il segnale per il giocatore della zona opposta di effettuare un taglio.

    A cura di Claudio Damiani

    Claudio Damiani

  12. La presentazione video della squadra da affrontare – Prima parte

    Leave a Comment

    Di Daniele Zoratto – Relatore Prof. E. Ferrari – Tesi dl Corso Master F.I.G.C. 2005/06; Fonte: Settore Tecnico

    PRESENTAZIONELa presentazione video della squadra da affrontare e’ un’analisi che generalmente viene effettuata solo in squadre di alto livello. Negli ultimi anni si ha la possibilità attraverso la televisione e soprattutto attraverso SKY di vedere e registrare le partite del Campionato e delle varie manifestazioni Internazionali.

    E’ possibile avere le registrazioni delle ultime partite della squadra che si dovrà affrontare, inoltre in due o tre stadi italiani e’ stato installato un sistema di registrazione visiva (SICS Digital Stadium) che attraverso una elaborazione computerizzata da’ la possibilità di analizzare non solo le immagini visive da varie angolazioni che permettono di vedere i movimenti di alcuni reparti, ma anche gli aspetti statistici delle prestazioni fisiche. Inoltre con questo sistema e’ possibile tracciare linee che evidenziano le distanze tra due o più giocatori, tra i reparti e di tutta la squadra.

    Mentre nel video si vede il movimento tecnico-tattico del giocatore o di una zona di gioco in prossimità della palla con questa particolare analisi si ha una visione globale reale dei movimenti tattici di tutti i giocatori delle due squadre. Questo tipo di analisi e’ poco utilizzata in Italia a causa dell’alto costo di gestione, solo negli stadi di Parma e Milano sono installate le apparecchiature, in Spagna la metà delle squadre hanno queste apparecchiature gestite da AMISCO, mentre in Inghilterra la ProZone fornisce le informazioni a quasi tutte le squadre Inglesi.

    imageEssendo questo tipo di analisi abbastanza recente ho pensato di sviluppare la mia presentazione analizzando i diversi aspetti che un allenatore deve affrontare per preparare le immagini da presentare alla squadra. Alla presentazione scritta mi sono proposto di allegare un montaggio video di una squadra da affrontare. Oltre alle immagini parziali o globali della squadra avversaria è bene preparare anche quelle che si riferiscono al singolo giocatore.

    Queste informazioni di solito rappresentano alcune azioni del singolo giocatore che vengono assemblate e mostrate ai giocatori che fanno parte di uno specifico reparto e consegnate successivamente su un DVD a livello individuale. Non sempre e’ possibile effettuare questo tipo di informazione. Alcune squadre internazionali come ad esempio il Fulham, il Liverpool o il Chelsea, oltre a consegnare al giocatore il video, trasmettono in circuito chiuso nello spogliatoio questo tipo di immagini.

    INTRODUZIONE – L’analisi individuale e collettiva delle squadre avversarie è un processo di raccolta di informazioni sull’avversario unito a un’analisi sull’effetto che questa informazione potrà avere nella nostra squadra; un processo di raccolta e trattamento di informazioni dei punti forti e deboli degli avversari, al fine di utilizzarli per la preparazione delle partite. La relazione non dovrà essere molto esaustiva e di difficile analisi dal momento che il tempo destinato alla preparazione di una partita è alquanto ridotto. L’allenatore oltre a preparare attentamente il lavoro specifico per le caratteristiche individuali e collettive degli avversari, deve occuparsi di raggiungere l’obbiettivo principale di ogni sessione di allenamento: migliorare le capacità della squadra.

    La definizione di scouting è “un processo comune di osservazione e di analisi delle squadre basato su tre fasi fondamentali di utilizzo della conoscenza.

    • Osservazione – l’obbiettivo di questa prima fase è ottenere un’informazione dettagliata sui comportamenti individuali e collettivi delle squadre durante la competizione analizzata;
    • Preparazione – questa seconda fase è incentrata sul trattamento dell’informazione raccolta;
    • Applicazione – la terza fase è incentrata sull’utilizzazione dell’informazione trattata al fine di adeguare le strategie tecniche esistenti”

    Categorie di informazione. I vari aspetti e questioni relazionate ci portano a raggruppare gli elementi di controllo suddivisi in quattro categorie.

    • Caratteristiche individuali dei giocatori: sono qui inclusi tutti gli elementi di osservazione relativi ai giocatori;
    • Attacco – Tutti gli elementi di osservazione relativi alla squadra quando ha il possesso della palla
    • Difesa – Tutti gli elementi di controllo relativi alla squadra quando non ha il possesso della palla.
    • Ambiente circostante – In questa categoria sono inclusi gli elementi che non sono direttamente collegati alla partita in sé, bensì alle condizioni cui essa si svolge.

    Vi sono due forme di analisi delle partite che se bene sono complementari, è interessante analizzarle singolarmente per poi trarre delle conclusioni:

    • Analisi quantitativa. Come citato nel libro del Dott. F. Ferrari “I dati numerici trattano di quantità (quanti sono) e di frequenza (quante volte si ripetono), ma hanno un grande limite: non spiegano il perché di una situazione, di un risultato: non esprimono il dettaglio ed il motivo contingente, indagini che rappresentano l’argomento fondamentale per un allenatore”. Questa analisi viene definita SCOUTING e sono per esempio imagequante occasioni da gol vengono create; in che modo vengono realizzati i goal (sui tagli su ripartenze ecc.); si analizzano la quantità di passaggi corti, lunghi o alternati per individuare il tipo di gioco, la zona di inizio dell’azione dove il gioco si sviluppa maggiormente; le palle inattive (azione giocata a palla ferma). Queste statistiche possono essere prese in considerazione solamente dopo aver analizzato molte partite della squadra da affrontare.
    • Analisi qualitativa. Oggigiorno sostituisce o si preferisce per la maggior parte delle informazioni e viene effettuata attraverso l’assemblaggio di immagini video. Viene valutata in base al modulo di gioco (o sistema) degli avversari analizzando in primo luogo le situazioni di gioco o combinazioni che si ripetono frequentemente per poter dare una risposta adeguata in partita all’avversario.

    La raccolta di queste informazioni da’ la possibilità di preparare un serie di allenamenti “strategici” prima di ogni partita per mettere in pratica le principali giocate degli avversari e poter così trovare soluzioni.. Questi allenamenti è come se fossero spezzoni di partita contro la squadra da affrontare dove tutto è studiato e simulato. Il calcio non è una scienza esatta, ma questi dati e immagini aiutano molto i giocatori sul campo affinché non si facciano trovare impreparati. Oltre ai giocatori anche l’allenatore acquista maggiore sicurezza nella preparazione della strategia tattica della partita.

    Claudio Damiani

    A cura di Claudio Damiani

  13. Palle inattive: otto soluzioni per sfruttare le punizioni centrali

    Leave a Comment

     

    Proposte testate per incrementare le percentuali realizzative sfruttando le punizioni centrali a favore

    Con questo articolo andiamo ad analizzare l’importanza ai fini realizzativi, delle punizioni centrali a favore.

    Otto diverse soluzioni che, provate e riprovate in allenamento potranno rappresentare durante la gara, se ben eseguite in tutti i loro dettagli, la chiave del successo.

    Scarica qui: {filelink=13}

    [skype-status]

  14. Corners game

    Leave a Comment

    Esercitazione finalizzata alla destrezza e al miglioramento della marcatura “a uomo” nelle palle inattive a sfavore, in particolare dei calci d’angolo.

    Due squadre di 6/7 giocatori l’una si sfidano a una gara di calci d’angolo. Ogni squadra attacca una porta e difende la propria.

    Oltre ai giocatori che si sfidano tra le due porte (vedi figura), altri due per squadra sono gli incaricati alla battuta del calcio da fermo.

    Ciascun giocatore ha una marcatura specifica su un avversario in base a caratteristitiche fisiche o di elevazione; l’allenatore può decidere da che parte viene calciato il corner creando quindi una situazione d’incertezza in cui dovranno essere messe in campo concentrazione sui diretti antagonisti e, ovviamente, sulla traiettoria del pallone.

    In tutto verranno calciati 4 corners da parte di una squadra (rossi) e 4 dall’altra (bianchi) non necessariamente, ripeto, in modo sequenziale ma anche in modo casuale, impartito dall’allenatore, chiamando il nome del “battitore” prescelto.

    Vince la squadra che realizza più reti.

    Aumentando il numero di palloni, e diminuendo le pause tra un calcio d’angolo e l’altro l’esercitazione può assumere una finalità metabolica differente.

    Materiale occorrente: palloni, casacche, porta mobile.

    …Quando si pigliano troppi gol in certe situazioni….

    Claudio Damiani

  15. Palle inattive: dieci proposte per sfruttare le punizioni laterali

    Leave a Comment

    Proposte testate per incrementare le percentuali realizzative da calcio piazzato laterale.

    Con questo documento andiamo ad analizzare l’importanza, ai fini realizzativi, delle punizioni calciate da posizione laterale.

    Dieci diverse soluzioni che, provate e riprovate in allenamento, potranno poi rappresentare durante la gara, se ben eseguite in tutti i loro dettagli, la chiave del successo ai fini realizzativi.

    Scarica il file qui: {filelink=11}

    [skype-status]

  16. Il mestiere dell’osservatore: “Obiettivi da ricercare e metodi per esprimerli nel redigere una relazione”

    Leave a Comment

    Personalmente classificherei in questo modo le tipologie di relazione che mi sono trovato ad elaborare in qualità di “osservatore”:

    1. gara generica;
    2. uno o più giocatori;
    3. squadra da affrontare nel turno o nei turni successivi.

    Ogni qualvolta sono andato ad osservare una gara, un giocatore, un’avversaria da affrontare la domenica successiva, ho sempre ritenuto importante calcolare bene quali fossero gli obiettivi da raggiungere per poi esaminarli ed esporli attraverso una relazione tanto precisa quanto comprensibile.

    Non è semplice nell’arco di una gara stendere una relazione accurata riguardo un oggetto di cui sopra.

    Ad esempio: noi possiamo sicuramente osservare un singolo giocatore nel corso di una partita e trarne anche delle prime impressioni, ma ciò che ne deduciamo non sempre può portarci ad esprimere dei giudizi definitivi, in quanto in quel frangente tal giocatore avrebbe potuto vedere condizionata la sua prestazione per fattori diversi, di forma, di spostamento di ruolo piuttosto che di carenza di condizione dovuta magari ad un infortunio appena allontanato.

    E’ per questo che bisogna considerare due fasi:

    1. andare a vedere una gara per vedere se c’è qualche giocatore interessante.
    2. andare a seguire uno/due giocatori in particolare, già “addocchiati” in precedenza.

    Ma andiamo ad analizzare un po’ più nel dettaglio le tre tipologie di relazione elencate all’inizio di questo articolo.

    Gara generica

    Nel primo caso, è necessario osservare attentamente le due squadre, prendendo in considerazione il loro schieramento iniziale, gli eventuali cambi di modulo a gara in corso e a sostituzioni eseguite; successivamente ci si concentra su quel giocatore o su quei giocatori che hanno particolarmente impressionato in senso positivo “spuntandone” il ruolo, le caratteristiche fisiche, le capacità tecniche, le capacità condizionali (forza, resistenza, velocità), espresse nel corso della gara disputata, il piede preferito, senza dimenticare ovviamente i dati anagrafici, quali l’età e la carriera sin qui disputata con presenze, reti segnate e minuti disputati.

    Ma per capire se veramente possiamo considerare interessante un giocatore è necessario considerare l’obiettivo del nostro lavoro per più volte, al fine di poter veramente valutare le sue caratteristiche generali e specifiche per un lasso di tempo ben determinato.

    Saremo così realmente in condizione di poter dire:”Sì, questo giocatore farebbe al caso nostro!”.

    Visionare uno o più giocatori

    Nel caso in cui si andasse a visionare un giocatore già “toccato”, e quindi meritevole di un’analisi più accurata la relazione va sicuramente approfondita.

    1. Dati anagrafici
    2. Ruolo
    3. Caratteristiche fisiche
    4. Fattori ambientali
    5. Condotta tecnica, tattica e comportamentale nel corso della gara
    6. Tecnica individuale
    7. Caratteristiche atletiche
    8. Caratteristiche tattiche
    9. Considerazioni finali (e personali).

    Squadra da affrontare nel turno o nei turni successivi.

    Il terzo punto e forse anche il tipo di relazione più “laboriosa”, ma allo stesso tempo affascinante, è quella che ha lo scopo di fornire gli elementi di “studio” della squadra da affrontare nel turno o nei turni successivi.

    1. Formazioni
    2. Organizzazione di gioco:
      • fase di possesso
      • fase di non possesso
    3. Punti deboli e punti di forza della squadra da affrontare
    4. Condizione fisica
    5. Suggerimenti
      • per la fase offensiva
      • per la fase difensiva
    6. Andamento tattico della gara con variazioni annesse (in caso di sostituzioni o cambio sistema di gioco)
    7. Descrizione delle caratteristiche dei giocatori (fisicità, caratteristiche tecnico tattiche, ecc.) e descrizione generale dei reparti (portiere, difesa, centrocampo, attacco)
    8. Particolari situazioni di gioco riproposte in gara nella fase di possesso con rappresentazione grafica
    9. Particolari situazioni di gioco riproposte in gara nella fase di non possesso con rappresentazione grafica
    10. Rappresentazione grafica della disposizione dei giocatori nelle situazioni di palle inattive a sfavore.
    11. Gestione delle palle inattive a favore (con rappresentazione grafica).
    12. Note e considerazioni generali sulla gara (primo e secondo tempo)

    Claudio Damiani

  17. Palle inattive: 10 soluzioni per sfruttare i calci d’angolo

    Leave a Comment

    Si parla molto ultimamente di un tema importantissimo nel calcio moderno: le palle inattive, o il cosiddetto “calcio statico”.

    In un precedente articolo abbiamo cercato di dare un impronta alla metodologia per allenarle a livello dilettanti o di settore giovanile.

    Si tratta di situazioni di gioco importanti e spesso decisive in una gara, ed è per questo che si devono allenare costantemente. Negli ultimi anni, il gioco del calcio ha aumentato la propria velocità di esecuzione, con squadre sempre piu’ corte e spazi sempre piu’ stretti.

    Conseguentemente sono aumentati i contrasti e le situazioni in cui la palla esce dal campo. E’ diventato per ogni allenatore, basilare allenare anche quelle situazioni, dette di palla inattiva, per mezzo delle quali è possibile determinare il risultato (la statistica dice che il 60 % dei gol viene realizzato su situazioni di palla inattiva)

    Si classificano sostanzialmente sei situazioni di palla inattiva:

    • calcio d’angolo
    • calcio punizione
    • rimessa laterale
    • calcio rigore
    • calcio d’inizio
    • rinvio del portiere

    Nell’ultima seduta della settimana, quella che precede la gara, si dovrebbe dedicare parte del tempo a quest’aspetto, senza dimenticare la fase passiva, vale a dire quando è la nostra squadra a subire i pericoli derivanti dai calci da fermo.

    In generale nelle palle inattive a favore devo considerare questi aspetti

    • Organizzazione
    • Alternative
    • Conoscenza potenzialità dei nostri giocatori
    • Conoscenza e sfruttamento dei punti deboli avversari

    Mentre in quelle a sfavore devo scegliere se marcare a uomo a zona, in base alle caratteristiche dei miei giocatori e degli avversari.

    Di seguito si propone una serie di 10 situazioni di calcio d’angolo per tentare di aumentare la nostra pericolosità relizzando qualche rete in più (e fare qualche punto in più in classifica).

    Clicca qui: {filelink=20}

    [skype-status]

  18. Palle inattive: quattro o cinque possono bastare!

    2 Comments

    Soprattutto a livello di settore giovanile ove è opportuno dedicare l’allenamento alle capacità tecniche e non con minor enfasi alle capacità condizionali dei ragazzi, le palle inattive costituiscono a mio avviso un ottimo veicolo per poter far toccare con mano ai giovani calciatori un fenomeno che nel calcio attuale sta prendendo sempre più piede: il calcio “statico”, per l’appunto l’organizzazione dei “calci da fermo”.

    Reputo che a partire dalla categoria giovanissimi, quindi mi riferisco a ragazzi nati quattordici anni fa, sia importante insegnare qualche utile movimento per poter avvicinarci meglio alla realizzazione del gol o al contrario neutralizzarlo.

    Nel calcio attuale le situazioni di palla inattiva generano reti con percentuali rilevanti, forse inimmaginabili: prendendo come materia di studio due importanti manifestazioni di questi ultimi anni si può rilevare come i calci da fermo siano stati e possano diventare nel contesto di un team, fattore di realizzazione e quindi di vittoria.

    Nei Campionati del Mondo disputatisi nel 1998 la percentuale d’incidenza delle segnature da situazione di palla inattiva sul totale delle reti è stata del 31%; sei anni più tardi agli Europei 2004 tale percentuale è stata del 36,3%.

    Ciò ci indica chiaramente che nell’ambito di queste due manifestazioni poco meno di un terzo delle segnature è stato generato da situazione di palla inattiva!!!

    Dal punto di vista del mio credo calcistico penso che sia importante allenare questi elementi tattici.

    Perché non migliorarci arrivando a creare un’occasione da rete ogni qualvolta abbiamo a disposizione un corner o un punizione laterale piuttosto che una punizione indiretta dal limite? L’importante, soprattutto a livello giovanile, è considerare un numero non troppo elevato di giocate al fine di non creare ai ragazzi troppa confusione: quattro o cinque schemi possono sicuramente bastare.

    Presupposti.

    • Basilare individuare nel gruppo chi sa esprimersi meglio a livello di gesto tecnico. “Chi calcia meglio?” A differenza del calcio “dinamico”, il “calcio statico”, dà la possibilità a chi deve effettuare la giocata di potersi concentrare sul gesto da fare senza pressione alcuna eseguita dagli avversari.
    • Compiere un’analisi dei singoli elementi, evidenziandone peculiarità nelle varie situazioni che si vogliono adottare, ad esempio: tempismo nei palloni alti, capacità di smarcarsi, potenza del tiro, ecc.
    • Una volta trovati ruoli ed “interpreti” stabilire che tipo di giocate vogliamo eseguire e in quali zone del campo.
    • Coinvolgere i giocatori con caratteristiche fisico-tecniche similari in più ruoli del medesimo schema, facendoli bene assimilare; nel corso della stagione è impensabile di far giocare sempre e solo gli stessi undici giocatori!
    • Ottenere il coinvolgimento totale da parte del gruppo. Come? Facendo assimilare il concetto secondo il quale una palla inattiva a favore possa costituire un’occasione da gol! Con la prima rete ottenuta da “schema” provato e riprovato la squadra acquisterà fiducia e il “voler fare” della squadra sarà sempre più positivo.

    Come allenarle.

    Curare il prima, il mentre e ovviamente l’effettuazione della giocata.

    • La disposizione dei giocatori va curata con l’obiettivo di creare sin da subito “disagio” tattico alla squadra avversaria (vedi ad esempio punizione laterale o punizione centrale dalla trequarti). La particolare disposizione che si assume prima del fischio dell’arbitro dovrà già creare difficoltà di lettura e di disposizione in campo a chi difende. Noi sappiamo come ci muoveremo, ma gli avversari sanno perché mettiamo quattro giocatori con le spalle rivolte alla porta difronte al pallone e altri due in fuorigioco tre metri oltre la barriera?
    • Considerare che l’inizio dello schema su “palla inattiva” non si ha nel momento in cui il nostro giocatore calcia il pallone ma nel momento in cui l’arbitro fischia. E’ opportuno quindi,provare ripetutamente i movimenti senza palla (blocchi, contromovimenti, finte), da effettuare nelle fasi che intercorrono tra il fischio del direttore di gara e la battuta ( smarcamento per la finalizzazione).
    • Andare a cercare il pallone utilizzando i giocatori più abili nello marcamento stesso e nel gioco aereo partendo dal presupposto che l’azione non deve essere eseguita da fermi ma attraverso dei movimenti mirati, accompagnati all’occorrenza da dei segnali vocali o da una gestualità ben definita (ad es. alzo il braccio-movimento incontro di un giocatore e retropassaggio a un altro giocatore nel corner).
    • Tener conto delle le coperture da eseguire al fine di non subire l’immediata ripartenza avversaria nel caso di respinta a seguito di un calcio di punizione o di un calcio d’angolo non andato a buon fine.
    • Porsi l’obiettivo di insegnare a ciascun giocatore più di un movimento da eseguire nell’ambito dello stesso schema: il campionato può riservare infortuni e squalifiche e sicuramente in campo non manderemo i soliti undici ragazzi!

    Quando allenarle.

    Il mesociclo coincidente con la preparazione precampionato è il momento più adatto per iniziare a considerare l’argomento per due motivi:

    • Il clima è caldo e i giocatori non vanno incontro a raffreddamenti drastici della temperatura corporea ogni qualvolta ci si sofferma per cinque, dieci, venti, minuti sulla descrizione dello schema che sicuramente, soprattutto agli inizi, va ripetuto molteplici volte
    • Vi è il tempo per provare a mettere in campo quanto spiegato e appreso durante le sedute nel corso di amichevoli pre-campionato, partite di Coppa o tornei estivi, arrivando all’appuntamento col campionato sicuri e decisi su ciò che si deve andare a svolgere durante la gare.
    • Nel corso della stagione, durante le partitelle, interrompendo il gioco per un breve lasso di tempo richiamando quindi lo schema di palla inattiva da allenare, ad esempio: “Cinque minuti di corner corto!
    • Una volta assimilati schemi e movimenti, anche una semplice lavagna può aiutarci a ripassarle in modo teorico all’interno dello spogliatoio anche nell’immediata vigilia della gara.

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

Mistermanager.it © Tutti i diritti riservati - Privacy Policy - Realizzazione siti internet www.christophermiani.it

In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei