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  1. Le principali lacune tecniche dei calciatori dilettanti

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    Con questo post è mia intenzione portare all’interesse dei lettori alcune considerazioni che derivano da qualche anno di osservazione (nel ruolo di preparatore atletico) di allenamenti di adulti che militano nelle categorie dilettantistiche. In quanto anche allenatore di Scuola Calcio (Pulcini ed Esordienti), mi capita spesso di confrontare gli elementi della tecnica calcistica che si insegnano nella Scuola Calcio (cioè ai “calciatori da formare”) e le caratteristiche Tecniche dei “calciatori gia formati”, che in linea teorica dovrebbero aver ben appreso e stabilizzato. Ovviamente le considerazioni nascono da esperienze personali (Prima Categoria e Promozione) e sono aperte ad opinioni ed approfondimenti di chi vuole intervenire. Andremo quindi ad analizzare 3 lacune di tipo tecnico/tattico che ho ritrovato (in generale) nelle categorie dilettantistiche, che sono:

    • Capacità di fare l’1c1 offensivo
    • Capacità di stoppare in movimento un pallone alto.
    • Capacità di stoppare il pallone in maniera orientata (apro/chiudo).

    STOP ORIENTATO DELLA PALLA (APRO/CHIUDO)

    Malgrado la maggior parte del lavoro tattico durante l’allenamento viene fatto a tocchi limitati, è difficile vedere in partita giocatori stoppare il pallone in maniera orientata corretta con il piede debole. Nell’immagine sopra è presentato la classica situazione in cui, ricevuta la palla, il giocatore “chiude” lo stop orientato (linea tratteggiata rossa) con il piede sinistro perché si presenta un avversario di fronte che non gli permette di avanzare. Nella figura sotto, invece, il giocatore “apre” lo stop orientato con il piede sinistro perché l’avversario diretto è lontano.

    Questa è una situazione tattica abbastanza frequente durante l’impostazione da fondocampo ed eventuali situazioni di “giropalla”; il 99% delle volte, in situazioni come questa l’esterno basso effettua lo stop orientato correttamente (cioè con il piede giusto), ma è possibile vedere in mezzo al campo diversi giocatori che stoppano il pallone con il piede “preferito” anche quando sarebbe bene utilizzare il “piede debole”. Questi elementi di natura Tecnico/tattica vengono insegnati solitamente negli ultimi anni della categoria Pulcini e nella categoria Esordienti e sono particolarmente importanti perché in questa fascia d’età i campi sono più stretti (si gioca a 7 o a 9), c’è meno specializzazione e le squadre che rimangono più lunghe obbligano in qualsiasi momento della partita a stoppare la palla nella maniera più “efficace”. Con l’ampliamento dello spazio di gioco e l’abitudine a giocare più “corti” questi elementi vengono in parte persi, in particolar modo dai difensori perché anche uno stop effettuato con il piede “sbagliato”, che rallenta di qualche frazione di secondo la palla, può considerarsi “non pericoloso”. Malgrado questo, uno stop effettuato in maniera “non corretta” in mezzo al campo può rallentare la velocità dell’azione. Quindi, l’ampliamento degli spazi di gioco e la specializzazione tipica dell’età adulta favorisce la perdita di questo elemento tecnico; nella parte finale del post andremo a vedere come poter ovviare a questa lacuna.

    STOP IN MOVIMENTO DI UN PALLONE ALTO E INDIRIZZAMENTO CORRETTO DELLA PALLA

    Rappresenta un’abilità tecnica particolarmente fine, difficile da insegnare anche nei settori giovanili perché non richiede solamente un’adeguata maestria tecnica nell’ammortizzare il contatto con la palla da parte del piede/corpo, ma anche l’abilità di leggere la traiettoria della palla ed orientare il corpo in maniera corretta (abilità allenabile sin dai primi anni di Scuola Calcio). Le prime punte sono i giocatori più abili in questo fondamentale perché la specializzazione del loro ruolo porta ad affinare questo elemento; gli altri giocatori (soprattutto i difensori) sono abituati a “rilanciare” la palla piuttosto che controllarla, proprio perché si trovano a colpire la “palla alta” in situazioni difensive. In ogni modo, in diverse situazioni può essere richiesta questo tipo di abilità, soprattutto per gli esterni in fase offensiva; da qui, l’importanza di lavorarci anche in allenamento.

     

    1c1 OFFENSIVO

    Apriamo un capitolo abbastanza dolente per quanto riguarda una buona parte dei giocatori dilettanti. Mentre nei primi anni di Scuola Calcio l’1c1 è l’elemento tecnico/tattico fondamentale da insegnare (perché va incontro alle esigenze dei bambini piccoli), con il passare degli anni e l’ampliamento della visione di gioco, perde sempre più peso nella didattica; non a caso, è abbastanza frequente vedere negli adulti esercitazioni di natura tecnico-tattica effettuate a “tocchi limitati”. Anche in partita, quando non si è certi di avere un “passaggio sicuro” si tende a cercare immediatamente la trasmissione della palla in profondità; questo concetto di natura tattica è fondamentalmente corretto (in fase difensiva e nella propria metacampo), ma contribuisce a far perdere quelle abilità su cui si è tanto lavorato nella prima parte della propria carriera calcistica. Fondamentalmente, non manca l’abilità di guidare la palla, ma la capacità di “saper cosa fare” (finte, cambiare direzione velocemente con la palla, ecc.) quando si affronta l’avversario frontalmente per saltarlo e creare una superiorità numerica fondamentale in fase offensiva.

    CONCLUSIONI E RICADUTE APPLICATIVE

    Le considerazione sopra fatte, sono fondamentalmente frutto di un’osservazione personale che è possibile arricchire ed in parte smentire da altri eventuali commenti; ma andiamo ora a vedere come poter lavorare su questo tipo di “lacune” senza modificare eccessivamente il lavoro fondamentale che viene fatto nelle categorie degli adulti. Ovviamente il momento migliore è il riscaldamento; 15-20’ di lavoro tecnico durante il riscaldamento effettuato in maniera progressiva e adeguata (in termini di difficoltà) all’età dei giocatori rappresenta a mio parere il compromesso ideale.

    • Per quanto riguarda lo stop orientato sono utili tutte quelle esercitazioni (solitamente inserite dalla categoria Esordienti) di possesso palla facilitato in cui è necessario leggere la situazione dell’avversario per capire come stoppare la palla (apro o chiudo); nella figura sopra è presentata una classica esercitazione (possesso palla a tema che simula le situazioni di partita) nella quale il giocatore rosso in alto a derstra può “aprire” con il piede destro (linea rossa), perché l’avversario (blu) in ritardo. Nella figura sotto invece l’avversario non consente di “aprire” il passaggio, quindi il giocatore che riceve la palla è costretto a “chiudere” il passaggio con il piede sinistro (linea rossa) e ritrasmetterla al giocatore dal quale ha appena ricevuto la palla. Altre esercitazioni sono tutte quelle in cui il passaggio rappresenta un aspetto fondamentale, nel quale viene inserita la regola “obbligo di 2 tocchi usando obbligatoriamente entrambe i piedi” (con 1 piede la stoppo e con l’altro lo trasmetto).

    • I giocatori adulti sono in grado sia di ribattere un palla alta che di controllarla da fermo; il passo per essere in grado di controllarla in maniera orientata in corsa non è particolarmente difficile. Questa esercitazione rappresenta un buon punto di partenza su cui costruire le varianti necessarie per apprendere questo fondamentale.
    • Anche il passo per riprendere l’1c1 offensivo non dovrebbe essere particolarmente difficile proprio perché i giocatori adulti hanno un buon livello di conduzione della palla. L’introduzione prima di esercitazioni analitiche (di adeguata difficoltà) per le finte e i cambi di direzione con palla e poi di fasi di 1c1 in spazi “adeguatamente stretti” rappresentano le fonti di allenamento ideale per questo fondamentale.

    Concludiamo sul “perché” di questo ragionamento: per la squadra, perché è bene avere giocatori più versatili che in campo riescano a risolvere situazioni che vanno anche al di fuori della specificità del proprio ruolo. Per i singoli giocatori che avranno sicuramente un maggior “valore” perché in grado di giocare in più ruoli.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, preparatore atletico US Povigliese (melsh76@libero.it)

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