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  1. Sono tornate le 7 sorelle?

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    In questo calcio moderno spesso capita che piccole società riescano a raggiungere obiettivi importanti come Europa (vedi Sassuolo) o campionati nazionali e relativa Champions (vedi Leicester): ma in Italia potrebbe essere tornato il momento delle “7 sorelle”?

    L’argomento “7 sorelle” non è magari proprio alla portata dei più giovani mentre invece, per chi ha qualche anno in più, era l’argomento classico per ciò che concerne le qualificazioni europee: l’andamento delle sette sorelle, le sette grandi società italiane, era l’argomento di tutti i tifosi italiani che non si chiedevano, come magari accade oggi, se la propria squadra sarebbe riuscita ad arrivare in Europa o meno, quanto se fosse stata in grado di andare in Champions oppure no, possibilmente senza passare dai preliminari. La qualità del calcio italiano ha fatto si che, nell’arco di un decennio, si sia passati dalla domanda “andiamo in Champions?” a “arriviamo almeno nei primi 6 per giocare in Europa?”

    Eppure quest’anno, al netto delle “grandi” di oggi che sono Juventus e Napoli, sembra davvero che le altre “5 sorelle” siano veramente in grado di fare un campionato da protagonisti: proviamo ad analizzare velocemente una ad una per valutarne le effettive possibilità a fine stagione.

    Inter: attualmente terza in classifica è probabilmente la squadra con la situazione un po’più complessa rispetto alle altre sorelle. A fronte di una squadra decisamente composta di grandi nomi, la qualità del gioco sembra risultare decisamente latitante specie quando l’avversario non è la Juventus di turno. Servirà pazienza per i tifosi nerazzurri durante la stagione che potrebbe essere placata magari schierando qualche giovane di turno che tanto piace al tifoso affezionato ai colori della società e che potrebbe anche far chiudere più di un occhio sulle mancanze del De Boer allenatore. Credo sia più pronta per un Europa League che per una Champions dove però si candida sicuramente come outsider.

    Roma: quarta dopo una sconfitta per 3-1 contro il Torino secondo me i giallorossi hanno guadagnato meno di quanto probabilmente avrebbero dovuto. Difficile capire di chi sia la colpa, probabilmente solo un difetto di condizione e di fiducia che sta portando i giocatori più quotati lontano dalle loro prestazioni più ottimali. Probabile che la stagione giallorossa fosse stata studiata diversamente (pensando al passaggio in Champions), probabile che vedremo tra un mese la Roma al top della condizione per poi essere di nuovo al top verso primavera e chiudere al top il campionato. Secondo me possono arrivare tranquillamente in Champions se riescono a mantenere la calma nei momenti complicati.

    Lazio: è forse la squadra che mi ha impressionato di meno, a fronte di una qualità della rosa secondo me di buon livello (specie in attacco). Probabilmente sono da risolvere i problemi caratteriali della rosa, con forse troppe prime donne a fronte di un organico che ha bisogno soprattutto di solidità: una solidità che non sempre sarà in grado di mantenere un allenatore non proprio esperto come Inzaghi (Simone). Probabilmente saranno la “settima sorella”, fuori dalle coppe.

    Milan: sesto posto, grande contestazione dei tifosi è forse il miglior Milan a livello di solidità degli ultimi anni. A fronte di un potenziale offensivo non proprio al top, la formazione di Montella sembra essere molto più attenta a “non prenderne” che “a segnarne”. Un aspetto molto importante specie in un campionato duro come quello italiano: improbabile un arrivo in Champions, secondo me il Milan se mantiene la concentrazione attuale può togliersi la soddisfazione di ritornare almeno in Europa League dopo 3 anni di assenza dal palcoscenico continentale.

    Fiorentina: la classifica non le da un grande vantaggio, attualmente 12esima, anche perchè a differenza di tutte le altre ha una partita in meno (altrimenti con 3 punti probabili in più sarebbe al quarto posto) la formazione di Sousa sembra più pronta per giocarsela per l’Europa League che per la Champions. Personalmente mi piace la squadra viola, ha un gioco molto interessante anche se difficile da gestire in Italia. Forse quasi con più probabilità di fare bene in Europa che nello stivale, non credo sia un problema rimanere nei top 6.

    E voi che ne pensate, sono veramente tornate le “7 sorelle”?

  2. Juventus, campionato finito prima di iniziare?

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    a cura di Paolo Riva*

    Manca ancora 1 mese alla fine del calciomercato, qualcosa meno prima dell’inizio del campionato, eppure la domanda sorge spontanea: la Juventus ha già vinto il campionato?

    Forse come non succedeva da anni una squadra di serie A sembra essere diventata una “big” a livello europeo: la Juventus è riuscita a costruire in questi anni una reputazione che non si vedeva, rispetto a una squadra di serie A, probabilmente da inizio secolo. I bianconeri sono diventati la meta preferita da molti giocatori: talmente desiderata che, gli stessi, sono disposti ad aspettare l’offerta della società italiana pur di poter far parte di un progetto, quello juventino, che può essere definito solo con un termine: vincere.

    Dani Alves, Miralem Pjanic e Gonzalo Higuain sono solo 3 dei nomi più interessanti arrivati alla corte di Max Allegri, seppur con la attualmente probabile cessione di Paul Pogba (anche se tutto sembra fatto, si aspetta solo l’ufficialità delle parti), che non possono far pensare ad una Juventus che pensa “solo al campionato”.

    L’obiettivo, magari non dichiarato o semplicemente indicato tra le righe è, ovviamente, la coppa dalle grandi orecchie: acquistati uomini di esperienza internazionale e di talento indiscutibile, abbinati ad un mix di talento già presente e fortemente affamato in Europa: se da un lato abbiamo giocatori come Dani Alves che hanno vinto in Europa e non solo potendo portare la loro esperienza alla maggior parte dei giocatori in rosa, dall’altra la presenza di giocatori di immenso talento e fortemente affamati (Pjanic, Higuain e Dybala su tutti) possono trasformarsi in un vero e proprio crack a livello continentale.

    Ovviamente le voci vanno tutte in una direzione: Juventus già vincente di coppa italia e campionato ed in attesa di giocarsela fino in fondo in Champions League; ma sarà veramente così? Le quote dei principali bookmaker parlano chiaro: Juventus quotata a 1.50 per la vittoria della serie A e primo contendente, la Roma, a 7.00; una disparità già scritta che però rischia di rivelarsi in un’arma a doppio taglio per i bianconeri. La loro squadra B è sicuramente adeguata a giocarsela in Italia senza problemi (un attacco Mandzukic – Zaza in Italia se lo sognano l’80% delle squadre), ma sarà in grado di avere la capacità di esserci nei momenti che contano? L’anno scorso la grande rimonta bianconera, sicuramente merito di ogni giocatore in rosa, è valsa la vittoria finale anche a causa di un’autoeliminazione delle dirette contendenti che ha assolutamente dell’incredibile. Quest’anno però le contendenti potrebbero avere un obiettivo in più, un obiettivo silenzioso che potrebbe rivelarsi anche più catastrofico per i bianconeri: battere la corazzata Juventus: un atteggiamento, questo, che potrebbe rivelarsi pericoloso nelle fasi che contano (da Febbraio a Maggio) con conseguente possibilità da parte delle “altre” di portarsi a casa lo scalpo della serie A: uno scenario forse più assurdo che reale, ma che però potrebbe portare a guardare il nostro campionato con un interesse ancora maggiore.

    Attenzione Juve: un occhio all’Europa, ma soprattutto un occhio all’Italia.

    A cura di Paolo Riva, collabora come scout in Serie D per società di primo livello come Piacenza Calcio, partecipa come contributore per diverse testate sportive online quali footballscouting.it e mistermanager.it. E’ inoltre Co-Founder di Sports Open Data, organizzazione no-profit per la raccolta e l’elaborazione di statistiche sportive

  3. Quanto conta il turnover per vincere in una stagione?

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    * a cura di Paolo Riva

    Durante questo campionato di Serie A si stanno delineando diverse linee di pensiero in merito facendo sorgere una domanda spontanea: quanto conta il turnover per vincere?

    Il campionato italiano di serie A 2015-2016 si sta rivelando tra i più equilibrati degli ultimi anni, un livello uniforme legato soprattutto all’aumento qualitativo medio della serie A causato in parte dalla ripartenza del progetto Juve “quasi da zero”, in parte dall’innalzamento medio delle rivali che, con risultati altalenanti, stanno cercando di rendere vivo il campionato fino alla fine. Una situazione, quella italiana, completamente diversa da altre leghe come la Bundesliga o la Ligue 1, per citarne un paio, dove i campionati sono abbondantemente chiusi con leadership consolidate da livelli qualitativi troppo fuori dalla media.

    Torniamo in Italia dove, soprattutto quest’anno, ci si sta dividendo tra due linee di pensiero fortemente differenti per quanto riguarda il turnover: quello estremizzato al negativo (con squadre quasi sempre identiche con un 11 titolare tendenzialmente omnipresente) e quello invece all’opposto con formazioni a volte incognite che faticano a trovare un equilibrio duraturo nel tempo. Proviamo ad analizzarle nello specifico.

    Per quanto riguarda la politica del “non-turnover” sicuramente i massimi esponenti sono Maurizio Sarri (allenatore del Napoli) e, solo in parte, Max Allegri (coach della Juventus leader del campionato): le scelte dei due allenatori, soprattutto del primo, sono molto legate ad una struttura sempre identica. Se per l’allenatore degli azzurri il “non-turnover” si vede in quasi tutti i reparti, per quello juventino si denotano delle scelte continuative soprattutto nel pacchetto difensivo, vera garanzia della formazione torinese.

    Differenti sono invece gli allenatori che prediligono il turnover, alle volte addirittura all’estremo. Tra i massimi esponenti si possono annoverare sicuramente Paulo Sousa, vero rompicampo degli allenatori avversari nella scelta dei giocatori da schierare, Eusebio Di Francesco, fortemente legato ad alcuni giocatori ma assolutamente creativo nelle posizioni “flessibili”, oltre allo stesso Roberto Mancini che quest’anno sta sfoggiando, specie nel reparto avanzato, scelte sempre diverse per cercare una quadratura del cerchio che fatica a trovarsi.

    Considerando il solo campionato viene semplice rispondere che la scelta migliore sia quella del “non-turnover”: Juventus e Napoli stanno regalando un sogno ai loro tifosi con delle formazioni fortemente consolidate che permettono ai giocatori di trovare un’intesa altrimenti complicata da costruire. Una sinergia che si manifesta specie nei momenti di difficoltà, come con le piccole ad esempio, quando è fondamentale trovare la giocata vincente: sono in queste situazioni che, con un undici consolidato, si riesce a rompere il castello difensivo avversario per conquistare la posta intera.

    Una politica che, specie per gli uomini di Sarri, non si è rivelata molto prolifica in Europa: la scelta di un basso turnover ha portato ad un’intesa poco sviluppata tra le seconde linee che, chiamate ad affrontare un avversario leggermente sopra la media come il Villareal, non sono stati in grado di portare a casa un risultato positivo fuori casa. Al ritorno, con un Napoli preso da un tour de force di 8 giorni con Milan (in casa), Villareal (in casa) e Fiorentina (fuori casa), Sarri è stato costretto a schierare la formazione titolare in 3 gare consecutive portando ad un carico ulteriore ai “soliti noti” che si manifesta con un calo di performance “naturale” anche per una squadra che, a mio avviso, sta producendo il miglior calcio italiano in questa stagione.

    Se Atene piange, comunque, Sparta non ride: dall’altro lato un turnover estremo, come quello operato ad esempio da Paulo Sousa alla Fiorentina, non ha dato risultati nè in campionato nè in Europa: se in serie A dopo un inizio scoppiettante la squadra si ritrova a giocarsi l’Europa che conta, in Europa League l’uscita è maturata, come nel caso del Napoli, con un tour de force che ha visto i viola giocarsela con Atalanta (fuori casa), Tottenham (fuori casa) e Napoli (in casa). La difficoltà di gestire un calendario con una difficoltà medio-alta ha portato la Fiorentina a prediligere un obiettivo (l’Europa che conta in campionato) rispetto all’Europa League, quasi compromessa dopo l’1-1 casalingo dell’andata.

    Quindi se nessuna delle due soluzioni funziona, quale è la scelta di turnover corretta? Probabilmente, come in tutte le cose, la verità sta nel mezzo. Sicuramente puntare su un numero troppo ristretto di giocatori può portare ad avere problemi di performance su più competizioni (il Napoli sta giocando solo per il campionato attualmente, quando a dicembre era potenzialmente in gioco come favorito su 3), all’opposto puntare anche su giocatori troppo marginali dando loro responsabilità eccessive può comportare difficoltà ad essere “sul pezzo” quando conta veramente (la Fiorentina ha deciso di puntare su un obiettivo sapendo di non riuscire a giocarsi gli altri in maniera concreta). Scegliere di puntare fortemente su 15-16 giocatori, magari puntando su quelli maggiormente in forma in quel momento (scelta spesso non facile, soprattutto quando c’è un nome sul cartellone da giustificare come ad esempio Higuain per il Napoli) così da ottimizzare il rendimento di tutti per riuscire a conquistare il massimo da ogni competizione.

    A cura di Paolo Riva, collabora come scout in Serie D per società di primo livello come Piacenza Calcio, partecipa come contributore per diverse testate sportive online quali matchanalysis.it, footballscouting.it e mistermanager.it. E’ inoltre Co-Founder di Sports Open Data, organizzazione no-profit per la raccolta e l’elaborazione di statistiche sportive.

  4. Chi vincerà la Serie A 2015-2016?

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    Mai come quest’anno sembra che la serie A possa essere un campionato assolutamente alla portata di molti. Proviamo a ipotizzare, basandoci su alcune semplici statistiche, quali squadre potrebbero essere più “portate” alla vittoria finale.

    Grazie al sito di statistiche sportive Sports Open Data cerchiamo di capire quali squadre potrebbero essere più pronte per concorrere, nel girone di ritorno, alla vittoria finale del campionato.

    Potete vedere lo stato della classifica attuale nel widget qui sotto, disponibile anche sul sito di Sports Open Data

    INTER:

    I nerazzurri di Mancini hanno superato tutte le critiche di pre-season e si sono presentati, ad inizio 2016, con la leadership della classifica. Una prima posizione scaturita soprattutto dalla solidità difensiva della squadra nerazzurra. Gli 11 gol subiti, in 17 gare, dimostrano quanto l’abbinamento di grandi campioni (Montoya e Miranda su tutti, oltre ad un Handanovic ritrovato dopo il rinnovo contrattuale) e la maestria tattica di Mancini stanno accompagnando la formazione verso un campionato di primo livello. La sconfitta casalinga contro la Lazio, però, sembra aver minato le certezze di una formazione che dovrà mantenere la concentrazione altissima per evitare qualsiasi genere di errore e proseguire nel suo percorso verso la vittoria finale.

    NAPOLI:

    La formazione partenopea è sicuramente la squadra che in queste 17 giornate ha espresso il gioco migliore e più spettacolare. Dopo un inizio leggermente sottotono la squadra di Sarri è stata in grado di fare quadrato intorno ai propri campioni, fenomenale Higuain con 16 reti in 17 partite, costruendo intorno ai suoi titolari i propri successi. Proprio lo scarso turnover sembra poter essere il punto debole degli azzurri, apparsi un po in affanno nelle ultime gare a dicembre, che però stanno dimostrando, in Europa League, di avere una rosa assolutamente all’altezza della situazione.

    FIORENTINA:

    Dopo un mercato assolutamente tranquillo, la formazione viola allenata dall’esordiente Paulo Sousa si è fermata, alla 17esima giornata, a 1 punto soltanto dalla vetta della classifica: tutto ciò dopo aver mantenuto anche la posizione di testa per alcune giornate godendo della condizione assolutamente eccezionale della sua prima punta; Nicola Kalinic, infatti, sta dimostrando di essere il miglior acquisto della formazione toscana: arrivato dal Dnipro per cifre irrisorie, il croato sta letteralmente guidando i viola verso la vetta della classifica. Un percorso, quello della squadra di Firenze, che spesso si complica lontano dalle mura amiche dove i ragazzi di Sousa non sono in grado di pareggiare: o si vince o si perde (4 vittorie, 3 sconfitte e 1 pareggio).

    JUVENTUS:

    Alzi la mano chi, a Novembre, pensava che i bianconeri sarebbero stati quarti a fine 2015. Pochi, forse solo i romantici tifosi della vecchia signora in grado di aspettarla anche nei momenti più difficili. La formazione di Allegri sembra aver trovato la quadratura con un filotto di 7 vittorie consecutive che, visto il lento progredire delle squadre di testa, ha permesso alla formazione bianconera di raggiungerle portandosi ad una gara di distacco dalla vetta. Un risultato nato dalla quadratura della formazione con il ritrovamento della vecchia guardia (4 di difesa + Buffon) e dei nuovi innesti, tra tutti l’esplosione del fenomeno argentino Paulo Dybala.

    ROMA:

    Dopo un mercato di primissimo livello quest’estate, con l’arrivo di bomber Dzeko, la formazione di Garcia sembra avere grossi problemi nonostante il quinto posto in classifica. Senza aver mai convinto nelle prime 17 gare di campionato, abbiamo già analizzato le possibilità della squadra giallorosa in un approfondimento su matchanalysis.it

    CHI VINCERA’ LA SERIE A 2015-2016?

    Premesso di non avere a disposizione la palla di vetro e dovendo, obbligatoriamente, dare una mia opinione provo ad analizzare la domanda andando per esclusione. La formazione con meno possibilità tra le sopra citate è sicuramente la Roma: al netto dell’arrivo di Perotti che potrebbe cambiare gli equilibri là davanti (dove senza Salah e Gervinho i giallorossi sembrano spuntati) i giallorossi sembrano costantemente confusi; difficile quindi che riescano a trovare la soluzione ai loro problemi nel girone di ritorno. La Fiorentina, per quanto ben schierata tatticamente, non sembra avere una profondità di rosa tale da poterla aiutare a giocarsi tutti i fronti in cui è ancora impegnata: probabile comunque che possa giocarsela per l’Europa che conta. L’Inter, che attualmente sarebbe la favorita considerando che in Italia si vince con la miglior difesa, secondo me potrebbe rischiare di perdere la bussola nella prima parte del 2016: sicuramente saranno della partita se riusciranno a mantenere i nervi saldi, essendo anche avantaggiati dal non giocare in Europa. Delle due rimaste credo che Napoli e Juventus se la giocheranno fondamentalmente alla pari, al netto dei loro percorsi europei: i bianconeri, reduci da un sorteggio complicato contro il Bayern agli ottavi, potrebbero finire anzitempo il loro cammino europeo portandoli a concentrarsi maggiormente sul campionato nazionale a differenza del Napoli che, nonostante un sorteggio di media caratura, sembra avere la profondità di rosa di arrivare fino in fondo. Forse proprio questa fiducia verso il risultato in Europa League potrebbe deconcentrare gli azzurri dall’obiettivo nazionale per regalare ai suoi tifosi un trofeo, l’Europa League, che potrebbe consacrare i suoi campioni nella storia del calcio continentale. Un risultato, questo, che potrebbe comportare un rallentamento sul territorio nazionale, aprendo le porte della vittoria finale ad altre contenndenti.

  5. Scouting: utilizzare un linguaggio comune per identificare i calciatori

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    Progetto di linguaggio comune: un modello metodologico per la ricerca veloce del ‘calciatore obiettivo’ su piattaforma informatica – tesi finale del corso 2013/2014 per l’abilitazione a Direttore sportivo

    Autore: Marco Zunino, Coordinatore dello Scouting S.S.C. Napoli

    “Una tesi semplicemente unica! Molto buono il modo di presentare il modello metodologico, chiaro ed esaustivo in ogni suo punto. Da prendere in seria considerazione per chi vuole fare questo mestiere con professionalità ad alti livelli. Ottimo.
    Da una tesi cosi specifica, dettagliata e chiaramente spiegata c’è solo da imparare. Complimenti a Marco Zunino, uno dei massimi esponenti dello Scouting e ottimo metodo di ricerca del “calciatore obiettivo”. Un’importante guida per chi sogna di diventare un osservatore professionista”.
    Andrea La Spisa

    “La valutazione e la selezione dei giocatori è spesso un problema, soprattutto se i criteri di selezione non sono stati chiaramente definiti”. Metodi&Sistemi di scouting specifici coadiuvati da osservatori “specializzati” capaci di utilizzare queste nuove metodiche saranno fondamentali per il calcio sostenibile del futuro.
    Con questa tesi illuminante Marco Zunino ci indica la strada da seguire…..complimenti!
    Strada che sto percorrendo anch’ io…..”
    Gianni Rovereti

    “Credo sia la prima volta che l’argomento scouting venga affrontato in modo così approfondito. Il prof. Zunino è riuscito a colmare una lacuna e nel frattempo con questo scritto offre l’occasione di seguire una strada affinché la ricerca dei calciatori possa venire effettuata con metodo e precisione. Codificare, al di là di ogni possibile soggettiva valutazione, comparare ed infine selezionare secondo le proprie esigenze: questo in sintesi il lavoro di scouting. Ma prima di ogni singola procedura la necessità di comunicare senza fraintendimenti, quindi l’esigenza di creare un linguaggio comune che diventa la base da cui partire per abbattere l’improvvisazione. Mi auguro che questa tesi faccia da traino, affinché lo scouting possa venire considerato essenziale e non opzionale, all’interno di ogni struttura calcistica.
    Complimenti al prof.Marco Zunino”.
    Alberto Panigatti

    Scarica il documento “[download id=”33456″]”

    Fonte: Settore Tecnico – F.I.G.C.

    A cura di Claudio Damiani, Coach Uefa B, Match & Video analyst, collaboratore tecnico S.S.C. Napoli

     

  6. Napoli – Inter: due situazioni di palla inattiva

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    Prese dalla tivù: due situazioni di palla inattiva ben studiate dalla squadra di Mazzarri e solo per pochissimo, non andate a buon fine.

    Calcio d’angolo dell’Inter durante la partita contro il Napoli allo stadio San Paolo, del 15.12.2013.

    Alvarez scarica sul Nagatomo, che gli va incontro. Tutti i saltatori sono in area del Napoli, Alvarez effettua un movimento verso Nagatomo e con un contro movimento si riporta verso il fondo per ricevere il passaggio di ritorno dal compagno, nel contempo Cambiasso si stacca dai compagni ed avversari e riceve il passaggio da Alvarez per concludere a rete.

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    Punizione dell’Inter sempre nella stessa partita, Taider, sulla palla, serve con un pallonetto a scavalcare la barriera il contro movimento di Palacio (B), che a volo calcia in porta.

    [videofile]http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2013/12/Napoliinter.avi[/videofile]

    Animazioni realizzate con Easy Animation 2.0

    A cura di Nicola Amandonico e Claudio Damiani

  7. I migliori giovani della Champions League

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    Con ampio ritardo Benvenuti al quarto appuntamento della rubrica targata mistermanager.it sui giovani Under 23 impegnati in Champions League con i rispettivi club. Andiamo a scoprire insieme i 3 giovani che si sono distinti in questa terza giornata del torneo più prestigioso d’ Europa.

    1. ThauvinFlorian Thauvin (Marsiglia 1993)- Il giovane francese, campione del mondo U20 in carica ha messo in difficoltà la retroguardia del Napoli. Dopo un primo tempo anonimo, Thauvin nel secondo tempo cambia volto alla sua partita trascinando la sua squadra fino al pareggio. Goal del 2 a 2 realizzato proprio da lui, dopo aver sfiorato il goal in due azioni precendenti. Solo un grande Higuain ha reso vano la prestazione del giovane francese. Nella fascia destra detta legge, bravo ad accentrarsi e andare al tiro, un talento pronto all’ esplosione. TALENTO CRISTALLINO

    2. denswil

    Stefano Denswil (Ajax 1993)-Il difensore centrale dell’ Ajax ha ben impressionato nell’ ultima giornata di Champions League. Nella gara contro il Celtic Denswil ha curato alla perfezione la fase difensiva degli olandesi e si è spinto parecchie volte in attacco, mancando un meritato goal solo per questione di centimetri. Denswil sta conquistando la fiducia di De Boer, dopo un inizio nella squadra B, adesso è impiegato regolarmente in prima squadra dove ha già raccolto 8 presenze. In Champions League vanta 4 presenza e 1 goal segnato. SOLIDO

    3.

    donatiGiulio Donati (Bayer Leverkusen 1990)-Dal Grosseto alla Champions League, questo è il salto che ha fatto Giulio Donati (vice campione d’ Europa U21) con il Bayer Leverkusen. Donati già da un po di tempo si sta mettendo in mostra in Budesliga e in Champions con prestazioni eccellenti. Rispondendo a tutti i suoi detrattori che non hanno creduto in lui. In Ucraina contro lo Shakhtar, Donati è risultato tra i migliori in campo, abile in fase difensiva ha limitato il talento brasiliano Bernard e ha provato anche qualche cross per la testa di Kießling. SOTTOVALUTATO

    Angelo Rosso

  8. I migliori giovani della Champions League

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    Benvenuti al terzo appuntamento della rubrica targata mistermanager.it sui giovani Under 23 impegnati in Champions League con i rispettivi club.
    Andiamo a scoprire insieme i 3 giovani che si sono distinti in questa terza giornata del torneo più prestigioso d’ Europa.

    1. forrestJames Forrest (Celtic 1991)- Il Celtic ha trovato un vero uomo fantasia capace di sviluppare gioco sulle fascie il suo nome è James Forrest. Scozzese di 22 anni il ragazzo di Prestiwick è un’ ala destra, ma può giocare anche sulla sinistra. Nella vittoria del Celtic contro l’ Ajax per 2 a 1 Forrest è stato decisivo nella fascia, grazie a una facilità di corsa e dribbling che gli permettono di accentrarsi o andare al cross con facilità. Forrest ha segnato il gol dell’ 1 a 0 su calcio di rigore dimostrando una grande freddezza. Quota 3 goal già in Champions League (due reti nei preliminari), vanta anche 9 presenza nella Nazionale scozzese. DECISIVO

     

    2.Zapata

    Duvan Zapata (Napoli 1991)- Il Napoli scopre di avere in casa un nuovo bomber. Zapata colombiano di Cali alla seconda partita in Champions viene chiamata in causa al posto di Higuain e lui con una grande parabola da fuori area regala a Benitez il gol vittoria e si rilancia per una permanenza a Napoli, visto che circolavano voci su un possibile prestito a Gennaio. BELVA

    3.Marco-Verratti

    Marco Verratti (PSG 1992)- Il Psg vince con un sonoro 5 a 0 contro l’ Anderlecht grazie a un formidabile Ibrahimovic ( 4 gol per lui). A centrocampo però si è messo in mostra il talento della nazionale italiana Marco Verratti. Il ragazzo di Pescara sta ottenendo la fiducia dell’ allenatore Blanc, sostenendo con grande personalità il centrocampo della squadra parigina. Visione di gioco incredibile, passaggi sempre precisi e mai banali. Pensiamo ancora che non siamo pronto per la Nazionale, dopo la grande esperienza che sta maturando in campo internazionale ? GEOMETRA

    Angelo Rosso

     

  9. Analizziamo tre schemi su palla inattiva visti alla prima giornata di Serie A

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    1) SCHEMA PUNIZIONE INTER

    Lo schema viene eseguito sul fronte destro della squadra che attacca.

    Sulla palla va Alvarez (A), Jonathan (C), sta al suo fianco, quasi sulla linea della squadra che difende, a scarica su B (Guarin), che di prima intenzione lancia c che corre alle spalle della difesa. C o calcia in porta o la mette per i compagni.

    Variante:

    A finta di scaricare su B ma la passa direttamente a che si regola poi di conseguenza.

    N.b. I tempi di inserimento non devono fare in modo a di far finire C in fuorigioco.

    I compagni di C, eseguono un contro movimento ad uscire e rientrare, nell’area avversaria

    pun.centrale inter

    2) CALCIO D’ANGOLO GENOA

    Da sinistra, un compagno appoggia a Lodi che calcia di sinistro direttamente in area.

    Da destra batte direttamente Lodi

    Corner Genoa

    3) SCHEMA PUNIZIONE NAPOLI

    Punizione sui 30 metri circa, va sempre Callejon sulla palla e la squadra si schiera cosi’ come in figura, la palla viene lanciata a scavalcare su Albiol (1), che la scarica sul taglio di Hamsik (2).

    Questo sia da destra che da sinistra.

    Le batte tutte Callejon

    punizione napoli

    Nicola Amandonico

  10. Scopriamo Edu Vargas, l’oggetto del desiderio di tante big, e che il Napoli potrebbe aver già fatto suo

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    ( Di Antonio Cupparo) Da nuovo “Nina Maravilla a il nuovo “Pocho” già si stanno sprecando paragoni illustri. Per adesso Edu Vargas è solo “El Varguiturro” che grazie alle sue prodezze ha fatto entrare nella storia l’Universidad De Chile nella Copa Sudamericana, e che rischia tra l’altro di “rubare” lo scettro di miglior calciatore del sudamerica a Neymar Santos (non uno qualunque). Gli addetti ai lavori lo hanno già inserito nella squadra del Napoli del prossimo anno, anche se non tutte le firme sono state ufficializzate. Per adesso parliamo di Vargas ancora attaccante della squadra cilena vincitrice dell’equivalente della Europa League sudamericana. (altro…)

  11. Champions League: Impresa del Napoli, i due Manchester fuori, l’Inter perde ancora, sospetti nell’incrocio Ajax-Real e Dinamo-Lione

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    Impresa del Napoli che passa agli ottavi dove neanche ai tempi di Maradona gli era riuscita, inutile la vittoria del City su un Bayern versione “Holiday”. Oltre ai Citizens anche l’altra squadra di Manchester, lo United, incredibilmente è uscita dalla competizione battuta dal Basilea. L’Inter nonostante la sconfitta, ha chiuso prima del girone, anche se dagli ottavi dovrà fare sul serio, mentre nel gruppo del Real che ha battuto l’Ajax con tante recriminazioni arbitrali, il Lione ha vinto con goleada (sospetta) ai danni della Dinamo Zagabria. (altro…)

  12. Grande spettacolo al San Paolo: 3-3 tra Napoli e Juventus

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    Scoppiettante pareggio tra Napoli e Juve, con grande rimonta bianconera: dopo il 2-0 al termine del primo tempo, i ragazzi di Conte hanno accorciato le distanze con Matri, poi sono stati in grado di recuperare con Estigarribia e Pepe il 3-1 di Pandev. Partenopei invece troppo arrendevoli e convinti di poter controllare. Un’occasione persa per gli uomini di Mazzarri che sono saliti a 17 punti. La Juve resta in testa con 26 punti, due più di Milan e Udinese.

    ANTEPRIMA

    Si è recuperati al San Paolo il big match dell’undicesima giornata non disputatosi tre settimane fa a causa delle precipitazioni che colpirono il capoluogo campano. Un’assenza pesante da una parte all’altra per i due allenatori: Mazzarri ha dovuto rinunciare a Cavani mentre Conte allo squalificato Marchisio.

    IL MATCH

    I padroni di casa sono partiti subito molto aggressivi, anche se è la Juve che ha fatto la partita: Pirlo lii in mezzo al campo ha diretto in modo esemplare le operazioni, e con Pepe che sulla fascia ha cominciato a fare il diavolo a quattro e ha pure spaventato l’intero stadio, quando dopo 3 minuti ha calciato da posizione defilata sfiorando il palo. Al primo affondo però è stato il Napoli ha rendersi no pericoloso…di più: un intervento ingenuo di Pirlo su Lavezzi ha fatto si che Tagliavento fischiasse il rigore. Dal dischettto Hamsik non ha sbagliato, ma l’arbitro lo ha fatto ripetere, a causa di Lavezzi e Inler dentro l’area al momento del tiro. Lo slovacco aveva esultato andando dietro la porta bianconera, e nel ripetere il penalty, lo ha calciato alle stelle, con l’amarezza di tutti. L’errore dello slovacco ha sembrato perà accendere il fuoco dei padroni di casa: infatti il Napoli invece di buttarsi già, ha alzato la testa, ed ha cominciato a spingere al massimo sull’acceleratore travolgendo una Juve che ha abbassato il suobaricentro e inevitabilmente è stata punita pochi minuti dopo da un colpo di testa di Hasmik da due passi, sfruttando al meglio un errato intervento di testa di Bonucci. La Juve è sembrata subire il colpo, ma soprattutto non è sembrata a reagire: tre minuti dopo Pandev ha impegnato Buffon a terra dal limite dell’area, mentre dopo trenta minuti è arrivato l’unico intervento di De Sanctis che ha bloccato a terra il tentativo da sinistra di Estigarribia. Il Napoli ha continuato a spingere e la difesa bianconera ha continuato a sbandare di brutto come quando al 40’ Pirlo ha sbagliato il rinvio favorendo un rimpallo che ha mandato in porta Pandev: il macedone ha ringraziato e battuto Buffon con un destro a incrociare. E’ stato il primo gol con la maglia azzurra per l’ex Inter e Lazio, questa sera chiamato a sostiuire Cavani. Prima dell’ingresso negli spogliatoi, la partita ha cominciato pure ad innervosirsi con Tagliavento che ha distribuito cartellini di qua e di la e alla fine ha mandato le due squadre negli spogliatoi dopo un solo minuto di recupero. Già dall’inizio del secondo tempo, si è subito capito che è entrata un’altra Juve: Conte sicuramente si è fatto sentire eccome nell’intervallo. I bianconeri sembravano avere una rabbia in corpo incredibile, e dopo appena quattro minuti hanno trovato il gol che ha riaperto l’incontro il match: Vidal ha trovato il varco giusto per Matri che ha approfittato della difesa scoperta e a tu per tu con De Sanctis e non ha sbagliato Adesso è stato il Napoli ad essere impaurito, di fronte ad una Juve che li ha schiacciati nella propria metà campo. aggrappato solo ai contropiedi di Lavezzi. Al 54′ De Sanctis si è dovuto superare sulla conclusione ravvicinata di Vucinic, che aveva saltato prima Campagnaro. La Juve spingendo con forza si è esposta però terribilmente alle ripartenze repentine della squadra di Mazzarri che al 68’ ha allungato ancora grazie a un capolavoro di Pandev. Il macedone, ha fatto esplodere il San Paolo girandosi spalle alla porta in area e fulminando Buffon con una bellissima conclusione di sinistro. Sembrava il gol della tranquillità del Napoli, ma la gemma di Pandev ha colpito nell’anima la Juve che ha dato fondo a tutto il proprio orgoglio e si è riversata in attacco trovando l’ennesimo gol della speranza con il paraguayano Estigarribia abile nel bruciare di un millesimo di secondo l’uscita di De Sanctis su una palla vagante in area dopo un traversone dalla destra. Il Napoli non è ha avuto più. mentre la Juve ha avuto ancora forza, energie e soprattutto fame. Tanta fame. I bianconeri si sono buttati in avanti e a al 79’ hanno trovato un incredibile e inaspettato pareggio con Pepe, al suo terzo gol consecutivo. Il calciatore cresciuto nelle giovanili della Roma,da centrocampo, ha resistito al ritorno di due uomini, vincendo con tanta fortuna un rimpallo al limite dell’area, ma poi è stato bravissimo nel bucare De Sanctis con le ultime briciole di energie nelle gambe grazie a un destro preciso che si è infilato nell’angolino più lontano. L’ultimo squillo di una partita bellissima ed emozionante.


    TABELLINO

     

     

    NAPOLI-JUVENTUS 3-3

     

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (31′ st Fernandez); Maggio, Gargano, Inler, Zuniga (42′ st Dossena); Lavezzi, Hamsik; Pandev (26′ st Santana). A disp.: Rosati, Fideleff, Dzemaili, Mascara. All.: Mazzarri

     

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner Vidal, Pirlo, Pepe (41′ st Pazienza), Estigarribia; Vucinic (46′ st Del Piero), Matri (44′ st Quagliarella). A disp.: Storari, De Ceglie, Giaccherini, Krasic. All.: Conte

     

    Arbitro: Tagliavento

     

    Marcatori: 22′ Hamsik (N), 40′ e 23′ st Pandev (N), 3′ st Matri (J), 27′ st Estigarribia (J), 34′ st Pepe (J)

     

    Ammoniti: Pandev, Maggio, Hamsik (N), Bonucci, Matri, Lichtsteiner, Vidal (J)

     

    Espulsi: nessuno

     

    Note: al 16′ Hamsik (N) sbaglia un rigore

     

    I MIGLIORI

     

    PANDEV – L’eroe della serata, inserito per sostituire Cavani, ha siglato due gol (il secondo bellissimo!!!) e mettendo in difficoltà Mazzarri per le scelte in futuro

     

    INLER – L’anima del centrocampo napoletano, anche quando è salito di tono Pirlo, ha mantenuto al lucidità necessaria

     

    PEPE – Terzo gol di fila, ha dimostrato qualità che prima sembravano nascoste, si è sacrificato molto anche in fase di copertura

     

    I PEGGIORI

     

    BONUCCI – Prima l’assist seppur involontario ad Hamsik, ha però bucato clamorosamente sul 3-1 si Pandev. Troppo spesso fuori posizione

     

    ARONICA – Ha sofferto troppo Vucinic, soprattutto nella ripresa dopo un primo tempo sufficiente

     

    HAMSIK – Si il gol del vantaggio, ma ha sbagliato tanto, e sicuramente il rigore ripetuto ha influito. Si è visto molto poco

     

    POST PARTITA

     

    MAZZARRI: ”Oggi il bicchiere lo vedo mezzo vuoto. Abbiamo fatto un primo tempo spettacolare, nella ripresa abbiamo pagato i troppi impegni, soprattutto nel reparto difensivo. Quando c’è un cumulo di partite si paga.

    CONTE: ”Le risposte date dalla squadra questa sera sono molto importanti, oggi se questo gruppo non aveva un grande cuore non riuscivamo a recuperarla questa partita”.

    DE LAURENTIS: “Abbiamo vinto 4-3, per me questo è il risultato”, polemico come al solito, dopo questa partita che dovrebbe riconciliare con il calcio. Pessime le valutazioni sulla poca buona fede del Manchester e sul possibile coinvolgimento di sceicchi nella partita della prossima settimana.”

     

     

     

  13. De Laurentiis: “Hamsik al Milan? Si vedrà..”

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    Uno dei temi più roventi di questo calciomercato estivo è sicuramente la cessione del gioiellino del Napoli Marek Hamsik, vicenda che sta tenendo banco da giorni ormai e che a breve forse vedrà un epilogo. Il presidente dei partenopei ha espresso più volte il desiderio di trattenere il nazionale slovacco a Napoli ma negli ultimi giorni l’estroso centrocampista è parso sensibilmente più vicino al Milan di Allegri rispetto le settimane precedenti.

    Complici le dichiarazioni del giocatore azzurro che ha più volte ribadito la stima che nutre verso il club rossonero, sottolineando il fatto che semmai approdasse al Milan sarebbe una svolta per la sua carriera, le speranze di Galliani si sono fatte più corpose e plausibili.

    Oggi il presidente del Napoli De Laurentiis ha così commentato la vicenda su Radio Marte: “Per me Hamsik è incedibile, se poi ci fosse qualcuno che desideri realmente sedersi al mio tavolo ha tutto il diritto di farlo, ma sapendo già da prima che questo tavolo è molto costoso. Le cose sono più semplici di ciò che appare e di ciò che viene scritto: se qualcuno è realmente interessato a Marek non deve far altro che comunicarmelo con una trattativa ufficiale e seria, dopo di che ne discuteremmo a lungo insieme e se fosse possibile troveremmo un accordo. So che il giocatore ha espresso il desiderio di giocare con il Milan, capisco il suo punto di vista, ma qualora non arrivassero offerte pari al valore del calciatore non se ne farebbe nulla. Il Napoli in questi anni ha fatto un enorme lavoro per far crescere il ragazzo, lo ha coccolato, aiutato e messo nelle condizioni di rendere al massimo, non vorremmo privarcene, ma se così sarà la trattativa dovrà essere quantomeno soddisfacente per le tasche azzurre. Nel calcio si sa tutto è possibile, ogni trattativa è chiaramente fattibile anche se spesso società e giocatori affermano il contrario, tutto sta nel trovare un accordo che soddisfi ogni parte e non scontenti nessuno.”

  14. L’agente di Lavezzi: “Non so se resterà a Napoli”

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    Il procuratore di Ezequiel Lavezzi è intervenuto questa mattina a Radio Crc parlando del futuro dell’attaccante argentino suo assistito, riuscendo a far tremare almeno per un momento i tifosi napoletani, il tutto non dopo essersi soffermato a parlare della splendida stagione del club partenopeo: “La notizia del Napoli in Champions è stata accolta con grande felicità anche in Argentina, adesso il Pocho sta aspettando una convocazione per la Coppa America e credo che arriverà. Probabile che questa volta Lavezzi giocherà anche titolare, magari vicino a Messi se quest’ultimo verrà schierato come prima punta. Il Pocho sulla fascia farebbe benissimo con davanti un punto di riferimento così talentuoso e dalle mille qualità come Messi.”

    Impossibile poi non parlare di calciomercato, considerando che Lavezzi è un giocatore richiesto ed apprezzato da molte società: “Lavezzi andrà via da Napoli? Ora non lo so, non so dirvi nulla. Se arrivasse un’offerta molto allettante è ovvio che la valuteremo insieme alla società, dal canto suo il giocatore si trova benissimo a Napoli, sia con la società che con i tifosi, proprio per questo se non ci saranno colpi di scena penso che rimarrà.”

    Le pretendenti del calciatore argentino sono sicuramente tante, sia in Italia che all’estero, tanto che il suo procuratore non si appresta a smentire l’interessamento di una big d’oltremanica: “Un’offerta dal Tottenham? Non posso nè confermare nè smentire, posso soltanto dire con certezza che Lavezzi è un giocatore seguito ed apprezzato da molti club europei. Due, tre squadre sono più interessate delle altre ma finora non c’è stata alcuna offerta concreta e non sono state messe sul tavolo trattative di alcun tipo. So che le squadre inglesi lo seguono con molto interesse, lo stesso non posso dire per il Milan perchè non mi trovate informato su quest’argomento, dovreste chiedere a Galliani. Per ora comunque Lavezzi non ha intenzione di andare via, a Napoli si sente un Re e con la Champions League che disputerà il prossimo anno i motivi per rimanere aumentano sensibilmente.”

  15. Colomba: “Giovinco è da Napoli”

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    L’allenatore del Parma Franco Colomba ne è convinto: “la formica atomica” Giovinco è da grande squadra. Più precisamente da Napoli. Il richiamo della Champions League infatti per un calciatore così giovane e talentuoso è sicuramente forte, soprattutto dopo una stagione tornata a giocare finalmente ad alti livelli. Giovinco ha ritrovato quest’anno nel club emiliano un equilibrio e una serenità che gli hanno permesso di esprimersi nuovamente al massimo, differentemente dagli ultimi tempi nella Juventus, dove era spesso costretto alla panchina per scelte tecniche.
    Colomba non ha dubbi: “Quando parliamo di Sebastian parliamo di giocatori con un grandissimo futuro davanti e con caratteristiche uniche che sicuramente fanno gola ai grandi club europei ed italiani. Napoli poi in questo momento rappresenta una meta molto appetibile considerando che dopo 21 anni tornerà a disputare la Champions League, la competizione più affascinante del mondo. Giovinco ha un grande talento, ha caratteristiche fisiche incredibili, seppur non saltino subito all’occhio, ed ha una reattività unica, salta l’uomo con facilità e reagisce bene ai falli. A Parma ha finalmente trovato la squadra giusta dove esprimersi e sono veramente felice per lui, e per noi ovvio, considerando che è stato uno di quelli a contribuire maggiormente alla nostra salvezza. Con il Napoli non ce lo vedrei male ed è giusto che un calciatore così giovane sia ambizioso ed aspiri sempre al meglio, ovvio che poi preferirei restasse con noi per almeno un altro anno.”
    Franco Colomba intervenuto a Radio Crc ha espresso un parere anche sul favoloso campionato partenopeo: “Il Napoli ha uno splendido gruppo ma è ovvio che non sia stato solo quello a permettergli di arrivare così in alto. Se parlassi di Cavani sarei scontato perchè tutti sappiamo quali sono le sue pontenzialità, rimarcherei piuttosto le prestazioni del suo capitano Cannavaro, che per una larga parte della stagione si è espresso a livelli altissimi. Ha acquisito personalità rispetto agli ultimi anni ed ultimamente si è proposto anche come leader, fattore fondamentale per una squadra che aspira a piazze importanti. Ovviamente poi non posso evitare di menzionare Lavezzi, calciatore di grande estro e qualità, senza il quale il Napoli ha infatti spesso sofferto. Credo che in una stagione incredibilmente positiva come questa il merito sia un pò di tutti, non dimenticando il grande lavoro fatto sia da Mazzarri che dalla società al fine di rinforzare la rosa e renderla più competitiva ad ogni livello. La missione per ora è stata compiuta e faccio i miei complimenti a De Laurentiis.”
  16. Napoli, Mazzarri a De Laurentiis:”è stata grande stagione”

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    All’indomani della forte polemica innescata dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, deluso dall’opaca prestazione della propria squadra a Lecce dove i partenopei sono stati sconfitti per 2-1, Mazzarri risponde più o meno direttamente alle accuse piovutegli addosso dalla società. L’ambiente azzurro è già in subbuglio da qualche giorno considerando le voci che si susseguono con forza riguardo un sempre più possibile addio da parte del tecnico toscano a fine stagione, probabilmente per accasarsi alla Juventus .
    Il tecnico napoletano ha così dichiarato alla stampa: “Finora non ho mai pensato al mio futuro considerando che ho ancora un altro anno di contratto con il Napoli e solo a fine stagione ci siederemo per discutere di quello che accadrà il prossimo anno. Se è più coraggioso rimanere o andare via? Non lo so, dovreste chiederlo anche al presidente perchè la decisione verrà presa di comune accordo. Non ho ancora parlato a tu per tu con De Laurentiis e quindi per il momento mi tengo questa situazione “kafkiana” cercando di non pensarci e di concludere al meglio questa splendida stagione.” Mazzarri non condivide poi la delusione del presidente per la partita persa in Via del Mare e esprime così il suo dissenso: “Non ho il diritto di contestare le parole di De Laurentiis ma senza ombra di dubbio questa stagione è stata favolosa e ci sta che a fine anno la squadra sia stanca e vagamente appannata, non si può sempre vincere.”
    Il tecnico partenopeo infatti commenta così la cocente sconfitta di ieri contro la squadra pugliese: “Siamo stati ingenui e probabilmente la tensione agonistica è calata in maniera troppo evidente durante la gara, il gioco c’è stato ma non siamo più riusciti a concludere in porta in maniera efficiente. Abbiamo fatto la solita partita forse siamo semplicemente un pò stanchi, le voci riguardo un mio possibile addio non stanno minimamente condizionando la squadra. Cavani probabilmente è un pò stanco, ci teneva molto a vincere la classifica cannonieri e probabilmente ciò gli ha causato un pò di nervosismo. Io ho semplicemente detto che voglio aspettare che finisca il campionato prima di sedermi ad un tavolo col presidente per parlare del mio futuro, lo fanno quasi tutti gli allenatori e nessuno ci trova nulla di strano, mentre con me si è scatenato un clamore inverosimile. Le richieste è ovvio che ci siano ma per ora non c’è niente in ballo.” Storia di un amore idilliaco arrivato improvvisamente al capolinea o crisi apparente che si concluderà con un lieto fine?
  17. Napoli, De Laurentiis: “Scudetto? Non lo nomino”

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    Come ogni buon napoletano che si rispetti in un momento come questo la parola Scudetto appare impronunciabile e la scaramanzia è d’obbligo, ma pur non parlandone apertemente il presidente azzurro De Laurentiis crede sia possibile che il suo Napoli riesca a vincere il campionato. Così ha dichiarato ai giornalisti al suo arrivo in Lega: “Sei partite sono tante e può accadere di tutto, sia nel bene che nel male. Questo campionato è diverso dagli altri perchè è molto avvincente ed imprevedibile e noi, pur non pensando al traguardo in questo momento, ci crediamo e lottiamo affinchè questo sogno possa diventare realtà. Il calcio italiano purtroppo ha la tendenza inconscia a concentrarsi spesso e volentieri soltanto sulle squadre del nord e su quelle più blasonate in generale, lasciando magari da parte realtà sensazionali come il Napoli di quest’anno. C’è bisogno di un concetto italiano di calcio più equo e non eccessivamente nordista o di “prepotenza” societaria.”

    Un pensiero poi al calciomercato che già ricomincia ad affollare i quotidiani con i nomi dei giocatori più talentuosi d’Europa come Cavani, richiesto e corteggiato da moltissimi club: “Ovviamente quest’estate qualcuno ci chiderà Cavani così come altri nostri calciatori, domandare è perfettamente lecito nel calciomercato ma è ancor più lecito avere la possibilità di rispondere con un no. Perchè dovrei lasciare che Cavani parta? Sarebbe assurdo ma non per un fatto di cifre, piuttosto per una questione di utilità alla squadra. Quest’anno Edinson è stato incredibile e ci ha permesso più di tutti di arrivare ad un soffio da un traguardo storico per noi e per tutta Napoli, se lo vendessi sarei un pazzo. Credo che nel calcio non si possa agire o ragionare solo secondo logiche economiche, capisco che molte società siano costrette a vendere dei calciatori importanti per risanare il bilancio, ma dato che noi sotto quell’aspetto siamo apposto non ho alcuna intenzione di cedere alle lusinghe o al “portafogli” di nessuno. Arrivare teoricamente fra le prime tre poi porta ad un aumento del capitale e del fatturato.. Io quella parola (scudetto,ndr) non la pronuncio però, sia chiaro.”

  18. Napoli, Cannavaro: “Abbiamo voglia di vincere”

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    L’entusiasmo dei tifosi napoletani è alle stelle, tutta una città sogna trasportata da un secondo posto attuale insperato ad inizio stagione e dal desiderio di raggiungere lo Scudetto dei sogni, che comincia a diventare sempre più concreto e plausibile. Ormai sia Mazzarri che la squadra non si nascondono più ed esprimono tutta la loro fame di vittorie e di raggiungere traguardi che manderebbero in visibilio un’intera città.

    Così dichiara a Sky Sport 24 il capitano degli azzurri Paolo Cannavaro: “A Bologna sembrava di essere al San Paolo,andare in trasferta e sentire boati simili durante il riscaldamento o i goal è qualcosa di unico ed indescrivibile. Vedere il Dall’Ara per metà azzurro è stato qualcosa di pazzesco, credo che fatti così accadano molto raramente nel calcio e questo ci ha dato un’adrenalina assurda. La passione dei tifosi napoletani è unica nel suo genere, ora che la gente vede realmente la possibilità di vincere qualcosa di importante dopo anni di “inferno e purgatorio” comincia a darsi completamente e a crederci totalmente. Nel sociale le cose non vanno particolarmente bene e le soddisfazioni sportive possono risollevare lo spirito di una città intera, che meriterebbe di raggiungere traguardi così nobili e prestigiosi.”

    Paolo Cannavaro sostiene che nello spogliatoio ora ci siano però più che altro serenità e concentrazione, poichè è importante farsi trascinare dalla carica dilagante del pubblico ma senza esagerare, altrimenti perdere la lucidità potrebbe diventare un problema reale: “Stiamo cercando di mantenere la calma non guardando alla vetta ma dietro di noi, perchè le inseguitrici sono sempre dietro l’angolo e non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare questa posizione. Alle nostre spalle ci sono squadre anche meglio attrezzate di noi e con rose qualitativamente superiori ma non dobbiamo pensarci e continuare a dare il nostro meglio partita dopo partita. Il Milan è il club più titolato al mondo con una storia costellata di trofei e successi incredibili, ma il Napoli ha voglia di stupire e di riscattarsi, quindi lotteremo fino all’ultimo sperando che i nostri sogni e quelli di una città intera possano diventare realtà.”

  19. Galliani non ci sta: “Prandelli non può tifare Napoli”

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    Citando la famosa pubblicità passata di un’acqua minerale in cui la frase topica di due impertinenti bambini appassionati di calcio era “Io tifo Napoli tiè!”, nonostante in quel caso il malcapitato di turno fosse il capitano juventino Alessandro Del Piero, viene subito in mente la vicenda che negli ultimi giorni ha tenuto banco sui quotidiani sportivi.
    Il ct della nazionale Cesare Prandelli ha infatti rilasciato pochi giorni fa un’intervista, dove in maniera non proprio velata affermava di essere compiaciuto e soddisfatto per il grande campionato che sta disputando il Napoli, augurandogli persino di vincere lo Scudetto.
    Dichiarazioni così taglienti e senza peli sulla lingua non sono di certo passate inosservate, soprattutto da parte della capolista Milan che si è sentita danneggiata e “oltraggiata” dalle parole del ct azzurro. L’amministratore delegato milanista Adriano Galliani non ha certo aspettato molto prima di farsi sentire nelle sedi opportune, telefonando prontamente al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, manifestando tutto il suo stupore e il suo disappunto per le inaspettate parole di Prandelli.
    Pare che Galliani e tutta la società rossonera siano rimasti molto dispiaciuti del fatto, soprattutto perchè teoricamente il ct della nazionale italiana non dovrebbe sbilanciarsi così esplicitamente a favore di una squadra piuttosto che di un’altra.
    Per ora non c’è stata alcuna replica da parte del ct azzurro ma siamo certi che la vicenda sia destinata a non finire qui, considerando che il testa a testa fra Napoli e Milan in vetta alla classifica si farà probabilmente sempre più acceso e combattuto nelle prossime e decisive giornate di campionato. Che Cesare Prandelli sia rimasto affascinato dalla squadra partenopea per via dell’affine scelta cromatica per quanto concerne le casacche di gioco?
    La tonalità sarà pure leggermente diversa ma i napoletani sempre “azzurri” sono…

  20. Verso il derby, ma attenti a Napoli e Udinese.

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    Cari amici appassionati: beh ci siamo!

    Mancano 3 giorni alla partita dell’ anno, ultima corsa per trovare i biglietti, grandi preparazioni nei circoli di tutta italia e ultimi sfottò delle due tifoserie.

    Tutti aspettiamo il derby ma il Napoli e l’Udinese? Si, per loro sarà un occasione imperdibile in caso di pari o vittoria nerazzurra.

    Il Napoli è forse quella che crede realmente all’ ipotesi scudetto ma l’Udinese ha dalla parte sua una serie incredibile di risultati e un entusiasmo da scudetto.

    Sicuramente però, quello che distingue Napoli e Udinese è il fatto di non aver nulla da perdere; che in teoria dovrebbe valere anche per i partenopei anche se, il tifo caldo dei Napoletani, potrebbe mettere troppe pressioni alla squadra di Mazzarri.

    Per chi non è abituato alle pressioni si sa è dura; anche tra le due outsider ci sarà la grande sfida al San Paolo per decidere chi delle due oltre al sogno scudetto potrà andare senza preliminari alle fasi finali della prossima Champions League, a meno che Milan o Inter non abbiano una caduta libera.

    In quel caso entrambe possono ambire alla fase finale anche perché, si sa, i preliminari mutano le strategie anche di preparazione della prossima stagione.

    Simone Camboni

  21. Napoli, Cavani: “Credo nello Scudetto”.

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    Momento d’oro per la punta di diamante del Napoli, Edinson Cavani, che si sta godendo un periodo ricco di felicità e soddisfazioni meritate. Da pochi giorni è nato il primogenito Bautista, la scorsa domenica ha battuto il record di Vojak per maggior numero di reti segnate in serie A con la maglia azzurra, ma soprattuto il tricolore sembra sempre più vicino, in maniera quasi insperata ad inizio stagione.

    Da quanto sostiene il suo agente, Claudio Anellucci, Cavani è forse uno di quelli a credere maggiormente nello Scudetto in tutto lo spogliatoio azzurro. Così ha dichiarato infatti questa mattina a Radio Manà Manà riguardo il suo assistito: “Edinson sta attraversando un momento stellare e sono felicissimo per lui e per tutto il Napoli che finalmente può ambire ad un traguardo prestigioso come lo Scudetto. Cavani è il primo a crederci perchè è sicuro che una stagione così sia quasi irrepetibile e quindi è ben pronto ad approfittarne e a fare di tutto affinchè questo sogno meraviglioso diventi realtà. Come me poi ci tiene a ringraziare Mazzarri per quello che ha fatto, perchè ha saputo valorizzarlo nel migliori dei modi, mettendo il suo enorme talento al servizio della squadra e di un collettivo unito e volenteroso.”

    L’agente del giocatore uruguagio parla poi delle voci di mercato che si sono susseguite negli ultimi giorni che vogliono Cavani in partenza dal Napoli a fine stagione: “Ci tengo a smentire tutto con fermezza. Edinson è felicissimo qui e non ha alcuna intenzione di cambiare squadra a fine anno, i tifosi lo amano e lui ha un contratto di altri 5 anni con De Laurentiis che intende assolutamente rispettare, il futuro per noi si chiama Napoli.”

    Impossibile poi non parlare dell’interesse che il Real Madrid ha manifestato negli ultimi giorni nei confronti del “Matador”: “Sono fiero del fatto che una squadra così blasonata e dalla storia illustre come il Real Madrid possa interessarsi a Cavani, so che Mourinho apprezza Edinson dai tempi del Palermo e quindi quando ho sentito che anche ora vorrebbe averlo alla sua corte non mi sono sorpreso, anche se questo non accadrà.” Nel calcio poi, in maniera piuttosto desueta, sono in molti ad amarlo, compresi tifosi di tante squadre più o meno “nemiche” del Napoli, che come tutti riconoscono in Cavani un ragazzo serio, tranquillo e con un cuore grande.

    L’agente dell’uruguagio ci tiene infatti a ribadire: “Edinson è un ragazzo educato e volenteroso che non ama fare tardi la sera andando in discoteca o in giro per i locali. Probabilmente sotto questo aspetto è a tutti gli effetti “l’anticalcio” considerando che ad una “bevuta in compagnia” preferisce stare a casa con la propria famiglia ed andare a letto presto, in modo da sentirsi più riposato e pronto per l’allenamento del giorno dopo. Ama la casa ed il proprio lavoro e senza ombra di dubbio è uno che non ama la mondanità. Forse il suo sembrare “diverso” dalla maggior parte dei suoi coetanei deriva anche dallo stretto rapporto che ha con la religione, che lo ha aiutato nei momenti difficili e che ora gli sta permettendo di godersi le cose belle che gli stanno accadendo con maggiore serenità. Fra poco uscirà un suo libro dove parla del rapporto intimo e profondo che nutre verso la fede, lo consiglio a tutti.”

    Probabilmente il paragone con “El pibe de oro” Diego Armando Maradona è e sarà sempre improponibile, ma di sicuro a Napoli aspettavano un giocatore così dal lontano 1991, anno in cui l’argentino più famoso della storia del calcio se ne andò dalla squadra partenopea lasciando in tutti un vuoto apparentemente incolmabile.

    Alessia Tonti

  22. Balotelli:”Napoli o Milan?Per ora resto al City”.

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    Dopo le ultime disavventure occorse al talentuoso quanto irrequieto Mario Balotelli,reo e conseguentemente squalificato per aver rifilato un calcione da provetto karateka ad un calciatore della Dinamo Kiev e per questo non essere stato convocato in Nazionale, il programma tv “Le Iene” ha deciso di andare ad intervistarlo.

    Nella puntata che andrà in onda in prima serata mercoledì su Italia 1, si vedono infatti i taglienti inviati in giacca e cravatta intenti a stuzzicare il bomber italiano cercando di tirargli su il morale, nonostante Balotelli si dimostri dapprima piuttosto reticente. Ma le Iene come si sa non si arrendono di certo alle prime difficoltà e quindi l’inviato rincara la dose andando a colpire sul “tallone d’achille” del giovane talento, il suo mito Ronaldo, al cui riguardo Balotelli dichiara, in maniera più rilassata e serena:

    Se mi presentate Ronaldo giuro che mi comporto bene fino a quando non smetto di giocare a calcio! Non l’ho mai conosciuto .Ma sai penso che quando si arrivi a conoscere l’idolo di tutta una vita si possa persino cambiare a livello caratteriale.

    Ci sono tantissimi calciatori bravi nella storia ma lui era una spanna sopra tutti,con una sua sola parola penso che riuscirebbe a condizionarmi tantissimo,la sua parola vale più di quella di ogni altra persona. Però vabbè io mi comporto già bene, cercherò di evitare le stupidate quelle sì, anche se alla fine le fanno un pò tutti solo che sulle mie vengono puntati ripetutamente i riflettori.”

    Balotelli poi parla del suo futuro, aspetto inevitabile considerando le voci che continuano a rincorrersi riguardo un suo prossimo passaggio al Napoli o al Milan: “Al Napoli?No lì per ora andrei solo in vacanza, a giocare no. Al Milan?Non farmi questa domanda non posso risponderti, ho un contratto di 5 anni al Manchester City ed intendo rispettarlo.”

    La Iena chiede poi a SuperMario cosa si senta di dire in questo momento ai suoi tifosi personali e l’ex Inter risponde: “Voglio solo dire loro che rivedranno presto il vero Balotelli in campo.” Tutta Italia aspetta fremendo, sperando di vedere all’opera soltanto il suo straripante e puro talento calcistico. In caso contrario una bella chiacchierata con Ronaldo potrebbe davvero risultare una manna dal cielo.

  23. Il Napoli non si ferma: ora è a -3 dal Milan

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    Il Napoli e tutta una città intera continuano a sognare e a far sognare grazie ad un giocatore che, a soli 24 anni e al suo primo anno di militanza in squadra, è stato già in grado di entrare nella storia. Erano infatti 78 anni che nessun giocatore partenopeo segnava così tanto in campionato e grazie alla sua doppietta di ieri sera oltre il record battuto da Cavani è stato sfatato anche un altro tabù: il Napoli è finalmente riuscito a vincere al San Paolo contro il Cagliari, fatto che non accadeva da qualche anno.

    Notte da record (stabilito anche quello di De Sanctis per quanto concerne l’imbattibilità interna) ma soprattutto una notte di festa per tutti i tifosi accorsi allo stadio, che hanno sofferto guardando la gara ma che alla fine sono andati via raggianti e con in testa un’idea sola: “Mancano otto partite si può veramente sognare!” Il sogno Scudetto non appare neanche così irrealizzabile, almeno rifacendosi alla classifica, considerando che il Napoli è a soli 3 punti dal Milan e che dista un punto soltanto dall’Inter, seconda nella graduatoria, e considerando che in squadra ha l’uomo dei record. Edinson Cavani infatti ha segnato il suo 22° goal in questo campionato entrando quindi a pieni titoli nella storia della società campana, eguagliando le reti messe a segno ben 78 anni fa da Antonio Vojak e meravigliando ancora tutti con la sua umiltà ed il suo spirito di sacrificio.

    Così ha dichiarato “El Matador” ai microfoni di Sky dopo essere stato eletto uomo partita: “Questa mia doppietta è importantissima soprattutto per il bene della squadra, perchè ci ha permesso di vincere e di fare un ulteriore salto in avanti in classifica. Sono molto felice per il Napoli, siamo una squadra che merita quello che le sta accadendo perchè ci impegnamo duramente durante la settimana e con grande dedizione. Sappiamo che continuando a credere in noi ed al lavoro che facciamo è possibile anche continuare a credere nel sogno Scudetto.” Siamo certi che tutta Napoli farà eco al suo beniamino.

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