Conte e lo stile Juventus
6 CommentsEra nell’aria. Sperare di vedere un Milan-Juve, la sfida scudetto per quanto riguarda questo campionato, senza alcuna polemica o veleno arbitrale non è stato possibile. Ad aizzare gli animi precedentemente, ci ha pensato il tecnico
bianconero Antonio Conte, dispiaciuto a suo dire per “gli evidenti errori arbitrali ai danni della Juventus nelle ultime partite e che la sua società andava rispettata e non maltrattata in codesto modo.” Parole molto pesanti e di certo importanti queste dette dal tecnico leccese, ma prive di fondamento. Anzi, se andiamo ad indagare meglio, ricordo un Juventus-Cagliari 1-1 nel quale vennero negati 2 rigori solari alla compagine sarda, derivanti da 2 netti falli di mano in area bianconera di Pirlo. Poi è logico che gli errori possono susseguirsi, a favore o sfavore, ma le dichiarazioni di Conte contenevano un forte risvolto polemico, quasi a voler accennare all’esistenza di un complotto ai danni della Juventus. Questo clima di polemiche come spesso accade purtroppo, si è protratto fino alla sfida di sabato scorso, un Milan-Juventus che ora come ora vale una grossa fetta di scudetto. Tanto per cambiare già nella precedente sfida contro il Catania, la Juventus aveva beneficiato di un goal a mio parere, nettamente irregolare di Chiellini, reo di essersi “appoggiato” con tutte e 2 le braccia sul povero Bergessio. Ritorniamo però alla sfida di qualche giorno fa. Molti striscioni contro Conte e il suo “piangere” erano stati esposti dai supporters milanisti e già ciò faceva pensare ad una gara che in qualsiasi modo fosse finita, si sarebbe portata dietro uno stralcio infinito di polemiche. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è l’episodio al minuto 25 della prima frazione di gioco: sull’1-0 per il Milan (a segno con Nocerino), Muntari in posizione regolarissima, raccoglie la respinta di uno strepitoso Buffon e di testa da 2 passi sigla il momentaneo 2-0 milanista, con la palla che oltrepassa la linea di almeno mezzo metro, prima che il portiere bianconero la ricacci sulla linea con un intervento da felino. Tutto lo stadio grida al goal ed esulta ma l’urlo di gioia viene strozzato dal non fischio di Tagliavento, che “aiutato” dall’assistente Romagnoli considera la parata di Buffon regolare. E’ qui che si scatena l’ira del tifo rossonero, volano insulti gratuiti da ogni settore dello stadio con cori inneggianti l’era moggiana e lo scandalo Calciopoli che sconvolse l’Italia. Com’era prevedibile gli animi si accendono anche in campo, con colpi proibiti (vedi pugno di Mexes a Borriello o
