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  1. IL RITORNO DEGLI XENEIZES

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    Dopo anni di sofferenze, cambi di allenatori, vicissitudini societarie, addii importanti e cessioni di tanti talenti, sembra sia ritornata la luce alla “Bombonera” e la “Doce” può finalmente tornare a gioire per le vittorie dei propri beniamini. Ma andiamo con ordine.

    Il Boca Juniors è la squadra che vanta più trofei internazionali al pari del Milan ed il fatto di vederla arrancare in questi ultimi anni ha sorpreso tutti, in particolare, i suoi tifosi, la mitica “Doce” (foto in alto) che è stata abituata davvero troppo bene, 23 campionati argentini, 6 coppe Libertadores, 2 cope Sudamericane, 4 Recope Sudamericane, 3 Coppe Intercontinentali e altre 9 coppe Internazionali in poco più di cento anni di storia del club. E’ vero che l’ultimo campionato è stato vinto nel 2008 con la vittoria del Torneo di Apertura , ma 3 anni di digiuno per un club così prestigioso sono davvero tantissimi; infatti, quest’ultimo triennio è stato caratterizzato da scarsi risultati, poche soddisfazioni e soprattutto tanti cambi in panchina. Il primo a prendere in mano la squadra di Buenos Aires, subito dopo la vittoria dell’Apertura 2008 firmata dal tecnico Carlos Ischia, è stato Alfio Basile che terminerà il Clausura all’11esimo posto e si dimetterà nel gennaio del 2010, dopo di lui Abel Alves durerà poco più di 3 mesi e anch’esso si dimetterà per lasciar spazio a Borghi che , invece, si dimetterà dopo la sconfitta nel “Superclasico” del novembre 2010; l’ultimo a terminare questo calvario sarà Pompei che guiderà la squadra per le ultime 6 gare fino a lasciare il posto all’attuale tecnico del Boca, Julio Cesar Falcioni. L’ex tecnico del Banfield ha subito dimostrato la sua bravura, ha plasmato la squadra, ha ridato fiducia a giocatori importanti, Viatri e Mouche su tutti, e ha dato il via libera ad acquisti discutibili, ma sicuramente adatti al nuovo progetto Boca, un nome su tutti, il ritorno del vecchio baluardo Schiavi che all’età di 38 anni ha ridato compattezza al reparto arretrato. Molte sono state le critiche al tecnico Falcioni che all’inizio della sua avventura non ha ottenuto grandi risultati e sembrava fosse destinato ad un epilogo simile ai suoi ultimi predecessori, ed invece la sua indiscussa bravura e qualche innesto di un certo livello hanno reso il Boca Juniors di oggi una squadra quasi imbattibile; in 14 gare del torneo di Apertura 2011 ha collezionato 9 vittorie e 5 pareggi senza neanche una sconfitta, con 17 gol fatti e solo 3 subiti, 32 punti fatti ed un vantaggio di ben 8 punti sul Racing di Avellaneda. Se questo non è l’inizio di un ciclo importante allora poco ci manca, i numeri ci sono tutti e anche il gruppo sembra davvero solido come non mai, una difesa che prima del gol di Alexis Castro dell’Atl. de Rafaela non subiva gol da più di 5 partite e dava l’impressione di essere davvero imperforabile. Il portiere Oriòn sembra essere rinato e le sue prestazioni sono finalmente all’altezza dei suoi trascorsi al San Lorenzo ed il merito è anche della difesa composta da Roncaglia, Insaurralde, Clemente Rodriguez e il sopracitato Schiavi, senza dimenticare i vari Caruzzo, Sauro e Sosa che spesso hanno ben sostituito i titolari. A centrocampo è avvenuta la vera rivoluzione, non tanto nei giocatori quanto nella mentalità e nell’efficacia di questo reparto, Somoza è diventato sin da subito un leader indiscusso e accanto a lui i vari Erbes, Colazo, Erviti, Rivero sono diventati dei giocatori spesso importantissimi, in particolare Erviti ha alzato il livello delle sue prestazioni; più avanti l’idolo Riquelme ha regalato spesso giocate a cui ci aveva abituato negli anni passati ma le sue prestazioni non sono sempre continue, a causa anche dei suoi tanti infortuni, per questo il tecnico Falcioni lo ha spesso sostituito con Chavez con ottimi risultati. In avanti Viatri ha finalmente dimostrato di essere un grande attaccante, ha giocato molto bene ed ha dimostrato che forse il suo problema era quello di soffrire troppo la presenza di un’icona come Palermo che spesso lo costringeva alla panchina; il ritiro del “loco”, paradossalmente, ha giovato un po’ a tutto il reparto offensivo, Viatri ha iniziato a segnare con continuità, Mouche ha fornito prestazioni sempre al di sopra della sufficienza, e, nel frattempo, si sono messi in mostra i talentini del vivaio xeneizes, i vari Blandi (capocannoniere della squadra con 4 gol), Paredes e Araujo, hanno dimostrato di essere dei piccoli fenomeni e di poter rimpiazzare l’assenza, comunque sentita, dell’idolo Martin Palermo, senza dimenticare l’ex Ajax Cvitanich. In particolare Sergio Araujo ha mostrato giocate incredibili e se riuscisse a mantenere le aspettative allora la “Doze” potrebbe aver ritrovato un nuovo idolo destinato a regalare tante gioie quante ne ha regalate “el loco” Palermo.

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