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  1. Sono tornate le 7 sorelle?

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    In questo calcio moderno spesso capita che piccole società riescano a raggiungere obiettivi importanti come Europa (vedi Sassuolo) o campionati nazionali e relativa Champions (vedi Leicester): ma in Italia potrebbe essere tornato il momento delle “7 sorelle”?

    L’argomento “7 sorelle” non è magari proprio alla portata dei più giovani mentre invece, per chi ha qualche anno in più, era l’argomento classico per ciò che concerne le qualificazioni europee: l’andamento delle sette sorelle, le sette grandi società italiane, era l’argomento di tutti i tifosi italiani che non si chiedevano, come magari accade oggi, se la propria squadra sarebbe riuscita ad arrivare in Europa o meno, quanto se fosse stata in grado di andare in Champions oppure no, possibilmente senza passare dai preliminari. La qualità del calcio italiano ha fatto si che, nell’arco di un decennio, si sia passati dalla domanda “andiamo in Champions?” a “arriviamo almeno nei primi 6 per giocare in Europa?”

    Eppure quest’anno, al netto delle “grandi” di oggi che sono Juventus e Napoli, sembra davvero che le altre “5 sorelle” siano veramente in grado di fare un campionato da protagonisti: proviamo ad analizzare velocemente una ad una per valutarne le effettive possibilità a fine stagione.

    Inter: attualmente terza in classifica è probabilmente la squadra con la situazione un po’più complessa rispetto alle altre sorelle. A fronte di una squadra decisamente composta di grandi nomi, la qualità del gioco sembra risultare decisamente latitante specie quando l’avversario non è la Juventus di turno. Servirà pazienza per i tifosi nerazzurri durante la stagione che potrebbe essere placata magari schierando qualche giovane di turno che tanto piace al tifoso affezionato ai colori della società e che potrebbe anche far chiudere più di un occhio sulle mancanze del De Boer allenatore. Credo sia più pronta per un Europa League che per una Champions dove però si candida sicuramente come outsider.

    Roma: quarta dopo una sconfitta per 3-1 contro il Torino secondo me i giallorossi hanno guadagnato meno di quanto probabilmente avrebbero dovuto. Difficile capire di chi sia la colpa, probabilmente solo un difetto di condizione e di fiducia che sta portando i giocatori più quotati lontano dalle loro prestazioni più ottimali. Probabile che la stagione giallorossa fosse stata studiata diversamente (pensando al passaggio in Champions), probabile che vedremo tra un mese la Roma al top della condizione per poi essere di nuovo al top verso primavera e chiudere al top il campionato. Secondo me possono arrivare tranquillamente in Champions se riescono a mantenere la calma nei momenti complicati.

    Lazio: è forse la squadra che mi ha impressionato di meno, a fronte di una qualità della rosa secondo me di buon livello (specie in attacco). Probabilmente sono da risolvere i problemi caratteriali della rosa, con forse troppe prime donne a fronte di un organico che ha bisogno soprattutto di solidità: una solidità che non sempre sarà in grado di mantenere un allenatore non proprio esperto come Inzaghi (Simone). Probabilmente saranno la “settima sorella”, fuori dalle coppe.

    Milan: sesto posto, grande contestazione dei tifosi è forse il miglior Milan a livello di solidità degli ultimi anni. A fronte di un potenziale offensivo non proprio al top, la formazione di Montella sembra essere molto più attenta a “non prenderne” che “a segnarne”. Un aspetto molto importante specie in un campionato duro come quello italiano: improbabile un arrivo in Champions, secondo me il Milan se mantiene la concentrazione attuale può togliersi la soddisfazione di ritornare almeno in Europa League dopo 3 anni di assenza dal palcoscenico continentale.

    Fiorentina: la classifica non le da un grande vantaggio, attualmente 12esima, anche perchè a differenza di tutte le altre ha una partita in meno (altrimenti con 3 punti probabili in più sarebbe al quarto posto) la formazione di Sousa sembra più pronta per giocarsela per l’Europa League che per la Champions. Personalmente mi piace la squadra viola, ha un gioco molto interessante anche se difficile da gestire in Italia. Forse quasi con più probabilità di fare bene in Europa che nello stivale, non credo sia un problema rimanere nei top 6.

    E voi che ne pensate, sono veramente tornate le “7 sorelle”?

  2. Juventus, campionato finito prima di iniziare?

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    a cura di Paolo Riva*

    Manca ancora 1 mese alla fine del calciomercato, qualcosa meno prima dell’inizio del campionato, eppure la domanda sorge spontanea: la Juventus ha già vinto il campionato?

    Forse come non succedeva da anni una squadra di serie A sembra essere diventata una “big” a livello europeo: la Juventus è riuscita a costruire in questi anni una reputazione che non si vedeva, rispetto a una squadra di serie A, probabilmente da inizio secolo. I bianconeri sono diventati la meta preferita da molti giocatori: talmente desiderata che, gli stessi, sono disposti ad aspettare l’offerta della società italiana pur di poter far parte di un progetto, quello juventino, che può essere definito solo con un termine: vincere.

    Dani Alves, Miralem Pjanic e Gonzalo Higuain sono solo 3 dei nomi più interessanti arrivati alla corte di Max Allegri, seppur con la attualmente probabile cessione di Paul Pogba (anche se tutto sembra fatto, si aspetta solo l’ufficialità delle parti), che non possono far pensare ad una Juventus che pensa “solo al campionato”.

    L’obiettivo, magari non dichiarato o semplicemente indicato tra le righe è, ovviamente, la coppa dalle grandi orecchie: acquistati uomini di esperienza internazionale e di talento indiscutibile, abbinati ad un mix di talento già presente e fortemente affamato in Europa: se da un lato abbiamo giocatori come Dani Alves che hanno vinto in Europa e non solo potendo portare la loro esperienza alla maggior parte dei giocatori in rosa, dall’altra la presenza di giocatori di immenso talento e fortemente affamati (Pjanic, Higuain e Dybala su tutti) possono trasformarsi in un vero e proprio crack a livello continentale.

    Ovviamente le voci vanno tutte in una direzione: Juventus già vincente di coppa italia e campionato ed in attesa di giocarsela fino in fondo in Champions League; ma sarà veramente così? Le quote dei principali bookmaker parlano chiaro: Juventus quotata a 1.50 per la vittoria della serie A e primo contendente, la Roma, a 7.00; una disparità già scritta che però rischia di rivelarsi in un’arma a doppio taglio per i bianconeri. La loro squadra B è sicuramente adeguata a giocarsela in Italia senza problemi (un attacco Mandzukic – Zaza in Italia se lo sognano l’80% delle squadre), ma sarà in grado di avere la capacità di esserci nei momenti che contano? L’anno scorso la grande rimonta bianconera, sicuramente merito di ogni giocatore in rosa, è valsa la vittoria finale anche a causa di un’autoeliminazione delle dirette contendenti che ha assolutamente dell’incredibile. Quest’anno però le contendenti potrebbero avere un obiettivo in più, un obiettivo silenzioso che potrebbe rivelarsi anche più catastrofico per i bianconeri: battere la corazzata Juventus: un atteggiamento, questo, che potrebbe rivelarsi pericoloso nelle fasi che contano (da Febbraio a Maggio) con conseguente possibilità da parte delle “altre” di portarsi a casa lo scalpo della serie A: uno scenario forse più assurdo che reale, ma che però potrebbe portare a guardare il nostro campionato con un interesse ancora maggiore.

    Attenzione Juve: un occhio all’Europa, ma soprattutto un occhio all’Italia.

    A cura di Paolo Riva, collabora come scout in Serie D per società di primo livello come Piacenza Calcio, partecipa come contributore per diverse testate sportive online quali footballscouting.it e mistermanager.it. E’ inoltre Co-Founder di Sports Open Data, organizzazione no-profit per la raccolta e l’elaborazione di statistiche sportive

  3. Quale sarà il futuro del Milan?

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    Sono ormai parecchi anni che i rossoneri sono lontani dalle posizioni di vetta: riusciranno a tornare in testa alla classifica in tempi brevi?

    Il campionato di serie A è stato fondamentalmente monopolizzato dalla Juventus: i bianconeri, dopo le vicende che li hanno visti lontani dalle posizioni che contano anche a causa di vicende che con il calcio giocato hanno poco a che fare, hanno praticamente distrutto la concorrenza con un progetto vincente non solo in campo (con giocatori di qualità come Pogba o Vidal), ma anche fuori con la costruzione di una società come un’azienda e naturalmente dello Juventus Stadium, vero e proprio fiore all’occhiello delle infrastrutture sportive italiane.

    Delle squadre che, più di tutte, è sparita dai radar delle posizioni di testa probabilmente il Milan è quella che ha subito una parabola discendente peggiore. Sono molti gli aspetti che, insieme, hanno provocato una caduta libera della società di Silvio Berlusconi: tanti, magari non sempre gravi, problemi che insieme hanno causato un’emorraggia che sembra difficilmente curabile senza un intervento esterno.

    In primis la rosa della squadra, probabilmente l’aspetto che in questo momento è più sotto gli occhi dei tifosi (in maniera negativa), ma che probabilmente è anche quello risultato più positivo al termine di questa stagione. Se da un lato sotto i riflettori appaiono le prestazioni magari non sempre all’altezza anche di nomi altisonanti (vedasi capitan Montolivo o il sempre citato Mario Balotelli), dall’altro molti nuovi acquisti hanno fatto un’ottima prestazione. Alcuni esterni quasi come scommesse (vedasi Bacca) altri interni e magari insperati (leggasi Donnarumma) e, purtroppo, alcuni inaspettati seppur in negativo (come ad esempio Bertolacci): quindi se da un lato qualcosa è andato storto, di certo molto è da ritenersi positivo e bisogna impegnarsi a vedere questo piccolo spiraglio di luce per ripartire verso le posizioni che contano.

    Secondo argomento, quello che fa discutere di più i giornalisti probabilmente, è il comparto tecnico. Ci sono stati anni in cui vigeva la leggenda del “…al Milan non si esonerano gli allenatori…” per passare all’attuale “5 allenatori in 2 anni”. Qui l’errore dirigenziale è stato molto grave: la voglia di riuscire a costruirsi l’allenatore in casa, purtroppo, ha portato i rossoneri a perdere una propria identità a fronte della ricerca di una nuova, sempre diversa, a seconda del mister di turno. Dove non arrivano i risultati a fare l’esonero ci pensano il carettere dell’allenatore a portare verso una risoluzione che non può fare altro che male ad una società in cerca di stabilità. Quasi assurdo pensare che l’allenatore è l’unico dei problemi (troppi i cambi a fronte di risultati uguali), con conseguente domanda spontanea: davvero servirà l’intervento di Brocchi per poter aiutare il Milan a vincere la Coppa Italia?

    Ultimo argomento che probabilmente merita un approfondimento è sicuramente l’aspetto dirigenziale: inutile nascondersi dietro a un dito, questa dirigenza sembra aver perso completamente il polso della situazione. Spesso con troppo poco mordente anche a causa di troppe condizioni da soddisfare per ogni singola decisione, troppe mani da stringere per riuscire ad arrivare a concludere un’attività. Questa burocrazia “obbligata” fa si che i tempi sportivi, tendenzialmente molto rapidi specie in ottica “prendere l’occasione al volo”, si dilatino in maniera abnorme, portando alla fondamentale debolezza societaria in qualsiasi trattativa sia essa interna ed esterna. A questo va aggiunto anche una debolezza societaria che, oltretutto, nasce dalla mancanza di visibilità al di fuori del territorio nazionale.

    Quindi quale sarà il futuro del Milan? Difficile dirlo, molto dipenderà dal suo presidente. Credo che un intervento esterno sia necessario, magari non un allontamento del presidente Berlusconi (anche se probabilmente potrebbe giovare anche di più). La necessità primaria è costruire sicuramente un progetto solido a livello sportivo: avere il coraggio di credere in un allenatore, nel bene e nel male (in questo caso probabilmente il concetto “Milan ai milanisti” dovrebbe far arrivare un allenatore in orbita rossonera nel passato: escludendo Ancelotti un papabile potrebbe essere Donadoni ad esempio), ma soprattutto di seguire le sue direttive per costruire una squadra vincente non nell’immediato, ma almeno nel breve. Considerando la situazione attuale difficile ipotizzare una società vincente prima di 3 anni: sempre che le condizioni di solidità si mantengano e portino dritte ad un progetto realistico che l’intera dirigenza abbia il coraggio di difendere anche durante i periodi più complicati. Per ora non resta che vedere se l’offerta cinese verrà accettata, che il Milan diventi di proprietà orientale?

  4. Chi vincerà la Serie A 2015-2016?

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    Mai come quest’anno sembra che la serie A possa essere un campionato assolutamente alla portata di molti. Proviamo a ipotizzare, basandoci su alcune semplici statistiche, quali squadre potrebbero essere più “portate” alla vittoria finale.

    Grazie al sito di statistiche sportive Sports Open Data cerchiamo di capire quali squadre potrebbero essere più pronte per concorrere, nel girone di ritorno, alla vittoria finale del campionato.

    Potete vedere lo stato della classifica attuale nel widget qui sotto, disponibile anche sul sito di Sports Open Data

    INTER:

    I nerazzurri di Mancini hanno superato tutte le critiche di pre-season e si sono presentati, ad inizio 2016, con la leadership della classifica. Una prima posizione scaturita soprattutto dalla solidità difensiva della squadra nerazzurra. Gli 11 gol subiti, in 17 gare, dimostrano quanto l’abbinamento di grandi campioni (Montoya e Miranda su tutti, oltre ad un Handanovic ritrovato dopo il rinnovo contrattuale) e la maestria tattica di Mancini stanno accompagnando la formazione verso un campionato di primo livello. La sconfitta casalinga contro la Lazio, però, sembra aver minato le certezze di una formazione che dovrà mantenere la concentrazione altissima per evitare qualsiasi genere di errore e proseguire nel suo percorso verso la vittoria finale.

    NAPOLI:

    La formazione partenopea è sicuramente la squadra che in queste 17 giornate ha espresso il gioco migliore e più spettacolare. Dopo un inizio leggermente sottotono la squadra di Sarri è stata in grado di fare quadrato intorno ai propri campioni, fenomenale Higuain con 16 reti in 17 partite, costruendo intorno ai suoi titolari i propri successi. Proprio lo scarso turnover sembra poter essere il punto debole degli azzurri, apparsi un po in affanno nelle ultime gare a dicembre, che però stanno dimostrando, in Europa League, di avere una rosa assolutamente all’altezza della situazione.

    FIORENTINA:

    Dopo un mercato assolutamente tranquillo, la formazione viola allenata dall’esordiente Paulo Sousa si è fermata, alla 17esima giornata, a 1 punto soltanto dalla vetta della classifica: tutto ciò dopo aver mantenuto anche la posizione di testa per alcune giornate godendo della condizione assolutamente eccezionale della sua prima punta; Nicola Kalinic, infatti, sta dimostrando di essere il miglior acquisto della formazione toscana: arrivato dal Dnipro per cifre irrisorie, il croato sta letteralmente guidando i viola verso la vetta della classifica. Un percorso, quello della squadra di Firenze, che spesso si complica lontano dalle mura amiche dove i ragazzi di Sousa non sono in grado di pareggiare: o si vince o si perde (4 vittorie, 3 sconfitte e 1 pareggio).

    JUVENTUS:

    Alzi la mano chi, a Novembre, pensava che i bianconeri sarebbero stati quarti a fine 2015. Pochi, forse solo i romantici tifosi della vecchia signora in grado di aspettarla anche nei momenti più difficili. La formazione di Allegri sembra aver trovato la quadratura con un filotto di 7 vittorie consecutive che, visto il lento progredire delle squadre di testa, ha permesso alla formazione bianconera di raggiungerle portandosi ad una gara di distacco dalla vetta. Un risultato nato dalla quadratura della formazione con il ritrovamento della vecchia guardia (4 di difesa + Buffon) e dei nuovi innesti, tra tutti l’esplosione del fenomeno argentino Paulo Dybala.

    ROMA:

    Dopo un mercato di primissimo livello quest’estate, con l’arrivo di bomber Dzeko, la formazione di Garcia sembra avere grossi problemi nonostante il quinto posto in classifica. Senza aver mai convinto nelle prime 17 gare di campionato, abbiamo già analizzato le possibilità della squadra giallorosa in un approfondimento su matchanalysis.it

    CHI VINCERA’ LA SERIE A 2015-2016?

    Premesso di non avere a disposizione la palla di vetro e dovendo, obbligatoriamente, dare una mia opinione provo ad analizzare la domanda andando per esclusione. La formazione con meno possibilità tra le sopra citate è sicuramente la Roma: al netto dell’arrivo di Perotti che potrebbe cambiare gli equilibri là davanti (dove senza Salah e Gervinho i giallorossi sembrano spuntati) i giallorossi sembrano costantemente confusi; difficile quindi che riescano a trovare la soluzione ai loro problemi nel girone di ritorno. La Fiorentina, per quanto ben schierata tatticamente, non sembra avere una profondità di rosa tale da poterla aiutare a giocarsi tutti i fronti in cui è ancora impegnata: probabile comunque che possa giocarsela per l’Europa che conta. L’Inter, che attualmente sarebbe la favorita considerando che in Italia si vince con la miglior difesa, secondo me potrebbe rischiare di perdere la bussola nella prima parte del 2016: sicuramente saranno della partita se riusciranno a mantenere i nervi saldi, essendo anche avantaggiati dal non giocare in Europa. Delle due rimaste credo che Napoli e Juventus se la giocheranno fondamentalmente alla pari, al netto dei loro percorsi europei: i bianconeri, reduci da un sorteggio complicato contro il Bayern agli ottavi, potrebbero finire anzitempo il loro cammino europeo portandoli a concentrarsi maggiormente sul campionato nazionale a differenza del Napoli che, nonostante un sorteggio di media caratura, sembra avere la profondità di rosa di arrivare fino in fondo. Forse proprio questa fiducia verso il risultato in Europa League potrebbe deconcentrare gli azzurri dall’obiettivo nazionale per regalare ai suoi tifosi un trofeo, l’Europa League, che potrebbe consacrare i suoi campioni nella storia del calcio continentale. Un risultato, questo, che potrebbe comportare un rallentamento sul territorio nazionale, aprendo le porte della vittoria finale ad altre contenndenti.

  5. La Juventus soffre ma doma il Sassuolo (video analisi)

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    Parte con freschezza atletica e la giusta dose di concentrazione il Sassuolo; le motivazioni erano alte su entrambe le sponde: la Juve per avvicinarsi sempre più all’obiettivo scudetto, i neroverdi per conquistare punti salvezza.

    Ma gli uomini di Conte, pur evidenziando qualche sbavatura soprattutto a livello difensivo, ha portato a casa l’intera posta in palio.

    In questo estratto di video analisi si vogliono evidenziare a scopo puramente didattico:

    • l’atteggiamento accorto del Sassuolo che tende a non far partire bassi gli avversari, con una manovra ragionata;
    • la contraddizione nel vedere Pirlo libero di ricevere tra la prima e la seconda linea emiliana e di impostare come mai come nelle ultime gare (specialmente di Europa League) gli riusciva.
    • L’arma vincente del primo tempo del Sassuolo: conquista e ripartenza veloce
    • le disposizioni delle due squadre nella fase di possesso e non possesso
    • i calci d’angolo non particolarmente efficaci battuti dalla squadra di casa.

    Annotiamo inoltre, specie nella prima frazione una particolare imprecisione nei passaggi da parte di Pirlo & C. negli ultimi 30 mt e una relativa poca pressione e densità da parte del Sassuolo proprio in questa zona di campo per tutta la durata della gara (evidenziata anche dalle immagini).

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    La disposizione delle due squadre contrapposte a inizio gara

    Addirittura a Ogbonna (negativa la sua prestazione contro avversari con un passo nettamente diverso dal suo), era consentito di portare palla sino alla trequarti offensiva in modo indisturbato!

    Alcuni dati statistici (fonte: Opta)

    • Tiri totali: 14 a 12 per il Sassuolo, in porta 4 a 6, fuori 7 a 5, bloccati 1 a 3;
    • Possesso di palla: Sassuolo 36,4%, Juventus 63,6%;
    • Passaggi Sassuolo: 219 completati su un totale di 303 (72%); Juventus 474/550 (86%).
    • Passaggi in fuori gioco: Sassuolo 2, Juventus 6.
    • Anticipi: Sassuolo 21, Juventus 9.

    [videojs mp4=”http://www.mistermanager.it/wp-content/uploads/2014/04/Analisi-Sassuolo-Juventus.mp4″ preload=”true”]

    A cura di Claudio Damiani coach, match & video analyst

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  6. Juventus-Inter 3-1: alcune considerazioni di cui far tesoro

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    Credo che mai come nella partita Juventus – Inter (3 – 1) giocata il 2 febbraio, sia stata dimostrata l’importanza della seconda palla, cioè la conquista delle ribattute.

    Infatti il secondo e terzo gol della Juventus sono stati segnati grazie alla riconquista immediata delle respinte dell’Inter.

    La conquista delle ribattute oltre ad indicare il carattere di un giocatore e della squadra di appartenenza, indica anche la forza fisica (quindi la preparazione) e la voglia di vincere del giocatore e di tutto il gruppo e della società.

    Quindi, allenare la propria squadra a questa specifica caratteristica implica a mio parere una combinazione fisica allenabile sul campo, e una allenamento mentale, allenabile sul campo, durante le esercitazioni, incitando e motivando sempre tutto ciò che il proprio calciatore compie, e anche negli spogliatoi e nei frequenti colloqui che l’allenatore o altri rappresentanti della società hanno con i propri atleti.

    Tutti possono notare la voglia, la “cattiveria” agonistica che i calciatori della Juventus mettono in campo in ogni partita.

    Quando si parla di demotivazioni, di abitudine a vincere (che può essere controproducente), si cerca di giustificare il calo di una squadra che poco tempo prima aveva vinto sempre e tutto.

    lichsteiner Ma questo non è il caso della Juventus o di altre grandi squadre tipo Bayern Monaco che sta continuando a vincere in Germania ed è avanti nella Champions.

    Penso che questa attitudine, sia anche insito nei ragazzi, ma si può, secondo me “allenare” dando la giusta intensità agli allenamenti e alle esercitazioni, che possono essere adattate al recupero della seconda palla, ma anche “spingendo” il ragazzo a non mollare mai.

    Da notare anche che parecchi calciatori, anche di livello stentano ad andare incontro al passaggio dei compagni, cosa peraltro che a me hanno insegnato quando ero piccolo e apprendevo i primi rudimenti di questo sport.

    Andare incontro alla palla trasmessa dai nostri compagni di squadra, quindi al passaggio, allo scarico, significa in primis aggredire la palla, impedendo all’avversario di arrivare in anticipo; e poi guadagnare quei pochi istanti e quei pochi metri di campo che nel calcio di oggi possono significare tanto.

    Quindi anche in questo possiamo intervenire negli allenamenti coi nostri ragazzi, incoraggiandoli ad andare incontro alla palla trasmessa dai loro compagni.

     

    Nicola Amandonico

  7. Juventus, scelto il nuovo Buffon.

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    Secondo quanto riporta “Tuttosport” la juventus, sempre a caccia del portiere, ha individuato il nuovo Gigi Buffon. Ter Stegen è lui il portiere che Marotta vorrebbe portare a torino, non scordiamo però che su di lui c’è il forte interesse del Barcellona, ma i bianconeri secondo alcune indiscrezioni sarebbero in vantaggio. Il cartellino di Ter Stegen si aggira dai 10-15 milioni di euro e il suo contratto scade nel 2015.

  8. Pillole di mercato: Juventus, si punta Traorè

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    La Juve è sempre in cerca di un attaccante, molti nomi ci sono sulla lista di Marotta e un altro ancora è stato segnato. Infatti secondo quanto riportato dalla “Gazzetta dello Sport” i bianconeri stanno puntando sull’attaccante attualmente in forza all’Anzhi Lacina Traorè. Per il talento ivoriano verrà fatto un tentativo per portarlo a Torino a gennaio all’aertura del mercato. Sul giocatore però c’è la forte concorrenza del Liverpool, ma l’attaccante ha espresso che preferirebbe i bianconeri.

  9. Juventus – Galatasaray: alcune soluzioni di “gioco statico”

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    SITUAZIONE SU CALCIO D'ANGOLO 1

    SITUAZIONE SU CALCIO D’ANGOLO 1

    Calcio d’angolo sul lato destro d’attacco della Juventus, Pirlo (A) sulla palla, scarica (1) a Vidal (B) e si muove incontro per ricevere di nuovo la palla (2), ritrasmette sullo spostamento di B (3) che crossa in area per i compagni. Notare il movimento ad inganno di C che va incontro a Pirlo.

    SITUAZIONE PALLA INATTIVA JUVENTUS GALATASARAY

    SITUAZIONE SU FALLO LATERALE

    Fallo laterale sul lato sinistro dell’attacco della Juventus sulla trequarti Asamoah (A) batte (1) su Vucinic (2) che fa la sponda verso il compagno C (3) che si comporta di conseguenza sul comportamento della squadra avversaria.

    SITUAZIONE PALLA INATTIVA JUVENTUS GALATASARAY

    SITUAZIONE SU CALCIO D’ANGOLO 2

    Calcio d’angolo sul lato destro d’attacco della Juventus, Pirlo (A) sulla palla, scarica (1) sul movimento incontro di B (Vucinic), che a sua volta scarica (2) su C (Vidal, che crossa in area (3) per i compagni.

    Nicola Amandonico

  10. Tre schemi di palla inattiva adottati dall’Inter

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    Abbiamo registrato tre situazioni di “gioco statico” nel corso della gara Inter – Juventus del 14.9.2013 finita 1-1

    IL CALCIO D’INIZIO DELL’INTER

    IL CALCIO D'INIZIO DELL'INTERA (Palacio) e B (Alvarez) sulla palla, A passa a B (1) e B scarica su C (2), C (Guarin) lancia sulla corsa di D (Campagnaro) ed E (Jonathan) che si lanciano alle spalle della squadra avversaria schierata. L’intento è innanzitutto, cercare di sorprendere la squadra avversaria, e quindi di portare subito la squadra in zona d’attacco.

    CALCIO D’ANGOLO DELL’INTER

    calcio d'angolo interA (Alvarez) sulla palla, effettua un passaggio in diagonale (1) B (Jonathan) effettua un movimento ad inganno, e finta, la palla è diretta a C (Guarin) che ho calcia in porta o lancia i suoi compagni (2).

    SCHEMA PUNIZIONE INTER

    SCHEMA PUNIZIONE INTERA (Alvarez) sulla palla, i suoi compagni schierati come in figura, con la linea degli attaccanti (i più alti per ingannare gli avversari) oltre quella dei difensori avversari che effettuano un contro movimento ad uscire per buttarsi sul lancio del compagno in area, gli esterni schierati larghi. Alvarez però lancia su B (1) Cambiasso che a volo la mette in area per i compagni.

    Nicola Amandonico

     

  11. United, Marchisio per Nani.

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    Sarà una bufala?? chissà, fatto sta che gira voce che il Manchester United ha in mente uno scambio di giocatori. Secondo “Tuttosport” i Red Devils vorrebbero il giocatore della Juventus, Claudio Marchisio, valutato 30mln di euro per Nani. Il portoghese piace molto alla Juventus, ma cedere il loro “jolly” Marchisio non è nelle loro idee. Chissà se la Juve vorrebbe sborsare per portare Nani in serie A e tenersi il loro giocatore?.

  12. Nicola Leali, è “l’erede” giusto di Buffon??

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    Il 3 Luglio 2012 la Juventus ha portato a termine l’acquisto del portiere Nicola Leali dal Brescia per una cifra di 4 Milioni di euro. Se si pensa che è un 93 sono tantissimi soldi ma non per lui visto che è giovane, e di grande prospettiva. Già a 17 anni ha esordito in Serie B con il Brescia facendo subito vedere che è capace di fare grandi cose. L’anno successivo prende il posto da titolare per non lasciarlo più finchè la Juventus non decide di comprarlo e mandarlo in prestito al Lanciano dove, nonostante sia una squadra salita dalla prima divisione, sta riuscendo a salvare la squadra grazie alle sue parate. Secondo me è giusto puntare su un portiere così, l’importante è che non lo brucino o che alla prima “papera” lo mandino in panchina, perchè sarebbe un grosso errore.

  13. C’era una volta Trezegol…

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    Quanti di voi amanti del calcio non ricordate David Trezeguet? Spero pochi, e che siate tifosi juventini, o no, se non lo ricordate andatevi a guardare qualche video, perchè lui era uno di quei giocatori che si possono definire Top player. David Trezeguet arriva in Italia nel 2000 all’età di 23 anni, e già l’anno successivo diventa capocannoniere con 24 reti e senza nessun rigore. I rigori nella vita calcistica di Trezegol non sono il massimo, infatti sono una delle poche pecche di questo grande attaccante, infatti tutti quanti ricordiamo il rigore che sbagliò nella finale del 2006 e molti altri si ricorderanno del rigore che gli parò Dida nel 2003, nella finale di Champions League, ma come diceva De Gregori non si giudica un giocatore dal calcio di rigore. Gli anni passano ma le prodezze restano, come quella che ci ha fatto piangere nella finale dell’Europeo del 2000, e per questo, e anche molto altro, David Trezeguet merita un posto nell’olimpo dei grandi calciatori di sempre.

  14. Che serata all’Olimpico: spettacolare 1-1 tra Roma e Juventus

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    Spettacolare pareggio fra Roma e Juventus nel posticipo della 15a giornata. Partita condotta ad un grande ritmo, con tante occasioni da gol da una parte e dall’altra. Poteva finire in qualsiasi modo, ne è venuto fuori un pareggio tutto sommato giusto. Roma in vantaggio in avvio con De Rossi, pareggio di Chiellini . Pochi minuto dopo Totti siè fatto parare da Buffon il calcio di rigore che avrebbe potuto regalare i tre punti alla Roma. Per la Juventus adesso c’è il primato in coabitazione con l’Udinese, mentre per i giallorossi un punto che fa morale (altro…)

  15. Coppa Italia: Juventus-Bologna 2-1 dts

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    La Juventus ha avuto bisogno dei tempi supplementari per passare il turno in Coppa Italia e battere il Bologna per 2-1 al termine di una partita divertente e combattuta, giocata ad alti ritmi dalle seconde linee di entrambe le squadre. (altro…)

  16. Grande spettacolo al San Paolo: 3-3 tra Napoli e Juventus

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    Scoppiettante pareggio tra Napoli e Juve, con grande rimonta bianconera: dopo il 2-0 al termine del primo tempo, i ragazzi di Conte hanno accorciato le distanze con Matri, poi sono stati in grado di recuperare con Estigarribia e Pepe il 3-1 di Pandev. Partenopei invece troppo arrendevoli e convinti di poter controllare. Un’occasione persa per gli uomini di Mazzarri che sono saliti a 17 punti. La Juve resta in testa con 26 punti, due più di Milan e Udinese.

    ANTEPRIMA

    Si è recuperati al San Paolo il big match dell’undicesima giornata non disputatosi tre settimane fa a causa delle precipitazioni che colpirono il capoluogo campano. Un’assenza pesante da una parte all’altra per i due allenatori: Mazzarri ha dovuto rinunciare a Cavani mentre Conte allo squalificato Marchisio.

    IL MATCH

    I padroni di casa sono partiti subito molto aggressivi, anche se è la Juve che ha fatto la partita: Pirlo lii in mezzo al campo ha diretto in modo esemplare le operazioni, e con Pepe che sulla fascia ha cominciato a fare il diavolo a quattro e ha pure spaventato l’intero stadio, quando dopo 3 minuti ha calciato da posizione defilata sfiorando il palo. Al primo affondo però è stato il Napoli ha rendersi no pericoloso…di più: un intervento ingenuo di Pirlo su Lavezzi ha fatto si che Tagliavento fischiasse il rigore. Dal dischettto Hamsik non ha sbagliato, ma l’arbitro lo ha fatto ripetere, a causa di Lavezzi e Inler dentro l’area al momento del tiro. Lo slovacco aveva esultato andando dietro la porta bianconera, e nel ripetere il penalty, lo ha calciato alle stelle, con l’amarezza di tutti. L’errore dello slovacco ha sembrato perà accendere il fuoco dei padroni di casa: infatti il Napoli invece di buttarsi già, ha alzato la testa, ed ha cominciato a spingere al massimo sull’acceleratore travolgendo una Juve che ha abbassato il suobaricentro e inevitabilmente è stata punita pochi minuti dopo da un colpo di testa di Hasmik da due passi, sfruttando al meglio un errato intervento di testa di Bonucci. La Juve è sembrata subire il colpo, ma soprattutto non è sembrata a reagire: tre minuti dopo Pandev ha impegnato Buffon a terra dal limite dell’area, mentre dopo trenta minuti è arrivato l’unico intervento di De Sanctis che ha bloccato a terra il tentativo da sinistra di Estigarribia. Il Napoli ha continuato a spingere e la difesa bianconera ha continuato a sbandare di brutto come quando al 40’ Pirlo ha sbagliato il rinvio favorendo un rimpallo che ha mandato in porta Pandev: il macedone ha ringraziato e battuto Buffon con un destro a incrociare. E’ stato il primo gol con la maglia azzurra per l’ex Inter e Lazio, questa sera chiamato a sostiuire Cavani. Prima dell’ingresso negli spogliatoi, la partita ha cominciato pure ad innervosirsi con Tagliavento che ha distribuito cartellini di qua e di la e alla fine ha mandato le due squadre negli spogliatoi dopo un solo minuto di recupero. Già dall’inizio del secondo tempo, si è subito capito che è entrata un’altra Juve: Conte sicuramente si è fatto sentire eccome nell’intervallo. I bianconeri sembravano avere una rabbia in corpo incredibile, e dopo appena quattro minuti hanno trovato il gol che ha riaperto l’incontro il match: Vidal ha trovato il varco giusto per Matri che ha approfittato della difesa scoperta e a tu per tu con De Sanctis e non ha sbagliato Adesso è stato il Napoli ad essere impaurito, di fronte ad una Juve che li ha schiacciati nella propria metà campo. aggrappato solo ai contropiedi di Lavezzi. Al 54′ De Sanctis si è dovuto superare sulla conclusione ravvicinata di Vucinic, che aveva saltato prima Campagnaro. La Juve spingendo con forza si è esposta però terribilmente alle ripartenze repentine della squadra di Mazzarri che al 68’ ha allungato ancora grazie a un capolavoro di Pandev. Il macedone, ha fatto esplodere il San Paolo girandosi spalle alla porta in area e fulminando Buffon con una bellissima conclusione di sinistro. Sembrava il gol della tranquillità del Napoli, ma la gemma di Pandev ha colpito nell’anima la Juve che ha dato fondo a tutto il proprio orgoglio e si è riversata in attacco trovando l’ennesimo gol della speranza con il paraguayano Estigarribia abile nel bruciare di un millesimo di secondo l’uscita di De Sanctis su una palla vagante in area dopo un traversone dalla destra. Il Napoli non è ha avuto più. mentre la Juve ha avuto ancora forza, energie e soprattutto fame. Tanta fame. I bianconeri si sono buttati in avanti e a al 79’ hanno trovato un incredibile e inaspettato pareggio con Pepe, al suo terzo gol consecutivo. Il calciatore cresciuto nelle giovanili della Roma,da centrocampo, ha resistito al ritorno di due uomini, vincendo con tanta fortuna un rimpallo al limite dell’area, ma poi è stato bravissimo nel bucare De Sanctis con le ultime briciole di energie nelle gambe grazie a un destro preciso che si è infilato nell’angolino più lontano. L’ultimo squillo di una partita bellissima ed emozionante.


    TABELLINO

     

     

    NAPOLI-JUVENTUS 3-3

     

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (31′ st Fernandez); Maggio, Gargano, Inler, Zuniga (42′ st Dossena); Lavezzi, Hamsik; Pandev (26′ st Santana). A disp.: Rosati, Fideleff, Dzemaili, Mascara. All.: Mazzarri

     

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner Vidal, Pirlo, Pepe (41′ st Pazienza), Estigarribia; Vucinic (46′ st Del Piero), Matri (44′ st Quagliarella). A disp.: Storari, De Ceglie, Giaccherini, Krasic. All.: Conte

     

    Arbitro: Tagliavento

     

    Marcatori: 22′ Hamsik (N), 40′ e 23′ st Pandev (N), 3′ st Matri (J), 27′ st Estigarribia (J), 34′ st Pepe (J)

     

    Ammoniti: Pandev, Maggio, Hamsik (N), Bonucci, Matri, Lichtsteiner, Vidal (J)

     

    Espulsi: nessuno

     

    Note: al 16′ Hamsik (N) sbaglia un rigore

     

    I MIGLIORI

     

    PANDEV – L’eroe della serata, inserito per sostituire Cavani, ha siglato due gol (il secondo bellissimo!!!) e mettendo in difficoltà Mazzarri per le scelte in futuro

     

    INLER – L’anima del centrocampo napoletano, anche quando è salito di tono Pirlo, ha mantenuto al lucidità necessaria

     

    PEPE – Terzo gol di fila, ha dimostrato qualità che prima sembravano nascoste, si è sacrificato molto anche in fase di copertura

     

    I PEGGIORI

     

    BONUCCI – Prima l’assist seppur involontario ad Hamsik, ha però bucato clamorosamente sul 3-1 si Pandev. Troppo spesso fuori posizione

     

    ARONICA – Ha sofferto troppo Vucinic, soprattutto nella ripresa dopo un primo tempo sufficiente

     

    HAMSIK – Si il gol del vantaggio, ma ha sbagliato tanto, e sicuramente il rigore ripetuto ha influito. Si è visto molto poco

     

    POST PARTITA

     

    MAZZARRI: ”Oggi il bicchiere lo vedo mezzo vuoto. Abbiamo fatto un primo tempo spettacolare, nella ripresa abbiamo pagato i troppi impegni, soprattutto nel reparto difensivo. Quando c’è un cumulo di partite si paga.

    CONTE: ”Le risposte date dalla squadra questa sera sono molto importanti, oggi se questo gruppo non aveva un grande cuore non riuscivamo a recuperarla questa partita”.

    DE LAURENTIS: “Abbiamo vinto 4-3, per me questo è il risultato”, polemico come al solito, dopo questa partita che dovrebbe riconciliare con il calcio. Pessime le valutazioni sulla poca buona fede del Manchester e sul possibile coinvolgimento di sceicchi nella partita della prossima settimana.”

     

     

     

  17. Inter – Juventus: derby di fuoco!

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    E’ la settimana del match più rovente del campionato, è la settimana di Inter-Juventus, il derby d’Italia, il derby delle due eterne rivali, un incontro che ha un peso specifico notevole, perchè è l’esame per una Juventus che vuole continuare a fare risultati, ma soprattutto è l’esame per la banda nero-azzurra che dovra’ assolutamente vincere per ridurre il distacco in classifica e dare credibilita’ alle proprie ambizioni di scudetto.

    Il pareggio contro l’Atalanta ha messo a nudo i soliti problemi difensivi dell’Inter e ha messo in evidenza una seria crisi in fase realizzativa, con Pazzini abbandonato e Milito smarrito. Ranieri sa che questa partita rappresenta il bivio della stagione, perdere a S.Siro contro una diretta concorrente che si porterebbe a +11 sarebbe un sucidio. Assenti Julio Cesar e Samuel, l’Inter si affida all’estro di Snejder e alla buona condizione di Maicon e Zarate, in difesa confermati Lucio e Chivu centrali con Nagatomo a sinistra, Zanetti , Thiago Motta e Cambiasso al centro della mediana. “Venderemo cara la pelle” ha dichiarato Maicon, ma solo l’orgoglio non puo’ bastare, bisogna ritrovare freschezza atletica e mentale. Di sicuro meno di tre giorni per preparare una gara di questo tipo sono pochi e non sara’ facile per mister Tinkerman.

    Tutt’altro clima si respira sotto la Mole, dove la squadra di Conte sta preparando la sfida di sabato con il morale alle stelle, dopo il meritato successo contro la Fiorentina. Tanto gioco, ma pochi gol, questa l’unica pecca di una squadra che stupendo per organizzazione tattica e freschezza atletica e tanta qualita’ in mezzo al campo. Si presenta con otto punti di vantaggio, e la possibilita’ di giocare per due risultati, c’è pero’ la voglia di dimostrare maturita’ da grande squadra. Sara’ confermata la formazione anti-viola, che ha dato sicurezza e qualita’, impossibile il recupero di Buffon, mentre rischia nuovamente la tribuna Krasic a favore di un Quagliarella che scalpita, panchina per Alex Del Piero che pero’ è pronto a diventare un asso nella manica bianconera, e questo il mister pugliese lo sa benissimo.

    Tutto è pronto quindi per quello che da sempre è la partita dell’anno, semplicemente Inter-Juventus.

    Totale partite disputate a S. Siro: 108
    VITTORIE INTER: 48 – PAREGGI: 33 – VITTORIE JUVENTUS: 27
    Gol Inter: 177 – Gol Juventus: 125

    Giovanni Remigare

    “Se vuoi assistere alla partita, puoi trovare i biglietti per Inter – Juventus su Ticketbis”

    www.ticketbis.it

     

  18. “Aguero è in vendita. Aspettiamo la Juventus”

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    Questa volta è ufficiale. La conferma arriva direttamente dal presidente dell’Atletico Madrid Enrique Cerezo che, dai microfoni di Sky Sport 24, mette lui stesso in vendita il talentuoso attaccante argentino Sergio Aguero, dichiarando: “Lui ha espresso il desiderio di andare via per il desiderio di andare a giocare in un top club e noi abbiamo accettato di accontentarlo. Siamo pronti a cederlo a patto che però venga pagata la clausola rescissoria di 45 milioni di euro in contanti, su questo non accettiamo trattative di alcun tipo. Al momento non ci è giunta alcuna offerta ufficiale nè ufficiosa ma sappiamo bene quanto il Kun sia apprezzato dalle grandi squadre di mezza Europa, stiamo solo aspettando quindi che Aguero ci dica dove preferisce giocare la prossima stagione.”

    Sul promettente (ed ormai praticamente affermato) attaccante genero di Maradona c’è soprattutto la Juventus che, dopo la fallimentare stagione appena conclusa, ha promesso ai suoi tifosi acquisti stellari per tornare ad incantare come accadeva fino a qualche anno fa. Aguero è sicuramente un nome che solletica il piacere dei tifosi bianconeri ansiosi di tornare a vedere la Vecchia Signora trionfare su palcoscenici nazionali e non, anche se il presidente dell’Atletico ci tiene a sottolineare che finora l’offerta della Juventus non è giunta in maniera ufficiale ma solo attraverso ” voci” di calciomercato. “Sappiamo che la società juventina è interessata a Sergio ma se è realmente sua intenzione acquistarlo invito i dirigenti bianconeri a muoversi in maniera celere, un talento come Aguero fa gola a tanti. Se poi non arrivasse un’offerta all’altezza del calciatore e capace di soddisfare anche il club, il problema purtroppo sarebbe del Kun stesso perchè sarebbe costretto a rimanere.” La Juventus è avvisata, il tempo stringe e con ogni probabilità quest’anno i tifosi bianconeri non avranno più la stessa pazienza manifestata nella scorse stagioni conseguentemente ad acquisti scellerati e politiche di mercato deludenti. El Kun riuscirà a fare parte della “Nuova” Signora di Antonio Conte?

     

  19. Juventus, Conte sempre più vicino

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    Il Siena è stato promosso in serie A la settimana scorsa ed ora il suo allenatore è libero di cambiare aria ed aspirare a panchine più importanti. Antonio Conte è ora ufficialmente in pole position fra i candidati alla prossima panchina juventina, panchina che dopo l’ennesima sconfitta degli uomini di Del Neri di ieri pomeriggio, è sempre più incerta. Il Siena ha infatti dichiarato che lascerà al suo tecnico libero arbitrio, auspicando però che la situazione si risolva entro settimana prossima, così da non lasciare per troppo tempo sguarnita la propria panchina.
    Il direttore sportivo del club toscano Giorgio Perinetti ha infatti così dichiarato: “Mi auguro soltanto che la decisione sia presa a breve perchè non vogliamo rischiare di arrivare ad estate inoltrata ancora con il dubbio allenatore. Dobbiamo già iniziare ad organizzarci per la prossima stagione che fortunatamente ci vedrà in A e non possiamo stare alle pretese o ai capricci delle altre squadre. Il nostro presidente è molto riconoscente a Conte per il fantastico lavoro fatto quest’anno e quindi non ha intenzione di mettergli i bastoni fra le ruote, se Antonio vorrà seguire il suo sogno noi saremo contenti per lui. Spero soltanto che la situzione si sbrogli il più presto possibile.” Secondo Perinetti non ci sono dubbi: “Conte a Siena ha fatto un ottimo lavoro, è giusto che ora sia ambizioso e speri in una pachina maggiormente blasonata. La Juventus è senza dubbio il suo sogno, così come per i tifosi bianconeri sarebbe un sogno vedere uno dei propri idoli sulla panchina juventina. Auguro quindi a Conte di realizzare il suo desiderio, a prescindere se sarà ora o in futuro.”
    Qualche minuto dopo questa intervista pare sia arrivato in Lega anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli, che però ha preferito non fermarsi con i giornalisti ansiosi di sapere qualcosa al riguardo. La rifondazione della Vecchia Signora è ufficialmente iniziata?
  20. Juventus, Marotta: “Del Piero firmerà, Neymar e Tevez ci piacciono”

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    Intervistato da Sky Sport Beppe Marotta, l’ad della Juventus, risponde ad ogni domanda, cercando di dare una spiegazione sul perchè di una stagione così deludente, rassicurando i tifosi sul futuro in tema di calciomercato, e ipotizzando sul destino di Del Neri.
    Subito si parla di due calciatori, uno già alla Juve in procinto di essere riscattato e l’altro alla Fiorentina, probabilmente prossima “partner” di mercato della società bianconera: “Aquilani è un campione e sebbene in questa stagione abbia riscontrato dei problemi abbiamo intenzione di riscattarlo. Col Liverpool siamo in ottimi rapporti e cercheremo di trovare un accordo sulla somma stabilita come possibile riscatto, finora è piuttosto alta ma siamo fiduciosi. Montolivo invece è un buonissimo calciatore, non a caso gioca anche in Nazionale e ci farebbe piacere se venisse da noi, anche se per ora con la Fiorentina non c’è nulla. Che cosa devono aspettarsi i tifosi per il prossimo anno? Nella scorsa stagione c’è stato un rinnovamento fisiologico e doveroso, considerando che si era giunti alla fine di un ciclo, ora bisognerà innestare nell’organico altri 2-3 giocatori di qualità al fine di creare un gruppo sempre più all’altezza dei grandi impegni che speriamo di poter disputare. Ci vorrà ancora un pò di tempo ma penso che senza azzardi e senza troppa fretta ritroveremo presto la Juventus che tutti conosciamo.”

    Uno dei nodi fondamentali momentaneamente è proprio la scelta dell’allenatore, considerando che Del Neri sembra essere in bilico: “Ora non siamo nelle condizione di scegliere e capire se Del Neri potrà continuare anche la prossima stagione oppure no, anche perchè non c’è nessun sostituto in ballo finora. Finora ha svolto nel migliore dei modi il lavoro di amalgama del gruppo, si è trovato davanti un quadro molto lontano dall’essere una squadra unita e compatta e ritengo abbia fatto una buona stagione considerando il contesto e i mille problemi. Decideremo al momento opportuno insieme all’allenatore stesso e a tutta la società.”

    Ci sono poi inevitabilmente due rinnovi importanti che tardano ad arrivare e che stanno occupando le pagine dei quotidiani sportivi di tutta Italia: “Con Del Piero l’accordo è stato praticamente raggiunto, ho saputo che il capitano ha già parlato direttamente con Agnelli ed ora manca soltanto una firma, una formalità quindi. Con Buffon invece non c’è proprio mai stata la volontà di venderlo e ci tengo a sottolinearlo perchè si è scritto spesso e volentieri, come la Juve volesse quasi disfarsene. Gigi ha avuto tanti problemi fisici negli ultimi tempi ma riteniamo ancora che sia il portiere più forte degli ultimi 10 anni e non abbiamo alcuna intenzione di privarci di un patrimonio tecnico, ed affettivo, così importante. Gigi è un nostro simbolo quanto Del Piero.”

    Una considerazione poi sul calciomercato estivo che verrà, con Tevez e Neymar che sembrano piacere sempre di più in casa bianconera: “Penso che ogni squadra vorrebbe avere fra le proprie fila due giocatori così talentuosi, purtroppo c’è anche un lato economico da considerare e queste sono due operazioni non facili. Già altri club europei importanti hanno fatto delle offerte, noi proveremo a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità. I tifosi reclamano vittorie e li capisco perfettamente, siamo la Juventus e non possiamo cancellare il nostro passato, invito solo tutti a capire che i trofei e le soddisfazioni arrivano dopo momenti come questo, di assemblamento e di lunga collaborazione fra le parti, quando avremo trovato l’equilibrio torneremo la Juve delle meraviglie di un tempo.”

  21. Aquilani: “Juve-Roma? Se segno non esulto”.

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    Ad una settimana dalla supersfida che la sua Juventus affronterà con la Roma in campionato, Alberto Aquilani si sbilancia e dichiara senza mezzi termini: “Se segno alla Roma non esulto.” Con queste parole il centrocampista bianconero dimostra ancora tutto il suo amore verso i colori giallorossi, non escludendo peraltro un possibile futuro ritorno al club romanista, squadra in cui è cresciuto calcisticamente e di cui è acceso tifoso fin da bambino.

    Dal ritiro azzurro di Coverciano dove la Nazionale italiana sta preparando la partita di martedì prossimo contro l’Ucraina, Aquilani parla del suo presente juventino e del suo futuro dalle tinte ancora incerte, considerando che il club bianconero difficilmente lo riscatterà dal Liverpool (per via di un cartellino piuttosto costoso e di un rendimento finora troppo altalenante). Proprio riguardo la Roma Aquilani dichiara convinto: “Credo sia difficile tornare lì, magari in futuro, considerando che nel calcio ci sono molti fattori imponderabili..Se mi chiamassero risponderei prontamente! Montella? è bello vederlo allenatore, credo abbia un grande potenziale ed un futuro, gli auguro, ricco di soddisfazioni come tecnico. Nello spogliatoio era mio vicino di posto e già a quei tempi si capiva che aveva tutte le carte in regola per allenare: grinta, personalità e grandi capacità aggregative. Indubbiamente per me la sfida con la Roma avrà un sapore diverso e sarà una gara molto delicata sotto l’aspetto emozionale.”

    Ultima domanda dei giornalisti perfettamente condivisibile poi, che chiosano l’intervista chiedendo che tipo di accoglienza Aquilani si aspetti all’Olimpico da parte dei suoi ex tifosi: “Vorrei mi accogliessero con affetto, ma nel calcio nulla è dato a priori considerando che anche grandi campioni sono stati criticati e fischiati al ritorno nel loro stadio “d’origine”. Spero sia una bella giornata anche se non so se sarà così.” Il tifo romano si sa è rigorosamente caldo e genuino fino all’ennesima potenza, per Aquilani sarà particolarmente rovente o riuscirà a cavarsela e ad uscire indenne dalla bolgia capitolina?

    Alessia Tonti

  22. Serie A: considerazioni dopo 30 giornate di campionato.

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    Proviamo a fare un bilancio, giunti ormai alla 30° giornata di campionato, e cominciamo puntando il nostro sguardo sul fondo della classifica.

    Fanalino di coda, e ormai sicuro partecipande alla Serie B 2012 è il Bari della premiata ditta Ventura&Mutti, che paga un inizio disastroso (nonostante la vittoria alla prima contro la juve) e troppi errori nei momenti chiave delle partite. si giocano gli altri due posti retrocessione Lecce, Brescia e Cesena. In zona rischiosa anche Sampdoria Catania e Parma, ma ad avviso di molti queste hanno una rosa che dovrebbe riuscire a permettere loro di salvarsi, seppur lottando con le unghie e con i denti. Decisivi saranno gli scontri diretti, e soprattutto la voglia di salvarsi che spinge le piccole a strappare spesso dei punti insperati contro le “big”.

    In zona Europa League le due romane, la Juve e il Palermo che si giocano l’accesso all’Europa che “conta di meno”. Possibili sorprese che rischiano di inserirsi sono i viola di Mihajlovic e il sorprendente Bologna che, a onor del vero, viste le vicende societarie di Dicembre, sta facendo un signor campionato e la qualificazione sarebbe un premio tanto inaspettato quanto meritato.

    Salendo un gradino, arriviamo alle pretendenti allo scudetto. Già detto ampiamente delle due milanesi, favorite fin dall’inizio, troviamo le due sorprese del campionato, forse le due squadre che giocano il miglior calcio d’Italia (e parlando dell’Udinese uno dei migliori d’Europa). La scorsa giornata ha di fatto riaperto il campionato, e ora tutte e quattro sono in lizza per vincerlo. I veri appassionati, stanchi di vedere al vertice sempre le solite tre squadre, tifano principalmente per il Napoli ma una mossa azzardata (e alquanto remunerativa) per gli scommettitori sarebbe puntare qualche euro sull’ Udinese vincente lo scudetto, data in “Altro” a 20.00.

    Vediamo quindi le promosse e bocciate del campionato.

    PROMOSSE

    Udinese, Napoli, Bologna.

  23. Del Piero: “Juve non ti lascio!”

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    Una dichiarazione d’amore folle e incondizionato quella che ancora una volta capitan Alessandro Del piero fa alla sua Juventus, alla “sua” Signora con cui da 18 anni vive un idillio amoroso che proprio non accenna a svanire.

    Alex tiene da sempre all’opinione e alla voce dei propri tifosi e anche oggi si è consegnato a loro in videochat sul canale della Juventus, dove ha potuto dialogare con i suoi fans e rassicurarli su eventuali scenari futuri: “Spero di poter giocare ancora a lungo e di dare sempre il massimo, perchè quando arriverà il momento di smettere lo sentirò e non occorrerà che ci pensi su. Per ora guardo al presente e alla prossima stagione, solo dopo il 2012 deciderò realmente se è il caso di lasciare o meno il calcio. Non so ancora cosa farò “da grande” perchè non ho mai pensato alla carriera da dirigente, nè tantomeno a quella di allenatore.. Negli ultimi 20 anni per me è esistito soltanto il calcio giocato, sono nato per indossare gli scarpini ai piedi ed in futuro chissà, potrebbe accadere di tutto.”

    Del Piero si è poi soffermato a parlare del difficile momento attuale della Juventus, che dopo un inizio di stagione beneaugurante è ricaduta nelle solite problematiche, deludendo molto i tifosi che dopo lo scorso anno si aspettavano un campionato completamente diverso: “Penso che l’infortunio di Quagliarella sia stata la prima goccia a far traboccare il vaso. Stava facendo molto bene prima di farsi male, così come tutta la squadra, dopo di che c’è stato un forte sbandamento da parte di tutti e sicuramente il suo e gli altri infortuni ci hanno fortemente condizionato in maniera negativa. Purtroppo sono situazioni che nel calcio sono imponderabili benchè siano all’ordine del giorno, ci dispiace soltanto che la sfortuna ci abbia accompagnato per praticamente tutto il campionato.” Un pensiero del capitano bianconero va poi al nuovo stadio juventino che aprirà i battenti la prossima stagione, nel quale Del Piero spera di esserci per poterne assaporare tutta l’emozione: “Non so che effetto sarà giocare in uno stadio tutto nuovo e fatto su misura per noi, non so che emozione sarà ma penso che sarà un’esperienza assolutamente indimenticabile che spero di poter raccontare ai miei figli in futuro. Sono certo che il nuovo stadio inaugurerà un nuovo corso della Juventus che potrà far tornare felici e soddisfatti i nostri tifosi, perchè la loro sofferenza attuale è anche la nostra. Non sta a me valutare se alcuni miei compagni quest’anno non sono stati all’altezza, so solo che se a lungo andare risulta difficile trovare la quadratura del cerchio subentra un forte senso di frustrazione. L’augurio e la speranza è che si possa tornare a farsi incantare dalla vera Juventus, quella che ha fatto emozionare mezzo mondo negli anni passati, il più presto possibile.”

    Parole di un cavaliere d’altri tempi che non abbandona la sua “Signora”.

    Alessia Tonti

  24. Juventus ancora nei guai:si fermano Iaquinta,Martinez e Traorè

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    Nel giorno in cui si festeggiano i 150 anni d’Italia e tutta Torino appare tappezzata da allegri tricolori, c’è una fetta importante di persone nel capoluogo piemontese che non riesce comunque a sorridere. A Vinovo infatti la Juventus continua ad essere vittima della Dea bendata, che oggi ci ha messo l’ennesimo zampino costringendo Traorè, Iaquinta e Martinez a fermarsi per infortuni ancora da verificare.

    Nonostante il momento difficile attraversato dalla squadra bianconera però i tifosi continuano a manifestare tutto il loro affetto, considerando che anche oggi hanno affollato le tribune del campo d’allenamento di Vinovo. La gara di domenica contro il Brescia si avvicina, non è consentito avere ulteriori battute d’arresto ed anche i tifosi l’hanno capito sostenendo i loro beniamini per tutta la seduta mattutina con cori beneauguranti. Dopo la fase di riscaldamento mister Del Neri ha diviso i suoi giocatori in due gruppi, per lavorare sulla fase difensiva ed offensiva, che tanto hanno lasciato a desiderare negli ultimi tempi.

    Al termine della seduta l’allenatore friulano ha permesso ai suoi calciatori di disputare la consueta partitella in famiglia davanti alla tribuna gremita di sostenitori, proprio per premiare l’affetto incondinzionato dei tifosi accorsi. La tifoseria bianconera sta dimostrando senza ombra di dubbio una grande intelligenza ed una forte maturità non caricando la propria squadra di ulteriori problemi e pesi con contestazioni e polemiche, ora sta alla Juventus dimostrare di meritare tutto questo.

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