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  1. Il reportage di MM va in Salento: la Scuola Calcio A.S.D. Giovani Cyros (TA)

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    Giungiamo a Talsano, la più importante e popolosa frazione di Taranto. Essa si sviluppa a sud-est del capoluogo, e dopo il riordino delle suddivisioni amministrative, è stata inserita nella circoscrizione Talsano-San Vito-Lama. Appartengono a Talsano anche le contrade di San Donato, Palumbo e Sanarica; arrivando così ad una popolazione di circa 50.000 abitanti per tutta la circoscrizione.

    Il presidente in persona, Giuseppe Lafratta, ci descrive la bontà dell’attività svolta dalla sua Scuola Calcio grazie al preziosissimo e assiduo lavoro dello staff tecnico e di tutti i suoi collaboratori.

    LA STORIA DELLA SOCIETA’

    Stagione sportiva 2012/2013: nasce l’A.S.D. GIOVANI CRYOS!!! Dalla fusione di due affermate realtà sul territorio locale quali l’ASD CRYOS TALSANO e l’ASD GIOVANI LEPORANO, nasce una scuola calcio, collocata nel territorio tarantino, (TARANTO), in cui la priorità assoluta è la formazione del bambino, intesa come supporto costante e sostegno al suo processo di crescita fisico-tecnica. L’obiettivo della scuola calcio Giovani Cryos è promuovere l’importanza dello sport in un’età, quale quella dei ragazzi fra i 5 ed i 16 anni, di fondamentale rilevanza per il processo di ossificazione, di sviluppo della muscolatura e della flessibilità muscolo-scheletrica. Ed il calcio, essendo uno sport di gruppo che aiuta nella socializzazione il ragazzo, insegnandogli a convivere con il gruppo e con le sue regole, è l’ideale come approccio, specie se praticato con passione e divertimento.

    Ma cosa distingue l’ASD GIOVANI CRYOS dalle altre scuole calcio? In primo luogo, il modus operandi della nostra scuola calcio è quello di insegnare i fondamentali del calcio garantendo, allo stesso tempo, il divertimento dell’allievo. L’intendimento principale della nostra società è quello di educare ed indirizzare i giovani a svolgere una attività sportiva di rilevanza sociale, che aiuti a determinare una crescita equilibrata, sia fisica che morale, fornendo loro opportunità e mezzi adeguati.

    Lo scopo è quello di creare principalmente una scuola di vita e, solo secondariamente, una scuola di sport che educhi i giovani e riesca a formarne degli uomini veri e degli sportivi attivi. Ed il segreto di tutto ciò sta nell’alternare momenti di puro insegnamento tecnico del gioco del calcio con attività di tipo prettamente ludico-propedeutico. In questa età, l’importante è che ciascun allievo giochi e si diverta allo stesso tempo, senza caricarlo di troppe ed insensate responsabilità: se son rose fioriranno prima o poi…

    Un altro valore aggiunto della scuola calcio ASD GIOVANI CRYOS è la professionalità e grado di preparazione di tutto lo staff tecnico: è bene sapere che lo sport, nei ragazzi soprattutto giovani, deve essere praticato con le giuste regole; ad esempio, è impensabile lavorare su un ragazzo di 6-8 anni sulla muscolatura con carichi eccessivi, ecco l’importanza di affidarci a gente competente, parliamo di istruttori laureati in scienze motorie e tecnici qualificati F.I.G.C., che ben conoscono le metodologie di allenamento, differenziandole a seconda dell’età e dalle capacità fisiche del ragazzo.

    Fare praticare lo sport in modo distorto ad un ragazzo può portare nel tempo a creare degli scompensi motori nocivi al suo corretto sviluppo: è indispensabile considerare che l’organismo infantile è in continua evoluzione e quindi diventa particolarmente importante conoscere e seguire le diverse tappe dello sviluppo puberale, soprattutto per poter apprezzare la capacità fisica di un bambino, in funzione del suo livello di maturazione e della sua età; fondamentale come detto non interferire negativamente nella sua crescita psico-fisica.

    Ecco dunque l’importanza di una scuola calcio “di qualità”: noi dell’ASD GIOVANI CRYOS abbiamo volutamente puntato tutto sulla qualità, come dimostra l’ambizioso riconoscimento di “scuola calcio qualificata F.I.G.C.” di cui questa società può fregiarsi dalla stagione sportiva 2009/2010 nonchè il Premio Bravo CONI conseguito nel 2011 per meriti sportivi. Niente è lasciato all’improvvisazione nell’ASD GIOVANI CRYOS: già ad agosto viene stilato un programma di lavoro ben definito, con le cadenze e le metodologie degli allenamenti che si susseguiranno durante la stagione.

    La scelta di avere nella struttura tecnica della nostra scuola calcio un professore laureato I.S.E.F. quale preparatore atletico, affiancato da altri sette istruttori qualificati, coordinati da un responsabile tecnico quale mister Fabio De Vita che ha fatto del calcio uno stile di vita, e coadiuvati da un Presidente giovane ma allo stesso tempo molto esperto quale Giuseppe Lafratta e da ottimi dirigenti, che svolgono assiduamente con grande impegno e preparazione il proprio lavoro, è un indice inconfutabile della professionalità dell’ASD GIOVANI CRYOS.

    top2In aggiunta a tutto ciò, l’ASD GIOVANI CRYOS ha deciso di affiliarsi anche per la corrente stagione sportiva al Bologna Fc 1909, un’opportunità importante per continuare quel processo di costante miglioramento che investe società e ragazzi e che è assoluta prerogativa di questa associazione. Pertanto, tutti i nostri istruttori parteciperanno a dei corsi interni di aggiornamento nel corso della stagione, tenuti da istruttori professionisti del Bologna Fc 1909, che organizzerà a sua volta degli stages, durante il corso della stagione sportiva, per visionare metodologie di allenamento e ragazzi.

    L’ASD GIOVANI CRYOS, infine, partecipa con già da diversi anni e con grandi risultati, per quanto riguarda l’agonismo, ai campionati regionali F.I.G.C. categorie allievi e giovanissimi; da sottolineare, per il settore giovanile e scolastico, anche la partecipazione a tornei per tutte le fasce di età sia F.I.G.C. che promossi da enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.

    D. Qual è stata la motivazione che vi ha portato a costituire una Scuola Calcio e quali sono gli obiettivi che vi prefiggete?

    R. L’A.S.D. GIOVANI CRYOS nasce dalla fusione di due affermate realtà sul territorio locale quali l’ASD CRYOS TALSANO e l’ASD GIOVANI LEPORANO. E’ una scuola calcio in cui la priorità assoluta è la formazione del bambino, intesa come supporto costante e sostegno al suo processo di crescita fisico-tecnica. L’obiettivo della scuola calcio Giovani Cryos è promuovere l’importanza dello sport in un’età, quale quella dei ragazzi fra i 5 ed i 16 anni, di fondamentale rilevanza per il processo di ossificazione, di sviluppo della muscolatura e della flessibilità muscolo-scheletrica. Ed il calcio, essendo uno sport di gruppo che aiuta nella socializzazione il ragazzo, insegnandogli a convivere con il gruppo e con le sue regole, è l’ideale come approccio, specie se praticato con passione e divertimento.

    Il modus operandi della scuola calcio Giovani Cryos è quello di insegnare i fondamentali del calcio garantendo, allo stesso tempo, il divertimento dell’allievo. L’intendimento principale della nostra società è quello di educare ed indirizzare i giovani a svolgere una attività sportiva di rilevanza sociale, che aiuti a determinare una crescita equilibrata, sia fisica che morale, fornendo loro opportunità e mezzi adeguati. Lo scopo è quello di creare principalmente una scuola di vita e, solo secondariamente, una scuola di sport che educhi i giovani e riesca a formarne degli uomini veri e degli sportivi attivi. Ed il segreto di tutto ciò sta nell’alternare momenti di puro insegnamento tecnico del gioco del calcio con attività di tipo prettamente ludico-propedeutico. In questa età, l’importante è che ciascun allievo giochi e si diverta allo stesso tempo, senza caricarlo di troppe ed insensate responsabilità: se son rose fioriranno prima o poi…

    D. Quante squadre compongono la vostra Società e di quali categorie?

    L’ASD Giovani Cryos partecipa attivamente a tutti i campionati/tornei indetti dalla F.I.G.C. e, nello specifico, allo stato attuale, si annoverano i seguenti gruppi suddivisi per fasce di età: Primi Calci 2007/2008/2009 – Piccoli Amici 2006 – Pulcini 2005 – Pulcini 2004 – Pulcini 2003 – Esordienti 2001/2002 – Giovanissimi Provinciali 2000 – Giovanissimi Regionali 1999/2000 – Allievi Regionali 1997/1998.

    D. Siete affiliati e/o collaborate con club professionistici?

    L’ASD Giovani Cryos è affiliata da diversi anni con il Bologna FC 1909.

    D. Avete partecipato a qualche iniziativa a sfondo sociale?

    R. L’ASD Giovani Cryos ha un rapporto di collaborazione costante con diverse casa-famiglia del territorio per il recupero e l’integrazione di minori a rischio

    D. Come gestite i rapporti con i genitori?

    R. La gestione dei rapporti con i genitori risulta sempre un po’ problematica a causa delle notevoli aspettative che essi riversano , a volte inconsapevolmente, sui propri figli. In generale sono svolte delle riunioni periodiche con i genitori in cui sono illustrati gli obiettivi contenuti nelle programmazioni tecniche per ogni fascia di età e le modalità in cui sono espletate.

    D. Quali sono gli obiettivi tecnici che la vostra scuola persegue nella “costruzione” del calciatore ?

    R. I bambini sono suddivisi per fasce di età non omogenee, ogni tecnico responsabile della propria fascia ad inizio anno consegna la programmazione annuale degli allenamenti la quale contiene gli obiettivi su cui si intende intervenire. In linea di massima le aree riguardanti gli obiettivi le abbiamo suddivise in :

    • Obiettivi tecnici

    • Obiettivi motorio – coordinativi

    • Obiettivi tattici

    • Obiettivi cognitivo – comportamentali

    Queste 4 aree sono state utilizzate per tutte le fasce di età e in ognuna di queste ci siamo posti degli obiettivi specifici diversi per ogni categoria.

    Le nostre strutture:

     

    CMato Sport

    Il Centro Sportivo Mato Sport è sito in via Begonie 63 nelle immediate adiacenze del residence PezzaVille in località Tramontone sulla strada che collega Talsano a Lama.
    Possiede al suo interno un campo di calcio a 5 ed un campo di calcio a 7, entrambi in erba sintetica.

     

    Monticello

    Il Centro Sportivo San Francesco De Geronimo (meglio conosciuto come Monticello) è sito in Grottaglie (Taranto).
    Possiede al suo interno campi di calcio a 5 nonché un fantastico campo di calcio a 11 in erba sintetica, che ospiterà le gara casalinghe delle compagini della Cryos impegnate nei campionati regionali e provinciali “Allievi” e “Giovanissimi”.

     

    C.S. Madonna del Rosario

    Il Centro Sportivo Madonna del Rosario è sito in Grottaglie (Taranto), nelle immediate adiacenze del Campo Comunale D’Amuri.
    Possiede al suo interno un campo di calcio a 6 in erba sintetica.

     

     

    A cura di Nicola Amandonico

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  2. Tecnica di base: il metodo è fondamentale.

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    Vorrei innanzitutto richiamare l’attenzione sul fatto che molti in Italia sono concordi nel sostenere che il livello del gioco del calcio stia progressivamente peggiorando. La causa principale risiede, a mio avviso, nella rinuncia, da parte di molti allenatori, ad effettuare coi ragazzi un serio lavoro sui fondamentali di base già nelle fasi iniziali della preparazione calcistica, in favore di tendenze che privilegiano la componente ludica, la preparazione fisica e la ricerca di giocatori talentuosi.

    A tal proposito cito opinioni autorevoli, rispettivamente di Pierluigi Busatta e di Bruno Bolchi, i quali affermano che ad oggi “non si trova il tempo, né si ha la voglia, o peggio, la capacità per far crescere i ragazzi, per prepararli al compito che saranno chiamati ad affrontare”: e che “gli allenatori dei settori giovanili da una quindicina di stagioni hanno quasi tutti sposato le nuove idee abbandonando l’insegnamento della tecnica”. Durante il convegno “Psicomotricità in scena. Milano 2000”, si è inoltre affermato che “l’atmosfera ludica non può e non deve ledere la componente tecnica dell’intervento educativo, ma deve rinforzarla”. Ciò che si nota è una crescente confusione tra specializzazione precoce e istruzione tecnica che ha portato sostanzialmente all’abbandono dell’insegnamento di abilità motorie e coordinazioni specifiche. Non solo: si nota una prevalenza del metodo induttivo su quello deduttivo, ossia la tendenza degli allenatori a spingere i ragazzi a trovare da soli le soluzioni, senza insegnare loro come coordinarsi, quali movimenti fare, quali punti d’impatto del piede utilizzare per colpire la palla, senza essere loro a dedurre dalla propria formazione di base il sistema per risolvere le situazioni.
    Emerge oggi nel mondo del calcio la necessità di maestri appassionati, d’istruttori capaci d’indicare ai ragazzi una direzione, applicando un metodo d’insegnamento che li prepari nei fondamentali e che faccia emergere il talento di ciascuno: un metodo in grado di rispondere a domande concrete che nascono dalle diverse situazioni e che chiarisca la ragione d’ogni singolo movimento e gesto. È necessario recuperare la capacità d’insegnare la tecnica calcistica e farla apprendere correttamente.
    Il fatto è che molti allenatori sono disorientati e non sanno né insegnare né addirittura come si calcia correttamente, ignorando quali siano i fondamentali di base, i movimenti individuali e di collaborazione, quali schemi si formino nella loro attuazione e come si possano comporre. Semplici domande restano senza risposta, ad esempio: qual è il giusto punto d’impatto per l’interno del piede, l’incavo o la caviglia interna sotto il malleolo? È corretta la conduzione in avanti della palla con l’esterno del piede? Il collo pieno è un fondamentale di base o piuttosto un tiro pericoloso che può creare traumi alle dita e distorsione della caviglia? Qual è il punto d’impatto per tirare d’interno collo e qual è la didattica per insegnarlo correttamente?
    Un livello ulteriore si delinea poi se parliamo di tecnica applicata (tattica individuale), laddove si aprono questioni ancora più rilevanti e dibattute: come ci si muove in campo e come ci si smarca con i compagni? Quali e quanti sono i tipi di smarcamento? Come si assimila la geometria per capire zone-luce e zone-ombra? Come si fa ad essere creativi muovendosi in campo senza inventarsi tutto ogni volta? A tutte queste domande occorre dare risposte concrete mediante un metodo d’insegnamento che dia certezze e che non privilegi un aspetto particolare della realtà in sfavore di un altro.

    Il metodo dei movimenti fondamentali
    Opinioni come quelle di Busatta e Bolchi rappresentano a mio avviso una provocazione costruttiva che dovrebbe interessare tutti coloro che amano questo sport e in particolare gli allenatori dei settori giovanili appassionati al loro mestiere che hanno invece qualcosa da insegnare. In me – che ritengo di far parte di questo gruppo – è stata la presa di coscienza di ciò che è oggi il calcio italiano nella pratica sul campo a far scattare la molla che mi ha indotto a ricercare e sviluppare negli anni un vero e proprio metodo d’insegnamento del gioco del calcio. In vent’anni di studio e lavoro sul campo è nato il metodo dei movimenti fondamentali (mf): un metodo che parte dall’osservazione dell’esperienza e che per questo mira a non eliminare nessun fattore in gioco, quindi neanche la tecnica.
    Tecnica che, al contrario, rappresenta in realtà il fulcro del metodo mf, ma in modo nuovo e adeguato alle esigenze di velocità, potenza e precisione che caratterizzano il mondo del calcio oggi. Ho sviluppato di conseguenza schemi teorici ed esercitazioni pratiche di tecnica in movimento, ovvero di tecnica applicata in situazione di gioco.
    Per tecnica in movimento s’intende l’utilizzo dei fondamentali di base per risolvere dinamicamente la situazione concreta con un’esecuzione rigorosamente tecnica, in considerazione del fatto che, a causa del continuo mutare delle condizioni di gioco, e in particolare del costante pressing degli avversari, il giocatore è costretto ad effettuare, da solo o con i compagni, continui cambi di direzione e di coordinazione. Ne consegue che a ciascun fondamentale di base deve corrispondere un movimento preliminare.
    Ecco dunque come definire i movimenti fondamentali del gioco del calcio: essi rappresentano movimenti complessivi formati da un movimento preliminare (tattico) e da un fondamentale di base (gesto tecnico dato da coordinazione-esecuzione) e sono riconducibili a cinque movimenti fondamentali individuali (mfi) e cinque movimenti fondamentali di collaborazione (mfc).
    I mfi sono i movimenti che il giocatore fa quando, per evitare un avversario, cambia direzione e si differenziano a seconda del tipo di fondamentale di base utilizzato – nell’ordine: piatto, interno collo, esterno collo, pianta del piede– dando luogo rispettivamente a:

    1. avanti e indietro
    2. andare a destra
    3. andare a sinistra
    4. tutto a destra/tutto a sinistra
    5. tirare indietro.

    I mfc sono movimenti che il giocatore deve necessariamente fare insieme ai compagni per collaborare con loro e che danno luogo dinamicamente agli schemi fondamentali, ovvero alla modellizzazione geometrica di tutto il gioco. Con l’applicazione dei mfc

    1. corsa parallela
    2. incrocio
    3. treccia
    4. sovrapposizione
    5. uno-due

    si assimilano le modalità per smarcarsi in precise zone-luce con esercitazioni che valorizzano le capacità individuali con le abilità motorie specifiche (passaggio, smarcamento, ricezione in successione).
    I movimenti fondamentali sopraelencati costituiscono le ‘note musicali’ del gioco del calcio, poiché sono il fondamento di tutta la tecnica applicata in situazione di gioco e sono legati tra loro da nessi precisi che riconducono tutta la geometria a un comune denominatore.

    Una preoccupazione educativa
    Vorrei ora spiegare perché il metodo dei movimenti fondamentali, così come ogni proposta autenticamente nata dall’osservazione della realtà, è un tentativo d’indicare chiaramente ai ragazzi una direzione per sviluppare le capacità tecnico-tattiche e far emergere il talento.
    Innanzitutto, se il metodo non trascura l’insegnamento della tecnica, significa che viene recuperata la capacità di trasmettere la tradizione sulla quale si fonda il gioco del calcio così come è nato in origine, senza aggiungere artifici; in secondo luogo, le esercitazioni specifiche del metodo, che rispecchiano situazioni reali che avvengono normalmente in partita, portano all’effettivo miglioramento tecnico-tattico individuale e collettivo. Così si sviluppano naturalmente gli schemi motori più importanti, ovvero correre e calciare, rispettando i tempi d’apprendimento di ogni allievo.
    I giovani calciatori debbono essere messi in condizione di condurre, trasmettere e ricevere la palla con entrambi i piedi, con specifici punti d’impatto e precise modalità d’attuazione, debbono saper eseguire tutti i movimenti in velocità, con precisione, effettuare gesti tecnici rapidi sapendo differenziare la potenza e collaborare con cognizione e consapevolezza.
    Il metodo dei mf è inoltre caratterizzato da una grande semplicità didattica, data dalla modellizzazione d’ogni movimento: da questo punto di vista la pratica sul campo è fondamentale perché, insieme a spiegazioni e chiare dimostrazioni, facilita ogni tipo di allievo, dal bambino piccolissimo al professionista.
    La conoscenza della geometria del gioco permette poi di simulare situazioni, di comporre i movimenti o di scinderli e verificare oggettivamente il lavoro svolto. Gli allenatori e gli istruttori hanno una base concreta per il corretto insegnamento-apprendimento di tutti i movimenti che servono per giocare e debbono trasmetterla gradualmente ai ragazzi, avendo cura d’insegnare innanzitutto i movimenti e solo successivamente inserire la difficoltà della velocità d’esecuzione. Con l’applicazione della tecnica, infatti, non si può andare più veloci delle proprie possibilità, perché si sbaglierebbe l’esecuzione.
    Il lavoro dell’istruttore dev’essere infine guidato da una preoccupazione educativa essenziale: alla competenza tecnica d’alto livello deve accompagnarsi il rispetto per i tempi d’apprendimento di ciascun allievo. I ragazzi vengono così impostati correttamente, imparano a muoversi in tutte le direzioni, utilizzano entrambi i piedi con sicurezza esecutiva e velocità, con geometrie precise e visione strategica del gioco: ma è altresì vero che solo la pazienza, la passione per la crescita dei propri allievi, all’interno di un lavoro serio e continuativo, possono far emergere le qualità individuali.
    Per questo sarebbe opportuno un confronto – anche sul campo – con tutti gli allenatori mossi dalla stessa passione pedagogica per definire metodo, regole e soprattutto le esercitazioni specifiche per valutare l’insegnamento-apprendimento della tecnica calcistica.

    Roberto Scandroglio, Allenatore di Base

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