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  1. Allenare la presa di posizione: concetti ed esercitazioni

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    La presa di posizione o riposizionamento, è l’azione del singolo o di un collettivo, di riprendere la posizione migliore per proteggere la propria porta in un arco di tempo più veloce possibile.

    L’azione del singolo giocatore è quella di interporre più velocemente possibile, in caso di perdita del pallone, il proprio corpo tra la palla e la propria porta, al fine di disturbare o interrompere l’azione dell’avversario.

    L’azione collettiva della presa di posizione prevede il riposizionamento di più giocatori , in modo da diminuire gli spazi e creare un’efficiente azione difensiva.

    La presa di posizione è un’azione che si svolge sia in transizione da fase offensiva a difensiva, sia in transizione da fase difensiva ad offensiva.

    Per attuare al meglio entrambe le transizioni bisognerebbe:

    • Coprire razionalmente tutti gli spazi;
    • Ridurre al minimo lo sforzo fisico, con un’appropriata tattica di gioco;
    • Riuscire ad eseguire al meglio la circolazione di palla;
    • Occupare gli spazi tra i reparti avversari.

    Un’azione singola di presa di posizione prevede una distanza di marcatura non troppo vicina in modo da rallentare l’azione dell’avversario, permettere ad un compagno di venire in aiuto ed evitare di farsi dribblare troppo facilmente, mantenendo sempre la copertura per la parte centrale del campo e indirizzare l’avversario verso l’esterno.

    Un’azione collettiva di riposizionamento prevede tre step di azione in un movimento coordinato e rapido di presa di posizione da parte di ogni singolo giocatore.

    Il primo step è cercare di ritardare l’attacco dell’avversario in modo di permettere a tutta la squadra di riprendere le proprie posizioni. Il secondo step prevede l’intercettamento della palla o il disturdo nella manovra avversaria. Il terzo step prevede la vera e propria azione di riconquista della palla.

    Per una buona presa di posizione è importante che il giocatore riesca ad adattarsi velocemente ad ogni singola azione e cambio di posizione della palla.

    Organizzazioni difensive.

    Marcatura ad uomo.

    Per marcatura ad uomo si intende:

    1. Avere un uomo da marcare e posizionarsi tra lui e la porta;
    2. Seguire l’avversario in tutti i suoi spostamenti;
    3. Rispettare delle determinate distanze dall’avversario.

    La marcatura ad uomo può essere:

    • Di controllo: nella situazione in cui il pallone è distante e il marcatore controlla l’avversario;
    • Di copertura: un difensore è in copertura ad un compagno pronto ad intervenire in caso di bisogno;
    • Integrale: il marcatore segue le azione dell’avversario e lo contrasta in ogni azione;
    • Di sdoppiamento: un difensore è posto dietro al compagno in marcatura e se superato interviene, a sua volta il difensore superato va in copertura al compagno.

    Alcuni principi di marcatura da parte del difensore.

    1. Non bisogna essere lontani più di un braccio dall’avversario, in modo da sentire il contatto con esso e non perderlo mai di vista. Stare lontani un braccio non solo ci permette di sentirlo vicino ma anche di non dargli la possibilità di appoggiarsi a noi e fare perno per superarci;
    2. In generale, ma questo dipende dalle disposizioni dell’allenatore, cercare di portare l’avversario sull’esterno;
    3. Non stare mai con i piedi piatti, ma con il piede interno più avanti;
    4. Avere le braccia leggermente aperte per avere più equilibrio ma anche per impedire all’avversario di andare via;
    5. Scegliere bene il tempo d’anticipo e soprattutto il lato giusto.

    Marcatura a zona

    Un’ organizzazione del gioco a zona prevede la copertura di una determinata zona del campo da parte di ciascun giocatore a prescindere dal modulo adottato.

    In fase di non possesso ogni giocatore dovrà andare a contrastare esclusivamente nella sua zona di competenza e cercare di coprire quelle adiacenti.

    Giocando a zona si ha il vantaggio di giocare nella zona del campo più congeniale ad ogni giocatore, a uomo questo non può succedere visto che bisogna seguire l’avversario da marcare in tutte le zone del campo.

    Per quanto riguarda il dispendio fisico, si può tranquillamente dire che i carichi sono distribuiti equamente e vi è una partecipazione più attiva da parte di ogni giocatore alla fase di gioco.

    Al fine di ottenere i migliori risultati ogni giocatore dovrà sapere quali aspetti, fase di gioco hanno la priorità su altre. In una marcatura a zona la prima a cosa a cui bisogna far riferimento è la posizione della palla; la seconda cosa è il rapportarsi con i compagni sia del proprio reparto che degli altri reparti e infine guardare agli avversari.

    La squadra esplicherà al meglio i concetti della zona solo se riuscirà a muoversi con i tempi giusti in base alla posizione della palla, dei compagni e degli avversari sempre mantenendo le giuste distanze tra i reparti e i ruoli.

    La squadra dovrà riuscire a marcare il più vicino possibile gli avversari più vicini alla propria posizione, a controllare le loro traiettorie e quelle di passaggio di quelli più lontani e riuscire a creare superiorità numerica sulla palla.

    Per fare questo bisogna che la squadra sia preparata ad agire, a cambiare risposta ad ogni situazione di gioco, e per fare questo bisogna allenare le varie situazioni in allenamento.

    Quest’organizzazione tattica ovviamente prevede degli accorgimenti da fare su alcune situazioni a squadra schierata in fase di non possesso.

    Quindi ,in una difesa a zona è importante che si verifichino alcune condizioni:

    • squadra corta;
    • effettuazione dell’elastico;
    • equilibrio tra reparti;
    • applicazione del fuorigioco;
    • effettuazione di giuste diagonali;
    • che si raddoppino le marcature quando opportuno;
    • giusta scelta di tempo e movimenti dei reparti;
    • massima attenzione nei cambi di gioco;
    • massima concentrazione.

    Alcune posizionamenti della difesa nelle diverse situazioni .

    La presa di posizione non è da intendersi solamente come riposizionamento in caso dovessimo trovarci scoperti o mal posizionati su perdita di palla. Per presa di posizione bisogna anche intendere scegliere la giusta posizione nelle determinate situazioni.

    Come difesa a zona, ogni allenatore sceglierà se posizionare la propria linea difensiva su due o tre linee, rispettando comunque i principi della marcatura a zona, validi anche solo semplicemente per appunto trovare la giusta posizione nelle diverse situazioni di gioco.

    Fig. 1

    Nella fig.1 è rappresentata la disposizione della difesa su attacco centrale, disposizione denominata a piramide. Questa disposizione prevede l’attacco al portatore di un difensore con la conseguente variazione di posizione (presa di posizione) degli altri difensori che compongono la linea.

    Fig.2

    Nella fig.2 è rappresentato lo sgancio del difensore centrale in attacco all’avversario in fascia , quando il difensore esterno viene superato. Questo a sua volta prendere posizione nella parte centrale della difesa, ruolo occupato dal giocatore ora in attacco.

    Fig.3

     

    Nella fig.3 è raffigurato il movimento del difensore centrale in marcatura alla punta, che accompagna il suo movimento verso l’esterno per ricevere il passaggio del compagno.

    Anche nelle situazioni di palla coperta e scoperta bisogna prendere posizione sul avversario in possesso.

    Innanzitutto, con palla coperta si intende che il giocatore avversario non ha libertà di movimento in avanti e quindi libertà di passaggio in avanzamento.

    Con palla scoperta si intende che il giocatore avversario ha libertà di movimento e passaggio in avanti.

    Con palla scoperta la difesa indietreggia a protezione della porta stringendosi, con palla coperta la linea sale in ampiezza. Fig. 4.

    Fig.4

    Quando il possessore di palla è spalla alla porta ci troviamo in una situazione di palla coperta , la difesa salirà fino allo stop dell’avversario fronte alla porta, prendendo posizione in ampiezza.

    Al contrario quando il possessore di palla è fronte alla porta con con tempo di passaggio, la difesa indietreggerà stringendo a difesa della porta , Fig. 5 – 6

    Fig. 5

    Fig.6

    Ricordiamoci di osservare anche la posizione del corpo: i due centrali nelle due fasi si guarderanno a vicenda , e i rispetti difensori esterno guarderanno loro per il loro movimento, Fig.7

    Fig. 7

     

    ESERCITAZIONE N°1

    – Un quarto di campo

    – 12 giocatori divisi in 2 squadre

    – 2 porticine

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: I gialli si dispongono da un lato e i blu dall’altro. All’inizio entrambe le squadre si passano il pallone come se fossero in una sola squadra, quindi effettueranno tutti insieme triangolazioni, sovrapposizioni, ecc. muovendosi per tutto il campo quindi occupando tutto lo spazio, al fischio dell’allenatore la squadra che è in possesso cercare di andare a fare gol, la squadra in non possesso , dovrà velocemente riprendere posizione per impedire il gol.

    Obiettivo: Migliorare la presa di posizione in una situazione di svantaggio

    Varianti: Sostituire al fischio dell’allenatore un numero stabilito di passaggi.

    Errori più comuni: 1- le due squadre restano separate durante la fase iniziale di passaggi collettivi 2- nessuna squadra abbandona la protezione della porta durante la fase iniziale di passaggi collettivi

    ESERCITAZIONE N°2

    – Tutta la metà campo

    – 12 giocatori divisi in due squadre + 2 liberi

    – 2 porticine

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: In una partita normale , a tocchi limitati, si affrontano due squadre, dove una attacca nella porta grande l’altra nelle due porticine dove il gol è valido in entrambi i sensi.

    In campo ci sono 2 liberi che giocano con la squadra in possesso al momento

    Obiettivo : migliorare la transizione dalla fase offensiva a quella difensiva

    Varianti: 1-aggiungere un terzo libero cosi da aumentare l’inferiorità numerica in fase difensiva

    Errori più comuni: 1- nessuna delle due squadre esce dalla difensiva della porta 2- I giocatori sono poco mobili

    ESERCITAZIONE N° 3

    – Metà campo

    – 7 c 6 + 2 portieri

    – 2 porte regolari

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: In una partita con inferiorità numerica, a numero limitato di tocchi, il gol è valido solo se tutta la squadra ha superato la linea mediana del campo. La squadra che è in fase difensiva deve anche essa tornare tutta in difesa superando la linea mediana, se subisce gol la rete realizzata vale tanti gol quante sono le persone che non hanno ripiegato a difesa non superando la linea mediana.

    Obiettivo : migliorare la transizione da fase difensiva ad offensiva e viceversa, dare aiuto al compagno

    Varianti: 1- togliere l’inferiorità numerica

    Errori più comuni: 1- Molti non riescono a superare la mediana con i tempi giusti, 2- si cerca di realizzare la rete anche con giocatori al di là della linea 3- si effettuano più tocchi di quelli stabiliti

    ESERCITAZIONE N°4

    – Metà campo

    – 6 c 6 + 2 portieri

    – 2 porte regolari

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: Si gioca tre tocchi nella zona centrale e due tocchi in quelle laterali. La partita prevede lo svolgimento di un gioco normale, con riposizionamento veloce in caso di perdita della palla.

    Obiettivo :1- migliorare la transizione da fase difensiva ad offensiva e viceversa 2-dare aiuto al compagno 3- limitare i tocchi nelle diverse zone del campo 4- attaccare e difendere a pieno organico

    Varianti: 1- invertire il numero di tocchi tra le zone 2- cambiare le zone da orizzontali e verticali

    Errori più comuni: 1- Non si rispettano il numero di tocchi per le zone 2- una volta persa palla non ci si riposiziona velocemente 3- fasi difensive e offensive separate

     

    Autore Angelo Iervolino

    All. Base UEFA-B

  2. Fase difensiva: “scappo e stringo”

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    Esercitazione situazionale che impegna i movimenti difensivi di tre difensori in inferiorità numerica contro una ripartenza avversaria.

    I tre difensori si apprestano a scappare stringendo sulla zona del portatore di palla che l’allenatore farà partire alternativamente da una delle quattro zone di campo in cui sono presenti i palloni (vedi figura).

    Un quarto difensore rincorre in aiuto dei compagni da una posizione di 10mt più arretrata rispetto ai quattro attaccanti che avranno il compito di realizzare nel più breve tempo possibile.

    Curare la discesa ad “imbuto” a stringere dei difensori che dovranno decidere di uscire sul portatore di palla non più tardi della fatidica “linea di fuoco” rappresentata dall’area di rigore.

    Materiale occorrente: palloni, delimitatori, casacche.

    A cura di Claudio Damiani.

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