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  1. La preparazione atletica del difensore (seconda parte)

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    Riuscire ad automatizzare dei movimenti dal punto di vista tecnico/atletico/coordinativo, non è indice di averli completamente appresi; infatti è la corretta applicazione nel contesto di gioco ad indicarne la massima efficienza

    Nel precedente post, abbiamo analizzato i primi 2 Step della didattica della preparazione atletica del difensore, cioè quelli focalizzati sui presupposti atletici e coordinativi (primo step) e sull’apprendimento tecnico dei movimenti (secondo step). Nel post odierno, affronteremo il terzo step, cioè quello che permette di applicare i movimenti tecnici (passo postero/laterale accostato e passo incrociato) in contesti tattici, al fine di dare al difensore le migliori “armi” per gestire lo spazio e il tempo nella difesa della propria porta.

    step

    STEP N° 3 (applicazione specifica)

    Fornire al difensore le competenze per comprendere quando, come e dove muoversi, è lo scopo del post odierno! Precisiamo sempre che stiamo parlando di abilità individuali (situazioni in cui, molti allenatori lamentano lacune dei difensori moderni) e non di tattica di reparto, della quale troverete comunque diversi link utili alla fine di questo post.

    Ricordiamo che l’abilità del difensore nel rubare palla ed effettuare contrasti efficaci si sviluppa sin dalle categorie giovanili; infatti già in un precedente post abbiamo sottolineato l’importanza della didattica dell’1c1 non solo dal punto di vista offensivo, ma anche di quello difensivo. Senza queste abilità istintive, difficilmente si diventerà bravi difensori, perché non si riuscirà a difendere bene “a uomo nella zona”. Sotto proporremo una struttura nuova e altre 4 già approfondite che, con opportune modifiche, fanno al nostro caso.

    ESERCITAZIONI PER L’1vs1 DIFENSIVO

    (a “uomo” nella “zona”)

    protezione-areaL’obiettivo in fase difensiva (tattica individuale) è quella di indirizzare l’attaccante verso zone meno pericolose e/o rubare palla, a seconda del contesto di gioco; nella figura sopra (utilizzata anche per la didattica dell’1c1 negli esordienti) è raffigurata una struttura in cui lo scopo dell’attaccante è quella di entrare in un’area definita, mentre quella del difensore è quella di evitarlo (senza dover necessariamente rubare palla); ulteriori varianti si possono inserire in relazione alle dimensioni dell’area e l’eventuale presenza di porte nell’area. Questo tipo di esercitazioni è particolarmente allenante nei confronti della presa di posizione del difensore (postura) e dei movimenti di passo postero/laterale accostato; di conseguenza, è raccomandato soprattutto nelle categorie giovanili.

    1c1-velocitaL’immagine sopra invece è presa dall’1vs1 per lo sviluppo della rapidità; in questa struttura si effettua un 1c1 dopo una fase di rapidità per fare gol nella porta; è possibile introdurre la regola “il primo che tocca la palla è l’attaccante”! Di conseguenza l’attaccante (il primo che tocca la palla) dovrà fare gol nella porta entro 5-6”, mentre il difensore dovrà semplicemente cercare di “non prendere gol” impedendo all’attaccante di tirare o rubando palla. Il fatto di arrivare sul pallone in velocità e di non sapere in anticipo chi dei 2 sarà l’attaccante, rende l’esercitazione meno prevedibile della precedente oltre che veloce. Consiglio di eseguirla con 7-9 giocatori (reparto difensivo più qualche centrocampista) per ottimizzare la densità di gioco e renderla allenante anche dal punto di vista atletico (rapidità cognitiva). Variando le dimensioni della porta, si modula la difficoltà dell’esercitazione.

    oltranzaNell’immagine sopra è raffigurato un esempio di 1c1 ad oltranza (non spieghiamo la struttura, perché potete trovare in maniera estremamente dettagliata nel post specifico). La maggior difficoltà (rispetto alle strutture precedenti) consiste nel fatto che il difensore deve proteggere 2 porte, ed adeguare la propria postura e i propri movimenti in relazione alla porta maggiormente “in pericolo”; non solo, sarà maggiormente costretto ad intervenire sulla palla quando l’attaccante si avvicina alle porte. È sempre da limitare il tempo a disposizione all’attaccante per segnare.

    2c2 CON LE SPONDE

    2c2 spondeQuesta struttura può essere utilizzata sia per l’apprendimento del concetto “marco-copro” (come spiegato nel post corrispondete), sia per il concetto di “marcatura a uomo nella zona”. Infatti, lo scopo di ogni coppia di giocatori all’interno del quadrato è di far andare la palla da una sponda all’altra (ovviamente dello stesso colore dei giocatori all’interno).

    • Imponendo la marcatura a uomo, lo stimolo allenante della marcatura, del posizionamento (postura difensiva) e dei movimenti difensivi sarà maggiore.
    • Aumentando le dimensioni del quadrato (ideale 22x22m per l’ultima variante descritta) il compito difensivo diventa più difficile.
    • Ultima variante consigliata, è quella di poter rubare palla solo per “intercettamento di palla” e non su contrasto; in questo modo diventa più allenante per la “presa di posizione” e meno allenante per la capacità di contrastare l’avversario.

    Inoltre, consigliamo di invertire le sponde con i giocatori centrali abbastanza spesso (ogni 90/120”) perché l’intensità dell’esercitazione è particolarmente elevata.

    3c3 CON LE SPONDE

    preparazione-difensore-4In questa struttura, ci sono solo 2 sponde e fungono da Jolly; lo scopo (per fare il punto) è quello di far passare la palla da una sponda all’altra tramite almeno un passaggio dei giocatori in mezzo al campo. Se la palla esce lateralmente si esegue la rimessa con i piedi (mettere palloni a disposizione ai lati del campo). Le dimensioni del campo sono di 35x20m. Valgono le stesse raccomandazioni dell’esercitazione sopra relative al tempo di ogni serie, che non deve essere troppo lungo perché l’esercitazione è particolarmente intesa. In questo caso, non essendoci cambi tra sponde e giocatori centrali, è meglio organizzarsi in diverse microserie di 60” con 30-40” di recupero, durante il quale, l’allenatore può effettuare correzioni dettagliate dei movimenti dei difensori. Riportiamo sotto le varianti principali.

    • Aumentando le dimensioni del campo il compito difensivo diventa più impegnativo perché è più facile “attaccare lo spazio” da parte della squadra in possesso. È consigliabile incrementarne le dimensioni quando il livello tecnico dei giocatori non è elevato.
    • Possibilità di rubare palla solo per “intercettamento” e non su contrasto.
    • Imporre la marcatura ad uomo o a zona; nel caso della zona, è possibile aggiungere un Jolly all’interno del campo (vedi figura sotto) per facilitare la circolazione della palla. In quest’ultimo caso, è fondamentale non solo allargare il campo, ma che i giocatori abbiano già appreso i concetti di tattica di reparto (sotto potete trovare i link ai nostri articoli dedicati all’argomento).

    preparazione-difensore-5

    CONCLUSIONI ED ULTERIORI APPROFONDIMENTI

    Come testo di riferimento per questo tipo di didattica, consideriamo sempre quello di Claudio Donatelli, che consigliamo vivamente di leggere, anche per il CD allegato che permette di comprendere al meglio la caratteristica analitica dei movimenti oltre che le applicazioni pratiche.

    Sotto riportiamo i link di articoli dedicati alla tattica difensiva di reparto.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960 (melsh76@libero.it)

  2. La preparazione atletica del difensore (prima parte)

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    L’atteggiamento posturale del difensore (in fase di non possesso) e il modo di muoversi deve essere appreso in maniera analitica, pena la perdita di istanti fondamentali nell’azione di gioco!

    Questo è un presupposto fondamentale per la preparazione (atletica, tecnica e tattica) del difensore. In questo post approfondiremo i 3 step fondamentali per la formazione atletica specifica del difensore, per fornire tutti i mezzi necessari per svolgere al meglio questo ruolo. L’articolo è rivolto a tutti gli staff che lavorano con le categorie giovanili (in particolar modo Giovanissimi ed Esordienti) che per prime affrontano la didattica difensiva, e per tutti coloro che, nelle categorie successive, si occupano del reparto difensivo.

    difesa posizionePartiremo dal presupposto con il definire l’abilità tecnico/atletica difensore come un insieme di componenti neuromuscolari, posturali ed attitudinali specifiche di ruolo. In particolar modo al difensore viene richiesto:

    • In fase di non possesso deve avere una postura dinamica (antero/posteriore) che permetta rapidamente di correre in avanti, all’indietro, lateralmente e “scivolare” (vedi figura a fianco).
    • Non deve essere solamente rapido ed esplosivo, ma saper accompagnare (passo accostato o passo incrociato) l’azione del portatore di palla nella direzione voluta e in maniera tale da essere sempre pronto per accelerare.
    • Avere scelta di tempo e capacità di intervento.
    • Saper effettuare i movimenti di reparto.

    Analizzeremo i primi 3 punti (che sono quelli più connessi ad aspetti coordinativi e atletici), tramite Step didattici progressivi per ottimizzare l’allenamento di uno dei ruoli più importanti nel calcio.

    STEP N° 1: presupposti coordinativi e atletici

    Per “presupposti” si intendono tutte quelle qualità motorie che permettono di apprendere e sfruttare al meglio le abilità specifiche difensive; per facilitare la didattica, consideriamo i mezzi allenanti generali che utilizza tutta la squadra, perché sono importanti per tutti i ruoli (e di conseguenza vengono svolti insieme al resto dei compagni). La formazione del difensore inizia ovviamente (come tutti gli altri ruoli) sin dal settore giovanile (Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti) lavorando su presupposti fondamentali come l’1c1, il contrasto e la coordinazione. Dalla categoria Giovanissimi (e in parte dall’ultimo anno Esordienti), è poi necessario lavorare su:

    • Rapidità coordinativa: solitamente sono esercitazioni in circuito ripetute più volte con lo scopo principale di incrementare la coordinazione, la frequenza dei movimenti, l’attitudine ad una postura di attesa corretta e prevenire gli infortuni. È importante inserire i presupposti dell’esplosività, andature varie variando orientamento di corsa, piede di frenata e di partenza. Sono proposti solitamente nel secondo allenamento settimanale, ed eventualmente anche nel primo.
    • Lavoro per la resistenza muscolare locale: in questo caso risulta fondamentale l’allenamento funzionale, in particolare i percorsi finalizzati alla stabilità articolare, alla prevenzione infortuni e all’incremento dell’accelerazione; nel post dedicato alla programmazione dell’allenamento funzionale, potete vedere 2 protocolli (i primi 2 esempi) per questi obiettivi. Ricordiamo che l’allenamento funzionale non è utile solo per la prevenzione infortuni, ma anche per ridurre la spesa energetica dei movimenti meno consueti. Solitamente viene somministrato nella prima (ed eventualmente nella seconda, se si effettuano 3 allenamenti) seduta settimanale.

    preparazione atletica settimana

    • Lavoro per l’esplosività e rapidità: si intendono tutti quei lavori eseguiti insieme al resto della squadra; a questo link potete vedere il lavoro analitico per la rapidità, a questo link la raccolta di lavori globali (rapidità del Venerdì) e a questo il protocollo per l’esplosività. Solitamente la rapidità viene inserita nell’ultima seduta settimanale, mentre l’esplosività (quando somministrata) nella seduta centrale.

    STEP N° 2: lavoro analitico dei movimenti difensivi

    A differenza del primo step didattico (che è rappresentato da esercitazioni fatte con il resto della squadra), questa fase è spostamenti difesaspecifica per i difensori. Il nostro riferimento principale in questo step è il testo di Claudio Donatelli, attualmente il libro che affronta l’argomento in maniera più approfondita. Il termine di tecnica difensiva (malgrado non si utilizzi la palla) credo quello più corretto per identificare questo tipo di lavori, che nella fase iniziale deve comprendere esercitazioni analitiche per acquisire la giusta postura dinamica del difensore e la tecnica delle andature; nei dettagli:

    • La postura in fase di non possesso deve essere in posizione antero/posteriore con il baricentro abbassato (per facilitare l’accelerazione) e il busto eretto. Questa postura deve essere mantenuta anche in situazioni dinamiche (cioè in movimento) quando la palla non è nelle immediate vicinanze (per essere pronti a “scappare” o “accorciare”), ma comunque in possesso della squadra avversaria.
    • Spostamenti: ricordiamo che in caso di 1c1 il difensore deve facilitare la corsa dell’avversario verso l’esterno (o sul piede debole se ci si trova in zona centrale). Per mantenere la giusta reattività (quindi una postura dinamica il più possibile simile a quanto indicato sopra) può adottare 3 tipi di andature a seconda della velocità dell’avversario: la prima è il passo postero/laterale accostato (detto anche scivolamento laterale all’indietro), utilizzato solitamente quando si è “puntati” dall’attaccante e/o si indietreggia. Il secondo è il passo laterale incrociato: (vedi figura sotto) questo permette di spostarsi lateralmente abbastanza velocemente rimanendo frontali all’attaccante; solitamente è utilizzato nell’1c1 sulle fasce laterali. Ultimo tipo di movimento è la normale corsa rettilinea in accelerazione (massima intensità), solitamente utilizzata quando la velocità di spostamento della palla e dell’avversario è elevata.
    Immagine tratta da http://www.allfootball.it/blog/crescere-da-numero-uno/23-4-2015/impariamo-il-passo-incrociato
    Immagine tratta da http://www.allfootball.it/blog/crescere-da-numero-uno/23-4-2015/impariamo-il-passo-incrociato

    È ovvio che il primo di questi è il più lento (passo postero/laterale accostato), ma allo stesso tempo quello che permette di essere più reattivi di fronte alle intenzioni dell’attaccante. Il secondo (passo laterale incrociato) permette di spostarsi più velocemente, ma nel momento in cui si incrocia il passo, si è meno reattivi di fronte ad un eventuale cambio di direzione dell’attaccante. Incrementare l’efficienza e la velocità con la quale vengono affrontate queste 2 andature è lo scopo di questo step! In questo modo, sarà possibile utilizzare le andature più efficaci (cioè che permettono di mantenere una maggior livello di reattività) anche a velocità di spostamento elevate!

    N.B.: ricordiamo che per “reattività” intendiamo il grado di prontezza con la quale si può rispondere ad un cambio di direzione e velocità. La postura dinamica corretta, ovviamente è quella con il baricentro abbassato e base d’appoggio sufficientemente larga.

    infografica-dei-3-passi

    Struttura N° 1

    preparazione-difensore-1

    Rappresenta sicuramente il tipo di esercitazione più “didattica” tra quelle proposte. Si tratta di eseguire dei tratti di 10 metri nelle 2 andature indicate sopra con partenze ed arrivi in posizione antero-posteriore (destro o sinistro).

    preparazione-difensore-2

    Successivamente si possono combinare questi movimenti tra di loro e con andature rettilinee. Inizialmente vanno eseguite a secco focalizzandosi sulla precisione, secondariamente sulla velocità. Successivamente, sulla stessa struttura si utilizza come riferimento un compagno che guida la palla (vedi figura sopra).

    tabela-excel-con-varianti

    Struttura N° 2

    Questo tipo di esercitazioni può essere svolto fino a 4 giocatori contemporaneamente; si prepara una struttura come nella figura sotto (4 quadrati di 10x10m accostati) con un cono centrale ad ogni quadrato e 4 cinesini colorati ai lati. Precisiamo che questa è un’esercitazione di tecnica difensiva, e non di tattica di reparto, quindi ogni giocatore dovrà focalizzarsi solamente sul proprio compito. L’allenatore indicherà un colore e i giocatori dovranno arrivare il più velocemente possibile al colore del cinesino (o cono) indicato e posizionarsi nella postura dinamica corretta; successivamente indicherà un altro colore e i giocatori dovranno spostarsi di conseguenza. Lo spostamento potrà essere effettuato nelle 3 andature indicate sopra (passo accostato, incrociato o corsa rettilinea), sempre dopo specifica dell’allenatore.

    preparazione-difensore-3

    Affinchè la postura sia corretta, è necessario dare riferimenti ai giocatori; di conseguenza, la posizione della palla sarà l’allenatore, l’avversario sarà il cinesino colorato e come porta si potrà utilizzare quella del campo. Ulteriori varianti sono relative al segnale dell’allenatore (alzare un cinesino colorato piuttosto che dirne il colore) e la frequenza con la quale indica i colori.

    CONCLUSIONI

    allenamento difesa
    Nell’immmagine sopra, potete vedere uno schema riassuntivo dei 3 step che abbiamo proposto. Nel prossimo post andremo ad analizzare l’applicazione pratica della tecnica difensiva in situazione; questo per permettere al difensore di “trasformare” le abilità acquisite in contesto di gioco. Ricordiamo che un ottimo testo per approfondire l’argomento è quello di Claudio Donatelli, di cui potete trovare un’ampia recensione a questo link. Nella seconda parte, approfondiremo l’applicazione in situazione tattica di quanto sviluppato in questo post.

    Se ti è piaciuto il contenuto dell’articolo e vuoi approfondire la preparazione atletica per i dilettanti, scarica gratuitamente il nostro mini e-book accedendo al canale telegram Preparazione atletica dilettanti; in più, settimanalmente pubblicheremo contenuti esclusivi e tutti gli aggiornamenti del nostro sito.

    preparazione atletica dilettanti

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio A.S.D. Monticelli Terme 1960, preparatore atletico AC Sorbolo ed Istruttore di Atletica leggera GS Toccalmatto. Email: melsh76@libero.it

  3. MOVIMENTO SPECIFICO FUNZIONALE: Recensione

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    L’anno scorso, mi venne chiesto da un collega (allenatore di Esordienti, II° anno) del materiale riguardante la gestualità tecnico/coordinativa del difensore; infatti, quando si inizia la didattica della difesa non è sufficiente focalizzare l’apprendimento sul “quando” muoversi, ma anche sul “come” muoversi. MSF (Movimento Specifico Funzionale, di Claudio Donatelli; Calzetti e Mariucci editori) rispendeva proprio a questa esigenza!

    L’atteggiamento posturale del difensore (in fase di non possesso palla) e il modo di muoversi deve essere appreso in maniera analitica, pena la perdita di istanti fondamentali nell’azione di gioco

    Ovviamente è necessario lavorare prima sui prerequisiti coordinativi e motori, e successivamente anche sull’applicazione di questa gestualità (analitica) in situazione.

    MSF bottone jpeg

    Il libro di Claudio Donatelli affronta proprio tutti questi aspetti, partendo dallo sviluppo delle catene muscolari attraverso esercizi di Resistenza Muscolare Locale specifici (come gli affondi ed andature), passando dagli elementi coordinativi (frequenza dei passi) per poi iniziare ad affrontare la gestualità analitica del difensore. Il tutto, viene poi “trasformato” con esercitazioni situazionali (fase tattica)!

    Ma il testo non è utile solamente per la didattica difensiva; all’interno sono presenti veramente tanti spunti sia per l’allenamento analitico, che globale della rapidità (per tutti i ruoli)! Elemento fondamentale è il DVD, (47’ con ottima definizione ed audio) che permettere di comprendere al meglio le esercitazioni proposte dall’autore. Ricordiamo inoltre che l’autore ha deciso di devolvere i propri proventi a Save The Children!

    MSF (Movimento Specifico Funzionale) è indispensabile per tutti gli staff delle categorie giovanili (in particolar modo Giovanissimi ed Esordienti) che per prime affrontano la didattica difensiva; non è comunque un libro di nicchia, ma veramente utile a tutti allenatori e preparatori che curano l’aspetto neuromuscolare del calciatore a secco e con palla. Qui sotto riportiamo la Tabella riassuntiva dei giudizi:

    MSF

    ORIGINALITA’ DEI CONTENUTI: la parte più interessante del video è proprio l’apprendimento della gestualità analitica dei movimenti difensivi, che sinceramente non ho mai trovato in altri testi.

    GRADO DI APPROFONDIMENTO DEI CONTENUTI: i contenuti più “curati” (soprattutto nel video) sono proprio gli elementi difensivi; di pregio, il link tra l’aspetto analitico dei movimenti a quello “situazionale!.

    FACILITA’ DI APPLICAZIONE DEI CONTENUTI: tutti i mezzi affrontati nel libro/video sono applicati in campo, quindi non richiedono nessuna attrezzatura esterna che non siano palloni e cinesini. Inoltre tutti i concetti sono spiegati con la massima chiarezza.

    RAPPORTO QUALITA’/PREZZO: anche non essendoci la versione digitale del libro i 20 Euro del formato cartaceo+DVD sono ottimamente spesi. Comprandolo su Amazon, si può avere un discreto sconto. Clicca sul pulsante qui sotto per acquistarlo su Amazon

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    RECENSIONI DI ALTRI PRODOTTI

    Importante: i giudizi dei libri che recensiamo riflettono quello che è la nostra opinione. Di conseguenza recensiamo solamente testi che abbiamo letto, approfondito e soprattutto che ci sono piaciuti.

    • L’ALLENAMENTO DELLA FORZA A BASSA
      VELOCITA’
      : analisi del metodo d’allenamento per la forza basato sul “Tempo sotto tensione muscolare”. Gli effetti sono su tutti i tipi di forza, con elevato impatto sulla prevenzione infortuni e rapido recupero funzionale dopo la seduta.
    • STUDIARE GLI AVVERSARI….E SE STESSI: il testo aiuta a comprendere come la Match Analysis può aiutare a migliorare l’allenamento e l’approccio alla partita.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, preparatore atletico US Povigliese (melsh76@libero.it)

  4. Contrasto e Copertura (seconda fase della didattica)

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    Dopo la prima tappa in cui abbiamo affrontato la parte didattica più semplice, in questo post affronteremo:

    • Combinazione tra il contrasto/copertura ed altri elementi tecnici in fase di Possesso, cioè “stoppo e proteggo” (tramite l’utilizzo del piede difendente e la corretta postura del corpo) e “guido e proteggo” (imparando a guidare con il piede lontano dall’avversario diretto).
    • Sviluppo della prima didattica della fase difensiva “rubare palla” (contrasto difensivo).
    • Allenamento neuromuscolare della capacità di “spinta” ed “equilibrio specifico” per avere la meglio nei contrasti diretti con gli avversari.

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    TAPPA N° 2: COMBINAZIONE TRA PROTEZIONE PALLA E POSSESSO PALLA

    L’abilità di stoppare la palla con il piede che mi consente di allontanarla dall’avversario e continuare a guidarla con lo stesso piede non è un’abilità semplice da applicare con disinvoltura in contesto di gioco. Se dal punto di vista tecnico è una gestualità che sin dalla categoria Pulcini è possibile apprendere, l’applicazione tattica (con il piede “non dominante”) non è semplice, perché prevede ottimi livelli di ambidestrismo in situazioni di gioco. Per questo motivo, per consolidare questa importante attitudine risultano fondamentali tutte le esercitazioni analitiche per la guida della palla con entrambi i piedi e in diversi modi (esterno collo, suola, arresto, cambio di direzione, ecc.). Un possibile esercizio di sintesi (cioè che riassume in un contesto semplice di 1c1, il concetto espresso sopra) è presentato nella figura sotto: il giocatore rosso deve guidare la palla in meta, partendo con l’avversario a fianco. Nel caso sotto, chi ha la palla (giocatore rosso) sarà obbligato a guidare la palla con il piede sinistro, frapponendo in regime dinamico il proprio corpo tra palla e avversario, con la prontezza di cambiare direzione o modo di guidare palla nel caso in cui l’avversario riesca, in velocità, a portarsi frontalmente. Il giocatore blu, dovrà fare gol nella porta di coni blu. Quando si somministra questo mezzo è fondamentale proporlo tra giocatori di velocità abbastanza omogena, altrimenti diventerebbe un semplice esercizio per le qualità neuromuscolari (chi ha la palla, la “butta” avanti). Ritengo quindi che possa essere affrontato dalla categoria Esordienti o poco prima.

    contrasto 4

    Qualche anno fà in un incontro formativo, Paolo Beretti (allenatore del settore giovanile della Reggiana Calcio), ci parlò di “piede difendente” e “piede avanzante” in relazione al piede utilizzato per stoppare la palla in funzione della posizione dell’avversario diretto. Nella figura sotto è presentato (in situazioni di gioco) l’immediata pressione dell’avversario (rosso) al Portatore di Palla (che ha appena ricevuto la sfera, cioè il blu). In questo caso è ovvio che il giocatore blu sarà obbligato a stoppare la palla con l’esterno destro (piede difendente), cioè quello che consente di stoppare la palla, proteggendola dall’avversario.

    contrasto 5

    Nell figura sotto invece, nella stessa situazione il giocatore blu riceve la palla in assenza immediata di pressione dell’avversario diretto (rosso), potendo quindi utilizzare l’interno sinistro (piede avanzante), cioè il piede che consente di far “avanzare” l’azione verso la porta avversaria. Ovviamente la parte tecnica di questi atteggiamenti non è particolarmente impegnativa (utili tutte le esercitazioni “apro/chiudo”), quanto invece lo è il riconoscimento (da parte di chi riceve la palla) della situazione tattica contestuale per scegliere la giocata migliore.

    contrasto 6

    Gli esercizi di situazione ideali per affinare questa abilità, sono tutti i “Possessi palla” e “Giochi di posizione”. Per quanto riguarda invece i mezzi di “raccordo” tra le fasi tecnica e tattica si possono utilizzare tutti i “torelli” che sfruttano figure geometriche (come il quadrato, vedi figure sotto tratti del post dedicato all’argomento) per generare delle opzioni di linee di passaggio.

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    TAPPA N° 3: IMPARARE A “RUBARE PALLA”

    Il contrasto difensivo è una casistica presente in qualsiasi situazione di gioco, a partire dall’1c1. Pur essendo un’abilità particolarmente intuitiva, una corretta didattica (solitamente si inizia quando si affronta la didattica della fase difensiva) permette di perfezionare questa abilità che è utile in tutti i ruoli del gioco del calcio. Ovviamente non è nostra intenzione affrontare oggi tutte le fasi della didattica difensiva individuale che sono

    • Individuazione della linea porta-attaccante (marcatura)
    • Coprire e indirizzare l’avversario
    • Contrasto difensivo e rubare palla

    quanto invece affrontare l’ultimo punto in elenco. Il primo aspetto fondamentale del contrasto difensivo è la Scelta di tempo, cioè il riconoscere se la palla è coperta/scoperta e vicina/lontana all’avversario. Solitamente i momenti migliori per intervenire sono quando l’avversario è in leggera difficoltà nel dominare la palla (stop non adeguato, ricezione imprecisa, allontanamento della palla durante la guida, ecc.) e/o quando si riesce ad anticipare la traiettoria della palla. Altro aspetto fondamentale è il Contrasto vero e proprio, cioè l’azione che permette di rubare la palla. Oltre a tutte le raccomandazioni fatte nella TAPPA 1 (base equilibrio ampia e spinta delle spalle) è fondamentale essere in grado di effettuare un contrasto frontale quando si arriva enmtrambi nello stesso momento sulla palla. In caso di leggero ritardo (rispetto all’avversario), bisogna fare in modo che la palla arrivi sul piede d’appoggio, effettuando quindi l’opposizione in condizione di massimo equilibrio (meglio se con un leggero “colpo” con la spalla). Nel caso in cui si arrivi invece in leggero anticipo, può essere utile utilizzare lo “scavetto”, cioè cambiare leggermente direzione alla palla (alzandola leggermente) e ricercando immediatamente la sua direzione. Per quanto riguarda invece le “scivolate”, queste vanno intese come “estremo tentativo” in caso di pericolo imminente per la propria porta, visto che nella maggior parte dei casi, queste portano il giocatore a rimanere a terra e di conseguenza ritornare con eccessivo ritardo sull’azione.

    scavetto

    TAPPA N° 4: ALLENAMENTO NEUROMUSCOLARE

    Nella prima TAPPA della didattica abbiamo riportato l’importanza primaria dell’aspetto coordinativo nella capacità di “spinta” ed “equilibrio specifico” per avere la meglio nei contrasti. Quando questi aspetti sono acquisiti (ormai negli ultimi anni delle categorie giovanili e/o da adulti) è ovvio che l’aspetto condizionale possa influenzare l’esito dei contrasti. In altre parole, se 2 giocatori hanno acquisito la giuste capacità di “spinta” ed “equilibrio specifico”, a pari “scelta di tempo” avrà la meglio il giocatore che meglio riuscirà a imprimere le corrette linee di forza (per direzione ed intensità) nel “corpo-a-corpo”.

    Spinte

    Si dice che il calcio di oggi sia molto più “fisico”, e quindi si sarebbe portati a pensare che un incremento della muscolarità dei giocatori possa portare inevitabilmente ad un incremento del rendimento nei contrasti. A questo punto viene da chiedere:

    quale tipologia/categoria di esercizi può tornare utile?

    Dall’immagine sopra è facile comprendere come il contrasto tra le giocatrici avvenga a livello delle spalle/anche (vedi frecce bianche e rosse), ma tutto il corpo sia coinvolto nel movimento a partire dall’appoggio dei piedi (che in entrambi i casi sono il sinistro…vedi cerchi rossi e bianchi). La risposta alla domanda sopra, è: l’allenamento funzionale….ancor meglio se effettuato in maniera specifica! Cosa sia l’allenamento funzionale è spiegato molto bene nel libro di Andorlini dedicato all’argomento, del quale potete vedere un “assaggio” a questo video. Per andare incontro alla specificità del gioco del calcio, ovviamente l’ideale è proporre esercitazioni a coppie, di brevi e intensi movimenti di spinte (a secco, cioè senza palla), al fine di migliorare la funzionalità (in termini di forza, oltre che di coordinazione) di questi movimenti. Nella prima parte di questo video, potete vedere alcune proposte.

    contrasto

    CONCLUSIONI

    Per essere bravi ed efficienti nel contrasto, non è necessario essere alti o muscolosi (anche se aiuta), ma primariamente abili nei movimenti che determinano l’equilibrio/spinta nei confronti dell’avversario, “maneggiare” in maniera corretta la palla e fare efficaci scelte di gioco. Il percorso formativo di questo fondamentale, durante l’intera crescita calcistica, consta in diversi step che seguono la didattica delle altre abilità calcistiche (guida, trasmissione palla, abilità difensive, ecc.). Sotto riportiamo solo alcuni dei mezzi più semplici (tuli nella prima fase didattica) che in maniera globale permettono di trasformare il lavoro fatto in regime analitico:

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

  5. Allenare la presa di posizione: concetti ed esercitazioni

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    La presa di posizione o riposizionamento, è l’azione del singolo o di un collettivo, di riprendere la posizione migliore per proteggere la propria porta in un arco di tempo più veloce possibile.

    L’azione del singolo giocatore è quella di interporre più velocemente possibile, in caso di perdita del pallone, il proprio corpo tra la palla e la propria porta, al fine di disturbare o interrompere l’azione dell’avversario.

    L’azione collettiva della presa di posizione prevede il riposizionamento di più giocatori , in modo da diminuire gli spazi e creare un’efficiente azione difensiva.

    La presa di posizione è un’azione che si svolge sia in transizione da fase offensiva a difensiva, sia in transizione da fase difensiva ad offensiva.

    Per attuare al meglio entrambe le transizioni bisognerebbe:

    • Coprire razionalmente tutti gli spazi;
    • Ridurre al minimo lo sforzo fisico, con un’appropriata tattica di gioco;
    • Riuscire ad eseguire al meglio la circolazione di palla;
    • Occupare gli spazi tra i reparti avversari.

    Un’azione singola di presa di posizione prevede una distanza di marcatura non troppo vicina in modo da rallentare l’azione dell’avversario, permettere ad un compagno di venire in aiuto ed evitare di farsi dribblare troppo facilmente, mantenendo sempre la copertura per la parte centrale del campo e indirizzare l’avversario verso l’esterno.

    Un’azione collettiva di riposizionamento prevede tre step di azione in un movimento coordinato e rapido di presa di posizione da parte di ogni singolo giocatore.

    Il primo step è cercare di ritardare l’attacco dell’avversario in modo di permettere a tutta la squadra di riprendere le proprie posizioni. Il secondo step prevede l’intercettamento della palla o il disturdo nella manovra avversaria. Il terzo step prevede la vera e propria azione di riconquista della palla.

    Per una buona presa di posizione è importante che il giocatore riesca ad adattarsi velocemente ad ogni singola azione e cambio di posizione della palla.

    Organizzazioni difensive.

    Marcatura ad uomo.

    Per marcatura ad uomo si intende:

    1. Avere un uomo da marcare e posizionarsi tra lui e la porta;
    2. Seguire l’avversario in tutti i suoi spostamenti;
    3. Rispettare delle determinate distanze dall’avversario.

    La marcatura ad uomo può essere:

    • Di controllo: nella situazione in cui il pallone è distante e il marcatore controlla l’avversario;
    • Di copertura: un difensore è in copertura ad un compagno pronto ad intervenire in caso di bisogno;
    • Integrale: il marcatore segue le azione dell’avversario e lo contrasta in ogni azione;
    • Di sdoppiamento: un difensore è posto dietro al compagno in marcatura e se superato interviene, a sua volta il difensore superato va in copertura al compagno.

    Alcuni principi di marcatura da parte del difensore.

    1. Non bisogna essere lontani più di un braccio dall’avversario, in modo da sentire il contatto con esso e non perderlo mai di vista. Stare lontani un braccio non solo ci permette di sentirlo vicino ma anche di non dargli la possibilità di appoggiarsi a noi e fare perno per superarci;
    2. In generale, ma questo dipende dalle disposizioni dell’allenatore, cercare di portare l’avversario sull’esterno;
    3. Non stare mai con i piedi piatti, ma con il piede interno più avanti;
    4. Avere le braccia leggermente aperte per avere più equilibrio ma anche per impedire all’avversario di andare via;
    5. Scegliere bene il tempo d’anticipo e soprattutto il lato giusto.

    Marcatura a zona

    Un’ organizzazione del gioco a zona prevede la copertura di una determinata zona del campo da parte di ciascun giocatore a prescindere dal modulo adottato.

    In fase di non possesso ogni giocatore dovrà andare a contrastare esclusivamente nella sua zona di competenza e cercare di coprire quelle adiacenti.

    Giocando a zona si ha il vantaggio di giocare nella zona del campo più congeniale ad ogni giocatore, a uomo questo non può succedere visto che bisogna seguire l’avversario da marcare in tutte le zone del campo.

    Per quanto riguarda il dispendio fisico, si può tranquillamente dire che i carichi sono distribuiti equamente e vi è una partecipazione più attiva da parte di ogni giocatore alla fase di gioco.

    Al fine di ottenere i migliori risultati ogni giocatore dovrà sapere quali aspetti, fase di gioco hanno la priorità su altre. In una marcatura a zona la prima a cosa a cui bisogna far riferimento è la posizione della palla; la seconda cosa è il rapportarsi con i compagni sia del proprio reparto che degli altri reparti e infine guardare agli avversari.

    La squadra esplicherà al meglio i concetti della zona solo se riuscirà a muoversi con i tempi giusti in base alla posizione della palla, dei compagni e degli avversari sempre mantenendo le giuste distanze tra i reparti e i ruoli.

    La squadra dovrà riuscire a marcare il più vicino possibile gli avversari più vicini alla propria posizione, a controllare le loro traiettorie e quelle di passaggio di quelli più lontani e riuscire a creare superiorità numerica sulla palla.

    Per fare questo bisogna che la squadra sia preparata ad agire, a cambiare risposta ad ogni situazione di gioco, e per fare questo bisogna allenare le varie situazioni in allenamento.

    Quest’organizzazione tattica ovviamente prevede degli accorgimenti da fare su alcune situazioni a squadra schierata in fase di non possesso.

    Quindi ,in una difesa a zona è importante che si verifichino alcune condizioni:

    • squadra corta;
    • effettuazione dell’elastico;
    • equilibrio tra reparti;
    • applicazione del fuorigioco;
    • effettuazione di giuste diagonali;
    • che si raddoppino le marcature quando opportuno;
    • giusta scelta di tempo e movimenti dei reparti;
    • massima attenzione nei cambi di gioco;
    • massima concentrazione.

    Alcune posizionamenti della difesa nelle diverse situazioni .

    La presa di posizione non è da intendersi solamente come riposizionamento in caso dovessimo trovarci scoperti o mal posizionati su perdita di palla. Per presa di posizione bisogna anche intendere scegliere la giusta posizione nelle determinate situazioni.

    Come difesa a zona, ogni allenatore sceglierà se posizionare la propria linea difensiva su due o tre linee, rispettando comunque i principi della marcatura a zona, validi anche solo semplicemente per appunto trovare la giusta posizione nelle diverse situazioni di gioco.

    Fig. 1

    Nella fig.1 è rappresentata la disposizione della difesa su attacco centrale, disposizione denominata a piramide. Questa disposizione prevede l’attacco al portatore di un difensore con la conseguente variazione di posizione (presa di posizione) degli altri difensori che compongono la linea.

    Fig.2

    Nella fig.2 è rappresentato lo sgancio del difensore centrale in attacco all’avversario in fascia , quando il difensore esterno viene superato. Questo a sua volta prendere posizione nella parte centrale della difesa, ruolo occupato dal giocatore ora in attacco.

    Fig.3

     

    Nella fig.3 è raffigurato il movimento del difensore centrale in marcatura alla punta, che accompagna il suo movimento verso l’esterno per ricevere il passaggio del compagno.

    Anche nelle situazioni di palla coperta e scoperta bisogna prendere posizione sul avversario in possesso.

    Innanzitutto, con palla coperta si intende che il giocatore avversario non ha libertà di movimento in avanti e quindi libertà di passaggio in avanzamento.

    Con palla scoperta si intende che il giocatore avversario ha libertà di movimento e passaggio in avanti.

    Con palla scoperta la difesa indietreggia a protezione della porta stringendosi, con palla coperta la linea sale in ampiezza. Fig. 4.

    Fig.4

    Quando il possessore di palla è spalla alla porta ci troviamo in una situazione di palla coperta , la difesa salirà fino allo stop dell’avversario fronte alla porta, prendendo posizione in ampiezza.

    Al contrario quando il possessore di palla è fronte alla porta con con tempo di passaggio, la difesa indietreggerà stringendo a difesa della porta , Fig. 5 – 6

    Fig. 5

    Fig.6

    Ricordiamoci di osservare anche la posizione del corpo: i due centrali nelle due fasi si guarderanno a vicenda , e i rispetti difensori esterno guarderanno loro per il loro movimento, Fig.7

    Fig. 7

     

    ESERCITAZIONE N°1

    – Un quarto di campo

    – 12 giocatori divisi in 2 squadre

    – 2 porticine

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: I gialli si dispongono da un lato e i blu dall’altro. All’inizio entrambe le squadre si passano il pallone come se fossero in una sola squadra, quindi effettueranno tutti insieme triangolazioni, sovrapposizioni, ecc. muovendosi per tutto il campo quindi occupando tutto lo spazio, al fischio dell’allenatore la squadra che è in possesso cercare di andare a fare gol, la squadra in non possesso , dovrà velocemente riprendere posizione per impedire il gol.

    Obiettivo: Migliorare la presa di posizione in una situazione di svantaggio

    Varianti: Sostituire al fischio dell’allenatore un numero stabilito di passaggi.

    Errori più comuni: 1- le due squadre restano separate durante la fase iniziale di passaggi collettivi 2- nessuna squadra abbandona la protezione della porta durante la fase iniziale di passaggi collettivi

    ESERCITAZIONE N°2

    – Tutta la metà campo

    – 12 giocatori divisi in due squadre + 2 liberi

    – 2 porticine

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: In una partita normale , a tocchi limitati, si affrontano due squadre, dove una attacca nella porta grande l’altra nelle due porticine dove il gol è valido in entrambi i sensi.

    In campo ci sono 2 liberi che giocano con la squadra in possesso al momento

    Obiettivo : migliorare la transizione dalla fase offensiva a quella difensiva

    Varianti: 1-aggiungere un terzo libero cosi da aumentare l’inferiorità numerica in fase difensiva

    Errori più comuni: 1- nessuna delle due squadre esce dalla difensiva della porta 2- I giocatori sono poco mobili

    ESERCITAZIONE N° 3

    – Metà campo

    – 7 c 6 + 2 portieri

    – 2 porte regolari

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: In una partita con inferiorità numerica, a numero limitato di tocchi, il gol è valido solo se tutta la squadra ha superato la linea mediana del campo. La squadra che è in fase difensiva deve anche essa tornare tutta in difesa superando la linea mediana, se subisce gol la rete realizzata vale tanti gol quante sono le persone che non hanno ripiegato a difesa non superando la linea mediana.

    Obiettivo : migliorare la transizione da fase difensiva ad offensiva e viceversa, dare aiuto al compagno

    Varianti: 1- togliere l’inferiorità numerica

    Errori più comuni: 1- Molti non riescono a superare la mediana con i tempi giusti, 2- si cerca di realizzare la rete anche con giocatori al di là della linea 3- si effettuano più tocchi di quelli stabiliti

    ESERCITAZIONE N°4

    – Metà campo

    – 6 c 6 + 2 portieri

    – 2 porte regolari

    – Tempo di gioco 15’-20’

    Come si svolge: Si gioca tre tocchi nella zona centrale e due tocchi in quelle laterali. La partita prevede lo svolgimento di un gioco normale, con riposizionamento veloce in caso di perdita della palla.

    Obiettivo :1- migliorare la transizione da fase difensiva ad offensiva e viceversa 2-dare aiuto al compagno 3- limitare i tocchi nelle diverse zone del campo 4- attaccare e difendere a pieno organico

    Varianti: 1- invertire il numero di tocchi tra le zone 2- cambiare le zone da orizzontali e verticali

    Errori più comuni: 1- Non si rispettano il numero di tocchi per le zone 2- una volta persa palla non ci si riposiziona velocemente 3- fasi difensive e offensive separate

     

    Autore Angelo Iervolino

    All. Base UEFA-B

  6. 3vs3 in doppia situazione

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    Esercitazione volta al miglioramento delle azioni di copertura reciproca tra difensori e della marcatura “a uomo” in area di rigore in situazione di gioco “attivo”.

    Due centrocampisti muovono il pallone verso gli attaccanti posti, spalle alla porta, a 5 metri dal limite dell’area di rigore e marcati passivamente da tre difensori.

    Gli attaccanti, tramite movimento “incontro”, giocano il passaggio di scarico ai compagni posizionati al centro del campo per tre/quattro volte mentre i difensori si muoveranno di conseguenza con azioni di “prendo e mollo” (vedi in figura il giocatore difendente al centro), coperture reciproche, diagonali.

    Al fischio improvviso dell’allenatore, il centrocampista in possesso di palla, apre il gioco su uno dei due esterni che, ricevuto sulla corsa, conduce il pallone sino a fondo campo da dove effettuerà il cross.

    I tre attaccanti dovranno attaccare la porta cercando la conclusione a rete, viceversa i difensori non dovranno subire il gol difendendo in questo caso in modo attivo.

    Materiale occcorrente: palloni, casacche, delimitatori.

    A cura di Claudio Damiani

    Claudio Damiani

     

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