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  1. L’essenza della programmazione dell’allenamento

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    Pubblico molto volentieri l’intervento del mio collega ed amico Alessandro Pierini (http://www.performasport.blogspot.it/) sulla programmazione dell’allenamento nello sport. Il post prende spunto da una frase (credo conosciuta a molti) di Carlo Vittori, ampiamente commentata nell’intervento di Alessandro. Questo punta l’accento su elementi fondamentali della preparazione, non solo in riferimento alla specificità dell’allenamento, ma anche alla pianificazione e verifica pratica del fenomeno in cui la capacità di “osservare il fenomeno” riveste un ruolo fondamentale! In fondo all’intervento sono riportati alcuni link del nostro blog in cui (sia per il calcio che per la corsa) sono approfonditi questi argomenti. Buona lettura!!!

     

    L’allenamento sportivo moderno è un processo pedagogico educativo complesso che si concretizza nell’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in quantità ed intensità tali da produrre sforzi progressivamente crescenti in una continua variazione del loro sviluppo, per stimolare i processi di “supercompensazione” dell’organismo e migliorare le capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento in gara.

    Carlo Vittori

     

    • La indispensabile “osservazione del fenomeno” per dettagliarne la composizione e la natura degli elementi che la compongono, la loro successione e la loro interdipendenza.

    Questa frase secondo me è fondamentale, ovvero “dettagliarne la composizione e la natura degli elementi” fa sì che durante gli allenamenti, durante le esercitazioni proposte “a secco” dobbiamo avere sempre in riferimento i movimenti, i ritmi, le andature, la durata che i nostri giocatori compiono durante l’esercitazione di gara. Se osservi il giocatore mentre gioca e se osservi il giocatore mentre esegue le esercitazioni a secco, ti accorgi di come tempi, andature, accelerazioni, frenate, cambi di direzione e gruppi muscolari coinvolti sono diversi. Quante volte abbiamo sentito dire ” ha fatto molta palestra ma adesso è imballato!”. L’essere imballato difatti non è stato causato dalla palestra (se fatta con criterio), ma è stato causato dal non eseguire i movimenti tipici del proprio sport.

    • La “formulazione di una ipotesi di lavoro” che contenga i principi e gli indirizzi degli interventi, i mezzi e i metodi scelti.

    Questo rappresenta il “metterci a tavolino” e strutturare, programmare l’intervento che andiamo a effettuare sull’atleta e/o sulla squadra. Tutti i mezzi e i metodi migliori che abbiamo, con l’unico scopo di andare ad aumentare e consolidare la prestazione atletica, visibile il giorno della competizione e dai test effettuati sul campo, infatti…

     

    • La “verifica sperimentale” con l’applicazione e lo sviluppo dei mezzi e dei metodi di lavoro, e la realizzazione dei controlli per verificare la giustezza degli indirizzi procedurali.

    Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Quante volte abbiamo programmato un lavoro a tavolino e poi quando lo abbiamo proposto non abbiamo ricevuto quella risposta , quell’impegno, quella caparbietà, quella cattiveria agonistica che ci aspettavamo. Qui l’esperienza e la comunicazione sono fondamentali. Qui l’essere chiari e decisi sull’esercitazione proposta ci fa fare la differenza sul risultato, sul come l’atleta esegue quel dato esercizio. L’esperienza, l’osservare l’atleta come persona anche per “migliorare quelle capacità psichiche” di resistenza allo sforzo.
    La “realizzazione dei controlli” è un’altro passo fondamentale che va a completare la nostra programmazione del lavoro. Eseguire i test è fondamentale, perchè ci dicono quanto siamo stati bravi nella programmazione ma soprattutto quanto è migliorato il nostro atleta.

    Approfondimenti calcio

     

    Approfondimenti corsa

     

  2. La scelta del modulo di gioco.

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    L’aspetto più importante nel gioco del calcio è la tecnica. E’ da ritenere però altrettanto importante l’adozione e l’insegnamento di un sistema ordinato di gioco al fine di occupare razionalmente tutto il campo di calcio. Questo permetterà ai giocatori, durante le varie fasi della partita, di non intralciarsi, di non «ammassarsi», di non giocare in modo confusionario; allo stesso tempo, indicazioni precise riguardanti l’evoluzione dell’azione di gioco li aiuterà a optare e a operare le scelte migliori e più appropriate.

    In questi ultimi anni si è molto parlato di strategia, di sistema, di modulo di gioco. Le combinazioni, con le quali vengono evidenziati i reparti nel gioco del calcio (Difesa – Centrocampo – Attacco), erano e sono tuttora principale oggetto di discussione. A tale proposito, si dovrebbero fare alcune precisazioni: lo stesso modulo di gioco, la medesima collocazione iniziale dei giocatori sul campo, può avere in due squadre innumerevoli variabili, infinite sfaccettature, fino a portare le stesse ad esprimersi in maniera totalmente differente.

    Allo stesso tempo, due situazioni iniziali diverse, due moduli distinti, possono evolversi in maniera similare durante il gioco, fino a portare le due squadre ad una notevole affinità di interpretazione.
    Qualità e caratteristiche psico-fisiche dei giocatori, livello di comunicazione tra allenatore e squadra, sono le caratteristiche fondamentali nell’ interpretazione e nell’ evoluzione del gioco.

    E’ la qualità tecnico-tattica dei giocatori a rendere vincente o perdente un sistema di gioco: un indice di errore più basso nel controllo, nel tiro, nel passaggio, la scelta di una determinata soluzione , la velocità di esecuzione della stessa, apporteranno una grossa differenza tra due squadre che magari sono collocate in campo nella stessa maniera.
    Risulta quindi importante, ed è uno dei compiti principali dell’allenatore, cercare di mettere ogni giocatore nella condizione di poter sfruttare al massimo le sue qualità specifiche, le sue caratteristiche.

    E’ per questo che al giorno
    d’oggi un allenatore dovrebbe conoscere diverse maniere di giocare a calcio per poi optare per la soluzione che meglio si adatta alle capacità dei suoi giocatori. Il lavoro tattico va quindi pianificato con estrema intelligenza, anche se va ricordato che in uno sport di situazione, a open skills, basta un’improvvisa défaillance di un giocatore, o un’invenzione particolare di un avversario per vanificare anche la tattica migliore, anche la migliore scelta di gioco.

    A livello dilettantistico, dove è raro riuscire a vedere ed analizzare la squadra avversaria prima dell’incontro stesso, gli allenamenti sono per lo più mirati al miglioramento del proprio atteggiamento tattico. Anche e soprattutto per questo motivo sarà importante, attraverso le più svariate esercitazioni, creare nel giocatore quelle capacità che gli permetteranno poi di variare il suo atteggiamento tattico alla ricerca di nuove soluzioni offensive per tamponare nel migliore dei modi il gioco degli avversari.

    L’immobilità di un qualsiasi modulo di gioco, non permette infatti, durante lo svolgimento della partita, di modificare il proprio assetto per adeguarsi ad eventuali problemi creati dall’avversario di turno.
    L’allenatore sarà quindi chiamato ad inventare, scegliere e, soprattutto, trasmettere le esercitazioni che riterrà più opportune. Il calcio di oggi infatti, richiede ad ogni allenatore di diventare sempre più un tecnico della comunicazione. Solo se i messaggi che il Mister vuole trasmettere arrivano al calciatore in forma completa e chiara, le esercitazioni otterranno i risultati prefissati.

    La creazione di un linguaggio comune, in cui i termini hanno per tutti lo stesso significato, faciliterà l’apprendimento e lo svolgimento delle esercitazioni e, successivamente, delle situazioni di gioco. Oltretutto, mentre nei professionisti, i cori e le urla dei tifosi sugli spalti sovrastano ogni comunicazione tra campo e panchina, a livello giovanile e dilettantistico grazie a semplici suggerimenti che i calciatori sono abituati a sentire, si possono aiutare i ragazzi anche durante le fasi di gioco.

    Non è quindi il modulo di gioco la soluzione ad ogni problema. Nessuno ha nel calcio la ricetta vincente. Incertezza e casualità saranno sempre presenti anche dopo una meticolosa preparazione tecnico-tattica.
    La mentalità, le motivazioni, il gruppo rimangono, quel «qualcosa» in più che si deve creare ed abbinare ad ogni sistema di gioco per renderlo, in ogni caso, vincente.

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