Tag Archive: calcio femminile

  1. Calcio a 5 femminile: torneo su una nave da crociera!

    Leave a Comment

    A bordo della ”Navigator of the Seas” della Royal Caribbean dal 19 al 26 giugno 2011.

    Navigator of the Seas – Royal Caribbean

     

    Tutto pronto per la crociera del calcio femminile, terza edizione di una manifestazione divenuta oramai immancabile nel calendario di “Calcio in Crociera”. Testimonials durante la settimana saranno l’attaccante Simona Sodini (Torino) e il portiere Sara Penzo (del Venezia e della Nazionale Italiana), Federica Di Criscio del Bardolino e ospite speciale per tutta la settimana a bordo il cantante Paolo Meneguzzi che la sera delle premiazioni finali terrà un concerto esclusivo nel teatro della nave.

    Con le calciatrici di serie A, invece, le ragazze che partecipano e si iscrivono, vivranno sia momenti di festa (in discoteca sulla nave), di svago (nelle città dove si faranno le escursioni tutte insieme) ma anche di riflessione e dibattito, con temi riguardanti proprio la sfera del calcio femminile. Appuntamento da non perdere. Prezzi vantaggiosissimi per questa vacanza a bordo di “Navigator of the Seas” della Royal Caribbean. ULTIMISSIMI POSTI A DISPOSIZIONE!!!

    A bordo il cantante Paolo Meneguzzi special guest della manifestazione!

     

    Per informazioni visitare www.calcioincrociera.it oppure scaricare il [download id=”34″] volantino ufficiale dell’evento.

  2. 1° Torneo di calcio femminile a 7 “Donne sotto le stelle”

    Leave a Comment

    Il torneo verrà disputato a Ribolla (GR) Stadio “G.Scirea” su campo erboso naturale. La manifestazione avrà inizio il giorno 24/05/2011 secondo il calendario a breve pubblicato.

    Le squadre sono raggruppate in un unico girone con partite di sola andata, si qualificano per le semifinali le prime quattro del girone; gli accoppiamenti per la seconda fase la prima incontrerà la quarta classificata, la seconda incontrerà terza classificata, le squadre perdenti le semifinale disputeranno la finale per il terzo e quarto posto, le vincenti disputeranno la finalissima per l’aggiudicazione del Torneo.

    Trattasi di una manifestazione per la promozione e lo sviluppo del calcio femminile in provincia di Grosseto, un evento unico nel territori,un momento di incontro tra la comunità maremmana e questo sport sempre più diffuso e apprezzato.

    Il Torneo sarà anche l’occasione per una verifica dell’accordo di collaborazione tra la società Azzurra calcio e l’Asd Ribolla Calcio femminile, con l’intento ambizioso di far crescere il movimento calcistico femminile e supportare le due Associazioni sia nel calcio a 11 che nel calcio a 5, di un rapporto di stima e amicizia con l’Asd Castiglione della Pescaia, l’altra società in provincia di grosseto con una squadra di calcio a 11 femminile.

    Nella provincia di Grosseto si sta assistendo ad un movimento importante per lo sviluppo di questo sport spesso bistrattato e considerato “minore”, un progetto nuovo ma già con basi forti e solide sta pian piano prendendo forma, grazie alla passione e all’impegno di Luca Papini, segretario dell’Asd Ribolla e di Enzo Ederiferi, al supporto dell’ Associazione CSEN che promuoverà l’evento, della sezione Soci UNICOOP Tirreno, al Presidente dell’Asd Ribolla Gianluca Agostini per la disponibilità dell’impianti sportivi, al Comitato Festeggiamenti VIVI.MI . Un ringraziamento per il concreto aiuto e supporto che tutte queste Associazioni e figure stanno profondendo per la causa.

    Inserisci gratis i tuoi eventi in MisterManager.it! Clicca qui.

  3. Lo spirito di squadra (prima parte)

    2 Comments

    Lo spirito di squadra … la chiave del successo

    I Chicago Bulls raccolti intorno al loro coach, Phil Jackson, che legge loro brani dal “Libro della giungla” per preparare la squadra alla partita.
    Una frase che ricorre spesso, per motivare un gruppo di atleti : “La forza del lupo è il branco, e la forza del branco è il lupo”.
    Sono uno dei tanti aneddoti usati per esaltare lo spirito di squadra
    Ma allora il gioco di squadra è imprescindibile?

    Se non è veritiera l’affermazione che senza la squadra non si fa nulla, e il mondo sportivo è pieno di esempi, è indubbio che anche se si ha il fuoriclasse o giocatore che sia, si farà sempre più fatica, il gioco di squadra è una necessità imprescindibile per raggiungere certi risultati, non a caso sta divenendo un concetto di cui si parla molto nello sport come nella vita imprenditoriale.
    Le motivazioni, in un mondo sempre più orientato all’individualismo, che spinge a creare un gioco di squadra sono essenzialmente perché conviene a chi ne fa parte, anche se ragiona da egoista o da solista.
    Per la stessa essenza del gioco di squadra: la tattica. La tecnica è solamente lo strumento. Un buon sistema tattico permette di mettere in evidenza i miei pregi e nascondere i miei difetti, e, contemporaneamente, sottolineare i difetti dell’avversario e neutralizzare i suoi pregi.

    La tattica è il valore aggiunto del giocare in una squadra perché anche se un giocatore è bravissimo c’è sempre qualcosa in cui è meno abile e tramite il gioco collettivo si riesce a far emergere il meglio di ognuno, sopperendo ai suoi difetti con le doti di un altro.
    Un gioco di squadra che non faccia questo applica una metodologia sbagliata.
    Mantenere un giocatore all’interno della squadra non servono discorsi moralistici. Servono criteri più utilitaristici e pragmatici: deve intravedere la convenienza dello stare nel gioco di squadra, traendo i maggiori benefici personali giocando insieme a compagni che nascondano i suoi difetti ed esaltino invece i suoi pregi.

    La costruzione di una squadra parte dall’avere chiaro l’obiettivo, avere un gioco ben delineato, conosciuto da tutti:.
    La metodologia, lo stile di lavoro e di gioco, devono essere chiari a tutti, e non soltanto al Mister. Concepire il gioco di squadra come: “io penso, loro eseguono” è sbagliato. Le vere squadre non sono così. Il ruolo dell’allenatore consiste nel saper costruire un gioco plasmando la squadra in base alle caratteristiche intrinseche di ciascun giocatore, in collaborazione con i giocatori”.
    Il ruolo dell’allenatore, un buon allenatore è chi riesce a far muovere un giocatore secondo le proprie intenzioni, ma il massimo risultato sarà quando i giocatori sapranno muoversi per conto loro in base a quanto hanno recepito negli allenamenti tecnico-tattici.

    L’ideale assoluto, che come tale non è mai raggiungibile, viene nel momento in cui l’allenatore non ha più bisogno di correggere sul campo i movimenti dei prorpi giocatori perché i giocatori sanno già tutto quello che c’è da sapere. Tutti devono conoscere, oltre alla tecnica, come si gioca, la tattica, insomma.

    La figura dell’allenatore è quindi assimilabile a quella di un capo, un ruolo di comando. Deve essere in grado di assumersi sulle proprie spalle i rischi. La tattica deve essere condivisa da tutti, anche tramite un contraddittorio. Se non c’è accordo entra in gioco il mister: e decide lui, perché non si può vivere nel conflitto. Il mister e il responsabile si assumono le responsabilità, cercando di sbagliare il meno possibile. Un margine di errore esisterà ovviamente sempre, l’essenziale è che tutto questo sia ben chiaro .

    Squadra e gruppo, non sono la stessa cosa e non vanno confusi. Il gruppo è l’elemento alla base della squadra. Il gruppo si forma svolgendo un’attività in comune. Nel gruppo ogni giocatore ha dei ruoli, ma non ben delineati e assoluti, il gruppo è un’entità propria, la sua caratteristica non deriva dalla somma delle caratteristiche degli individui che compongono il gruppo, ma bisogna ricercarla nelle dinamiche che si creano al suo interno. E’ necessario verificare le caratteristiche di ciascun atleta, i talenti, oppure se ha un certo carattere, o se è coerente ad un certo metodo di lavoro.

    Caratterizza una squadra rispetto ad un gruppo i ruoli, che sono più definiti in funzione del tipo di gioco che si vuole fare, della tattica che si intende applicare. E’ inammissibile, ad esempio, che un giocatore che non rispetti le disposizioni del mister anche quando sono in contrasto con le proprie convinzioni. Questo implica accettare le disposizioni del mister, accettare anche i limiti, i difetti, gli errori dei compagni. Ciascun giocatore deve avere e rispettare il ruolo assegnatogli dall’allenatore.
    L’allenatore fa parte dei ruoli prestabiliti, il suo è quello di guidare la squadra. E’ necessario differenziare tra capo e leader, nello sport, ci sono allenatori che non sono leader e che utilizzano quelli che si vengono a creare in modo naturale all’interno del gruppo dei giocatori.

    Quando c’è qualcosa che non funziona è difficile rispettare i ruoli, dipende dal clima creato, sul modo di interpretare un errore o una situazione.
    E’ in caso di difficoltà che si vede se c’è davvero lo spirito di squadra. Quando le cose vanno bene, di solito, è semplice rispettare i ruoli, quando invece vanno male si innesca il meccanismo dei malumori. Il problema di fondo è che l’errore viene visto come una dimostrazione d’incapacità e non come degli strumenti d’apprendimento. oltre a distruggere l’armonia, impedisce di progredire, di imparare. E’ una situazione che nella mia esperienza ho trovato ovunque, l’errore segnala la necessità di apportare modifiche, i malumori, invece, impediscono di mettere in moto le risorse e le soluzioni necessarie per ottenere il miglior risultato possibile, risorse che, a volte, non si sa neppure di avere.

    Quanto contano le motivazioni? Affinché i ruoli, il gruppo, la squadra funzionino è chiaro che la motivazione è un elemento fondamentale, motivazioni che devono essere concrete, come il raggiungimento di obbiettivi, risultati, comportamentali o morali. In che cosa consiste la motivazione di base, in fare ciò che piace. Di conseguenza, quando si costruiscono le squadre, bisogna che gli atleti siano persone a cui piace mettersi in gioco, progredire, stimolati a migliorarsi, ha trovare motivazioni.
    In ogni modo è possibile migliorare le condizioni tattiche, il bagaglio tecnico, l’ambiente, concedere gratificazioni, al fine di rendere più soddisfatti di ciò che si svolge.

    Un buon allenatore deve cercare di mettere, se può, un giocatore nel posto in cui sa che può dare il meglio di se stesso, se poi coincide nel ruolo dove gli piace stare diventa una motivazione .
    La sfida… questa motivazione assume un ruolo fondamentale, un atleta, ha bisogno delle emozioni, di sentirsi parte di qualcosa, di un progetto che si costruisce durante gli allenamenti e dove il confronto con la squadra avversaria diventa solo il culmine, la punta di un iceberg di tutto un lavoro, questo va al di là della routine degli allenamenti o della preparazione, per arrivare a competere.
    Come si fa ad avere la mentalità vincente?

    La risposta è semplice e paradossale: vincendo! Il problema è: come faccio a vincere?
    La prima vittoria è quella contro i propri limiti e i difetti. La funzione dell’allenatore è fondamentale: deve porre obiettivi facilmente raggiungibili, in maniera da far fare un passo alla volta e, soprattutto, deve dare aiutare a risolvere i difetti, superare le difficoltà, è con un allenamento serio costante e attento che si arriva a questa prima vittoria. Le difficoltà non devono più essere viste come un qualcosa che mi impedisce di fare, ma come la possibilità di allenarmi a superarle.

    La seconda vittoria è quella contro gli avversari, che va programmata, da una parte affrontando avversari che siano alla mia portata, dall’altra, contemporaneamente, confrontandomi contro i migliori, anche se perdo, ma tutto questo nello spirito di squadra e di gruppo, rispettando il ruolo del Mister e le sue scelte. Si impara di più durante gli allenamenti che durante gli incontri, dove lo stress del risultato e della prestazione può condizionare la prestazione di qualsiasi atleta, si impara di più confrontandosi, allenandosi con un compagno o avversario forte piuttosto che con uno debole.

    Quando la stagione sportiva entra nel vivo, il campionato è iniziato è tempo di elaborare qualche bilancio per i giocatori, allenatori e dirigenti.

    Da quello che l’esperienza insegna sui risultati delle maggiori squadre professionistiche, si possono fare considerazioni su come trasformare le potenzialità di un gruppo di giocatori, alcuni dotati di indubbie qualità individuali, in forza di squadra, che possa portare a risultati concreti nel corso della stagione.
    Queste considerazioni sono quanto mai pertinenti negli sport di squadra anche se riguarda anche quegli sport considerati individuali, se è vero che comunque anche i singoli atleti nella maggior parte dei casi fanno parte di squadre, gruppi o società sportive.

    Quando si parla di spirito di squadra, la maggior parte degli atleti che praticano sport di squadra, spesso cadono nell’errore di focalizzarsi sul risultato personale piuttosto che su quello della squadra.
    Gli allenatori e le società tramite i dirigenti responsabili, devono trasmettere ai propri atleti il concetto che il loro risultato personale sarà molto più elevato se contribuiranno prima al raggiungimento di obiettivi comuni.
    Fermo restando che l’interesse primario, per un atleta e per la squadra, deve essere sia la performance individuale sia risultato, (anche se per qualche atleta è difficile capire questo concetto) tale performance può essere fornita solo grazie all’impegno di tutto il gruppo di atleti, sia in allenamento che in gara.

    Da “Il sapore della vittoria”

    Potrei consigliare al riguardo un paio film che sono imperdibili per chiunque, in qualsiasi situazione, che esplicano questo messagio nello sport :

    – Momenti di Gloria, film culto per qualunque sportivo che voglia avere successo in tutto ciò che si impegna a fare;

    -Il Sapore della Vittoria, pellicola ricca di spunti e di temi sullo spirito di gruppo;

    Il messaggio che trasmettono e gli spunti sono in particolare :

    – l’integrazione di di atleti provenienti da luoghi ed esperienze diverse;

    – la valorizzazione delle qualità individuali nell’ambito della crescita globale della squadra e del gruppo;

    – il rispetto per il proprio e l’altrui impegno rimanendo concentrati e dando il massimo in ogni momento per il risultato dell’intera squadra;

    – la motivazione a non mollare mai, neppure nei momenti più difficili, per gli altri e per approfondimenti ti rimando al prossimo seminario;

    – la metafora “Usare il Cervello per Vincere”.

    Luca Papini

    Leggi la seconda parte: clicca qui

  4. Piccole realtà crescono: A.S.D. RIBOLLA, impegnati anche nel sociale

    Leave a Comment

    Un articolo pubblicato per dare risalto anche a realtà calcistiche minori che con sacrificio e impegno danno la possibilità di praticare il calcio a decine di ragazzi e ragazze con entusiasmo costante.

    Ribolla è una frazione del comune di Roccastrada, in provincia di Grosseto. Oggi è la seconda frazione del comune per numero di abitanti.

    La storia

    Al di la del fiume Follonica, uno spiazzo di terreno fu adibito a campo sportivo, era l’anno 1925 quando venne costituita l’ Associazione Sportiva Calcistica di Ribolla. Il Ribolla, la squadra di un villaggio minerario, dove la vita ruotava tutta intorno alla miniera, al calcio e alla Montecatini, tutto gli apparteneva.

    Erano di sua proprietà le case, le strade, l’acquedotto, la Chiesa, l’Ambulatorio, il Dopolavoro (il locale così chiamato con il Bar e la sala del Cinema ), la Scuola, la squadra di Calcio e naturalmente la Miniera.
    Il “Costantino” , mitico campo sportivo reso scuro dalla polvere del carbone, che incuteva a chiunque timore, la “baracca” di legno
    degli spogliatoi.

    La più forte squadra di calcio di Ribolla arrivò imbattuta alla finale per l'accesso alla serie "C", nel 1947 sconfitta dal Follonica

     

    “La squadra che non conobbe sconfitta” I bianconeri del Ribolla superarono nella finale della Lega giovanile Toscana del 1936 la squadra del Marzocco di Firenze.

    Dodici uomini, giocatori e allenatore, in casacca a strisce bianconere, schierati sul campo, due imprese per sempre indelebili.

    Una perla rara, quella vittoria, quindi più brillante e preziosa, ben visibile tra la polvere, le montagne di carbone e le infide gallerie di quel bacino minerario, prima ancora che paese. Il campionato di calcio ’51-’52 fu veramente splendido. Eravamo in quarta serie, una categoria come potrebbe essere oggi un campionato nazionale dilettanti. Proprio alle porte del calcio che conta, quello dei professionisti.

    Ci pensate, il Ribolla, la squadra di un villaggio minerario della Maremma che si misurava con squadre di alcune tra le
    città più importanti della Toscana, come ad esempio Pistoia e Carrara. La Montecatini si occupava delle spese di gestione del campo sportivo. Pensava alle maglie ed ai completi da gioco. Sosteneva le spese per le trasferte e qualcosa dava ai giocatori. Soprattutto a chi veniva da fuori.

    Alcuni venivano da Piombino, altri da Grosseto. La Montecatini li acquistava, a qualcuno dava il lavoro e a qualcuno dava lo stipendio solo per giocare. In quella magica stagione ’51-’52 il Ribolla vinse a Pistoia.

    Quando arrivò il nuovo Direttore della miniera, l’ingegner Padroni, a Ribolla cambiò tutto, cambiarono i sistemi di lavoro in miniera, cambiò molto nella vita di tutti i giorni nel villaggio e cambiò anche il destino della squadra di calcio. Lui, il direttore, il pallone non lo poteva vedere, così la squadra fu smantellata il calcio a Ribolla sparì……

    Dopo la tragedia a Ribolla c’era bisogno di ritrovare un po’ di serenità. Il calcio poteva dare un suo piccolo contributo per regalare al paese ed ai suoi abitanti qualche ora di distrazione. Nacque un nuovo Ribolla. Le maglie erano ancora bianconere ma la nuova dimensione non era più quella di pochi anni prima. Ma almeno il pallone poteva tornare a rotolare.

    Fu creata una squadra Juniores con ragazzi di 17-18 anni. Questa squadra vinse il campionato provinciale e poi andò a fare le finali regionali. E vinse anche lì. Anche in questa occasione fu la Montecatini la protagonista della scena.

    La chiusura definitiva della miniera, la lenta agonia, il pallone sparì da Ribolla. All’inizio degli anni ’60 però la grande volontà del dottor Giorgio Barbafiera, “Il Presidente”, con Aldo Baldaccini allenatore, permise al calcio di rinascere e da quel giorno non si è più
    fermato, fino ai nostri giorni.

    La società

    l’A.s.d Ribolla è formata da un Consiglio Direttivo composto da un Presidente, un Vice Presidente, un Segretario, un Tesoriere, da diversi Consiglieri, alcuni dei quali con compiti specifici quali il Responsabile del Settore Giovanile e il Direttore Sportivo, da Collaboratori e da alcune decine di Soci.

    I tesserati

    La Società vanta circa duecento atleti tesserati.

    Dieci sono le Squadre iscritte ai vari Campionati della F.I.G.C. , della Lega Calcio U.I.S.P. e C.S.E.N. , dalla Prima Squadra che milita nel Campionato di II° Categoria, Juniores, attraverso tutte le categorie del Settore Giovanile quali Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Pulcini, fino ai Primi Calci che dall’età di 5 anni si cimentano per la prima volta con il calcio.

    Dal settembre 2009 abbiamo inoltre la sezione calcetto femminile composta da due squadre che militano nel Campionato Calcio a 5 della Lega Calcio UISP e nel Torneo Provinciale CSEN

    La struttura

    La Società dispone di un Centro Sportivo concesso in gestione pluriennale dal Comune di Roccastrada. Il Centro Sportivo si compone di un impianto principale per gare ad undici giocatori con manto erboso naturale con un’ampia gradinata che può contenere trecento spettatori, un impianto secondario per allenamenti di dimensioni regolamentari; entrambi gli impianti sono dotati di spogliatoi e impianto di illuminazione artificiale. Dispone inoltre di un campo ridotto a sette/nove per il settore giovanile con manto erboso e impianto di illuminazione, di un’area annessa all’impianto principale per gli allenamenti del Settore Giovanile, una lavanderia, un magazzino vestiario, una sala riunioni, di una palestra per consentire gli allenamenti del Settore Giovanile anche in situazioni climatiche avverse.

    In collaborazione con il Comitato Festeggiamenti ViVi.Mi , può usufruire di una struttura composta da cucina, tensostruttura per la ristorazione e bar .

    Manifestazioni

    L’A.S.D. RIBOLLA è promotrice di numerose iniziative rivolte sia ai suoi tesserati che all’intera cittadinanza del territorio comunale e dintorni. Manifestazioni che hanno visto crescere in consenso e partecipazione ad ogni nuova edizione. Meritano menzione il Torneo “Natale a Ribolla” , Il Torneo “Carnevale” e il “Torneo dei Rioni” con la collaborazione del Comitato festeggiamenti ViVi.Mi.

    Manifestazioni di rilievo sono il Torneo Nazionale Categoria Giovanissimi “Viviano Angelucci” ; per la commemorazione delle origini del nostro paese il “Torneo La Miniera a Memoria ” capace di richiamare a sé un indotto, tra atleti, dirigenti e spettatori, di oltre 1200 persone.

    Affiliazioni e Collaborazioni

    Oggi, in un periodo di crisi di identità e valori nel calcio come nella vita, chi, come l‘A.S.D. RIBOLLA, ci ha sempre creduto non puo’ che progettare qualcosa di nuovo che prosegua nella stessa direzione. E’ proprio con questo spirito che la nostra Societa’ collabora con la Società Professionistica Empoli F.C.

    Diverse sono le iniziative legate a questo progetto che da la possibilità alla nostra Società di avere a disposizione del propri tesserati e dei propri istruttori l’esperienza e le conoscenze dei Tecnici dei Dirigenti dell’Empoli F.C. . L’Empoli F.C. seguirà i ragazzi del Settore Giovanile della nostra Società, periodicamente i propri responsabili faranno visite durante gli allenamenti. L’Empoli F.C. organizzerà stage per i nostri ragazzi presso il proprio Centro Sportivo Monteboro.

    Lo Staff Tecnico della nostra Società seguirà periodicamente corsi insieme ai tecnici dell’Empoli F.C. e periodicamente le nostre squadre si alleneranno con i pari età della Scuola Calcio Empoli Giovani.

    Anche grazie a questo rapporto di collaborazione la nostra Società a visto aumentare la qualità del servizio offerto ai propri tesserati ed alle loro famiglie e, di conseguenza, incrementare in maniera “esponenziale” il numero dei tesserati.

    Altro accordo di collaborazione è stato raggiunto con U.S. Gavorrano , società militante nella Lega Professionisti, nel dettaglio il Gavorrano otterrà una prelazione su tutti i tesserati dell’ l’A.S.D. Ribolla che, a sua volta, usufruirà di un canale esclusivo per la cessione dei tesserati non futuribili a livello professionistico.

    L’accordo stipulato tra l’Azzurra Grosseto Calcio Femminile, società militante nel campionato regionale serie D FIGC calcio a 11 femminile, ha come scopo principale quello di promuovere e sviluppare il calcio femminile in ambito agonistico, amatoriale e giovanile, alla base del progetto ci sono i principi fondamentali di promozione e sviluppo del calcio femminile senza limiti di età. Particolare riguardo sarà dato all’avviamento allo sport del calcio femminile di giovani ragazze, con la prospettiva di formare, in un prossimo futuro, una squadra di calcio giovanile.

    Il Consiglio Direttivo dell’ ASD RIBOLLA collabora con il Comitato Festeggiamenti “VIVI.MI” stringendo con esso una collaborazione che in più di un’occasione è andata ben al di là e al di sopra di un reciproco sostegno, divenendo unità di intenti, risorse e scopi.

    Collaborazione dunque, è per noi strumento, metodo e intento per percorrere il nostro cammino, convinti che i grandi obiettivi siano raggiungibili non solo attraverso le pratiche del coinvolgimento e delle strette di mano, ma soprattutto da fatti concreti !!

    I Progetti Sociali

    Da sempre crediamo che lo sport possa rappresentare un veicolo della “socialità” nella più ampia accezione del termine. Uno strumento che possa guidare, facendosi “tramite” ed “esempio”, ai valori positivi di cui una società autenticamente civile necessita. Ed ecco, allora, che nel nostro progetto non può mancare la dimensione sociale, fianco a fianco, a quella sportiva:

    • Promuovere attraverso investimenti mirati il “Progetto Scuola” per supportare e ampliare l’offerta formativa ad indirizzo
      sportivo delle scuole del territorio sinonimo di attività ludico-motorie-sportive volto alla promozione di questa disciplina anche all’interno dei plessi scolastici, sotto la guida organizzativa e operativa del nostro staff tecnico formato da istruttori qualificati, con l’obbiettivo di promuovere lo sport tra le tante nuove nazionalità, sia esse comunitarie che extracomunitarie, come elemento aggregante di fronte a culture, lingue e religioni diverse
    • Attivare il progetto “Sostegno al diritto allo sport” destinando parte degli introiti ad un “fondo” che possa consentire la riduzione della quota d’iscrizione ai corsi di calcio alle famiglie in particolare difficoltà; perché ciascun bambino della nostra comunità possa godere del diritto di “giocare con noi”.

     

    Metti in luce anche tu le iniziative e l’attività proposte dalla tua società di calcio! Registrati a Mistermanager.it e invia un articolo!

Mistermanager.it © Tutti i diritti riservati - Privacy Policy - Realizzazione siti internet www.christophermiani.it

In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei