Finita la Serie A, la penultima giornata di Serie B ha integrato altri verdetti alla già sancita promozione del Palermo invitandoci all’analisi di alcune situazioni di palla inattiva a scopo puramente didattico.
In sequenza nel video:
Carpi – Virtus Lanciano: punizione laterale calciata da Mammarella, Carpi a difendere con tutta la squadra e Lanciano con otto giocatori coinvolti (uno a calciare, tre che faranno copertura preventiva fintando l’attacco alla porta e quattro impegnati nel gioco aereo). Deviazione di Amenta e parata di Colombi, estremo emiliano.
Avellino – Reggina: punizione centrale. si nota una barriera sistemata maldestramente. Calcia Ciano e segna piazzando la palla sul primo palo facendo passare il pallone proprio tra il distaccamento della barriera.
Brescia – Juve Stabia: il gol di testa di Doukara che si smarca con personalità e la giusta cattiveria agonistica, andando a realizzare di testa su azione di calcio d’angolo diretto.
Ancora Carpi – Virtus Lanciano: originale combinazione a due su calcio d’angolo che produce un cross ad uscire sul primo palo sul quale si avventa Thiam che realizza di testa.
Cesena – Latina: quando cala la concentrazione a risultato già acquisito! Punizione laterale da sinistra calciata con parabola ad uscire; tre giocatori del Cesena contro sette del Latina e rete che accorcia le distanze dei romagnoli con Cascione completamente libero di agire!
Ternana – Palermo: punizione centrale diretta realizzata da Rispoli aiutato anche da un errato posizionamento del portiere e da un blocco (discutibile ma determinante), di un compagno a contrastare l’avversario che voleva negargli la conclusione.
Esaminiamo queste tre situazioni di palla inattiva ricavate da gare professionistiche nazionali e internazionali, relative alla stagione in corso:
1) CORNER DEL BARCELLONA CONTRO IL MILAN AL CAMP NOU
Iniesta sulla palla, scarica su Neymar che riceve; Iniesta si porta in copertura preventiva. Neymar riceve e scarica sull’accorrente Messi che di prima serve il taglio di Neymar che a seconda di come si sviluppa l’azione (comportamento degli avversari) calcia in porta o mette al centro per i compagni.
Strootman sulla palla, accanto a sé Pjanic; al limiti dell’area, sono posizionati i saltatori della Roma, Ljajic si trova davanti alla barriera avversaria, spostato verso l’esterno a sinistra, Strootman gli trasmette palla laterale alla barriera e il compagno scattato per tempo ha due soluzioni: calcia in porta o mette a centro per i compagni.
Schema su calcio d’angolo eseguito dall’Italia contro la Bulgaria: Pirlo sulla palla, tutti i saltatori in area di rigore (motivo distraente), Candreva parte da fuori area e va incontro alla palla lanciata rasoterra da Pirlo, subito seguito da Insigne che parte un po’ più dietro del compagno. Candreva finta e la palla arriva ad Insigne che calcia in porta.
Calcio d’angolo sul lato destro d’attacco della Juventus, Pirlo (A) sulla palla, scarica (1) a Vidal (B) e si muove incontro per ricevere di nuovo la palla (2), ritrasmette sullo spostamento di B (3) che crossa in area per i compagni. Notare il movimento ad inganno di C che va incontro a Pirlo.
SITUAZIONE SU FALLO LATERALE
Fallo laterale sul lato sinistro dell’attacco della Juventus sulla trequarti Asamoah (A) batte (1) su Vucinic (2) che fa la sponda verso il compagno C (3) che si comporta di conseguenza sul comportamento della squadra avversaria.
SITUAZIONE SU CALCIO D’ANGOLO 2
Calcio d’angolo sul lato destro d’attacco della Juventus, Pirlo (A) sulla palla, scarica (1) sul movimento incontro di B (Vucinic), che a sua volta scarica (2) su C (Vidal, che crossa in area (3) per i compagni.
Lo schema viene eseguito sul fronte destro della squadra che attacca.
Sulla palla va Alvarez (A), Jonathan (C), sta al suo fianco, quasi sulla linea della squadra che difende, a scarica su B (Guarin), che di prima intenzione lancia c che corre alle spalle della difesa. C o calcia in porta o la mette per i compagni.
Variante:
A finta di scaricare su B ma la passa direttamente a che si regola poi di conseguenza.
N.b. I tempi di inserimento non devono fare in modo a di far finire C in fuorigioco.
I compagni di C, eseguono un contro movimento ad uscire e rientrare, nell’area avversaria
2) CALCIO D’ANGOLO GENOA
Da sinistra, un compagno appoggia a Lodi che calcia di sinistro direttamente in area.
Da destra batte direttamente Lodi
3) SCHEMA PUNIZIONE NAPOLI
Punizione sui 30 metri circa, va sempre Callejon sulla palla e la squadra si schiera cosi’ come in figura, la palla viene lanciata a scavalcare su Albiol (1), che la scarica sul taglio di Hamsik (2).
Esercitazione finalizzata alla destrezza e al miglioramento della marcatura “a uomo” nelle palle inattive a sfavore, in particolare dei calci d’angolo.
Due squadre di 6/7 giocatori l’una si sfidano a una gara di calci d’angolo. Ogni squadra attacca una porta e difende la propria.
Oltre ai giocatori che si sfidano tra le due porte (vedi figura), altri due per squadra sono gli incaricati alla battuta del calcio da fermo.
Ciascun giocatore ha una marcatura specifica su un avversario in base a caratteristitiche fisiche o di elevazione; l’allenatore può decidere da che parte viene calciato il corner creando quindi una situazione d’incertezza in cui dovranno essere messe in campo concentrazione sui diretti antagonisti e, ovviamente, sulla traiettoria del pallone.
In tutto verranno calciati 4 corners da parte di una squadra (rossi) e 4 dall’altra (bianchi) non necessariamente, ripeto, in modo sequenziale ma anche in modo casuale, impartito dall’allenatore, chiamando il nome del “battitore” prescelto.
Vince la squadra che realizza più reti.
Aumentando il numero di palloni, e diminuendo le pause tra un calcio d’angolo e l’altro l’esercitazione può assumere una finalità metabolica differente.
Materiale occorrente: palloni, casacche, porta mobile.
…Quando si pigliano troppi gol in certe situazioni….
Si parla molto ultimamente di un tema importantissimo nel calcio moderno: le palle inattive, o il cosiddetto “calcio statico”.
In un precedente articolo abbiamo cercato di dare un impronta alla metodologia per allenarle a livello dilettanti o di settore giovanile.
Si tratta di situazioni di gioco importanti e spesso decisive in una gara, ed è per questo che si devono allenare costantemente. Negli ultimi anni, il gioco del calcio ha aumentato la propria velocità di esecuzione, con squadre sempre piu’ corte e spazi sempre piu’ stretti.
Conseguentemente sono aumentati i contrasti e le situazioni in cui la palla esce dal campo. E’ diventato per ogni allenatore, basilare allenare anche quelle situazioni, dette di palla inattiva, per mezzo delle quali è possibile determinare il risultato (la statistica dice che il 60 % dei gol viene realizzato su situazioni di palla inattiva)
Si classificano sostanzialmente sei situazioni di palla inattiva:
calcio d’angolo
calcio punizione
rimessa laterale
calcio rigore
calcio d’inizio
rinvio del portiere
Nell’ultima seduta della settimana, quella che precede la gara, si dovrebbe dedicare parte del tempo a quest’aspetto, senza dimenticare la fase passiva, vale a dire quando è la nostra squadra a subire i pericoli derivanti dai calci da fermo.
In generale nelle palle inattive a favore devo considerare questi aspetti
Organizzazione
Alternative
Conoscenza potenzialità dei nostri giocatori
Conoscenza e sfruttamento dei punti deboli avversari
Mentre in quelle a sfavore devo scegliere se marcare a uomo a zona, in base alle caratteristiche dei miei giocatori e degli avversari.
Di seguito si propone una serie di 10 situazioni di calcio d’angolo per tentare di aumentare la nostra pericolosità relizzando qualche rete in più (e fare qualche punto in più in classifica).
Soprattutto a livello di settore giovanile ove è opportuno dedicare l’allenamento alle capacità tecniche e non con minor enfasi alle capacità condizionali dei ragazzi, le palle inattive costituiscono a mio avviso un ottimo veicolo per poter far toccare con mano ai giovani calciatori un fenomeno che nel calcio attuale sta prendendo sempre più piede: il calcio “statico”, per l’appunto l’organizzazione dei “calci da fermo”.
Reputo che a partire dalla categoria giovanissimi, quindi mi riferisco a ragazzi nati quattordici anni fa, sia importante insegnare qualche utile movimento per poter avvicinarci meglio alla realizzazione del gol o al contrario neutralizzarlo.
Nel calcio attuale le situazioni di palla inattiva generano reti con percentuali rilevanti, forse inimmaginabili: prendendo come materia di studio due importanti manifestazioni di questi ultimi anni si può rilevare come i calci da fermo siano stati e possano diventare nel contesto di un team, fattore di realizzazione e quindi di vittoria.
Nei Campionati del Mondo disputatisi nel 1998 la percentuale d’incidenza delle segnature da situazione di palla inattiva sul totale delle reti è stata del 31%; sei anni più tardi agli Europei 2004 tale percentuale è stata del 36,3%.
Ciò ci indica chiaramente che nell’ambito di queste due manifestazioni poco meno di un terzo delle segnature è stato generato da situazione di palla inattiva!!!
Dal punto di vista del mio credo calcistico penso che sia importante allenare questi elementi tattici.
Perché non migliorarci arrivando a creare un’occasione da rete ogni qualvolta abbiamo a disposizione un corner o un punizione laterale piuttosto che una punizione indiretta dal limite? L’importante, soprattutto a livello giovanile, è considerare un numero non troppo elevato di giocate al fine di non creare ai ragazzi troppa confusione: quattro o cinque schemi possono sicuramente bastare.
Presupposti.
Basilare individuare nel gruppo chi sa esprimersi meglio a livello di gesto tecnico. “Chi calcia meglio?” A differenza del calcio “dinamico”, il “calcio statico”, dà la possibilità a chi deve effettuare la giocata di potersi concentrare sul gesto da fare senza pressione alcuna eseguita dagli avversari.
Compiere un’analisi dei singoli elementi, evidenziandone peculiarità nelle varie situazioni che si vogliono adottare, ad esempio: tempismo nei palloni alti, capacità di smarcarsi, potenza del tiro, ecc.
Una volta trovati ruoli ed “interpreti” stabilire che tipo di giocate vogliamo eseguire e in quali zone del campo.
Coinvolgere i giocatori con caratteristiche fisico-tecniche similari in più ruoli del medesimo schema, facendoli bene assimilare; nel corso della stagione è impensabile di far giocare sempre e solo gli stessi undici giocatori!
Ottenere il coinvolgimento totale da parte del gruppo. Come? Facendo assimilare il concetto secondo il quale una palla inattiva a favore possa costituire un’occasione da gol! Con la prima rete ottenuta da “schema” provato e riprovato la squadra acquisterà fiducia e il “voler fare” della squadra sarà sempre più positivo.
Come allenarle.
Curare il prima, il mentre e ovviamente l’effettuazione della giocata.
La disposizione dei giocatori va curata con l’obiettivo di creare sin da subito “disagio” tattico alla squadra avversaria (vedi ad esempio punizione laterale o punizione centrale dalla trequarti). La particolare disposizione che si assume prima del fischio dell’arbitro dovrà già creare difficoltà di lettura e di disposizione in campo a chi difende. Noi sappiamo come ci muoveremo, ma gli avversari sanno perché mettiamo quattro giocatori con le spalle rivolte alla porta difronte al pallone e altri due in fuorigioco tre metri oltre la barriera?
Considerare che l’inizio dello schema su “palla inattiva” non si ha nel momento in cui il nostro giocatore calcia il pallone ma nel momento in cui l’arbitro fischia. E’ opportuno quindi,provare ripetutamente i movimenti senza palla (blocchi, contromovimenti, finte), da effettuare nelle fasi che intercorrono tra il fischio del direttore di gara e la battuta ( smarcamento per la finalizzazione).
Andare a cercare il pallone utilizzando i giocatori più abili nello marcamento stesso e nel gioco aereo partendo dal presupposto che l’azione non deve essere eseguita da fermi ma attraverso dei movimenti mirati, accompagnati all’occorrenza da dei segnali vocali o da una gestualità ben definita (ad es. alzo il braccio-movimento incontro di un giocatore e retropassaggio a un altro giocatore nel corner).
Tener conto delle le coperture da eseguire al fine di non subire l’immediata ripartenza avversaria nel caso di respinta a seguito di un calcio di punizione o di un calcio d’angolo non andato a buon fine.
Porsi l’obiettivo di insegnare a ciascun giocatore più di un movimento da eseguire nell’ambito dello stesso schema: il campionato può riservare infortuni e squalifiche e sicuramente in campo non manderemo i soliti undici ragazzi!
Quando allenarle.
Il mesociclo coincidente con la preparazione precampionato è il momento più adatto per iniziare a considerare l’argomento per due motivi:
Il clima è caldo e i giocatori non vanno incontro a raffreddamenti drastici della temperatura corporea ogni qualvolta ci si sofferma per cinque, dieci, venti, minuti sulla descrizione dello schema che sicuramente, soprattutto agli inizi, va ripetuto molteplici volte
Vi è il tempo per provare a mettere in campo quanto spiegato e appreso durante le sedute nel corso di amichevoli pre-campionato, partite di Coppa o tornei estivi, arrivando all’appuntamento col campionato sicuri e decisi su ciò che si deve andare a svolgere durante la gare.
Nel corso della stagione, durante le partitelle, interrompendo il gioco per un breve lasso di tempo richiamando quindi lo schema di palla inattiva da allenare, ad esempio: “Cinque minuti di corner corto!
Una volta assimilati schemi e movimenti, anche una semplice lavagna può aiutarci a ripassarle in modo teorico all’interno dello spogliatoio anche nell’immediata vigilia della gara.