Tag Archive: barcellona

  1. Milan, si punta di nuovo su Fabregas.

    Leave a Comment

    Erano 2 anni fa quando il Milan era vicino all’acquisto di Cesc Fabregas , ma purtroppo falli’ dopo che arrivo’ il Barcellona offrendo 40mln di euro all’Arsenal. Cesc cresciuto nella cantera blaugrana accetto’ l’offerta dei spagnoli, ed il Milan resto’ a secco. Ora il giocatore si trova bene in Spagna, tranne che una settimana fa in Barcellona-Bayern fu fischiato facendo in modo che il presidente Rossel lo potrebbe mettere sul mercato. Secondo quanto riporta Tuttomercatoweb il Milan e già pronto per portare il giocatore in serie A , sperando che,quanto riportato dal giocatore,non ritorni all’Arsena. Naturalmente ora non si sa niente sulla possibile offerta del Milan al Barcellona. Ma vi terremo aggiornati.

  2. Il modello di gioco del Barcellona – I segreti della squadra “perfetta”

    12 Comments

    Lo stile di gioco del Barcellona, in linea generale, si sviluppa attraverso un modello di calcio “Totale”, fitte trame di passaggi, una costante dedizione al possesso palla, pressing alto alla ricerca di un immediato recupero della palla appena persa.Tutti i giocatori partecipano attivamente alle fasi di gioco, portiere compreso. Il singolo è esaltato dal collettivo, benchè una tecnica individuale altissima sia fondamentale per l’articolazione di un così complesso sistema. Il 4-3-3 è il disegno inziale e necessario su cui si basa il gioco del Barcellona, inteso come schieramento di partenza, poichè nell’arco dei 90 minuti subisce innumerevoli mutazioni tattiche, proprio a causa del continuo movimento della squadra. Per questo è chiaramente difficile parlare di un modulo di gioco univoco.

    L’impostazione parte dal portiere che predilige l’appoggio ai difensori, al lancio lungo sulle punte. I terzini si alzano sulla linea dei centrocampisti (e non sono quasi mai coinvolti in prima battuta), i centrali difensivi si allargano esternamente permettendo al mediano basso di venire a prendere palla sulla linea di difesa (che a questo punto diventa a 3 – Fig.1), ed impostare palla al piede. L’avanzamento tramite possesso permette alla squadra di essere sempre corta e compatta:la circolazione della palla è rapida, 1 o 2 tocchi per eludere il pressing avversario.
    Fig.1 - Abbassamento del mediamo fra i centrali difensivi per ricevere palla

    É tutto un gioco di posizioni, il giocatore con la palla ha sempre più possibilità di giocata: la chiave sta nel movimento e nei triangoli di gioco che si creano in seguito allo smarcamento del compagno; liberarsi dalla marcatura permette di giocare più agevolmente, con appoggi e fraseggi nel breve, evitando così lanci lunghi e scontati. Il Barcellona gioca “semplice”, chi è spalle alla porta (il lato alto del triangolo), scarica dietro a chi ha una visione frontale della situazione.Lo svolgimento del gioco è diretto a ricercare spazi che facilitino la progressione,e a trovare uomini liberi per disporre al meglio dei suddetti spazi.Sfuttamento dell’ ampiezza di gioco: gli attaccanti esterni si posizionano all’altezza della linee laterali del campo per allargare la difesa avversaria e facilitare l’inserimento dei centrocampisti da dietro. (Fig.2)

    Fig.2 - Esterni di attacco larghi
    Il gioco del Barcellona non prevede un attaccante di peso per evitare di concedere punti di riferimento. Il cuore dell’attacco infatti,non è presidiato in maniera fissa da una boa centrale, ma resta “libero” per lasciare spazio alle incursioni a sorpresa dalle retrovie. I continui tagli e il movimento senza palla fanno la differenza perchè mandano spesso l’avversario fuori posizione.La figura dell’attaccante centrale (Messi), è quella di un simil trequartista dei nostri giorni che gode di una certa libertà di movimento in funzione della profondità della squadra. Predilige ricevere palla sul lato destro per poi accentrarsi a tagliare il campo per tirare o servire assist ai compagni che penetrano nella difesa avversaria.(Fig.3)
    Fig.3 - Messi favorisce l'inserimento dei compagni
    Il ruolo dei due terzini è fondamentale: in fase di possesso attaccano la profondità diventanto veri e propri attaccanti aggiunti, dando ancora più peso alla fase offensiva. In avanti si delinea una sorta di figura a trapezio (3-3-4), le cui parti vicine tra di loro, scambiano in velocità e negli spazi stretti anche all’interno dell’aria per trovare la via del gol.La squadra permette l’incorporamento dei laterali (Fig.4), grazie a precisi movimenti degli attaccanti esterni: accentramento per attendere un cross, o leggero arretramento, andando incontro al portatore di palla. Questo movimento ad uscire crea lo spazio per il taglio o l’inserimento da dietro di un giocatore a ridosso.
    Fig.4 - Pedro viene incontro al portatore di palla liberando lo spazio per Dani Alves, che attacca la profondità

    Il fulcro del gioco sono Xavi e Iniesta.Dai loro piedi partono le azioni più pericolose, sono i primi collanti fra difesa e centrocampo e fra centrocampo e attacco. Dettano i tempi di gioco. In situazioni di stallo, sono usuali i cambi di campo a liberare il terzino o l’esterno alto, per alleggerire la pressione, e mettere in difficoltà la squadra avversaria, che deve essere svelta nel ripiegare dalla parte opposta per evitare l’1 contro 1. Il terzo centrale di centrocampo è più che altro un uomo di rottura, che spezza il ritmo, un recupera palloni che solitamente si limita ad appoggi corti e giocate semplici, molto utile soprattutto in fase di contenimento e come eventuale terzo difensore centrale di supporto.L’atteggiamento del Barcellona in fase di possesso è poi determinante per la riconquista della palla. La compattezza e la vicinanza dei reparti permettono di portare subito alto il pressing (a tutto campo),lo scopo è cercare di recuperare il pallone immediatamente alla perdita (Fig.5) o comunque prima che l’avversario generi condizioni favoreli per attaccare efficacemente.

    Fig.5 - Predisposizione al recupero palla
    Fig.6 - Pressing sul portare e superiorità numerica
    Togliere tempo e spazio costringendo una giocata affrettata. Annullare la ripartenza della squadra avversaria portando pressing sul portatore di palla, assicurandosi una superiorità numerica (solidarietà di squadra, presa di coscenza che essere saltati mette in difficoltà tutti – Fig.6), ed impedendo le relazioni con i compagni vicini. Cercare di dirigere il possessore di palla verso spazi favorevoli (sugli esterni, o comunque in zone meno pericolose)o per esempio verso giocatori avversari con meno qualità tecniche, per poi poter contrattaccare. Valutazione della profondità difensiva, blocco alto per mettere in fuorigioco gli attaccanti avversari.
  3. Ancora Barcellona!!! 3-1 al Bernabeu e Mourinho ancora “matato” nel clasico

    Leave a Comment

    I blaugrana hanno steso nettamente le merengues che sono comunque rimaste in vetta alla classifica con gli stessi punti dei rivali (ma con una partita in meno). Vantaggio lampo di Benzema, su errore clamoroso di Valdes, ma poi c’è stata la veemente reazione degli uomini di Guardiola che prima hanno pareggiato con Alexis Sanchez e poi nella ripresa hanno trovano la vittoria grazie all’autogol di Marcelo e al tris di Fabregas. Mourinho ancora sconfitto, e Cristiano Ronaldo in ombra per l’ennesima volta nel “clasico” (altro…)

  4. Champions League: Chelsea primo, Spalletti resiste al Dragào, incredibile Marsiglia, Barcellona accademia e Milan in gita turistica a Plzen

    Leave a Comment

    Incredibile rimonta del Marsiglia, che ha rimontato 2 reti contro il Dortmund vanificata dalla la vittoria ottenuta dall’Olympiakos contro l’Arsenal. Francesi agli ottavi come secondi nel girone, greci in Europa League. E’ passato e allontanato la crisi anche il Chelsea di Villas Boas approfittando anche del pareggio del Leverkusen sul campo del Genk. Per il Valencia solo Europa League. Obiettivo qualificazione raggiunto anche per lo Zenit, uscito indenne da Dragao di Oporto. Anche in questo caso per l’ex-squadra di Villas Boas c’è la consolazione della qualificazione all’Europa League, competizione vinta lo scorso anno. Per il Milan una gita turistica a Plzen dove i padroni di casa avevano come obiettivo centrare l’EPL trovato grazie alla rete del 2-2 nel finale. Al Camp Nou pura accademia per il Barca con la “seconda squadra” (altro…)

  5. Champions League: Barcellona troppo superiore per il Milan, finisce 3-2 al Meazza

    2 Comments


    Un match spettacolare tra le squadre più prestigiose del mondo, questo è stato Milan-Barcellona, gara valida per la 5a giornata della fase a gironi Champions. Hanno avuto la meglio i campioni d’Europa in carica, con il punteggio di 3-2. Rossoneri che alla fine, nonostante si siano arresi ai “marziani” hanno giocato una buona partita, rispondendo colpo su colpo a Messi e c. (altro…)

  6. Analisi e considerazioni: Barça-Real 3-2, atto finale.

    Leave a Comment

     

    Anche se si trattava di un “titolo minore” , anche in Spagna questa definizione non esiste, la pressione sulle due squadre non era inferiore ad una normale partita di liga o champions. Oltre alla pressione mediatica a cui erano sotoposte le squadre, c’è stata una pressione del Real sul Barça veramente spettacolare, sinonimo di divertimento. Entrambe le squadre hanno giocato veloce, i duelli erano veri e nessuno dei due club ha lasciato campo all’avversario . Senza restrizioni, a testa alta e il loro ritmo e migliorato,così come gioc o visto al Bernabeu. Entrambi erano lontani dall’eccellenza dell’anno scorso dove, tranne la finale della Copa del Rey, non abbiamo visto l’eccellenza sempre . La partita è iniziata piena di rumore e controversie- si considera un titolo minore – ma tutto questo è andato a vantaggio dello spettatore, come sempre.

    Benzema ha segnato i tempi e Cristiano Ronaldo ha mostrato il suo lato migliore per lasciarsi alle spalle un Özil disperso in varie azioni. Coentrao a centrocampo ha mostrato la sua versatilità . Guardiola ha tentato di abbassare i ritmi, mossa cercata anche a Madrid. Però se andiamo al di là di marcatori, dei gol, il club non ha mai imposto il suo stile, il resto è andato avanti per l’individualità e il talento di giocatori dalla bravura innegabile. Messi ispira Iniesta per la sua marcatura , nella quale mostra la sua grande sensibilità tecnica. Piqué tacchi alla definizione di destra di Messi. Il Real come a Madrid, crea palle gol ma non riesce a sfruttarle ma comunque la sua potenza nell’arte contrasto porta ai limiti lo stile di gioco del Barça. In una maniera non aspettata arriva il pareggio di C.Ronaldo,una deviazione al posto giusto al momento giusto per rimettere in piedi la partita, che però rimette dalla sua parte il Barça grazie al solito Messi. Si va al riposo sul 2-1 per il Barça.

    Secondo tempo: versione migliorata del Barca e il Real Madrid del primo tempo. Il gioco progredisce in un faccia a faccia, un duello senza paura e con tanto onore,una seconda metà di gioco come una battaglia.Lo spettacolo ha dato spazio a controversie individuali e entrate eccessive . Il Barça ha cercato di spostarsi da un lato all’altro, mantendo possesso palla forte del vantaggio,alla fine ha ripiegato in attesa del Real .Il chiaro scopo era quello di evitare inutili pericoli e mantenere il vantaggio dalla propria parte.

    Mou inizia la sua strategia di comportamento e anche quella tattica. Inizia a mandare in campo forze fresche come Kaka che dal nulla mette

    dentro un pallone, su calcio d’angolo, che si tramuta nel gol di Benzema, complice di vari rinvii sbagliati da parte di Adriano &co : 2-2 ed ora è tutto da rifare per il Barça. Paradossalmente negli ultimi minuti di gara il Real cerca anche il gol del KO ma accade il contrario: ancora Messi emerge sopra le battaglie, i duelli, i falli, le diatribe, e porta il 3-2 dalla parte blaugrana. Poi iniziano ancor di più i duelli all’ultimo”uomo” e non a caso iniziano ad uscire cartellini rossi dal taschino dell’arbitro.

    La partita si è trasferita nel fango. Però non dobbiamo dimenticare e sottovalutare l’esordio di Fabregas, una stella tra le stelle in un centrocampo da firmamento.Il Rela Madrid è stato migliore, in entrambi i match, ma Messi fa sempre la differenza e per il Real un work in progress che fa ben sperare per i tituli della stagione. Messi ha fatto da solo il punteggio, cinque gol in due partite, dove ha messo sempre in qualche modo il suo zampino. Messi, ancora una volta operato il miracolo. La fine del gioco, per come è finita è da no comment. Ma alla fine si sa, quello che conta è il risultato.

  7. Analisi e considerazioni: Real Madrid-Barça 2-2

    Leave a Comment

    Se il calcio è contrassegnato da eventi, da risultati, da attese, di certo la palma d’oro per tutto questo va sicuramente a Barcellona – Real Madrid. Mourinho dopo l’annata scorsa, dove i paragoni con il Barça erano all’ordine del giorno, nella quale è riuscito a strappare la Coppa del Re ma sostanzialmente soffrendo il gioco catalano, quest’anno vuole tutto, soprattutto far vedere che non sono inferiori al Barça. Tutto questo basta per essere motivati, per correre, per vincere,per acquisire una mentalità vincente ancora superiore, e perchè no una sorta di vendetta sul Barça. L’approccio mentale alla gara è il fiore all’occhiello di Mou, ma ieri sera nella fase iniziale si è visto anche quanto conta il precampionato e i risultati di tale periodo nella testa dei giocatori: il Real veniva da solo vittorie, il Barça da sole due vittorie.

    Tutto parte in un periodo dove giocatori arrivano dalla Coppa America, da mercati frenetici, firme rapidissime, aspettative enormi da mantenere e pressioni ancor più enormi. Guardiola lascia fuori quattro elementi che nell’annata scorsa, e quelle precedenti, hanno fatto la fortuna del Barça come Puyol, Pique, Xavi,Busquets, ma poco conta visto che a sostituirli sono gente del calibro di Mascherano, Abidal,Keita e l’immenso Alcantara. La nave Barça salpa a rilento. Il gioco non è lucido come sempre, non è veloce e a tratti confusionario. Mou parte con tutti gli effettivi,lasciando in panca anche il nuovo acquisto Coentrao. Ma sin dai primi minuti si nota un Benzema in forma smagliante, e pensare che la stagione passata a Mou non attirava più di tanto. Il Real si vedeva, molto veloce, intenso, pressione e le linee alte per sfruttare le assenze di Pique e Busquet.

    Guardiola ha iniziato con un gioco un pò diverso dal solito, lanci lunghi a cercare Sanchez e Villa, quasi mai andati a buon fine. Mou aveva Benzema, che cerca prepotenmente il gol ma alla fine lo fa realizzare ad Özil con un bell’inserimento e un tocco che sembrva essere fatto con la mano per la facilità di esecuzione. Dopo il gol non c’era reazione del Barça. Confusione e nient’altro. Errori nei passaggi e l’incapacità di superare efficacemente la pressione del Real Madrid.

    All’improvviso però il Barça si è svegliato facendo vedere a tratti il suo gioco. Era un segno che la partita stava cambiando.Ma più che da parte del gioco quanto del risultato. Villa al primo tiro pesca un jolly immenso, un gol da cineteca, e proprio quando il Real era possessore del gioco indiscusso. Dopo il pareggio Pep ha rallentato la crescita del Barca e ha deciso di aspettare e limitare il numero di errori. Prima della pausa però esce in gioco un certo Messi, e dimostra che quella 10 sulle spalle non la tiene a caso. Khedira e Pepe lo vedono solo passare e andare in rete. Due tiri, due gol, Barça avanti.

    Nella seconda metà di gioco si riparte come la prima. Il Realnon ci stava ad essere di nuovo comprimario. La strategia è l’unica area in cui Mourinho è enormemente superiore. Coentrao subito buttato in campo per sfruttare la sua enorme qualità. Guardiola manda dentro Xavi e Pique in quattro minuti per cercare di riprendere il pallino del gioco come sempre. Mou doveva sfruttare meglio la loro assenza fino al 63′, non ci è riuscito al meglio. Xabi Alonso riporta all’improvviso tutto in parità, e per il Real non è niente di rubato, anzi.

    Xavi e Pique non hanno risolto del tutto i problemi del Barça ieri sera, la squadra era ancora lontana dal suo gioco e il Real stava riprendendosi.Si è entrati nuovamente in una fase in cui il Real Madrid ha mostrato maggiore determinazione. Le probabilità cadevano a favore del blancos. Al di là del risultato il Barça è stato il perdente perché la squadra era lontana dal suo calcio. L’anno scorso tutti avrebbero detto che il Real è riuscito a non perdere, quest hanno possiamo dire che il Barç è riuscito a non perdere al Bernabeu pur giocando non come sa fare..

    Nello Sprint finale il Real Madrid era ancora migliore ma il punteggio non si è mosso, ed ora a parte tutte le analisi mercoledì c’è il secondo round al Camp Nou, e si assegnerà il primo titulo della stagione,alla fine è questo che conta.

    Angelo Iervolino

  8. Vulcano Mourinho: “Questo calcio fa schifo”

    Leave a Comment


    Il Mourinho che si presenta in conferenza stampa nell’immediato post-gara di Real Madrid-Barça, conclusosi con uno scottante 2-0 per i catalani in casa delle merengues, è quello che tutti abbiamo imparato a conoscere all’Inter. Piccato, deluso ma soprattutto contro tutti, arbitri, Barcellona, Guardiola, Uefa. La bruciante sconfitta ad opera dei blaugrana nell’andata della semifinale di Champions League non è proprio andata già allo Special One, che ha recriminato soprattutto per l’espulsione severa ed esagerata rifilata a Pepe a 30 minuti dalla fine, e il suo conseguente allontanamento dal campo per proteste.

    Il portoghese ha parlato dello “scandalo del Bernabeu” denunciando come assurda l’espulsione del suo giocatore e accusando non tanto velatamente il Barcellona di ricevere sempre favori arbitrali. Mourinho se l’è presa soprattuto con Guardiola, reo secondo lui di vincere trofei internazionali soprattutto perchè gli arbitri sono da anni dalla parte dei catalani, affermando che lui al posto suo “si vergognerebbe” di vincere in questo modo. Il vulcanico portoghese si è lamentato soprattutto per la facilità con la quale si assegnano cartellini rossi agli avversari quando si gioca contro il Barça, ricordando ai giornalisti che già quando allenava Chelsea ed Inter era stato costretto a giocare contro i blaugrana in 10. In maniera polemica ha ribadito: “Da dove viene questo potere? Perchè deve andare così? Se dicessi quello che realmente penso in questo momento dell’Uefa la mia carriera finirebbe oggi.” La frase più amara e “forte” però è sicuramente questa: “Questo calcio a volte mi fa un pò schifo.” La delusione è tanta ammette Mou, che però rassicura la stampa sull’impegno e lo spirito di abnegazione che investiranno la sua squadra nella semifinale di ritorno al Camp Nou, dove il Real ce la metterà tutta per rimontare. “Giocheremo con tutto il nostro orgoglio, anche se ormai siamo praticamente eliminati.”

    Ultima frecciata al vetriolo è ovviamente per il suo collega Guardiola, al quale sarcasticamente dice: “Io credo che sia un allenatore fantastico ma nel 2009 ha vinto una Champions League che io mi sarei vergognato di vincere, considerando lo scandalo di Stamford Bridge in semifinale (contro il Chelsea di Hiddink), in cui gli inglesi meritavano senza dubbio di vincere. Stessa cosa accadrà quest’anno se vincerà la Champions, il suo trofeo sarà macchiato dallo scandalo del Bernabeu. Mi auguro per lui che prima o poi riesca a vincere un trofeo così prestigioso senza scandali nè polemiche, nè arbitraggi dubbi.”

  9. Messi decide un “clasico” all’italiana

    1 Comment

    Il Barcellona espugna il Bernabeu imponendosi per 2-0 contro il Real Madrid grazie a una doppietta di Lionel Messi nell’ultimo quarto d’ora di gioco con gli uomini di casa in 10 uomini per l’espulsione di Pepe per un calcione a Dani Alves al 61’.

    La partita appare subito chiara: Mourinho sceglie di non giocare a calcio, si rintana nella propria area di rigore chiudendo tutti gli spazi ai più tecnici avversari che gestiscono il gioco dall’inizio alla fine senza dare mai un segno di cedimento. Costantemente con 9 uomini dietro la linea del pallone e con il solo Ronaldo a lottare davanti contro i 4 difensori schierati blaugrana, i madrileñi cercano di innervosire la gara con falli tattici e sistematici sui portatori di palla del Barcellona cercando di mantenere lo 0-0.

    Al rientro negli spogliatoi rissa generata da alcuni dirigenti del Real Madrid che, passando davanti la panchina avversaria, rivolgono qualche parola di troppo a Pinto (secondo portiere del Barça) che aggredisce chiunque passi sotto il suo tiro meritandosi l’espulsione.

    Nella ripresa non cambia la musica e al 61’ Pepe (il giocatore con il compito di bloccare le partenze di Messi) colpisce con un calcio frontale Dani Alves e va a farsi la doccia anzitempo. Mourinho imbufalito protesta veementemente contro il quarto uomo e viene a sua volta espulso accomodandosi nell’area tecnica adibita agli steward.

    Nel finale si scatena Messi. Prima raccoglie un cross del neo entrato Afellay anticipando nettamente Sergio Ramos poi scarta tutta la difesa avversaria dribblando tre uomini con ripetuti tocchi di sinistro e superando Casillas con un morbido tocco di destro incrociato.

    Tra 6 giorni Mourinho (che assisterà alla semifinale di ritorno dalle tribune del Camp Nou) dovrà fare a meno oltre che di Pepe anche di Sergio Ramos, ammonito al 53’, che sarà squalificato. Nel Barcellona invece rientrerà Iniesta. L’impresa sembra disperata.

    In conferenza stampa Mourinho è un fiume in piena: “Se dico adesso quello che penso dell’arbitro la mia carriera finisce qui. Non so quali poteri forti ci siano dietro il Barcellona perché questa sera questi poteri hanno contato”.

  10. Ronaldo spezza l’incantesimo. Primo “titulo” per Mourinho

    Leave a Comment

    Il Real Madrid conquista la Copa del Rey 2010-2011 grazie a un gol di Cristiano Ronaldo nel primo tempo supplementare e spezza l’incantesimo che nella coppa nazionale durava da 18 anni.

    Splendida cornice di pubblico al Mestalla di Valencia che è tutto esaurito per la finale 2011 della Copa del Rey tra Barcellona e Real Madrid. Prima dell’inizio del match l’inno nazionale spagnolo viene suonato oltre i 120 decibel per tentare di coprire i fischi dei tifosi catalani che però arrivano puntuali non appena iniziano a scorrere le note della Marcha Real.

    Per il Barça, Puyol non recupera e finisce in panchina. Al suo posto Guardiola inserisce Mascherano al fianco di Piqué. Mourinho conferma la formazione annunciata con Ozil e Di María dietro Cristiano Ronaldo.

    Il Real parte aggressivo nei minuti iniziali. All’11° buona occasione per Ronaldo, ma il suo diagonale è respinto sulla linea di porta da Piqué. Si gioca su ritmi serrati e non mancano scontri duri tra i giocatori dettati da una tensione elettrizzante che circola sul terreno di gioco e che porta ad un accenno di rissa tra Villa e Arbeloa.

    Al 35° ancora Ronaldo in contropiede, sfruttando un pallone perso da Piqué a centrocampo, si trova a tu per tu con Pinto che neutralizza il tentativo del portoghese. La squadra di Guardiola trova difficoltà a sviluppare il suo gioco rapido con palla a terra a causa del pressing sfiancante sui portatori di palla effettuato dai blancos. Nel finale di tempo Ronaldo serve con la “espaldiña” Ozil che prontamente crossa in area di rigore dove Pepe sovrasta di testa Dani Alves e colpisce il palo alla destra di Pinto.

    Nel secondo tempo parte meglio il Barcellona che riesce a dare vita a qualche fraseggio interessante, uno dei quali porta Pedro al 50° a calciare dal limite dell’area sull’esterno della rete. I tentativi si susseguono per gli uomini di Guardiola che arrivano molto bene fino al limite dell’area di rigore del Madrid ma che trovano difficoltà nell’ultimo passaggio. Il Real continua a difendersi con 9 uomini dietro la linea del pallone rendendo più complicata la manovra catalana.

    Dopo un gol annullato al Barça per fuorigioco millimetrico di Pedro, Mourinho inserisce Adebayor per Ozil aggiungendo peso al suo attacco. Nel finale il Real va in difficoltà e fa molta fatica ad uscire dalla propria area di rigore. I catalani sfornano alcune azioni da manuale: tra il 75° e l’80° prima Messi, poi Pedro e infine Iniesta scaldano i guantoni di Casillas. Al 90° grande occasione per il Real: in contropiede Di María servito da Alonso prova il destro a giro dal limite dell’area di rigore ma Pinto si fa trovare pronto e devia in calcio d’angolo.

    Giunte ai supplementari le due squadre sembrano stanche e alcuni elementi appaiono decisamente affaticati. In Copa del Rey, prima di questa sera, solamente 7 finali su 108 sono arrivate ai supplementari (per 5 volte le sfide sono terminate ai calci di rigore).Dopo 100 minuti di gioco arriva il primo errore di Xabi. Ne approfitta Alonso che serve in profondità Ronaldo ma il suo diagonale termina al lato a testimonianza di una serata che sembrava non essere positiva per lui. Ma al 103° CR9 capitalizza al meglio una fantastica triangolazione sulla sinistra tra Di María e Marcelo: l’argentino pennella in area di rigore un cross con i contagiri e l’attaccante portoghese, al quarto tentativo questa sera, non sbaglia colpendo di testa con una potenza eccezionale.

    Dopo tre anni di profonde delusioni il Real Madird supera il Barcellona e lo fa conquistando il primo “titulo” della gestione di José Mourinho, che nelle partite decisive non sbaglia mai.

  11. Mourinho:”Il Barça viene agevolato”

    1 Comment

    Un Mourinho che non le manda a dire(quando mai ha fatto il contrario?) quello che si rivolge alla stampa nella settimana che precede l’importante impegno di Champions League del suo Real Madrid, costretto a vincere contro un Lione che all’andata lo mise in discreta difficoltà.

    Lo “Special One” torna a fare la voce grossa e a lamentarsi per il trattamento che la sua squadra riceve, trattamento che secondo il portoghese sarebbe diverso da quello migliore riservato al Barcellona di Guardiola.In classifica ora i merengues sono a 7 lunghezze dai blaugrana e ormai alla fine del campionato mancano soltanto undici partite,particolare che rende,sia Mourinho che tutto l’ambiente madrileno, consci del fatto che se il divario fra i due club dovesse aumentare ulteriormente il campionato potrebbe praticamente dichiararsi finito.Dopo le numerose accuse agli arbitri e le critiche agli avversari di turno ora l’allenatore lusitano se la prende con chi stabilisce il calendario della Liga, reo secondo lui di sbilanciarsi troppo a favore del Barça.

    Mourinho è certo che nei vertici del calcio spagnolo ci sia una tendenza piuttosto diffusa ad agevolare il cammino della squadra di Guardiola,che secondo Mourinho riceverebbe da tempo un trattamento”particolare”per quanto riguarda l’organizzazione delle partite e la scelta di giorni ed orari.Così Mourinho si è espresso:”Non sono uno stupido e queste cose sono ormai sotto gli occhi di tutti,una nazione intera sa che se la differenza di punti fra Real e Barça dovesse aumentare ancora in un momento così delicato del Campionato,i giochi sarebbero chiusi.Quando una squadra come il Barcellona gioca in Champions League il martedì e in Liga la domenica e l’altra,il Real,il mercoledì in Europa e il sabato in campionato,significa soltanto che non vogliono dare le stesse chances al Real Madrid.”

    Effettivamente Mourinho sarà anche esagerato ed eccessivamente propenso a puntare il dito contro il colpevole di turno, ma qui il calendario parla chiaro:il Barça dopo aver giocato martedì scorso contro l’Arsenal giocherà in campionato domenica con il Siviglia,mentre il Real dopo la gara di Champions di mercoledì prossimo contro il Lione, giocherà in Liga di sabato il delicato derby contro l’Atletico Madrid.Siamo quasi convinti che in momenti come questi Mourinho commenterebbe il quadro dicendo: “Non sono mica pirla!”

Mistermanager.it © Tutti i diritti riservati - Privacy Policy - Realizzazione siti internet www.christophermiani.it

In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei