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  1. Scuola calcio: manteniamo alta l’intensità

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    Nei primi anni della scuola calcio, una delle difficoltà maggiori nel stabilire un’elevata densità di gioco nelle partite d’allenamento è dovuta all’immaturità tecnico/tattica dei giocatori che:

    • Lentamente reagiscono alle transizioni delle fasi di gioco quando la palla esce dal campo (rimesse dal fondo, rimesse laterali, ecc.).
    • Hanno una capacità limitata di “dominare” la palla con la conseguenza che spesso esce dal campo.

    Con il post di oggi cercheremo di dare consigli su possibili varianti da utilizzare, sia per le partite d’allenamento che per le esercitazioni situazionali per tenere elevata la densità di gioco. Il primo mezzo che analizzeremo è dedicato prevalentemente ai primi 2 anni della scuola calcio (Piccoli Amici), mentre il secondo per i primi anni della categoria Pulcini.

    Esercitazioni per alta intensità scuola calcio

    PARTITA CON PORTE CENTRALI

    Se per giocatori formati (per stimolare l’alta densità di gioco) si utilizzano i classici SSG (small side games) o i Giochi di Posizione, nei primi anni di scuola calcio è necessario utilizzare partitine con pochi giocatori e regole molto semplici. Infatti, in questi anni è fondamentale stimolare l’attitudine al gioco; ma cosa intendiamo per “Attitudine di gioco”?

    Intendiamo la capacità del giocatore di rimanere concentrato nell’attività di gioco, di gestire velocemente la transizione (attacco/difesa e viceversa), di guidare la palla nella giusta direzione e marcare/smarcarsi velocemente nelle rimesse.

    Chi allena i giocatori più giovani, immagino che conosca benissimo questo tipo di difficoltà a cui vanno normalmente incontro nei primi anni della scuola calcio.

    alta densità

    Nell’immagine sopra è presentata una minipartita a tema; la squadra rossa dovrà fare gol (rasoterra e da entrambi i lati) nella porta blu; viceversa dovrà fare la squadra blu. Quando si segna, se la palla non esce, si continua a giocare. Ogni volta che la palla esce dal campo si farà una rimessa laterale con le mani; non ci sono portieri e si possono usare le mani solo su rimessa. In questo mezzo, il numero ridotto dei giocatori (3c3, ma si può arrivare fino ad un 4c4) è adeguato all’età, ma soprattutto portando l’obiettivo (porta) al centro del campo rende più difficile che la palla esca. Vengono quindi rispettati 2 importanti paradigmi in questo tipo di didattica:

    • Pochi giocatori
    • Palla che esce raramente

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    Sarà normale, soprattutto nei primi minuti di partita, che il gioco diventi confusionario (tutti sulla palla), ma è una caratteristica tipica ed inevitabile dell’età; sarà quindi inutile che l’istruttore indichi ai giocatori di “disporsi meglio”, quanto invece sarà importante incitare i più “timidi” a non aver paura dei contrasti e a cercare di “rubare” palla agli avversari.

    Il sapersi “districare” tra gli avversari in poco spazio è una qualità estremamente istintiva, e come tale si affina principalmente quando la parte anatomica del Sistema Nervoso Centrale è in piena fase di maturazione (cioè fino agli 8 anni)

    Non solo, giocando in pochi spazi, i giocatori impareranno anche più velocemente le regole relatie ai falli di gioco. Ma quali dimensioni adottare: ovviamente non esiste una misura standard. Indicativamente, in prima elementare si possono usare minicampi di 35x25m.

     

    DAL “2c1” AL “3C3”

    alta densità 1

    Nella categoria Pulcini, il gioco diventa più “ordinato”, quindi è possibile iniziare a lavorare su aspetti analitici della tattica individuale (come l’1c1) e sugli elementi successivi come il 2c1. I mezzi a carattere globale (come quello che andremo a vedere) rimangono comunque l’ideale per mantenere elevata la densità di gioco e per verificare il grado di apprendimento; qualche anno fà analizzammo un mezzo interessante, che partiva dall’1c1 per finire al 2c2 senza soluzione di continuità. Quello di oggi, rappresenta lo step successivo, in cui si parte da un “2c1” per finire al “3c3” senza soluzione di continuità. Nell’immagine sopra, è possibile vedere la struttura di base, con 12-15 giocatori.

    • 2 file di giocatori rossi (una delle quali con la palla)
    • 2 file di giocatori blu (una delle quali con la palla)
    • 1 Jolly per squadra (che rimane sempre in campo)
    • 1 portiere per squadra

    alta densità 2

    Al via dell’allenatore, il giocatore blu in basso (con la palla) insieme al jolly blu affronterà il giocatore della fila rossa di fronte (situazione di 2c1). Viceversa accade nella parte sopra del campo. Quando uno dei 2 palloni uscirà, tutti i giocatori giocheranno con quello rimasto (situazione di 3c3, vedi immagine sotto).

    alta densità 3

    Quando uscirà anche il secondo pallone, i giocatori delle file torneranno nelle loro file e si ripartirà con gli stessi Jolly di prima. Essendo un’esercitazione globale, la verbalizzazione dei compiti è meno pignola. Ovviamente nella fase di 2c1 il portatore di palla dovrà scegliere se “guidare o passare” in base al comportamento dell’avversario, mentre chi è in inferiorità numerica dovrà temporeggiare fino a comprendere qual è il miglior momento per intervenire (vicinanza alla porta o cattivo controllo del portatore di palla).

    ALTRE VARIANTI: tutte le esercitazioni di 2c1 con partenza fissa dei giocatori possono essere implementate in questa struttura allenante; sotto è rappresentata una situazione con jolly a sostegno. In questo modo si lavora sul 2c1 globale/analitico, mantenendo elevata la densità di gioco. In queste situazioni è importante anche valutare le dimensioni del campo, infatti nell’immagine sotto (rispetto alla struttura di base sopra) è opportuno accorciare il campo.

    alta densità 4

     

    CONCLUSIONI

    Un trucco che di solito utilizzo nei primi anni di scuola Calcio, per dare una densità elevata, è quella di lasciar giocare anche se la palla esce lateralmente dal campo (ovviamente non più di 1-2 metri). In questo modo ci sono meno pause e i giocatori si divertono di più. Concludiamo riportando sotto mezzi affini a quello presentato oggi:

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

  2. Scuola calcio: gioco del “Guido e guardo”

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    Presentiamo oggi un gioco per la guida globale della palla (cioè senza vincoli relativi al piede di utilizzo e numero di tocchi), ideale per giocatori di I° e II° elementare; questa struttura è da svolgere preferibilmente in palestra, o comunque nelle condizioni in cui si hanno a disposizione diversi oggetti colorati.

    STRUTTURA DI BASE

    Guida e guardo 1

    In un campo di 12x12m per (10 giocatori) disseminare tanti attrezzi colorati quanti sono il numero di giocatori; com’è possibile vedere nella figura sopra, per 6 giocatori sono disseminati 6 cerchi verdi, 6 coni rossi, 6 coni gialli e 6 cinesini blu. I giocatori dovranno guidare la palla dentro al rettangolo di gioco senza scontrarsi e senza toccare gli oggetti in campo; ad un certo punto, l’allenatore dirà un colore (ad esempio “rosso”, vedi figura sotto) e giocatori dovranno andare a posizionarsi vicino agli oggetti del colore nominato (non più di un giocatore per oggetto). È importante chiarire bene quando considerare un oggetto colorato “occupato” da un giocatore. Solitamente l’indicazione “se il pallone del giocatore tocca l’oggetto colorato, allora è assegnato a lui” è sufficiente; per i cerchi è più semplice, in quanto è sufficiente considerare un cerchio “occupato” quando un giocatore ferma dentro la palla.

     

    Guida e guardo 2Attenzione: nel caso in cui non si abbiano disposizione tanti oggetti dello stesso colore (in relazione al numero di giocatori), è possibile assegnare ad un oggetto più di un giocatore. Ad esempio, nei cerchi possono entrare anche 2 giocatori, sopra un materasso possono entrare fino a 4 giocatori, ecc. Inoltre, è possibile posizionare oggetti diversi, ma dello stesso colore; in questo caso l’istruttore potrà nominare il colore o la tipologia di oggetti.

     

    VARIANTI

    Una volta compresa la struttura di base, è possibile sbizzarrirsi in diverse varianti divertenti e impegnative.

    • Variante analitica: questo tipo di variante è possibile inserirla quando i giocatori saranno in grado di guidare la palla (almeno in maniera grossolana) con entrambi i piedi e discriminare parti diverse del piede (interno, esterno, ecc.). All’interno della struttura di base, l’istruttore indicherà quale piede o parti di piede utilizzare per guidare la palla. Ad esempio: guida solo destro, solo sinistro, solo interno o solo esterno.
    • Variante a penalità: quando ad un giocatore esce la palla dal campo, questo si deve sedere sul bordo ed aspettare la fine del turno. Allo stesso tempo è possibile togliere 1 oggetto per colore: in questo modo gli oggetti colorati saranno limitati e il giocatore che non riesce ad occupare nessun oggetto colorato, avrà una penalità (o dovrà effettuare una penitenza….come una capovolta).
    • Variante segnale visivo: mantenendo anche una delle varianti sopra (in particolar modo quella “a penalità”) è possibile indicare il colore tramite il sollevamento di un oggetto da parte dell’istruttore. In altre parole, l’allenatore avrà in mano una copia di tutti gli oggetti colorati; senza segnali uditivi, quando alzerà uno degli oggetti colorati, i giocatori dovranno andare ad occupare quello corrispondente. È ancor meglio se gli istruttori sono 2 (uno con 2 oggetti e l’altro con gli altri 2), in questo modo i giocatori dovranno essere più attenti mentre guidano la palla.

     

    Guida e guardo 3

    VARIANTE CON I RAGNI

    Mantenendo le ultime 2 varianti sopra, per rendere più difficile l’esercitazione, sarà possibile inserire 1 o più “ragni” all’interno del campo. Riportiamo sotto le caratteristiche dei “ragni

    Lo scopo dei ragni (si spostano a gattoni e non possono alzarsi in piedi), è quello di afferrare a terra la palla dei giocatori. Si invertono i ruoli tra ragno e giocatore quando:

    • Un ragno afferra la palla di un giocatore: in tal caso, il ragno si alza in piedi e diventa giocatore e viceversa.
    • Ad un giocatore esce la palla dal campo di gioco: in questo caso, dovrà recuperare la palla con le mani e darla ad un ragno (a sua discrezione), scambiandosi di ruoli.

    Quest’ultima variante è sicuramente quella che stimola in maniera più importante le capacità attentive dei giocatori, e di conseguenza la tecnica di conduzione della palla. Per incrementare ulteriormente le difficoltà, è possibile rimpicciolire il campo.

     

    CONCLUSIONI

     

    Guido e guardo

    L’insegnamento della guida della palla nei primi anni della Scuola Calcio deve comprendere prevalentemente un rapporto prossimo a “1/1 tra giocatore e palla” (cioè quasi una palla per giocatore) e una serie di stimoli adeguati alle capacità attuali dei giocatori (attrezzi, dimensioni del campo, presenza di ragni o stimolo delle capacità attentive). Questo permette di allenare, seppur in maniera globale, questo fondamentale tramite un’elevata “densità tecnica”. Nella tabella sopra, è possibile vedere come questo gioco sia univoco verso il fondamentale della Guida, ma rappresenta uno dei mezzi fondamentali nelle prime fasce d’età. Sotto riportiamo altri giochi/esercitazioni con finalità allenante simile.

    Autore dell’articolo: Melli Luca, istruttore Scuola Calcio Audax Poviglio (melsh76@libero.it)

  3. “Il Nuovo Calcio” e MisterManager.it: una nuova sinergia

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    Sono lieto di annunciare la grande opportunità che mi ha dato il nuovo direttore de “Il Nuovo Calcio” Ferretto Ferretti, per poter esprimere le mie idee e metterle a confronto e a disposizione dei numerosissimi seguaci del “Top magazine” dedicato ad allenatori, preparatori ed addetti ai lavori del mondo del calcio e del calcio a 5.

    il mio compito sarà quello di proporre una serie di quesiti, esercitazioni, analisi e video su squadre, avversari e giocatori sempre in linea con lo stile affermato della pagina facebook e del sito ufficiale della rivista. Mi auguro di poter essere all’altezza e poter imparare molto anche da questa esperienza.

    Il professor Ferretti, docente di metodologia ai corsi allenatori del Settore Tecnico FIGC di Coverciano, allenatore di base e preparatore atletico professionista, che ha lavorato per più di 20 anni in serie A, è la nuova guida della rivista; un direttore che porta una grande quantità di esperienza vissuta sul campo. Egli conosce le dinamiche e le esigenze di chi lavora o si diletta in questo mondo in continua evoluzione, ma soprattutto cosa respira, cosa osserva e cosa vuole apprendere l’uomo di calcio moderno.

    Il suo avvento ha portato a un notevole cambio organizzativo a livello di immagine e di protagonisti; queste le sue parole pronunciate al momento dell’investitura:

    ferrettiÈ un grande piacere e un onore assumere la direzione de’ Il Nuovo Calcio, rivista che ho visto nascere nei lontani anni ’90. E ho contribuito a far crescere nelle prime stagioni. Sono passati più di vent’anni, il calcio è cambiato radicalmente nelle metodologie d’allenamento, negli aspetti tecnico-tattici, per quanto concerne le componenti psicologiche e di comunicazione. Fortunatamente, sono rimasti immutati l’interesse e la passione dei molti addetti ai lavori, in particolar modo il desiderio di conoscere, apprendere e migliorare da parte di allenatori e preparatori di qualsiasi livello ed età. Anzi è cresciuto! Lo percepisco tutti i giorni in campo e in aula: da Coverciano a quelli periferici.

    Per questo motivo, il primo obiettivo che mi sono posto è quello di rendere il più interessante possibile il nostro mensile. Un mensile per tutti coloro che vivono il calcio in prima persona: giocatori, allenatori, preparatori, sia di giovani, sia di adulti. Per riuscire in questo scopo, penso sia importante che ognuna di queste figure trovi qualcosa dedicato, qualcosa che lo aiuti a migliorare realmente. Quindi, come accade spesso quando vi è un cambio in panchina, servono delle novità. La prima, l’avrete sicuramente notata, è la veste grafica, più attuale e fresca. A volte anche la “maglietta” fa la differenza. Poi ci sono i contenuti: se avete sfogliato le pagine con curiosità ancora prima di “studiarle”, sono gr premium calcioiffate da nuovi e soprattutto autorevoli uomini di calcio. Uomini di campo! Perché questa è la seconda delle finalità che mi sono posto: cercare di creare il giusto mix tra lavori pratici e quel pizzico di scientificità che deve sottendere l’universo dell’allenamento. In modo che, come ha detto l’amico Fulvio Fiorin nella sua opinione, Il Nuovo Calcio diventi un punto di riferimento per chi fa… calcio.

    Come accennato, tutti devono trovare qualcosa. Qualcosa di qualità! Quindi, in ogni numero vi saranno articoli incentrati sugli aspetti tecnico-tattici, per adulti e settore giovanile, di metodologia, tecnica e coordinazione per l’attività di base, di preparazione fisica, di allenamento per i portieri, di medicina, alimentazione e regolamento/carte federali, nonché di calcio a cinque e femminile.

    Non vogliamo dimenticare certo l’attualità, con l’analisi tattica dei top team dei principali campionati europei, firmata Giovanni Galli; l’intervista al giocatore (il primo è Alessandro Diamanti) e quello che a mio parere più rappresenta il nostro mondo: l’approfondimento con l’allenatore e il suo staff, redatto a più mani da addetti ai lavori. E in questo numero, i protagonisti sono Vincenzo Montella e i suoi collaboratori, che ringrazio per la disponibilità. È solo l’inizio. L’inizio di un nuovo corso. Che vuole coinvolgere sempre di più tutti voi lettori. Perché si migliora solo nel confronto.

    Ferretto Ferretti

    Non perdere tempo! Abbonati a PREMIUM CALCIO! Potrai usufruire di uno sconto del 10% sulla quota di iscrizione dei tradizionali Master in Tattica e strategia calcistica, con allenatori professionisti, organizzati dal Nuovo Calcio. Scopri tutti i vantaggi!

    A cura di Claudio Damiani

    Claudio Damiani

    NCMontella

     

     

     

     

     

     

     

     

  4. Fase difensiva: “scappo e stringo”

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    Esercitazione situazionale che impegna i movimenti difensivi di tre difensori in inferiorità numerica contro una ripartenza avversaria.

    I tre difensori si apprestano a scappare stringendo sulla zona del portatore di palla che l’allenatore farà partire alternativamente da una delle quattro zone di campo in cui sono presenti i palloni (vedi figura).

    Un quarto difensore rincorre in aiuto dei compagni da una posizione di 10mt più arretrata rispetto ai quattro attaccanti che avranno il compito di realizzare nel più breve tempo possibile.

    Curare la discesa ad “imbuto” a stringere dei difensori che dovranno decidere di uscire sul portatore di palla non più tardi della fatidica “linea di fuoco” rappresentata dall’area di rigore.

    Materiale occorrente: palloni, delimitatori, casacche.

    A cura di Claudio Damiani.

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